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Parliamo di musica

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    #226
    Kunsertu: Gruppo musicale siciliano attivo dalla fine degli anni ottanta al 1994.

    Il gruppo nasce a Messina e raggiunge un notevole successo a livello nazionale gi? dal primo album, "Shams", registrato a Genova e Catania e pubblicato nel 1989 per la New Tone Records. La loro musica miscela sapientemente le tradizioni provenienti da diversi angoli del mediterraneo, Sicilia, Maghreb e Sardegna, a cui si aggiungono influssi provenienti dall'Africa nera, dando vita ad un risultato originale ed esplosivo, soprattutto dal vivo.

    Fondamentale l'apporto delle due voci leader, Pippo Barrile (messinese) e Faisal Taher (palestinese), non solo per le loro qualit? timbriche e melodiche, ma anche per le possibilit? di esplorazione musicale offerte dall'aver a disposizione una voce mediorientale e poterla intrecciare con una occidentale. I testi, scritti da Maurizio "Nello" Mastroeni e arrangiati dai Kunsertu, affrontano spesso tematiche legate all'attualit?, ma non disdegnano intermezzi leggeri e romantici (la loro "Mokarta" ? ormai entrata tra i classici). Dopo la pubblicazione del loro terzo lavoro ("Fannan", 1994), il gruppo si ? sciolto. Dalle loro ceneri, nel 1996, sono nati i "Dounia".

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      #227
      Khaled, nato a Orano, Algeria nel 1960 (vero nome Hadj Brahim Khaled), ? il pi? famoso cantante di pop ra?, genere musicale in cui si comprende la tradizionale musica algerina contaminata da elementi occidentali che la rendono pi? commercializzabile. All'inizio della sua carriera utilizz? anche il nome d'arte di Cheb Khaled (?il giovane Khaled?).

      I testi si alternano tra la prima e la seconda lingua algerina, il francese importata con la colonizzazione, e l'arabo. La musica di Khaled risulta infatti dalla commistione tra la musica nordafricana, quella spagnola e particolarmente quella francese con artisti anglosassoni quali i Beatles, Elvis Presley, James Brown, Johnny Hallyday ma anche Bob Marley. Fece le sue prime esperienze musicali suonando e cantando in occasioni dei matrimoni o delle circoncisioni; gi? all'et? di 16 anni debutt? con il 45 giri Trig il lici. In questo periodo girava come intrattenitore vari locali sulla costa, diventando un personaggio di una certa celebrit? in Algeria, pur essendo oscurato dalla radio: il ra?, con testi in cui si parla di alcool e donne era infatti all'epoca proibito.

      Nel 1985 il ra? venne per? liberalizzato e Khaled pot? partecipare al "I festival ra?" di Orano; nel 1986 si trasfer? in Francia.

      L'album del vero esordio, inciso nel 1987 in Francia, fu Kutche: in quest'opera collabor? con Safy Boutella mostrando una certa vicinanza alle sonorit? occidentali . Il suffisso Cheb, che significa "giovane", venne abbandonato nel 1992, anno in cui l'artista raggiunse il successo planetario con l'album Khaled, contenente canzoni molto famose e di grandi successo come Didi. Il disco, che non venne pi? inciso in Francia ma fu il primo ad essere prodotto dalla Barclay a Los Angeles, ? stato il primo successo planetario di genere ra?, soprattutto grazie al citato singolo.

      L'album successivo (N'ssi N'ssi) port? alla consacrazione dell'algerino, e serv? come colonna sonora al film Un Deux Trois soleil di Bertrand Blier. Questo secondo album viene considerato come lavoro maggiormente sperimentale con influenze hip hop e funk. Nel 1996 usc? l'album Sahra, un lavoro a cui partecip? il gruppo rap francese IAM e registrato con Jean-Jacques Goldman: l'album fu trascinato ad impreziosito dal singolo in francese Aicha.

      Nel 1999 usc? Kenza, che prese il nome dalla figlia di Khaled: in questo album, essendo coinvolti Steve Hillage, artista prog-rock e produttore di musicisti tra Oriente e Occidente, e lo stesso Jean Jacques Goldman, le influenze funk e rock sono molto forti.

