Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

Parliamo di musica

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #211
    Nato nel 1969 a Claremont, in California, Ben Harper inizia a fare pratica sulla chitarra grazie ai suoi nonni, che gestiscono alcuni negozi di strumenti musicali. Harper si specializza nell?uso di una chitarra slide molto popolare negli anni ?30, la Weissnbourn, con la quale pu? riflettere al meglio le sonorit? blues che lo fanno apparire sin da subito come un emulo di Robert Johnson. La passione per la musica moderna ? invece incarnata da nomi come Jimi Hendrix e Bob Marley, capaci di apportare intensit? ed energia alla sua proposta musicale.

    Il suo primo album, WELCOME TO THE CRUEL WORLD, esce nel 1993 e viene accolto con entusiasmo, soprattutto in Europa. Pi? elettrico il secondo FIGHT FOR YOUR MIND, del 1995, seguito quindi da THE WILL TO LIVE nel 1997. A confermare la fervida vena creativa del chitarrista californiano arriva nel 1999 BURN TO SHINE, album maggiormente aperto a materiali sonori quanto mai eterogenei, con atmosfere pi? intimiste.

    In seguito alla pubblicazione del disco, Harper si imbarca in un lungo tour, che lo porta a girare soprattutto i natii Stati Uniti, dove ? relativamente poco conosciuto. Nella primavera del 2001 esce, a testimonianza della tourn?e, il doppio LIVE FROM MARS, diviso in un disco acustico ed uno elettrico.

    Ben Harper torna alla pubblicazione di materiale di studio nel 2003 con DIAMONDS ON THE INSIDE, il suo disco pi? eterogeneo: le canzoni spaziano dal reggae al funk, dal rock al cantautorale.
    Nel 2004 esce THERE WILL BE A LIGHT, con i Blind Boys Of Alabama: un disco a tema che rivisita la tradizione gospel, inciso in poco pi? di una settimana. A inizio 2005 esce LIVE AT THE APOLLO, testimonianza live di un concerto con i Blind Boys tenuto nello storico teatro di Harlem.

    La sua inarrestabile creativit? lo porta a pubblicare un disco doppio a inizio 2006: BOTH SIDES OF THE GUN ? diviso in due atti: uno elettrico/funky e uno acustico.
    Poco pi? di un anno, e Harper annuncia un nuovo disco: LIFELINE, registrato nel corso di una settimana a Parigi, in uscita alla fine dell'estate 2007.

    Comment


    • Font Size
      #212
      Stevie Ray Vaughan (3 Ottobre 1954, Dallas, Texas ? 27 Agosto 1990)

      E' una leggenda della chitarra blues americana, noto come uno dei musicisti elettrici pi? influenti nella storia del blues. Il suo stile ? spesso confrontato a quello di Jimi Hendrix, anche se questo confronto spesso provoca accesi dibattiti fra i fan. Nato e cresciuto a Dallas, inizia sin da piccolo a suonare la chitarra, seguendo le orme del fratello maggiore Jimmie. Comincia a suonare la chitarra durante gli anni del liceo in diversi gruppetti minori che, di tanto in tanto, si esibivano nei locali notturni della sua zona. A 17 anni abbandona la scuola per dedicarsi completamente alla musica.

      La prima band della quale entra a far parte sono i Cobras di Austin nel Texas, e con loro suona in diversi locali della capitale durante i primi anni Settanta.
      Dopo lo scioglimento dei Cobras, fonda nel 1975 i Triple Threat con i quali continua la sua carriera di musicista da locale notturno.
      Nel 1978, dopo alcune defezioni dal gruppo, i Triple Threat continuano il loro percorso musicale e diventano i Double Trouble, ispirando il proprio nome all'omonima canzone di Otis Rush. Stevie Ray Vaughan ne diventa il cantante solista; oltre a lui, il gruppo ? composto dal percussionista Chris Layton e dal bassista Jackie NewHouse (sostituito nel 1981 da Tommy Shannon). Il repertorio ? blues-rock.

      Molto popolare a Dallas, Vaughan ben presto attir? l'attenzione di David Bowie e Jackson Browne che lo vollero nelle registrazioni di alcuni album. Bowie conobbe Vaughan durante una partecipazione al Montreux Jazz Festival quando il pubblico, poco abituato alle sue sonorit? blues molto dure, lo fischi?.

      Il 1983 ? l'anno del debutto di Stevie Ray Vaughan & Double Trouble con l'album Texas Flood prodotto da John Hammond.
      Texas Flood si merit? consensi sia di critica che di pubblico con il singolo "Pride and Joy" che entr? nella top-20. Il successo fu confermato anche con gli album successivi: Couldn't Stand the Weather (1984) e Soul to Soul (1985).

      Debilitato dall'abuso di droghe ed alcol, soffr? un collasso durante il tour del 1986 a seguito del quale si ritir? per sottoporsi a cure di disintossicazione.
      Il ritorno di fu segnato dall'album In Step (1989) grazie al quale vinse anche un Grammy Award nella categoria "Best Contemporary Blues Record" (miglior disco blues contemporaneo).

      Purtroppo il 27 agosto 1990 Vaughan fu vittima di un incidente aereo quando il suo elicottero precipit? presso ad East Troy, nel Wisconsin, mentre stava tornando da un concerto tenuto ad Alpine Valley insieme a Robert Cray, Buddy Guy ed Eric Clapton.

      Dopo la sua morte sono stati pubblicati diversi altri album. Il primo fu Family Style nel settembre 1990 suonato insieme al fratello Jimmie Vaughan, un apprezzato chitarrista blues-rock gi? membro dei The Fabulous Thunderbirds). Insieme ad altri, suo fratello poi compose e incise la canzone "Six Strings Down" in ricordo del fratello ed altri chitarristi.

