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Parliamo di musica

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    #31
    Uno dice B 52 e subito viene in mente il temibile bombardiere dell'aviazione statunitense. E se pensa poi ad Athens, la considera ormai sinonimo di REM. Eppure nella cittadina della Georgia, il 14 febbraio 1977, debutt? un gruppo chiamato proprio B 52's, certo non in onore dell'aeroplano dispensatore di morte: bens? alludendo alle omonime acconciature cotonate in voga fra le donne nordamericane negli anni Cinquanta, voluminose appunto quanto un bombardiere. Era una festa studentesca convocata per celebrare San Valentino: il gruppo ? tre giovanotti e due ragazzine ? suon? sei canzoni ed entusiasm? i presenti.

    Storia curiosa... In giro c'erano Ramones, Patti Smith, Television, Suicide: il punk, insomma. E il fronte "colto" del fenomeno, detto genericamente new wave, era presidiato dai Talking Heads, altri newyorkesi adottivi. Ci? nonostante i B 52's riuscirono a ricavarsi un proprio spazio nell'affollata scena cittadina. Dei Ramones avevano il medesimo approccio fumettistico: la vita come un cartoon (Hanna & Barbera anzich? Robert Crumb). E ai Talking Heads - i primi, almeno - li accostava il medesimo impulso a fare musica da party: nel loro caso, una specie di beat reso astratto e "marziano".

    In apparenza "sciocchini", ragion per cui non fu concesso loro molto credito intellettuale, annunciavano in realt? l'avvento del post-moderno in musica meglio e pi? di chiunque altro. Nel suono, fatto di ritmi, chitarre e voci anni Sessanta riposizionate fuori contesto, e nelle apparenze, collage di esteriorit? - i toupet e le minigonne, o i pantaloni "tubolari", delle signorine, le giacchette e le sneakers bianche dei maschietti - a base di puro vintage anni Sessanta. Formidabili, e a modo loro visionari. I due dischi editi allora, il primo omonimo e il secondo intitolato Wild Planet, rispettivamente '79 e '80, suonano freschi ancora oggi. E che all'epoca abbiano lasciato un segno anche in luoghi insospettabili ? dimostrato dal fatto che un regista sofisticato e molto "underground" come Gus Van Sant battezz? il proprio secondo lungometraggio ispirandosi a una loro canzone: Private Idaho, con un "my own" in pi?.

    Quanto al cinema, in verit?, dei B 52's ci si ricorda a proposito delle canzoni che fecero da colonna sonora alla trasformazione degli Antenati (Fred, Wilma e i loro amici) in individui in carne e ossa. Fu allora, a fine anni Ottanta, che il gruppo ridivent? per breve tempo popolare, uscendo da un periodo di crisi culminato nella sospensione dell'attivit? e segnato dalla morte prematura del chitarrista Ricky Wilson.

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      #32
      Robert Steven Belew, noto come Adrian Belew (23 dicembre 1949), ? un chitarrista e cantante americano, divenuto famoso con il gruppo rock progressivo King Crimson, del quale entr? a far parte nel 1981. Ha inoltre registrato diversi album da solista per la Island Records e l'Atlantic Records, e ha lavorato con molti altri artisti.

      Oltre ai King Crimson, ha fatto anche parte dei Bears, dei Tom Tom Club, dei Projeckt Two e dei Discipline.

      Inoltre, Belew ? ben noto per le sue molteplici collaborazioni, specialmente come chitarrista, in diversi dischi di altri artisti. Nel 1977 ha suonato con Frank Zappa un pezzo incluso nel film/concerto Baby Snakes del 1979. Ha collaborato anche con David Bowie nell'album Lodger e nel suo Sound + Vision tour, alla fine degli anni ottanta, come direttore musicale, chitarrista e corista, e con Laurie Anderson, a met? degli anni ottanta, nel concerto Home of the brave. Con i Nine Inch Nails ha registrato due album, The downward spiral e The Fragile; con i Crash Test Dummies ha suonato, nel 1993, una chitarra/synth nella canzone God shuffled his feet; con Tori Amos ha suonato, nel 2001, nell'album Strange little girls; con i Porcupine Tree ha suonato la chitarra, nel 2005, nell'album Deadwing.