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        #228
        senti che robetta

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          #229
          MICHAEL FRANTI & SPEARHEADS

          In oltre due decenni di carriera artistica, Michael Franti si è evoluto da giovane voce ribelle a coscienzioso musicista rivolto alla giustizia sociale. Nel 1986 forma i Beatnigs, il cui suono black industrial de-costruisce il punk-rock e il reaganismo imperante con un No! al militarismo, al razzismo e al compromesso.

          A partire dal 1992 la formazione si evolve, Franti e Rono Tse dei Beatnig diventano i Disposable Heroes of Hipocrisy, insieme al multi strumentista Charlie Hunter, rinomato chitarrista jazz. Esce l'album Hipocrisy Is The Greatest Luxury, ispirato chiaramente ai ritmi e alle rime dei Public Enemy. Franti va in tour con gli U2, collabora con lo scrittore William Burroughs e diventa un'icona della musica di protesta. Il disco contiene infatti anche “Bomb the world”, la canzone pacifista che Franti ha scritto e registrato in risposta all'attacco militare angloamericano all'Iraq. Nella canzone Franti si rivolge così al presidente americano: "Puoi bombardare il mondo facendolo a pezzi/ ma non puoi usare i bombardamenti per portare la pace".

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            #230
            Originally posted by edorsv99 View Post
            MICHAEL FRANTI & SPEARHEADS

            In oltre due decenni di carriera artistica, Michael Franti si ? evoluto da giovane voce ribelle a coscienzioso musicista rivolto alla giustizia sociale. Nel 1986 forma i Beatnigs, il cui suono black industrial de-costruisce il punk-rock e il reaganismo imperante con un No! al militarismo, al razzismo e al compromesso.

            A partire dal 1992 la formazione si evolve, Franti e Rono Tse dei Beatnig diventano i Disposable Heroes of Hipocrisy, insieme al multi strumentista Charlie Hunter, rinomato chitarrista jazz. Esce l'album Hipocrisy Is The Greatest Luxury, ispirato chiaramente ai ritmi e alle rime dei Public Enemy. Franti va in tour con gli U2, collabora con lo scrittore William Burroughs e diventa un'icona della musica di protesta. Il disco contiene infatti anche ?Bomb the world?, la canzone pacifista che Franti ha scritto e registrato in risposta all'attacco militare angloamericano all'Iraq. Nella canzone Franti si rivolge cos? al presidente americano: "Puoi bombardare il mondo facendolo a pezzi/ ma non puoi usare i bombardamenti per portare la pace".

            grandissimo



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              #231
              I Cypress Hill sono un gruppo hip hop statunitense, considerato tra i pilastri del latin rap e del rapcore.

              Si distinguono per la presenza quasi costante di teschi come tema per le copertine delle loro produzioni, e per il loro non nascosto consumo di marijuana. Hanno realizzato una lunga serie di singoli durante gli anni novanta; grazie a tali singoli, hanno venduto oltre 17 milioni di dischi e collezionato 15 tra dischi di platino, doppio platino ed oro.

              La storia dei Cypress Hill inizia nel 1986 quando i fratelli cubani Sen Dog e Mellow Man Ace, trasferitisi a Los Angeles e cresciuti nel sobborgo di South Gate, conoscono Muggs e B-Real. La formazione, inizalmente chiamata DVX, modella la propria identit? stilistica inserendo lo slang latino nella loro musica. In questo periodo l?hip hop si pu? ritenere ormai una cultura affermata, quando nel 1988 Mellow abbandona il gruppo, i tre restanti membri rinominano la band Cypress Hill ispirandosi ad una strada locale, ed esibendosi in tutta Los Angeles.

              Grazie a questa prima ristretta notoriet?, nel 1991 la Ruffhouse/Columbia Records scrittura il gruppo e d? loro la possibilit? di produrre un LP. All?inizio del 1992 esce Cypress Hill, LP d?esordio che scuote il mondo del rap, soprattutto underground, con i singoli How I Could Just Kill a Man e The Phuncky Feel One. Gli amanti del genere rimangono positivamente colpiti da uno stile cupo, dalla voce nasale di B-Real, dal flow di Sen Dog e dalla loro fissazione con la marijuana, che li fa diventare portavoce della National Organization To Reform Marijuana Laws.