      Stevie Ray Vaughan ? sepolto al Laurel Land Memorial Park di Dallas in Texas.
      In ragione della sua notoriet?, nel 1991 il governatore del Texas, Ann Richards, ha proclamato il 3 Ottobre, giorno del compleanno di Vaughan, "Stevie Ray Vaughan Day" (Giornata di Stevie Ray Vaughan).

      Nel 1992 Fender ha cominciato a produrre una Stevie Ray Vaughan Signature Stratocaster, progettata insieme con Stevie prima della sua morte prematura e dal 2004 la Stevie Ray Vaughan Tribute Model "Number One" Stratocaster Guitar, una esatta replica della chitarra preferita di Stevie Ray Vaughan. Nel 1994 una statua in memoria del chitarrista ? stata eretta all'Auditorium Shores di Town Lake presso Austin in Texas.

      Comment


      • Font Size
        #213
        E' probabile che la musica anni ottanta cominci da Pop Muzik, il pi? grande successo di Robin Scott in arte M. Bench? pubblicato nel 1979, testimonia, insieme probabilmente a "Video killed the radio star" dei Buggles, a tutto il pianeta la nascita di una musica nuova, dove l'ingegneria del suono assume la stessa importanza della partitura, facendo capire che i violini e le melodie della dance '70 sarebbro presto state preistoria.

        Naturalmente il destino ha scelto per la svolta degli anni 80 un artista lontanissimo dal pop nel significato pi? commerciale del termine. Robin Scott, londinese classe 1947, esordisce infatti alla fine degli anni '60 come performer di canzoni folk e R&B. Da un gruppo all'altro, Robin attraversa tutto il periodo punk e si cimenta anche nell'attivit? di produttore. Il suo primo singolo, Moderne Man (1978), serve solo per misurare la distanza dalla sua seconda clamorosa uscita, quella di Pop Muzik, che si impone nelle classifiche di tutto il mondo.

        Mentre si trova a Parigi e sta pensando al nome da fare al suo progetto musicale, guarda fuori dalla finestra e vede l?insegna del metr?? M ? il nome giusto! L?obiettivo ? quello di mescolare tutti i generi musicali degli ultimi 25 anni, in una sorta di celebrazione della musica pop. Se ne sta quindi sei mesi in studio per creare il suono del pezzo. L?obiettivo iniziale, un po? megalomane, non ? raggiunto, ma il buon Scott si trova tra le mani un?autentica bomba ad orologeria che esploder? nelle classifiche. Purtroppo, i singoli successivi otterrano un successo nettamente inferiore e il suo nome alla fine sar? indissolubilmente legato a questo suo hit.

        Sono gli U2 a concedergli una rinnovata celebrit?, scegliendo il suo hit (rivisto in versione techno) per l'apertura dell'indimenticabile PopMart Tour del 1998.

        Comment


        • Font Size
          #214
          I Corvi sono stati un gruppo beat storico italiano, particolarmente noto per la canzone Un ragazzo di strada.

          I Corvi si formano a Parma nel 1965, ed iniziano ad esibirsi in vari locali dell'Emilia proponendo cover di gruppi inglesi ed americani. All'inizio del 1966 si iscrivono al 1? Torneo nazionale Rapallo Davoli, superano tutte le selezioni e, durante la finalissima, si classificano al secondo posto. Oltre che per le sonorit? elettriche, hanno anche un look particolare: suonano infatti con delle mantelline nere, per richiamare l'immagine del corvo. Vengono cos? notati dal direttore artistico dell'Ariston, Alfredo Rossi, che li mette sotto contratto, facendo loro incidere Un ragazzo di strada, cover di I Ain't No Miracle Worker dei Brogues (un complesso i cui membri parteciperanno poi alla fondazione dei Quicksilver Messenger Service) con un testo in italiano scritto da Nisa, storico collaboratore di Renato Carosone.

          La canzone partecipa al Cantagiro dello stesso anno, riscuotendo un grande successo: il gruppo si esibisce con un corvo vero (chiamato Alfredo in onore del loro discografico) appollaiato sul manico della chitarra, ed alla fine della manifestazione, pur essendo un gruppo esordiente, si classificano all'ottavo posto.

          Nello stesso anno viene pubblicato un altro 45 giri di successo, Bang bang, con sul retro Che notte ragazzi, inserita nella colonna sonora del film omonimo diretto da Giorgio Capitani (con Philippe Leroy, Marisa Mell ed Alberto Lionello). Tutti questi brani sono inseriti nel primo album del gruppo, pubblicato nell'autunno del 1966 ed intitolato Un ragazzo di strada; da ricordare due cover di Donovan Leitch, I colori (Colours) e Volevo finirla (To Try For The Sun).

          Dopo altri 45 giri pubblicati nei primi mesi del 1967, tra cui Sospesa ad un filo (quest'ultima cover di I had too much to dream last night degli Electric Prunes, che li avvicina alla psichedelia), rompono il contratto con la Ariston e passano alla Bluebell, per cui pubblicano altri 45 giri con scarso successo; particolarmente interessanti Bambolina, cover di Any day now di Burt Bacharach, Datemi un biglietto d'aereo (The letter dei Box Tops) e Questo ? giusto (Morning dew degli Episode six).