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        #33
        Io posso riuppare la "pubblicità" agli amici di 105......

        a questo link potete ascoltare con una apertura di una finestrina insignificante tutta musica anni 70 e 80 free (veramente un bel link!!! ):

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          #34
          Dalle ceneri dei Sisters Of Mercy, gruppo di culto dell?area post-punk inglese, nascono alla met? degli anni Ottanta i Mission, impostisi in seguito come alfieri del suono ?dark?. Dopo un tour come spalla ai Cult, la band ottiene un contratto con la Mercury, che dopo tre singoli lancia sul mercato l?album d?esordio GOD?S OWN MEDICINE ottenendo grande successo. Successo che cresce con i successivi THE FIRST CHAPTER e CHILDREN, prodotto dall?ex-Led Zeppelin John Paul Jones e forte di due singoli divenuti poi dei classici: ?Tower of strenght? e ?Heaven on earth?. I Mission sono popolari sia in Europa che negli Stati Uniti e mettono a disposizione dei fans una quindicina di canzoni fra le quali scegliere la tracklist definitiva di CARVED IN SAND, che viene pubblicato nel 1990. Le outtakes di CARVED IN SAND non vengono per? cestinate e prendono posto nel successivo GRAINS OF SAND, che giunge dopo l?abbandono del chitarrista Simon Hinkler. Dopo alcune deludenti divagazioni pop, nel 1994 restano nei Mission solo due dei quattro membri originari: Wayne Hussey e Mick Brown (il quarto era Craig Adams), che con NEVERLAND tornano alle atmosfere dei primi album. Ma BLUE conferma un periodo di crisi creativa e la band si ritira dall?attivit? discografica in studio fino al 2001, quando esce il buon AURA.

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            #35
            I Church si formano a Sydney nel 1980. In principio la band si compone di tre elementi: il cantante e bassista Steve Kilbey, il chitarrista Peter Koppes e il batterista Nick Ward. Successivamente entra a far parte del gruppo anche un altro chitarrista, Marty Willson-Piper, prima del loro debutto sulla scena con l?album OF SKIN AND HEART, messo in luce dal singolo "The unguarded moment". Nel 1982 subentra Richard Ploog al posto del primo batterista e i Church aprono un nuovo capitolo nella loro discografia con THE BLURRED CRUSADE. Si susseguono altri lavori come SEANCE e gli EpP PERSIA e REMOTE LUXURY che permettono alla band di ottenere il favore della Warner Bros. in America, con la quale pubblicano HEYDAY nel 1986. Nel 1988 firmano invece con l?Arista e realizzano il loro miglior album, STARFISH, dal quale estraggono come singolo ?Under the milky way?, il brano divenuto poi il loro cavallo di battaglia. GOLD AFTERNOON FIX, il loro disco successivo, non riesce ad ottenere lo stesso successo. Dopo le ulteriori delusioni di PRIEST: AURA e SOMETIME ANYWHERE, l?Arista liquida i Church che nel 1994 vengono lasciati da Ploog e Koppes . Quest?ultimo fa ritorno nel 1996 e tre anni pi? tardi la band si ripropone al pubblico con una raccolta di cover intitolata BOX OF BIRDS. Nel 2002 esce un nuovo album di inediti, AFTER EVERYTHING NOW THIS, a cui segue nel 2003 il pi? sperimentale e psichedelico FORGET YOURSELF.
            Nel 2005 la formazione pubblica un disco acustico, EL MOMENTO DESCUIDADO (?The unguarded moment? in spagnolo) registrato in studio, che unisce nuove versioni di vecchi brani e inediti. Nel 2006 ? la volta di UNINVITED, LIKE THE CLOUDS.