              Nell?estate del 1993 i Cypress Hill pubblicano Black Sunday che li riconferma e gli permette di occupare il primo posto nella classifica americana degli album grazie al famoso singolo Insane In The Brain, in cui B-Real e Sen Dog si alternano sopra un break beat incalzante e ballabile. In questa fase il pubblico dei Cypress ? prevalentemente composto da ragazzi bianchi: questo ha causato la perdita di una fetta di mercato ?purista?, inteso come di colore. Unito alla formazione originaria Bobo come percussionista, nel 1995 i Cypress Hill partecipano al Lollapalooza Tour, dopodich? esce il loro nuovo album Temples Of Boom che inizialmente vende un buon numero di copie ed entra nelle R&B e nelle pop charts, ma si rivela inefficace nel momento in cui deve trovare al suo interno un singolo efficace.

              Per problemi interni e a causa della perdita della cosiddetta street-credibility, i Cypress hill si avviano verso un progressivo scioglimento: Sean Dog lascia il gruppo nel 1996 perch? ritiene di non trovare abbastanza spazio, e viene sostituito da DJ Scandalous, mentre Muggs si dedica alla carriera solista per far uscire Muggs Presents The Soul Assassins, LP del 1997 ben accolto dal mercato underground. Dopo un comune accordo, nel 1998 la formazione si riunisce per l?album IV, da cui viene estratto il brano Tequila Sunrise che riscuote notevolissimo successo, segnando il ritorno dei Cypress Hill (curiosit?: quest'ultimo album viene utilizzato per la creazione della colonna sonora per il videogame per PC Kingpin, ambientato tra le altre cose in una sorta di copia dei sobborghi dove sono cresciuti i Cypress Hill).

              I tre membri, maturati stilisticamente, nel 2000 producono Skull & Bones che delinea ulteriormente la loro linea musicale: l?LP viene realizzato in due cd, uno puramente hip hop e l?altro con influenze rock, il primo singolo estratto viene distribuito nelle versioni (Rock) Superstar e (Rap) Superstar, ed ? considerato l?effettiva rinascita del gruppo.

              Nel 2002 esce Stoned Raiders che rafforza la presenza del rapcore nella loro produzione, ed i Cypress finiscono per essere apprezzati da rocker e punkster, oltre che dai b-boys. Nel 2004 ? la volta di Till Death Do Us Part, che nel titolo contiene un messaggio sull?imminente scioglimento dei Cypress Hill, dal disco viene estratto il singolo What?s Your Number, club anthem con influenze ska, che si riscontrano anche nelle altre tracce dell'album, influenzato anche da Reggae e Dancehall. Le collaborazioni di rilievo sono quelle con Prodigy dei Mobb Deep e con The Alchemist.

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                #232


                che ne pensi edo???