          Nel 1969 Levati abbandona il gruppo, ed ? sostituito da Antonello Gabelli, con cui incidono un altro 45 giri che non ha nulla a che fare con le sonorit? delle canzoni precedenti, ma anche questo passa inosservato; il gruppo decide quindi di sciogliersi, e Gabelli entra nei Nuova Idea (il gruppo I Nuovi Corvi, che incide un 45 giri nel 1971 per la CAR Juke Box, non ha nulla a che vedere con il gruppo parmense).

          Nel 1982 Ravasini e Levati si ritrovano e pubblicano, a nome del gruppo, una versione di Un ragazzo di strada con sonorit? pi? moderne.
          Nel 1988 tornano in sala d'incisione per l'album Hanno preso la Bastiglia! (che, oltre a qualche vecchio successo, racchiude canzoni nuove come Picasso o Segni sulla pelle, con sonorit? a volte vicine all'hard rock), pubblicato l'anno successivo, e riprendono l'attivit? dal vivo; Gianluca Antolini sostituisce al basso Ferrari (che si dedica all'attivit? di burattinaio, che la sua famiglia porta avanti da tre generazioni), mentre alle chitarre ? presente Gabelli, in quanto Levati decide di ritirarsi.

          Partecipano anche alla trasmissione Vent'anni dopo, curata e presentata da Red Ronnie e trasmessa da Italia Uno, dove cantano Un ragazzo di strada. Dopo alcuni anni anche questa formazione cessa le attivit?; intorno al 2000 Ravasini ricostituisce un gruppo, con la stessa denominazione, ma con altri musicisti, tra cui i suoi due figli Stefano e Luigi; questa formazione ? tuttora in attivit?.

          La loro canzone pi? nota, Un ragazzo di strada, ? stata reincisa molte volte da vari artisti: ricordiamo, tra gli altri, Ivan Cattaneo e i Rats.

          Comment


          • Font Size
            #215
            Alberto Radius (Roma, 1 giugno 1943) ? un chitarrista, cantante e produttore italiano. ? considerato uno dei migliori chitarristi italiani.

            Inizia la carriera verso la fine degli anni cinquanta in un gruppo chiamato White Booster con cui si esibiva nelle sale da ballo. In seguito fa parte per due anni dell'orchestra di Guido Perrone.

            Dopo la parentesi dovuta al servizio di leva, si esibisce nei club di varie citt? italiane con il gruppo i Campanino's, insieme ai due fratelli Gigi e Franco Campanino, con cui aprono nel 1965 alcune serate dell'Equipe 84 . Si trasferisce quindi a Milano dove suona con gli inglesi Simon & Pennies. Ma ? una parentesi di breve durata perch? viene chiamato dai Quelli per sostituire Franco Mussida partito militare. Con questo gruppo, che poco dopo avrebbe cambiato il nome in Premiata Forneria Marconi, Radius incide le prime canzoni e sviluppa un suo personale modo di suonare la chitarra.

            Rientrato Mussida, Radius abbandona il gruppo e forma, con Toni Cicco e Gabriele Lorenzi, la Formula Tre. Dopo l'incontro con Lucio Battisti, il gruppo debutta con l'etichetta appena fondata dal cantautore, la Numero Uno, incidendo un brano della stesso Battisti, "Questo folle sentimento", che arriva al quinto posto della classifica dei singoli pi? venduti.

            Il primo album Dies irae ? del 1970 ed ? proprio il suono della chitarra di Radius a costituire la trama dell'album. Pur continuando a lavorare e a riscuotere successi con il gruppo, due anni dopo Radius incide il primo album a suo nome (Radius) che costituisce una pietra miliare della musica rock italiana degli anni '70. Si tratta di una sorta di jam session in cui intervengono tra gli altri Demetrio Stratos, Giulio Capiozzo, Yan Patrick Erard Djivas - che subito dopo daranno vita agli Area -, Franz Di Cioccio e Giorgio Piazza della Premiata Forneria Marconi, Gianni Dall'Aglio e Vince Tempera.

            Nel 1974, dopo lo scioglimento della Formula Tre, Radius - insieme a Mario Lavezzi (ex Camaleonti e Flora Fauna Cemento di cui fece parte anche Alberto Valli), Vince Tempera, Gianni Dall'Aglio (ex Ribelli), Bob Callero e all'altro ex Formula Tre Gabriele Lorenzi - fonda un nuovo gruppo, Il Volo, prodotto dal duo Mogol-Battisti, che incide due album e che si caratterizzano per le sonorit? mediterranee. Dopo lo scioglimento de Il Volo, nel 1976, Radius incide il suo secondo album solista, Che cosa sei, che segna una svolta musicale nella sua carriera.

            L'anno dopo esce il suo album di maggior successo, Carta straccia, grazie soprattutto a Nel ghetto, intenso brano rock che anni dopo verr? reinterpretato dai Fratelli di Soledad.
            In contemporanea inizia un'intensa carriera di session man che lo vede al fianco dei maggiori cantanti italiani, spesso anche in veste di autore e produttore. Nel 1978 apre anche un suo studio, lo Studio Radius, in cui incider? i suoi album successivi.

            Nel 1980, dietro lo pseudonimo di Freddy the Flying Dutchman, Radius insieme a Roberto Colombo realizza l'hit commerciale "Wojtyla Disco Dance". Nel 1986 costituisce il gruppo Cantautores con cui partecipa a varie trasmissioni televisive di revival musicale e con cui incide due album (Cantautores e La terra siamo noi) in cui convivono vecchi successi e brani nuovi.
            Nel 1990 si riforma la Formula Tre che ripropone con nuovi arrangiamenti i vecchi successi.