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              #36
              Blaine L. Reininger ha vissuto e lavorato in Europa dal1981. Stabilitosi a Brussels dal 1982, anno in cui lui e la sua band, i mitici Tuxedomoon, scelsero l'Europa come loro base stabile.
              Reininger ? nato il 10 luglio 1953, a Pueblo, in Colorado, nel cuore delle Rocky Mountains. Qui ha iniziato la sua educazione musicale nel 1960, quando cominci? a prendere lezioni di voce e a suonare il suo strumento principale, il violino, tre anni pi? tardi, nel 1963. Nel 1965, Reininger ha iniziato a suonare la chitarra, formando la sua prima band, The Tycoons, all'et? di 11 anni. Successivamente suona chitarra e basso in varie garage bands, continuando a suonare il violino nelle orchestre scolastiche, esibendosi regolarmente nelle pi? svariate situazioni, dalle sale concerti ai matrimoni messicani.
              Nel 1969, all'et? di 16 anni , comincia a suonare professionalmente. Fu durante questo periodo, che i due mondi musicali di Blane, quello del violino e quello della chitarra, si incontrarono, e Blaine, ispirato da gruppi come The Flock (guidati dal violinista Jerry Goodman), dalla collaborazione dei Jefferson Airplane con Papa John Creach e dal lavoro di Captain Beefheart e Frank Zappa con il violinista francese Jean-Luc Ponty, colleg? per la prima volta il suo violino a un amplificatore. Mentre frequentava la High School, divent? direttore dell'orchestra scolastica, partecipando a vari concorsi statali, e fu selezionato per due anni a partecipare nella Colorado All-State Orchestra, un ensemble composto dai migliori musicisti dell'intero stato.
              Nel 1971, dopo essersi diplomato, Blaine si iscrisse alla Southern Colorado University, grazie a una borsa di studio fornita dalla Pueblo Symphony Orchestra. Qui studi? violino, composizione, teoria, storia della musica, poesia, filosofia e piano. Nel 1976, dopo essere stato accettato come studente di scambio a Begensburg, in Germania, grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, Blaine comp? il passo decisivo per la sua carriera e part?, invece che per l'Europa, per San Francisco. L? frequent? il San Franscisco City College e la San Francisco State University, dove studi? una vasta gamma di materie, dal film-making all'informatica, dalla poesia alla musica elettronica. Fu proprio durante questo corso che incontr? Steven Brown, il co-fondatore dei Tuxedomoon.
              Originariamente concepiti come un collettivo di artisti multimediali, i Tuxedomoon si esibivano esclusivamente in gallerie d'arte, accompagnati da installazioni e performances realizzate da amici del gruppo. La band venne poi gradualmente coinvolta nella emergente scena New Wave/Punk di San Francisco, guadagnandosi i primi riconoscimenti quando venne chiamata a fare da supporter ai Devo, la prima band ideologicamente basata su idee che, pi? tard,i sarebbero state conosciute con il nome di "post modernismo".
              Reininger, ideologo dei Tuxedomoon, riconosceva le stesse correnti nella cultura americana, ma era alla ricerca di un nome per le sue idee e per la sua filosofia artistica. Alla fine coni? il termibe "Joeboy" ,un nome preso dai graffiti delle gang cinesi, e la compagnia di produzione dei Tuxedomoon divent?, da allora, la "Joeboy Productions".
              Nel 1977 il gruppo incise il suo primo singolo, Pinheads on the Move. La tiratura era di sole 300 copie ma guadagn? al pubblico notevole popolarit? quando venne recensita da Glenn O' Brien, critico musicale della rivista Interview, fondata da Andy Warhol. Il secondo singolo No Tears, segu? nel 1978, e la title track divent?un hit nella scena dei clubs di New York di quel periodo:il Mudd Club, il CBGB's, e Hurrah, forse la prima new wave disco al mondo.
              Dopo aver suonato a New York ed essere diventati la band numero uno della scena di San Francisco, i Tuxedomoon firmarono un contratto con la Ralph Records, l'etichetta gestita dagli oscuri "Residents".
              Con un contratto euroeo con la Phonogram, il gruppo venne in Europa nel 1980, e stupito dell'accoglienza entusiasta ricevuta a Parigi e Londra, decise di lasciarsi l'America di Reagan alle spalle.
              Da quell'anno Reininger ha suonato nelle pi? grandi citt? del mondo sviluppato, inclusa Tokyo, e ha composto e registrato un vasto catalogo di canzoni (pi? di 300), che vanno dalla sinfonia al rock and roll, Sebbene avesse ufficialmente lasciato il gruppo nel 1983, continu? a collaborare con Steve Brown e Peter Principle, suoi vecchi compagni d'avventura finch? Brown part? per Mexico City e Principle torn? di nuovo a New York, la sua citt? natale.
              Sebbene la sua musica sia stata usata da filmmakers a e da produttori televisivisi che hanno selezionato brani dal suo catalogo registrato, la sua colonna sonora per il film del cineasta greco Triandafyllidis "Radio Moscow" ? stata la sua prima soundtrack realizzata su commissione. Reininger intepreta anche un ruolo importante nel film, nella parte di un musicista intrappolato in un corridoio senza uscita esistenziale.
              Grazie a questa sua collaborazione Reininger firm? un contratto con la Sony a Frankfurt e negozi? un contratto per la soundtrack di "Radio Moscow" con la Polygram greca.
              Nel frattempo la musica di Reininger ha cominciato a mostrare una maturit? e una chiarezza di visione nuove. Grazie al suo lavoro con i computer, Blaine ? cresciuto come compositore: ha cominciato a comporre musica per violino che lui stesso trova difficile da suonare, prefiggendosi obiettivi sempre pi? alti, continuando a lottare per scrivere finalmente quella musica che ha sempre sognato di scrivere.