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                  #233
                  I FUGAZI sono un gruppo post-hardcore formatosi nel 1987 a Washington (DC) tanto sconosciuto al grande pubblico (i suoi album pi? venduti vanno nell'ordine di poche centinaia di migliaia di copie nel mondo) quanto talora eccessivamente valutato da parte della critica. La loro musica ? risultante dalla somma dell'hardcore da strada dei Minor Threat, del jazz-core dei Minutemen e dello slo-core degli Slint, andando oltre all'addizione delle proprie parti grazie a una straordinaria capacit? esecutiva, compositiva e riflessiva. I Fugazi sono il gruppo del cantante, chitarrista e proprietario della label Dischord, Ian Mackaye (Washington, 1962), che dopo aver formato e sciolto Minor Threat (1980-83) approda cos? alla sua via definitiva al post-hardcore. Dopo aver ispirato, propiziato e sostenuto con la propria produzione e label la formazione di uno dei primi gruppi emo-core della storia, i Rites Of Spring (1986), Mackaye soffoc? il progetto e ne fece passare il batterista (Brendan Canty) e il cantante/chitarrista (Guy Picciotto: Washington, 1965) nei Fugazi (al basso Joe Lally). La musica dei Fugazi non ? hardcore, ora perch? ? troppo celebrale (Minutemen) ora perch? ? troppo minimalista (Slint). Essa si pone a un livello di trascendenza del reale tramite l'assunzione introspettiva delle sue forme e contenuti in una riflessione abiuratrice, ma inoffensiva (cos? asociale), che sortisce l'effetto di ridurre all'astratto, primitivo o impersonale, le temperie metropolitane cos? intimamente sofferte. Esegue questa musica un ensemble cameristico che per tecnica non ha chi lo superi nella storia del rock (v'? ovviamente chi ne raggiunga il livello) e che costituisce, esso ultimo verace rappresentante, la quintessenza del rock, non discostandosi per lo pi? dai tre strumenti tre e non indulgendo in alcun effetto che non sia, cos? com'?, riproducibile fuori dallo studio di registrazione. Mackaye con la sua voce teppistica, hardcore, violenta e roca; Picciotto col suo falsetto impube e immateriale, alternandosi, elevano la musica che suonano a vertici formali assoluti, ora contrapponendosi con espressione a una musica inespressiva ora viceversa. Come gli Slint, i Fugazi fanno post-rock perch? sono gli ultimi a fare rock: e ultimi perch?, dopo che raggiunsero la massima gamma espressiva chitarra, batteria e basso, con Slint e Fugazi tali strumenti denudano la propria invalicabile e oggettiva essenza, ribadire la quale (da qui la morte del rock nel 1991) risulta inautentico e inutile. I Fugazi operano in questo senso dal 1987 al 1991, quindi non hanno fatto che ritorcere i concetti appresi all'insegna di una vena che ? arida costitutivamente (dopo il post-rock non pu? esserci ancora rock; dopo il nulla non pu? darsi un tutto) e non per imperizia: dimostrano anche loro cos? come nessun gruppo rock, in quanto tale, possa artisticamente interessare oltre il primo, secondo, terzo album ad ammettere le dovute variazioni sul tema. L'influenza dei Jesus Lizard e dei Fugazi sar? enorme su tutto il rock degli anni 90, non solo a livello di singole referenze ma anche di sound generale (in Italia,i Marlene Kuntz, nel loro piccolo, sono debitori loro). Minutemen e Slint, che hanno reso possibili i Fugazi, appaiono per?, e per questo, pi? importanti. Come gran parte del post-hardcore e come tutto il rock d'avanguardia, i Fugazi non fanno, propriamente "canzoni": non solo perch? i loro pezzi ignorano la "forma canzone", ma anche perch? sconfessano sistematicamente le singole parti di questa (dalla melodia, al canto, all'accompagnamento, alla strofa, al ritornello). Dei Fugazi non vi sono canzoni "belle" e canzoni "brutte", perch? non vi sono canzoni. Lungi ci? da essere un alibi per eludere la critica del giudizio (rischio che corre chiunque si ponga al di fuori della "forma canzone" e che porta a ritenere l'"album" come un continuum inopinabile), ? da ritenersi invece come uno spostamento di baricentro verso un giudizio che deve interessare non pi? categorie estetiche o formali, ma matematiche o sostanziali: le categorie che si occupano della quantit? di innovazioni tecniche e compositive di ogni singolo brano e non della loro qualit? o bellezza. Forma cio? nei Fugazi diviene quella quantit?, quel numero che si trascende, quale disumano che interpreta l'umano. La loro non ? arte del brutto (trash) ma arte fine a se stessa (in questo mostruosa e da qui la sua apatia) il cui messaggio ultimo ? che al di l? di tale dimensione altro, di valore, non si dia. Ogni lavoro dei Fugazi ? pubblicato dalla Discharge di Mackaye.

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                    #234
                    Meno male che hai trovato qualcosa sui Fugazi, ci voleva!

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                      #235
                      Visto che sono stati nominati, eccoli qua:

                      Nati da una costola degli Squirrel Bait, gli Slint sono i progenitori della scuola di Louisville, che si riveler? nei Novanta una delle pi? prolifiche del post-rock. La band si forma per opera del chitarrista Brian McMahan e del batterista Britt Walford, con Ethan Buckler al basso e David Pajo alla seconda chitarra. E gi? nelle prime session del 1987, registrate con Steve Albini, si intuisce che il suo sound ? decisamente particolare. E' una mistura complessa di punk, acid-rock, progressive e free-jazz, che travalica i confini tradizionali della forma canzone.