            Comment


            • Font Size
              #216
              ROKES

              Il loro nome ? tra quelli piu? conosciuti di tutto il panorama Beat italiano, la loro fama viene eguagliata solo dall? l?Equipe 84, Camaleonti, Dik Dik. Pu? essere considerato il miglior risultato da esportazione inglese Beat.

              La loro terra di provenienza, manco a dirlo l?Inghilterra ,da dove arrivarono l?8 Maggio 1963 con un volo diretto da Londra, chiamati da Colin Hicks, un cantante di rock ?n roll gi? da tempo in Italia, per accompagnarli nel suo tour sostituendo il loro nome "Shel Carson Combo" in "The Cabin Boys".

              In patria svolgevano un?attivit? di turnisti , a fianco di di Gene Vincente blues men come Clapton e Mick Taylor, calcando loro stessi le scene europee, passando perfino da Amburgo, crocevia di una mirade di gruppi.

              Shel Shapiro (o Norman Carson ), Bobby Posner, Johnny Raymond e Mike Shepstone si presentarono in Italia con aspetto rude, capelli lunghi e giubbotti di pelle, destando subito l?attenzione dei pubblico italiano, abituato a tutt?altra cosa. Ben presto abbandonano Colin Hicks per suonare da soli, ricevendo offerte da vari discografici, tra cui Teddy Reno della RCA, che a quei tempi era manager di Rita Pavone, volendo affiancarli proprio alla sua beniamina.

              La vera consacrazione la ebbero quando Ruggero Cini, patron del "Piper", li porto? a Roma nel 1964, arrivando all?incisione del loro primo 45 giri "Shake, rattle and roll" e "Quando eri con me" sul lato B. Oggi uno dei piu? rari 45 giri italiani.

              Il successo commerciale arriva quando partecipano al "Festival degli sconosciuti" di Ariccia, con "Un?anima pura", brano molto dolce destinato tra l?atro al debuttante Dino. Il brano risulta molto bello, risente di un arrangiamento particolare che lo rende inimitabile, mentre sul lato B troviamo "She asks for you" in stile beat puro.

              Nel 1965 esce il loro primo LP, che dimostra una notevole vena creativa del gruppo, le canzoni sono quasi tutte firmate da loro e rispecchiano benissimo lo stile Beat. Uno dei migliori brani, che esce anche come 45 giri, ? "C?? una strana espressione nei tuoi occhi", cover di "Walk in the room" dei Searkers, gi? proposta dai New Dada (La tua voce), qui arrangiata in modo diverso e molto piu? bella.

              Arriva il cinema, di gran moda allora per tutti i cantanti, con la partecipazione al film "Rita, la figlia americana", con Rita Pavone e il grande Toto?, in cui eseguono la splendida "Grazie a te" (I?m alive) degli Hollies, e "ascolta nel vento", brano cantato anche in versione inglese. Nel 1966 esce anche il loro secondo album.

              Da adesso in poi la loro carriera e? costellata da successi uno dietro l?altro, direi storici. "Che colpa abbiamo noi" (Cherly?s going home) di Bob Lind, "Piangi con me", uno dei brani "inno" del periodo. Dopo tante cover importate, ecco che gli americani Grassroots se ne impadronisco e la trasformano in "Live for today". Seguono poi brani come "E? la pioggia che va", "Bisogna saper perdere", con cui approdano a San Remo, in coppia con Lucio Dalla, e il loro terzo album "Che mondo strano", il piu? fortunato della loro carriera. Contiene tra l?altro un?ottima versione di "It?s all over now" di Dylan.

              Dopo un?altra canzoncina da classifica "Eccola di nuovo", vi e? un piccolo cambiamento di stile. Un po? per la nuova tendenza "Flower power", i Rokes subiscono l?influenza floreale si San Francisco e pubblicano nel ?67 "Cercate di abbracciare tutto il mondo come noi". Il 1968 si apre con la partecipazione a San Remo in coppia con i Cowsills, presentando il brano "Opere di Bartolomeo", brano filastrocca che segna anche il lento declino del gruppo.

              Si salva un po? l?ultimo periodo con il quarto LP e il 45 giri "Lascia l?ultimo ballo per me" e il Mogol-Battisti "Io vivro? senza te" , per il resto, anche dopo aver partecipato a San Remo del 1970 in coppia con l?esordiente Nada con "Ma che freddo fa" e, un?altra manciata di 45 giri di scarsa rilevanza. Cala il sipario questa straordinario quartetto inglese.

              Comment


              • Font Size
                #217
                I Prong furono uno dei gruppi piu` importanti per la fusione fra heavy metal e hardcore. La loro influenza sull'heavy metal di Sepultura e Helmet fu enorme, soprattutto per il loro concetto esasperato di "groove", anche se nessuna delle loro canzoni e` passata alla storia.
                I Prong si sono formati nel 1985 e provengono dallo stesso milieu del Lower East Side di New York che ha cullato la prima new wave: Tommy Victor, cantante, chitarrista e leader, faceva il tecnico del suono al CGBG's, e fu in quel club che conobbe il buttafuori, Mike Kirkland, poi bassista del gruppo, e Ted Parsons, che suonava la batteria per tutti i complessi senza batterista.

                Sul primo album del 1987, Primitive Origins (Mr Bear), e` ancora forte il retaggio dell'hardcore e dello speed metal, che da` luogo a episodi veementi ed iper-cinetici come Disbelief e Denial; ma i riff brutali e le cadenze poderose di Watching e soprattutto In My Veins, nonche' l'andamento caracollante, la dinamica complessa e gli assoli vertiginosi di Dreams Like That, rivelano un'originalita` e una tecnica nettamente superiori alla media del genere. Il capolavoro del disco e` lo strumentale Persecution, destinato a rimanere forse il loro apice, una sorta di blues galattico alla Led Zeppelin adattato all'era dei Metallica.