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                #37
                I Residents si sono formati grazie a due ragazzi emigrati dalla Louisiana a San Francisco negli anni ?70: ?Tychobrahe Samuelsson", musicologo, studioso attento del kitsch e dei rumori quotidiani, stabilitosi a San Matteo, piccolo borgo vicino a San Francisco, e ?Vanadium Zukofsky", polistrumentista autodidatta (i veri nomi dei due sono Homer Flynn e Hardy Fox). I componenti di questo gruppo musicale rock anni ?70 hanno sempre avuto il volto coperto da maschere, si esibivano dal vivo molto raramente e si sono sempre autoesclusi da qualsiasi grande circuito di musica commerciale. Nelle loro esibizioni live, hanno avuto il bisogno di essere supportati dalla Cryptic Corporation. Del 1972 ? la loro prima uscita discografica, un 45 giri dal titolo Santa Dog. Poco dopo entra a fare parte del gruppo anche il chitarrista inglese Philip Lithnam (soprannominato Snakefinger), ed il trio fonda la propria etichetta indipendente, la Ralph Records. E' chiaro, dopo diversi anni di carriera, che i membri dei Residents sono i membri della Cryptic Corporation, un numero variabile di menti molto ferrate nel campo della musica rock. ? anche convinzione diffusa che la cellula fondamentale dei Residents sia composta da sole due persone, probabilmente molto famose.

                La caratteristica principale della loro musica ? l'"oscurita`", una qualit? di cui il duo fece un'ideologia. Oscuri sono i suoni, oscuri sono i testi, oscuri sono gli show e oscuri sono i musicisti. Quell'"oscurit?" non e` altro che un inno all'indipendenza dell'artista, al fatto creativo avulso dalle ragioni economiche, all'arte in quanto arte. Negli anni che sono seguiti al tramonto del movimento hippie e dell?acid-rock, il gruppo ha sempre movimentato l?underground di San Francisco, ignorati dalla critica ed isolati dalla propria coerenza. I capolavori dei Residents sono degli anni compresi tra il 1974 ed al 1976, ma la fama per loro arriver? solo nel 1978, quando i dischi prodotti dalla loro etichetta cominceranno a circolare per l?America. La filosofia dei Residents si basa sulla parodia della musica di consumo, che si appoggia sulla teoria della ?dotta oscurit?" del fantomatico guru tedesco Nicolas Senada (che alcune voci suggeriscono essere Captain Beefheart durante alcuni dei suoi travestimenti) e secondo la quale la parte pi? importante del cervello sarebbe stata atrofizzata dal consumismo, dalla pubblicit? e dai media, ed il cervello sarebbe soltanto un insieme di circuiti elettronici che funzionano meglio quanto pi? ? bassa la temperatura (la Terra Promessa della setta sarebbe il Circolo Polare Artico). I Residents, seguendo queste teorie decidono di comparire pochissimo in pubblico e spesso solo in televisione travestiti da frigoriferi (come per evocare, attraverso una specie di danza del gelo, lo stato creativo per eccellenza). Il gruppo fa delle cover il suo mezzo artistico/espressivo prediletto, ma la loro musica si occupa dei costumi della civilt? di massa, per questo si basa su uno spirito sociologico ed antropologico, anche se rifiuta i metodi tradizionali di composizione ed esecuzione. Tutti i dischi della band sono caratterizzati da un?incisione approssimativa che diventer? una prerogativa del loro sound, e che si accavaller? ad una copia degradata della fonte catturata su nastro, sottoposta, inoltre, ad un processo che non la ?pulisce". Ma ai Residents il pressapochismo tecnico rimane ininfluente. Il loro lavoro preponderante ? quello al mixer, che rende il loro studio alche il loro strumento principale: infatti ognuno dei loro pezzi ? un diverso montaggio sonoro di frammenti con sovrapposizione di strati. La procedura di composizione/esecuzione dei brani ? basata sul non-sense. Anche se il riferimento ? al primo Frank Zappa, i Residents vi si distinguono per un approccio pi? scientifico e metafisico, ma meno goliardico. La sintesi operata da questo gruppo comprende elementi classici, elementi di prassi indipendenti di produzione ed elementi di musica d?avanguardia, e li obbliga a seguire certi clich?: il timbro vocale psicotico (associato alla ?devoluzione"), la strumentazione da camera, la struttura atonale, aritmica, amelodica delle composizioni, l?uso marginale dell?elettronica, la centralit? del montaggio sonoro, il registro tragico, la parodia dei generi popolari ed il clima approssimativo ed amatoriale. Nella seconda met? degli anni '70 i Residents si pongono come obiettivo la creazione di una mitologia da cartone animato per metterla in scena. Ma nel 1978 si assiste ad una svolta: l?abbandono del flusso dei moduli di coscienza, dell?ipnotico aggrovigliarsi dei suoni, per avvicinarsi maggiormente alla tipica struttura della canzone new-wave. In ogni caso le canzoni dei Residents conservano il fascino del suono ?oscuro" oltre al lavoro sui timbri e sulla fonetica, agli arrangiamenti strani ed ai testi idioti. Ci? che viene unificato in questi anni dai Residents ?: kitsch, musica classica, folk orientale, colonne sonore, commercial televisi, etc? In ogni caso in tutti gli anni della sua carriera, questo gruppo ? quello che ha sfruttato meglio il formato del concept album ed il sound amatoriale, che ? divenuto il suo particolare distintivo, ed ? rimasto morbosamente geloso e fedele alla propria identit?.