                      L'esordio avviene nel 1987 il mini Tweez, collage di brani complessi ed eccentrici, ognuno dei quali ? dedicato a un genitore del quartetto (pi? il cane di uno dei quattro). Quasi interamente strumentale, con qualche canzone soltanto "parlata", come nell'iniziale "Ron", ? un album sorprendente e anarchico, con chitarre di derivazione hardcore e strutture ritmiche fratturate, ma anche accenni funk rallentati ("Carol"), assoli raga ("Kent"), divagazioni psichedeliche delicate ("Darlene"), bizzarri minuetti bucolici ("Nan Ding").

                      Mentre a Seattle spopola il grunge di Nirvana e Soundgarden, che rinverdisce i canoni del rock duro e puro, a Louisville ci si muove nella direzione opposta, partendo dall'idea che proprio quel rock andasse superato. Rivisitando l'hardcore, gli Slint gettano cos? le basi di quello che sarebbe diventato il post-rock dei vari Tortoise, Dirty Three, Trans am, June of '44, Gastr del sol, Labradford.

                      Ma ? con Spiderland, nel 1991, che la band statunitense si consacra come una delle realt? rock pi? importanti (e pi? influenti) di fine secolo. Mettendo a fuoco le intuizioni dei lavori precedenti, gli Slint svolgono una ricerca ancor pi? raffinata su ritmi e timbriche, e finiscono per pervenire a sonorit? quasi trascendenti. Un sound originale, che rifugge gli stereotipi del rock e che sar? invece imitato da moltissime band delle decennio. A partire dai Codeine e da tutte le band dello "slo-core". I pezzi di "Spiderland", infatti, sono lenti e catatonici, fino ad assumere le forme di stralunate ballate lisergiche. Dall'ouverture di "Breadcrumb trail", con le cadenze di un post-blues, alla conclusiva "Good morning, captain", con ritmiche pi? definite ed echi arabeggianti, l'album ? una sequenza di piccole gemme, come la nevrotica "Don Aman", successione di accordi e disaccordi, l'ipnotica "Washer", con una cantilena sussurrata e suoni dilatati, o l'anemica "For dinner". Ma in ogni brano, per quanto abulico, c'? un scossa rock. Quella di "Nosferatu man", forse, la pi? virulenta.

                      Ma con gli Slint e i post-Slint, il rock ? morto? "Band come Stereolab e Tortoise hanno avuto il grande merito di aprire nuove frontiere musicali al rock - osserva il chitarrista David Pajo che, chiusa l'esperienza con gli Slint, ha collaborato con entrambe le band -. Mi piace molto l'elettronica, dai Suicide in poi e credo molto nelle possibilit? della tecnologia nella musica. Ma guai a pensare che il rock sia morto. Il rock ? ancora forte. Si sta solo evolvendo".

                      Avanguardisti come solo i Sonic Youth erano riusciti a essere negli anni Ottanta, sempre in anticipo sui tempi, gli Slint hanno coniato una musica cerebrale, impalpabile, straniante e distaccata. Una musica che ha fatto diventare adulta la generazione dell'hardcore. "Con gli Slint ? come se la generazione cresciuta con gli Husker Du fosse improvvisamente arrivata al proprio Grande Freddo - scrivono Stefano Bianchi ed Eddy Cil?a nel volume "Post-Rock e oltre" -. Raccogliendo l'eredit? di quel corpo fibrillante, destrutturandolo fino a renderlo irriconoscibile, procreando sopra i suoi resti qualcosa di nuovo e inaudito, tentarono persino di rifondare il rock stesso. Riuscendoci quasi".

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                        #236
                        Questo lo dovevo inserire prima ma mi sono dimenticato...

                        NUSRAT FATEH ALI KHAN

                        Il qawwali (termine che significa ?cantante?, dall?arabo qaul, ?dire?, ?parlare), ? il canto devozionale del misticismo islamico (sufismo). Secondo la tradizione, ebbe inizio nel XII secolo, quando il santo sufi Hazrat Moinuddin Chisti cominci? per primo a far opera di proselitismo presso gli Hindu del subcontinente indiano. La musica devozionale era talmente meravigliosa che ben presto si rese conto che la maniera che sorgeva spontanea per pregare Allah era cantare piuttosto che recitare.