                Il secondo album, Force Fed (Spigot), e` allora uno degli avvenimenti discografici del 1988. Accanto a mitragliamenti (Freezer Burn, Decay) e galoppate (Aggravated Condition) piu` o meno convenzionali, il power-trio si esibisce anche in una serie di brani sperimentali che costituiscono la reale novita` dell'opera (e del genere tutto): Senseless Abuse e` aperta da riff maestosi e fragorosi alla Black Sabbath; la title-track si consuma fra spasimi atroci cambiando continuamente tempo; Primitive Origins, con il suo andamento androide e la sua cadenza irregolare, si situa alla soglia della musica "industriale", e la sua coda strumentale e` una delle piu` devastanti della loro carriera.

                Beg To Differ (Epic, 1990) rischia anzi di essere il loro disco piu` difficile, piu` "anti-pop". Maggiore spazio viene lasciato alle parti strumentali, le armonie sono piu` complesse e le canzoni meglio sviluppate. Tutta la loro arte di velocita` tarpate, di accordi irregolari, di strutture sghembe, viene messa al servizio di una pacata maturita`.
                Rispetto al passato si nota una certa influenza dei Clash, che ispirano almeno Steady Decline, Right To Nothing e Lost and Found (slogan corali, tracce di musica nera).

                L'evoluzione verso sonorita` eterodosse, con iniezione di elementi alieni, prosegue in Prove You Wrong (Epic, 1991), con Troy Gregory (ex Flotsam And Jetsam) al posto di Kirkland, ma il disco risulta pearaltro sciatto e mediocre, per effetto di una registrazione affrettata e approssimativa. Irrelevant Thoughts, Hell If I Could, Unconditional e la title-track salvano il disco, e Shouldn't Have Bothered immette nella miscela anche un tribalismo funky, ma non riescono a farne un'opera capitale, come lo erano stati i precedenti.

                Cleansing (Epic, 1994) presenta il gruppo senza Gregory, sostituito da Paul Raven (ex Killing Joke ed ex Pigface), e con John Bechdel al sampling (ex Murder Inc e Killing Joke). Inevitabilmente l'influenza dei Killing Joke si fa sentire sul disco, in particolare in Broken Piece, il pezzo cardine. Il disco e` anche uno dei loro piu` "pesanti", vedi le bordate stratosferiche di Whose Fist Is This Anyway, con passi del boogie elettronico degli ZZ Top e rumori elettronici fra i piu` discreti e creativi; ma anche uno dei piu` vari: le tradizionali sonorita` del gruppo (Another Worldy Device) cedono il posto a incubi alla Ministry (la cadenza martellante e le mitragliate di chitarra di Snap Your Fingers Snap Your Neck, uno dei capolavori di questa fase). L'elettronica non e` mai invadente, semmai calcolata e tenuta di riserva. E` il loro disco meglio bilanciato e maturo.

                I Prong sono stati fin dall'inizio un gruppo importante per il processo di rinnovamento dei generi "duri" e radicali del rock.

                Comment


                • Font Size
                  #218
                  Lo Psychobilly ? un genere musicale che prevede la fusione del Horror punk, punk rock britannico degli anni settanta con il Rockabilly degli anni cinquanta.

                  Il genere ? caratterizzato da testi che trattano di Horror, Violenza, Sesso e altri temi considerati un taboo. La musica Psychobilly ? generalmente suonata con contrabbasso piuttosto che col basso elettrico.

                  Il termine ?psychobilly? ? stato usato per la prima volta da Wayne Kemp quando suon? la canzone "One Piece at a Time" di Johnny Cash, uno dei pezzi della top ten nel 1976, dove fa riferimento ad una ?Psychobilly Cadillac?, anche se questa canzone, musicalmente non ha niente a che fare con lo Psychobilly.

                  Il termine ? diventato di uso comune alcuni anni pi? tardi, quando i The Cramps hanno descritto la loro musica come ?Psychobilly? e ?Rockabilly Voodoo? nei loro concerti. Anche se i The Cramps hanno rifiutato l'idea di essere parte della scena psychobilly, artisti come Screamin' Jay Hawkins e gli Stray Cats, sono considerati importanti precursori del genere.

                  Musicalmente parlando, il genere affonda la radici nel Garage Rock degli anni sessanta e il Pub Rock degli anni settanta. La primissima band psychobilly ? considerata ufficialmente quella dei The Meteors, nati a Londra nel 1980 dalle ceneri dei Legendary Raw Deal: il chitarrista e cantante Paul Fenech e il contrabbassista e cantante Nigel Lewis chiamarono con loro il batterista punk Mark Robertson. Il nome The Meteors fu scelto per simboleggiare l'impatto delle meteore nella loro caduta a terra. La prima uscita discografica del gruppo fu "The Meteor Madness EP", seguito dal superclassico "In Heaven", pietra miliare - e atto fondante - dello psychobilly e del punk in generale.

                  Al rockabilly primitivo si univa la velocit? e la ferocia del punk, tenuta assieme dall'immaginario dei film horror e fantascientifici. I titoli del resto parlano chiaro: "Radioactive kid", "Blue sunshine", "Chainsaw boogie", "Earwig in my brain", "Dog eat robot" sono sintomatici di ci?. Dopo "In Heaven", Lewis e Robertson lasciarono i Meteors per fondare i Tall Boys, gruppo pi? orientato verso il garage punk e il rock'n'roll. Fenech, con l'aiuto di altri, ha continuato il progetto The Meteors, a partire dall'LP "Wrecking Crew" del 1982, considerato il disco pi? importante del genere. La loro carriera continua ancora oggi, nell'aprile del 2007 ? uscito "Hymns for the Hellbound" ennesimo esempio di follia e esagerazione psychobilly.