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                  #38
                  Insieme a Radio Birdman, Died Pretty e pochi altri, gli Hoodoo Gurus sono stati uno dei gruppi chiave del rock australiano degli anni ?80. Formatisi a Sidney negli 1981, si sono da subito dedicati ad un rock chitarristico e melodico, ispirato nell?iconografia dai prodotti dell?industria culturale, come B-movies di fantascienza, fumetti, etc. Capitanati dal cantante/autore Dave Faulkner, infilano ai loro esordi tre capolavori del genere: STONEAGE ROMEOS (1983), MARS NEEDS GUITARS! (1985) e BLOW YOUR COOL (1987). Si fanno notare dalla critica e dal pubblico, soprattutto per le trascinanti esibizioni dal vivo. Ma nonostante le pressioni della casa discografica, non riescono mai a sfondare tra il grande pubblico americano, rimanendo una band di culto.
                  Nel 1989 MAGNUM CUM LOUDER non ottiene molto di pi? dei suoi predecessori: buone recensioni, qualche passaggio radio per i singoli e poco successo. Da qui in poi, e con l?avvento degli anni ?90, la band perde grinta, anche con dischi meno convincenti come KINKY (1991), fino a sciogliersi nel 1998, dopo avere pubblicato BLUE CAVE due anni prima. Nel 2000 esce la raccolta AMPOLOGY.

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                    #39
                    Stan Ridgway ? un musicista estremamente originale che si ? fatto conoscere con i Wall of Vooodoo, ma che si impone all?attenzione generale soprattutto grazie alla sua carriera da solista.
                    Nato con il nome di Stanard Q. Ridgway, nella citt? di Barstow in California, il 5 aprile 1954, cresce a Los Angeles dove, fin da bambino, mostra una grande passione per la musica folk, convincendo i genitori a regalargli un banjo all?et? di 14 anni.
                    Ridgway forma i Wall of Voodoo con il chitarrista Marc Moreland, il bassista Bruce Moreland, il tastierista Chas T. Gray e il batterista Joe Nanini, durante l?esplosione del punk nel 1977. La band, impegnata in collaborazioni con Ennio Morricone, Left Frizzell e lo scrittore di gialli Jim Thompson, realizza due album: DARK CONTINENT nel 1981 e CALL OF THE WEST nel 1982. Nel 1983, dopo una disastrosa performance in occasione dell?U.S. Festival, il gruppo si scioglie e Ridgway, nello stesso anno, lavora alla realizzazione della colonna sonora del film ?Rumble Fish? (?Rusty il selvaggio?) con Stewart Copeland dei Police. Ma ? solo nel 1986 che il musicista americano pubblica il suo primo album da solista, THE BIG HEAT, la cui traccia conclusiva, ?Camouflage?, di ben 7 minuti, entra a sorpresa nella Top Five britannica. Dopo tre anni esce il nuovo MOSQUITOS e nel 1991 ? la volta di PARTYBALL, un disco che, con i suoi cinque brevi pezzi strumentali, conferma la passione dell?artista californiano per la musica da film. Nel 1996 viene pubblicato il suo quarto album intitolato BLACK DIAMOND, nel quale si uniscono sonorit? tipiche delle colonne sonore delle pellicole anni ?50 e ?60 di Henry Mancini e reminescenze jazz. Segue, due anni pi? tardi, THE WAY I FEEL TODAY, una raccolta di 19 pezzi standard pop, mentre nel 1999 ? la volta di ANATOMY, nei cui brani si mescolano tematiche relative alla giustizia e all?onore. I suoi ultimi due lavori discografici POOLSIDE WITH GILLY: THE PARTYBALL TOUR 1991 e HOLIDAY IN DIRT: NEW TRACKS AND RARITIES (2002) sono autoprodotti.

                    Stan Ridgway torna nel 2004 portandosi dietro uno dei dischi pi? belli dell?anno. Un?opera ispirata e brillante che restituisce al cinquantenne stregone californiano quella sospirata creativit? di cui si sentiva la mancanza dai tempi di The Big Heat (?86): una vera e propria pietra miliare dell?american music e della storia del rock. Snakebite (Blacktop & Fugitive Songs), con le sue fluide ballate country-blues, stralunate e in leggero chiaroscuro, si candida a diventare uno dei lavori solistici pi? azzeccati e interessanti della carriera dell?artista.