                        I Sufi chiamano sama (ascolto) le riunioni delle confraternite per ascoltare cantori e musicisti (qawal) e cantare le lodi divine. Scopo del sama ? raggiungere lo hal, stato di estasi mistica che congiunge l?uomo a ***. All?origine i qawal appartenevano essenzialmente a confraternite sufi sciite; oggi per?, in India e in Pakistan, i qawal sono spesso musicisti girovaghi, professionisti che cantano in pubblico, e i gruppi di qawal non mancano mai alle feste popolari, perdendo in parte il loro carattere mistico. Il qawwali ? caratterizzato da uno stile fluido e l?alternanza tra solista e coro, di ripetizioni e improvvisazioni. Il canto devozionale viene eseguito in occasione dell?anniversario della morte di uno dei numerosi santi del sufismo, come per una cerimonia nuziale o semplicemente il venerd?, giorno dedicato alla preghiera nelle societ? islamiche.

                        Nusrat Fateh Ali Khan ? stato il maggior esponente del qawwali. Un uomo con una voce di straordinaria potenza e intensit?, capace di superare tutte le barriere linguistiche e religiose e di far amare la musica qawwali in tutto il mondo. Nusrat ha raggiunto una notoriet? di dimensioni planetarie sull?onda del fenomeno world music ? in particolare grazie alle incisioni per l?etichetta Real World di Peter Gabriel e alle collaborazioni con musicisti occidentali, come Eddie Vedder dei Pearl Jam per la colonna sonora del film "Dead man walking" ? bench? l?arte di questo straordinario interprete della tradizione sufi rimanga strettamente legata alla dimensione religiosa e devozionale originaria. E' scomparso a Londra nel 1997.

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                          #237
                          Federico Guglielmi ? nato nel 1960, e lavora come giornalista musicale dal 1979.

                          Chiunque si occupi a qualunque livello di rock "vero" sa chi Federico Guglielmi sia. Sa di certo del suo ruolo di primissimo piano nel giornalismo musicale "indipendente" in veste di redattore carismatico del Mucchio Selvaggio e di direttore del 'trimestrale di approfondimento musicale' denominato "Mucchio Extra".

                          I pi? attempati, sanno pure di anni addietro, quando sulla scia di molteplici fermenti creativi che infiammarono il pianeta negli eighties, Federico (con pochi altri) dalle pagine del vecchio Mucchio Selvaggio e di Rockerilla (ma anche del pi? caduco Velvet) s'impose come vero e proprio ma?tre a penser del movimento, Benedetto Croce del rock italico, fine sdoganatore.

                          A latere e in sinergia con questa attivit? fonda la High Rise, etichetta dedita alla coltivazione di alcuni dei pi? talentuosi artisti italiani del periodo.

                          Oltre che giornalista ? stato conduttore radiofonico per la RAI e occasionalmente produttore discografico, ha collaborato con quasi tutte le riviste musicali italiane e pubblicato numerosi libri. Al momento ? anche responsabile della sezione musicale del mensile Audio Review. Inoltre sta lavorando con la giunti per il progetto ENCICLOPEDIA ROCK, di cui gi? sono stati pubblicati alcuni volumi.

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                            #238
                            Dieci anni senza Jeff Buckley. Il vuoto improvviso colp? il mondo della musica il 29 maggio del ?97. E lasci? attoniti tutti. Buckley mor? annegato in un affluente del Mississippi quando era all?apice del successo. Una maledizione per cos? dire di famiglia, visto che il padre, Tim, folk-rock-singer incompreso, mor? per un?overdose. Ma l?aura di misterioso rispetto che ha sempre avvolto Jeff ? stata gelosamente conservata dalla madre, Mary Guibert, che ora, dopo 10 anni, ha deciso di dedicare al figlio un?intera antologia accompagnata da un dvd-documentario. Non solo. L?attenzione per un artista cos? particolare, a partire dal timbro vocale, ? alta visto che c?? anche in progetto un film. A interpretare la parte di Buckley potrebbe esserci Brad Pitt, almeno questo ? quello che aveva confidato, anni fa, lo stesso attore alla madre di Jeff. Intanto il regista Brian Jun ? gi? al lavoro per costruire la pellicola e per studiare il mondo di Jeff Buckley.