                  Comment


                  • Font Size
                    #219
                    Ofra Haza (Tel Aviv, Israele, 19 novembre 1957 - Tel Aviv, 23 febbraio 2000) è stata una nota cantante israeliana.

                    Nata nel quartiere di Hatikva, a Tel Aviv, Ofra Haza cresce insieme a nove tra fratelli e sorelle. La madre è una cantante di musica tradizionale dello Yemen e Ofra sentendola cantare scopre fin da piccola l'amore per la musica. Dai 12 anni in poi Ofra Haza è parte integrante del gruppo teatrale di Hatikva. Le trame degli spettacoli sono spesso di ispirazione politica, quindi i copioni vengono modificati in base alle decisioni prese dal governo in quel momento. Ofra affronta con coraggio due anni di servizio militare che in Israele è obbligatorio anche per le donne. Inizia ad esibirsi cantando in giro per il suo paese e pubblica per il solo mercato israeliano diversi album di genere pop tra cui il best seller "Shirey Moledet" .

                    Nel 1983 partecipa all'Eurofestival classificandosi al secondo posto con la canzone Hai. Nel 1985 , dopo un successo ben consolidato in patria, pubblica il suo primo disco sul mercato internazionale, Yemenite Songs un tributo alla musica dello Yemen che le fa conquistare una ristretta notorietà. Con l'aiuto di alcuni produttori americani nel 1988 incide Shaday. L'album Shaday caratterizzato da ritmi dance occidentali miscelati in modo divino con le sonorietà provenienti dal Medio Oriente, fa ottenere ad Ofra Haza un enorme successo prima in Israele, poi Inghilterra ed in Europa, facendo dell' album il maggior successo di genere ethnopop in lingua non inglese. Da menzionare è Im Nin' Alu che raggiunge il n.1 nella Eurochart grazie a vendite altissime soprautto in Germania e che fa vendere all'album milioni di copie.

                    Nel 1989 pubblica Desert Wind altro riuscitissimo prodotto intriso di sonorità pop, dance e suoni provenienti dal deserto. Alcune canzoni di Desert Wind sono scelte come colonna sonora dal film Orchidea Selvaggia di Zalman King con Mickey Rourke e Carrè Otis. L'album ottiene grande successo in Medio Oriente, in Europa e fa conoscere Ofra Haza anche in Italia dove parteciperà al Festival di Sanremo 1991 con la versione in inglese della canzone di Raf Oggi un D i o non ho, Today I'll Pray. Così Ofra Haza diventa un artista di tendenza capace con la sua musica di far da tramite tra mondo occidentale e mondo orientale.

                    Diventa prima "regina d'Israele" poi la "M a d o n n a di Israele" incidendo una sua versione della canzone di M a d o n n a Open Your Heart che la fa conoscere anche negli Stati Uniti. Nel 1992 Ofra Haza pubblica Kirya disco dove abbandona i ritmi techno per dedicarsi a brani cantati in ebraico e arabo, non prima di aver partecipato, in qualità di guest-star, alla nuova versione del più grande successo dei Sisters of Mercy, Temple of love. Questo fa sì che ancora una volta lei sia portavoce del suo paese nel mondo.

                    Nel 1998, la sua notorietà mondiale viene confermata dall'invito a partecipare alla colonna sonora dal film d'animazione della Dreamworks pictures, Il Principe d'Egitto, accanto a star della musica come Whitney Houston e Mariah Carey.

                    Nonostante così tanto successo la fortuna sembra voltarle le spalle: nel 1987 sopravvive miracolosamente ad un'incidente aereo: il Cessna su cui viaggia precipita nel deserto al confine tra Israele e Giordania ed Ofra viene trovata della autorità solo dopo qualche giorno. Nel febbraio del 2000, cade in coma e muore. Causa della morte: AIDS. La malattia le è stata trasmessa a sua insaputa dal marito, Doron Ashkenasi, tossicodipendente. Al funerale della cantante israeliana sono presenti migliaia di ammiratori e personalità politiche come l'allora Primo Ministro Barak e lo statista Shimon Peres.

                    Comment


                    • Font Size
                      #220
                      Ancora sul rock demenziale.

                      Lino e i Mistoterital (o "LMT") ? una rock-band italiana, attiva dalla primavera 1983.

                      Il gruppo nasce sui banchi del D.A.M.S. di Bologna, facolt? di lettere e filosofia, nella primavera 1983, per iniziativa di "Bob Rodiatoce" (Bobbi Gualtirolo: chitarra ritmica e voce), a cui si deve la gran parte delle composizioni musicali), di "Phil Anka" (Roberto Grassilli: cantante e front man, nonch? disegnatore del gruppo) e di "Ted Nylon" (Francesco Garbari: secondo cantante e tastierista, autore, assieme ad Anka, di testi di canzoni e vero "motore pirotecnico" della band).

                      Alle prime prove in un garage del quartiere Fossolo di Bologna si aggrega "Ronnie Shetland" (Vincenzo Guidetti: bassista). Qualche mese dopo, per il primo concerto "ufficiale", viene reclutato "Paul Syno" (Stefano Marmocchi: batterista, compositore e polistrumentista) e la base operativa del gruppo si sposta nella bassa emiliana.