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                      #40
                      Bevis Frond ? il nome d'arte (che funge anche da nome del gruppo) di Nick Saloman, un londinese appassionato a livello maniacale della musica degli anni '60 (e con maniacale s'intende anche collezionista). Sembra che gli esordi discografici di Saloman risalgano al 1974 (da quanto scrive Scaruffi), ma l'ingresso vero e proprio nel mondo musicale avvenne verso la met? degli anni '80, quando la riscoperta di un certo tipo di suono a bassa fedelt? e di tipo psichedelico, favor? l'esplodere del nostro a livello di culto underground. Da quel momento la produzione discografica a nome Bevis Frond (spesso costituita da dischi quasi interamente suonati da Nick Saloman) si fece frenetica, parallelamente all'attivit? dell'etichetta del nostro, la Woronzow Records. L'esordio a nome Bevis Frond (inizialmente il nome completo era Bevis Frond Museum, suggerito dal regista e amico Julien Temple per la meticolosa ricerca storico-musicale e la riproduzione appassionata dei suoni anni '60) ? datato 1987, "Miasma": da quel momento, nel giro di un paio d'anni, uscirono "Inner Marshland" (1987), la raccolta antologica "Bevis through the looking glass" (1987), "Triptych" (1988) e una seconda raccolta di vecchi nastri ("The auntie Winnie album", 1988).

                      L'attivit? di quegli anni come Bevis Frond s'incroci? con altri progetti, come il gruppo formato con il chitarrista Bari Watts, gli Outskirts of Infinity. Esaurita la prima, intensissima fase, Bevis Frond riprese le pubblicazioni nel 1990, con "Any gas faster" e continu? l'anno successivo con il doppio album "New river head". Ancora una raccolta di registrazioni scartate nel 1992 ("A gathering of fronds"), prima di "London stone" e "Just it us", la coppia di album del 1993. La sequenza di album annuali continu? senza tregua: "Sprawl" (1994), "Superseeder" (1995), "Son of Walter" (1996), il doppio "North circular" (1997). Il 1998 rest? senza novit? da parte di casa Saloman e questa ? una news, ma bast? attendere l'anno successivo e "Vavona Burr" e l'album dal vivo "Live at the Great American Music Hall". "Valedictory songs" chiuse il vecchio millennio (2000), "What did for the dinosaurs" apr? il nuovo (2002); l'ultimo album dovrebbe essere datato 2004, "Hit squad". Tra le decine di partecipazioni, quella del 1988 alla raccolta "Acid jam", in verit?, quasi un album di Bevis Frond data la sua natura (e l'etichetta, la "solita" Woronzow).

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                        #41
                        Cassandra Wilson (Jackson, Mississippi, 4 dicembre 1955) cantante jazz, ? dotata di una voce dolce e flessibile dalla profonda sonorit? blues, come le sue radici bagnate dal Mississippi. Giovanissima incomincia a suonare il piano e la chitarra. Durante gli anni Settanta si esibisce come cantante in band di diverse estrazioni musicali.

                        Nel 1982, come tanti jazzisti, si trasferisce a New York e lavora con il bassista Dave Holland, nel cui entourage incontra il sassofonista Steve Coleman e diventa la voce ufficiale del M-Base Collective. Dopo qualche anno abbandona il gruppo e nel 1985 registra il suo primo album da solista con l'etichetta discografica JMT. Per la stessa label, che produce jazz d'avanguardia, partecipa ad album di altri jazzisti sotto contratto. Affermatasi come promettente cantante jazz cambia improvvisamente direzione firmando per l'etichetta Blue Note una serie di album dalla forte vena blues.

                        Blue Light 'Till Dawn ? il disco d'esordio che riscuote un notevole successo. New Moon Daughter, secondo album Blue Note, conferma che la direzione intrapresa ? quella giusta. Nel 2002 registra in una vecchia stazione ferroviaria del Mississippi il disco Belly of the Sun, un ulteriore viaggio nelle radici del blues e nella sua intrinseca spiritualit?.