                            L?antologia, che ? gi? nei negozi, si chiama: So Real: Songs From Jeff Buckley, e mette insieme l?unico album veramente portato a termine da Buckley, Grace, il doppio postumo Sketches for My Sweetheart the Drunk e il Live at Sin-E. L?onnipresente madre ha curato il progetto e soprattutto la scelta dei brani. Ha scavato nelle memorie del figlio tirando fuori quell?anima del cantautore californiano che non ci ha mai abbandonato. Due gli inediti contenuti nella raccolta: So Real e I Know It?s Over (cover degli Smiths). Ma non ? tutto. Sta anche per uscire Dark Angel, un libro con tutti i suoi testi.

                            A dispetto di una discografia breve, ma significativa, Jeff Buckley ? diventato un faro per molti tra gruppi e solisti ancora sulla scena. Buckley ruppe con gli schemi della musica grunge, lasciandosi trasportare da melodie pi? sentite e intimiste. Gli stessi schemi che poi hanno ispirato le melodie, per esempio, di Radiohead, Muse, Coldplay, Starsailor (che prendono il nome proprio dall?album pi? famoso del padre), ma anche di personaggi del calibro di Chris Cornell (ex voce di Soundgarden e Audioslave) e PJ Harvey.

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                              #239
                              Giovanni Lindo Ferretti (Cerreto Alpi, 9 settembre 1953) ? un cantante, cantautore e scrittore italiano.

                              Dopo gli studi e dopo aver lavorato cinque anni come operatore psichiatrico, decide di abbandonare l'Emilia e di viaggiare per l'Europa. A Berlino incontra Massimo Zamboni, con il quale nel 1982 fonda i CCCP Fedeli alla linea, scioltisi poi nel 1990. Nel 1992, sempre con Massimo Zamboni ed assieme al nucleo dei primi Litfiba, fonda invece il Consorzio Suonatori Indipendenti (CSI), scioltosi nel 2000. Dal 2002, dopo l'album solista Co.Dex, ? anima del progetto PGR. ? del 2003 l'album Iniziali: BCGLF tratto dall'omonimo spettacolo messo in scena con l'aiuto del regista Giorgio Barberio Corsetti.

                              Nel 2004 ha pubblicato in coppia con Ambrogio Sparagna l'album Litania che accanto alle preghiere tradizionali propone frammenti del repertorio dei CCCP e dei CSI. Nel 2005 ha portato in giro per l'Italia gli spettacoli Falce e Martello. Falciati e martellati. Requiem per una civilt? con Ambrogio Sparagna e Pascolare parole, allevare pensieri con Lorenzo Esposito Fornasari, Raffaele Pinelli e Ezio Bonicelli. Il 2006 lo ha visto impegnato nel tour Ripasso / Ribassi - Saldi, fino ad esaurimento scorte con i PGR.
                              Nel 2000 ha pubblicato il resoconto del viaggio effettuato in Mongolia con Massimo Zamboni, nel libro scritto a quattro mani In Mongolia in retromarcia.

                              Artisticamente si pu? considerare uno dei padri del punk italiano ("punk filo-sovietico e musica melodica emiliana"), e con i CCCP punto di riferimento per il mondo della musica alternativa in Italia. La storia dei CCCP-CSI segna una tappa decisiva nel rock italiano.
                              Attualmente vive nel suo paese natale, in provincia di Reggio Emilia, dove alleva cavalli.

                              Nonostante il suo passato nell'estrema sinistra extra-parlamentare di Lotta Continua, negli ultimi anni ha riscoperto le proprie origini cattoliche ed ha maturato idee politiche che lo hanno portato a votare per la coalizione di centro-destra nelle elezioni dell'aprile 2006. Nel 2006 ha pubblicato un nuovo libro, intitolato Reduce, nel quale descrive la sua nuova poetica esistenziale attraverso una biografia fitta di memorie d'infanzia, poesie e anatemi sulla societ? contemporanea. La sua "conversione" ? stata preannunciata gi? attraverso un'intervista di Antonio Socci pubblicata dal quotidiano Libero in cui Ferretti dichiara la scoperta dei testi del neo eletto papa Ratzinger e di cattolici come don Luigi Giussani.