                      Dopo un anno e mezzo "Lauro O' Cardigan" (Lauro Govoni: chitarra solista, arrangiatore) arriver? a completare la prima formazione. Nel 1987 Paul Syno lascia il gruppo e dopo alcune sostituzioni temporanee viene stabilmente rimpiazzato da "Steve Cotton Job" (batterista, compositore, polistrumentista).

                      I LMT vengono solitamente considerati parte della scena rock demenziale degli anni settanta e ottanta in Italia, anche se la critica musicale rileva ben presto la peculiarit? della band, sospesa fra canzoni ironiche ed esibizioni che sconfinano nel cabaret surreale. Caratteristica del gruppo ? altres? la produzione extra-musicale, tesa a contaminare altri media, con la pubblicazione di testi e fumetti, programmi radiofonici, l'organizzazione di un parodistico "Fancleb".

                      All'attivo della band, due album usciti sul mercato discografico: Bravi Ma Basta (Emi, 1988) e Altri Nani (Diva, 1991), a cui vanno aggiunte tre autoproduzioni: Sbagliandosi in Para (Bravi Sarti, 1984), Il Prosciutto ? il Cane (Bravi Sarti, 1986) e Max Lo Smilzo (Bravi Sarti, 1987).

                      Comment


                      • Font Size
                        #221
                        edo li conosci questi gruppi????
                        tie' hai anche la possibilita' di ascoltare un po' di brani

                        THE GOD MACHINE


                        JARBOE



                        KIRLIAN CAMERA




                        NIN





                        MASSIMO VOLUME



                        Comment


                        • Font Size
                          #222
                          Non li conosco (a parte i NIN) però ho trovato questi:

                          I Babbo Nasale costituiscono l’ultimo progetto musicale del vulcanico chitarrista Marcello Fraioli, il quale nel 1998 decide di costituire una ‘punk’n’roll X-mas band’: é inevitabile per lui tirare in ballo alcuni esagitati musicisti quali il bassista Gian Patrizio Cioni (leader della punk-band I Nostri Porci Comodi) e il vocalist Domenico ‘Teknociccio’ Vitucci (gia attivo in gruppi quali i Gusto Forte). Fonda così i Babbo Nasale, scoppiettante band che si esibisce solo durante le feste natalizie e ripropone in chiave rock i brani più celebri della tradizionale ‘Xmas music’ (tra i quali classici di Louis Armstrong, John Lennon, Michele, Wham!). Da principio v’è un viavai di vari drummer, ma la formazione si stabilizza nel 2003 con l’ingresso nel ‘combo’ del giovane batterista Valerio Pierbattista, già frequentatore di numerose indie-band. I Babbo Nasale sono stati, nel 2003, ospiti fissi della trasmissione televisiva "Live Tv".

                          In effetti cercavo i Gusto Forte, una delle primissime band industrial della scena romana, ma tant'è, accontentiamoci...

                          Comment


                          • Font Size
                            #223
                            Piccolo omaggio a una band importante:

                            Parlare dei Gronge non ? essenzialmente un semplice esercizio di archeologia musical-sentimentale. In un periodo come quello attuale, caratterizzato dalla totale assenza di stimoli provenienti dalla scena indie italiana (salvo pochissime eccezioni che immancabilmente confermano la regola), ricordare cosa sono stati quegli anni comporta un ripensamento generale verso tutto ci? che ne ? seguito.

                            Difficile dimenticare il fermento che animava gli anni Ottanta e parte del decennio successivo. Ogni generazione valuta il periodo in cui si ? formata culturalmente come il migliore, ma crediamo di non esagerare a sostenere l'importanza di quegli anni e di alcuni gruppi che li hanno movimentati. ?Il mondo dell'autoproduzione musicale degli anni Ottanta era ricco di cos? tante idee, di cos? innumerevoli e mutevoli sfaccettature e, soprattutto, si poneva cos? polemicamente e violentemente in rottura con la societ? e le forme d'espressione culturali ad essa contemporanee da risultare un fenomeno sfuggente, ostico a classificazioni ed interpretazioni anche a chi lo ha in qualche modo vissuto?.

                            I Gronge sono stati fra i protagonisti di quella scena.

                            Gronge nasce nel 1985 e chiude il primo capitolo della sua storia dopo aver rivoluzionato il concetto stesso di live e rappresentazione musicale. Da Palermo a Berlino con centinaia di spettacoli e una decina di opere registrate passando dai nascenti centri sociali a strutture consolidate come palazzetti-tendoni-comunit? di recupero e altro ancora.

                            Comment


                            • Font Size
                              #224
                              Band dai nomi strani: e 2!!!

                              MEN THEY COULDN'T HANG

                              Paul Simmonds, Philip "Swill" Odgers e il fratello di quest'ultimo, Jon, suonavano in una band definita pop-punk, i Catch 22, quando incontrarono, a Londra, Stefan Cush. The Men They Couldn't Hang nacquero con quell'incontro e con l'aggiunta femminile di Shanne Bradley: Paul Simmonds (chitarra, bouzouki, tastiere), Stefan Cush (voce e chitarra), Philip "Swill" Odgers (voce e chitarra), Jon Odgers (batteria) e Shanne Bradley al basso e flauto (gi? con i Nipple Erectors, con Shane McGowan - il futuro Pogues - poi diventati Nips). Era il 1982, il gruppo inizi? ad esibirsi nei festival di musica popolare e nel 1984 esord? con il singolo "The green fields of France" (Demon Records), cover di un brano del folker Eric Bogle, salito sino ai primi posti della classifica indie britannica. L'esordio su album, pubblicato nel 1985 da Demon Records, fu "Night of a thousand candles", impreziosito dalla canzone gi? citata e da un brano straordinario come "Ironmasters" (una riga finale del testo, che attaccava pesantemente la Lady di Ferro Margaret Thatcher, allora primo ministro britannico, fu tolta dalla versione su 45 giri per poter trasmettere la canzone alla radio senza censure).