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                          #42
                          manca diamanda galas
                          e tutto il progressiv italiano

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                            #43
                            I Meat Puppets, tra i pi? longevi gruppi di rock alternativo americano, sono stati fondati a Phoenix (Arizona), dai fratelli Curt e Cris Kirkwood insieme al batterista Derrick Bostrom. Il gruppo cre? la sua miscela esclusiva di hardcore punk, country, blues, rock e psichedelia nel corso di diversi EP ed album molto apprezzati tra i quali ?Up on the sun? (1985). Sulla scia del rinnovato successo di ?Forbidden places? (1991), nel 1993 i Meat Puppets furono invitati ad aprire i concerti dei Nirvana durante il tour mondiale di ?In utero? ed in seguito, ad accompagnare la band di Seattle durante le registrazioni dell??MTV Unplugged?. Quella performance vide i fratelli Kirkwood unirsi a Cobain e compagni per eseguire versioni acustiche di tre brani classici del repertorio dei Meat Puppets che un anno dopo comparvero nell?album dei Nirvana ?Unplugged in New York?. Nel 1994 i Meat Puppets pubblicarono anche ?Too high to die?, l?album premiato con il Disco d?Oro che conteneva ?Backwater?, il singolo che negli USA port? il gruppo a nuovi livelli di popolarit?. A tutt?oggi il loro disco di maggior successo, l?album arriv? al n. 2 della classifica rock di Billboard e al n. 42 degli Hit 100 di Billboard. Oltre a successi di vendita mai ottenuti precedentemente, la band inizi? una serie di concerti che li vide girare gli Stati Uniti come spalla degli Stone Temple Pilots, dei Blind Melon e dei Soul Asylum. Fu in seguito alla pubblicazione nel ?95 di ?No joke? che Kyle Ellison si un? alla formazione e partecip? al tour in supporto del disco, l?ultimo con la formazione originale dei fratelli Kirkwood e Bostrum. Dopo un paio d?anni di composizioni scambiate via posta, nel 1997 Curt si decise a raggiungere Kyle ad Austin, dove incominciarono a lavorare a nuove canzoni e reclutarono due veterani della scena locale: il batterista Shandon Sahm (gi? nei Pariah con Kyle e figlio di Dough Sahm) ed il bassista Andrew Duplantis (gi? con Bob Mould e Alajandro Escovedo). Nel 1998 i quattro fecero il loro debutto ufficioso all?SXSW Festival e nel giugno 1999 quello ufficiale al Grand Ole Days Festival di St. Paul, nel Minnesota. Tra gli eventi che sottolinearono quell?anno, un?esibizione acustica in apertura di un concerto benefico di Willie Nelson ad Austin. Per celebrare la pubblicazione di ?Golden Lies? (2000), i Meat Puppets hanno intrapreso una serie di concerti per conto proprio e come spalla degli Elastica.

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                              #44
                              I Primus si sono formati a El Sobrante, nella California del Nord, nel lontano 1984. La formazione originale vede al basso, voce e leadership indiscussa Les Claypool; Larry LaLonde alla chitarra e Jay Lane alla batteria. Il primo album, il live "Suck on this", edito dalla piccola etichetta Prawn Song (capitale sociale: 3000 dollari prestati dal padre di Claypool), risale al 1989. Nel 1990 Tim Alexander sostituisce Lane, e i Primus incidono il secondo disco, "Frizzle Fry", per la Caroline Records. Nel 1991 la pi? robusta Interscope li ingaggia per "Saling the Seas of Cheese", che include il singolo "Tommy the cat", un discreto successo cui contribuisce un?ospitata di Tom Waits. Nel 1992 vede la luce "Miscellaneous Debris", un EP di cover; nel 1993 il gruppo ? tra i riconosciuti pionieri del grunge-rock; grazie alle discrete fortune di "Pork Soda", ? la star del Lollapalooza Festival di quell?anno. La miscela funk-metal di vigore ritmico (tra i Rush, Stanley Clarke e i Red Hot Chili Pepper), e certe arguzie molto californiane (eccentricit? alla Residents e alla Frank Zappa) attraggono un seguito enorme; prima di Beavis & Butthead, lanciano lo slogan "You suck"; la critica americana, commentando il settimo posto in classifica nelle charts, conia il "Primus paradox": "Se il tuo disco ? completamente privo di potenziale commerciale, pu? vendere un sacco". Nel 1994 Claypool resuscita la Prawn Song nonch? la line-up originale dei Primus (con Todd Huth e Jay Lane al posto di LaLonde e Alexander), facendo uscire un disco a nome del gruppo "Sausage". Nel 1995 esce "Tales from the Punchbowl"; e nel 1997 "Brown Album". Entrambi segnalano una allarmante perdita di energia, e la ricerca di strade alternative dato l?esaurirsi della scena "grunge" e il declino delle formazioni "gemelle" (RHCP, Jane?s Addiction, Faith No More...). Nel 1998 il gruppo ritrova le radici del proprio suono con l? EP "Rhynoplasty".