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                                Vinicio Capossela (Hannover, 14 dicembre 1965) ? un cantautore italiano.

                                Nato in Germania, da genitori di origine avellinese, torna poco dopo in Italia con la famiglia. Cresce artisticamente nei circuiti underground dell'Emilia-Romagna, fino ad essere notato e lanciato da uno dei massimi esponenti contemporanei della musica d'autore, Francesco Guccini. Vive da quasi 20 anni a Milano.

                                Debitore nella sua visionariet? poetica verso gran parte della letteratura del Novecento, Capossela ha scritto anche un libro, Non si muore tutte le mattine, uscito nel marzo 2004.

                                Il suo album d'esordio, All'una e trentacinque circa, risale al 1990. Ad esso ? seguito poi Mod?, che prende il nome dalla canzone omonima dedicata al pittore Amedeo Modigliani ed ? una ballata lenta e commovente in cui si racconta la storia d'amore tra lo stesso pittore livornese e Jeanne H?buterne, vicenda che viene osservata dal punto di vista soggettivo della donna. Tra gli altri brani dell'album figura ... e allora mambo, che fa parte della colonna sonora dell'omonimo film con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.
                                Anche l'album successivo, Camera a sud, si lega al cinema in maniera ancora pi? forte del precedente, sia per Che cos'? l'amor - tra i brani del primo film con Aldo Giovanni e Giacomo e Marina Massironi, Tre uomini e una gamba - sia per Zampan?, ispirato al film La strada di Federico Fellini.

                                Nel 1996 esce Il ballo di San Vito, l'album della svolta, definito dallo stesso Vinicio non un disco, ma una vicenda. ? tuttavia, con canzoni come Accolita dei rancorosi - liberamente tratto dal libro La confraternita del Chianti di John Fante - con L'affondamento del Cinastic (che narra il fallimentare esperimento del caff? letterario Chinasky di San Giuliano Milanese) e con Corvo torvo, probabilmente ispirato al Racconto dell'economo, dai celeberrimi I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, che questo album rivela una palese contaminazione letteraria. In particolare ? evidente l'enorme influenza del cantautore americano Tom Waits, influenza gi? presente nei dischi precedenti e che continuer? a contrassegnare fortemente Capossela, in studio e dal vivo.

                                Dal repertorio di Capossela sono da segnalare La pioggia di novembre, ripresa da Lucia Vasini, e Tanco del Murazzo, modificato da Paolo Rossi in Tango dei furiosi (parte del repertorio della trasmissione televisiva Il laureato). Ma anche Liveinvolvo, con la partecipazione della Kočani Orkestar, e, del 2000, Canzoni a manovella, in cui degne di rilievo sono la canzone d'apertura, Bardamu, dedicata a Celine, Decervallamento, anch'essa presente, seppur con qualche modifica, nella trasmissione Il laureato, Contratto per Karelias, un brano rebetiko tradotto dall'originale greco di Markos Vamvakaris dal nome Φραγκοσυριανή, Con una rosa, rielaborazione del racconto L'usignolo e la rosa di Oscar Wilde.

                                L'album Canzoni a manovella viene premiato dal Club Tenco con la Targa Tenco per migliore album, a pari merito con Amore nel pomeriggio di Francesco De Gregori.

                                Nel 2003 Capossela ha pubblicato la raccolta L'indispensabile, con una cover di Si ? spento il sole di Adriano Celentano, mentre il disco pi? recente ? Ovunque proteggi del 2006. Il chitarrista ? ancora Marc Ribot, collaboratore abituale di Tom Waits, gi? apparso alla chitarra negli album Il ballo di San Vito e Canzoni a manovella oltre che nell'inedito "Scat? Scat? (scatafascio)" presente in Liveinvolvo. Nell'album Ovunque proteggi compare un brano intitolato S.S. dei naufragati che trae ispirazione dalla Rhyme of the ancient mariner di Samuel Taylor Coleridge, a cui si aggiungono elementi di religiosit? popolare dell'Italia del sud. "Ovunque Proteggi", "Brucia *****", "Dalla Parte di Spessotto" e "Medusa Cha Cha Cha" sono stati realizzati come singoli radiofonici.

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