                              Dopo il secondo album, "How green is the valley?", pubblicato dalla major MCA, Shanne Bradley lasci? i quattro maschietti e fu rimpiazzata da un altro maschietto, Ricky McGuire, gi? con gli Uk Subs. Il terzo album, "Waiting for Bonaparte" (1988), pubblicato da un'altra etichetta ancora, la Magnet Records, spinse i Men They Couldn't Hang verso un successo europeo notevole, nonostante la censura subita dal singolo "The colours", contenente una frase riferibile alla situazione sudafricana (era ancora il Sudafrica dell'apartheid, negletto a parole dalla comunit? internazionale, ma ben presente nei "salotti" politici e finanziari che contano). Ancora un cambio di etichetta per il quarto album, "Silvertown", pubblicato da Silvertone nel 1989. Quinto album, "The Domino Club" (Silvertone 1990), con il nuovo membro Nick Muir (tastiere e fisarmonica), e poi, inaspettatamente, il gruppo si sciolse dopo la pubblicazione del live "Alive Alive-O", registrato nel 1991 al Town & Country Club di Londra (Fun After All 1991). Simmonds e Philip Odgers formarono i Liberty Cage, gruppo da un album e un EP tra il 1994 e il 1995.

                              Il gruppo si riform? nel 1996 con l'ultima formazione, meno il batterista Jon Odgers. Tornato alla casa-madre Demon Records, il gruppo pubblic? il nuovo lavoro "Never born to follow" (1996), seguito dal mini-album "Six big pack" (Demon 1997), da due antologie, "Majestic grill: the best of the Men They Couldn't Hang", 1998 e "The mud, the blood and the beer (best of, volume 2)", 1999 e dall'ultimo album di studio a tutt'oggi (8 dicembre 2006), "The Cherry Red jukebox" (Twah! 2003). L'ultimo titolo ? un album dal vivo, "Smugglers and bounty hunters" (Recall 2005). Men They Couldn't Hang fanno parte del capitolo 1985 della raccolta "The Indie Scene", con la fenomenale "Ironmasters".

                              Comment


                              • Font Size
                                #225
                                Nomi strani: e 3 (italiani!!!)

                                Il Parto delle Nuvole Pesanti ? un gruppo musicale costituito a Bologna da musicisti calabresi.

                                ? ?'Il Parto delle Nuvole Pesanti' ? una suggestione, un qualcosa che forse non esiste ma che rappresenta il nostro approccio alla musica, un po? viscerale, una sorta di contorcimento di budella (parto). La nuvola rappresenta la liberazione dalla zavorra della terra, ma anche il ciclo continuo, l?osmosi che con la terra intrattiene?. ?
                                (Peppe Voltarelli, spiega in una intervista l'origine del nome del gruppo)

                                Il gruppo nasce nel 1991 a Bologna, dove i due fondatori Peppe Voltarelli e Salvatore De Siena vivono per motivi di studio.
                                Peppe ascolta soprattutto musica rock e punk (Screaming Trees, Sonic Youth, Sex Pistols, ecc.), Salvatore ? un ottimo conoscitore delle canzoni della tradizione calabrese.
                                ? proprio dalla sintesi tra le personalit? dei due che nasce il loro genere di musica, che si pu? definire folk rock, rock popolare, etno-rock o, meglio ancora, rock calabrese.

                                Salvatore racconta cos? le origini del Parto: ?Il gruppo nasce da un?idea mia e di Peppe, oltre che di una terza persona che non c?? pi?. Le origini musicali sono vicine al punk, un genere che all?epoca esprimeva al meglio il nostro approccio, cattivo e viscerale, alla musica. Inoltre non eseguivamo cover ma un repertorio tutto nostro. Dopo un anno questa prima fase si ? esaurita ed abbiamo deciso di indirizzarci verso nuove esperienze, con il risultato che la band si ? allargata in breve tempo fino a 12 elementi. Al termine del primo concerto tenuto a Bologna, resici conto della consistenza e della caratura musicale del progetto, abbiamo deciso di continuare con questo organico quasi orchestrale?. In effetti, dal vivo il gruppo esprime appieno il proprio potenziale, tra la voce possente di Peppe, l?istrionismo di Salvatore e la batteria di Mimmo Mellace, che suona anche con i Re Niliu, un altro storico gruppo calabrese.

                                In questi anni molte cose sono cambiate per il PNP: hanno raggiunto una discreta notoriet? in Italia, hanno inciso 5 CD, hanno inserito nel loro repertorio, composto da brani originali, alcune cover bellissime, come le tradizionali Riturnella e La palummedda russa ma anche L?avventura (di Domenico Modugno) e Tutti pazzi (dei Negazione), hanno ridotto l?organico del gruppo dai 12 elementi iniziali a solo quattro.

                                All'inizio del 2006 Voltarelli, leader e fondatore del gruppo, lascia il PNP per dedicarsi all'attivit? solistica e si trasferisce a Roma, dove inizialmente si dedica soprattutto ad "uscire, andare per locali, fare tardi, non dormire, conoscere gente, bere, fumare, tutto quello che ? effimero e senza peso che serve per scrivere ottime canzoni".

                                Inizia inoltre a lavorare al primo disco da solista e del suo vecchio gruppo afferma : "non condivido la deriva letteraria della band" e "non ho pi? rapporti con loro da quasi un anno e non li voglio avere".

                                Comment

                                X
                                Working...
                                X