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                                #45
                                Una vera e propria leggenda, i Goblin attingono ad influenze prog-rock ereditate dai geniali "Emerson, Lake And Palmer" e le impreziosiscono con melodie psicopatiche e oscure. Aprono nuove porte nel mondo delle colonne sonore horror, grazie alla loro proficua e continua collaborazione con Dario Argento.

                                Erano gli anni '70, il suolo prog-rock italico era costituito da giovani e promettenti band come "Banco Del Mutuo Soccorso", "Il Rovescio Della Medaglia" ecc... Poi arriv? il 1974, Claudio Simonetti (tastiere), Fabio Pignatelli (basso) e Massimo Morante (chitarra) concludono l'esperienza chiamata "Cherry Five" (cinevox) e reclutano Walter Martino alla batteria, dando vita agli Oliver.
                                La band al completo si trasferisce in Inghilterra dove da il via ad una serie di concerti. L'anno seguente tornano in Italia e cambiano il moniker in "Goblin".
                                Il nome ? destinato a diventar leggenda, i quattro registrano "Profondo Rosso" nel 1975, colonna sonora dell'omonimo film di Dario Argento.

                                Il sound ? un prog-rock con sprazzi di jazz-blues venato da influenze malefiche e giri di organo sinistri, originalissimi per l'epoca. La title-track del disco ? cos? malsana che poteva essere concepita solo in una cantina alle 2 di notte, come infatti avvenne. Grazie a quest'inedita simbiosi tra film e musica sia la band che Dario Argento vengono posti all'attenzione dei mass-media di tutto il mondo ed i Goblin diventano i "portabandiera" del progressive-rock italiano. Nel '76 Agostino Maragnolo rimpiazza Martino alla batteria e i nostri partoriscono, con l'aiuto di Maurizio Guarini (tastiere), "Roller" che ? forse il loro lavoro pi? progressive (chi ama alla follia il tema di "Profondo Rosso" trover? molte similitudini nella title-track e nell'incipit di "Goblin"). Lo stesso anno incidono la colonna sonora di "Perch? Si Uccidono". Arriva il '77 e l'accoppiata Goblin-Argento fa il bis: "Suspiria" ?, a mio parere, l'album capolavoro del gruppo, con songs che evocano una negativit? primordiale grazie a folli sperimentazioni psichedeliche. Sempre nello stesso anno esce un'altra colonna sonora: "La Via Della Droga". Nel '78 registrano "Il Fantastico Viaggio Del Bagarozzo Mark" stavolta con un Massimo Morante alle prese anche con testi e voci. Il 1978 li consacra definitivamente a livello mondiale. Esce "Zombi" per l'omonimo film Di George Romero. Il disco ? reso geniale dalla variet? di influenze che costituiscono l'arrangiamento delle canzoni. I nostri passano dal prog-rock al Jazz all'hard rock e oltre alla solita dose di psichedelia trova spazio anche l'elettronica (in cui si cimenter? pi? tardi con successo Simonetti). Ma quella ? la fine della leggenda, complice anche una sorta di periodo nero che i nostri sono costretti ad affrontare, poich? nel giro di tre mesi muoiono i padri di Simonetti e Morante, insieme a quello di Cesare Andrea Bixio (produttore dei Goblin). La band vacilla fino ad arrivare allo scioglimento nel 1980. Come tutti sappiamo la vera eredit? dei Goblin (ed anche il nome) viene "raccolta" da Simonetti che nell'82 con l'aiuto di Morante e Pignatelli registra "Tenebre", ennesima colonna sonora per la pellicola di Argento.

                                Simonetti continua lo stile "Goblin-Argentiano" con alcuni pezzi che vanno a finire in Demoni (1985), Phenomena (1986), Opera (1988) La Chiesa (1991), avvalendosi a volte dell'aiuto di ex-membri dei Goblin. In questo periodo avviene un calo qualitativo, nonostante songs come "Phenomena" "Tenebre" o l'acidissima "Craws" riescano a dimostrare il contrario. I vecchi membri dei Goblin continuano le loro carriere di musicisti con altre bands e nel 2000 Simonetti forma la sua nuova band: i Demonia. Sembra che sia la fine per il nome Goblin ma nel 2001 come un fulmine a ciel sereno la vecchia line-up(quella con Maragnolo alla batteria) risuscita e da alla luce "Non Ho Sonno", per l'omonimo film di Argento. Il vecchio spirito musicale sembra rinascere ed i nostri ci regalano incubi prog-rock sulla falsariga di Profondo Rosso con un sound pi? moderno (mitico il giro di basso nella scena iniziale del treno). Oggi Claudio Simonetti prosegue il filone Goblin con i Demonia, ma a parte le ennesime versioni "riviste e rifatte" dei classici dei Goblin nessun inedito all'orizzonte.

                                Ma la leggenda vivr? per sempre.

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