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Covid19 internet pronto al tracollo

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    Covid19 internet pronto al tracollo


    20 mar 09:38

    YouTube sospende l'alta definizione nell'Ue

    YouTube sospende temporaneamente l'alta definizione dello streaming abbassando la qualit? al livello standard per alleggerire il carico dei dati che viaggia sulle reti Internet. L'annuncio ? arrivato direttamente da Google, proprietaria della piattaforma video, e dal commissario Ue per il Digitale, Thierry Breton. Con questa decisione, i ceo di Google e YouTube, Sundar Pichai e Susan Wojcicki, si uniscono alle misure gi? adottate da Netflix e richieste da Bruxelles per far fronte al sovraccarico che le infrastrutture stanno affrontando dall'inizio della pandemia.



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    #2
    Anche NETFLIX

    YouTube sospende temporaneamente l'alta definizione dello streaming, abbassando la qualit? al livello standard per alleggerire il carico dei dati che viaggia sulle reti Internet. L'annuncio ? arrivato da Google, proprietaria della piattaforma video, e dal commissario Ue per il Digitale, Thierry Breton. Le stesse misure erano state gi? adottate da Netflix e richieste da Bruxelles per far fronte al sovraccarico che le infrastrutture stanno affrontando dall'inizio della pandemia.


    L'obbligo di restare a casa per contrastare la diffusione del virus ha determinato un aumento del traffico di Rete, in parte riconducibile a smart working ed e-learning e in (gran) parte legato ad attivit? extra lavorative, come le sessioni di gaming online, visione in streaming di film, video e serie tv e acquisti online.

    "Ci impegniamo a trasferire temporaneamente tutto il traffico sulle reti europee alla definizione standard in modo predefinito e continueremo a lavorare con i governi degli Stati membri e gli operatori di rete per ridurre al minimo lo stress sul sistema, offrendo al contempo una buona esperienza agli utenti", ha commentato un portavoce di Google.

    Dall'inizio dell'emergenza coronavirus, YouTube ha fatto sapere di aver registrato "solo alcuni picchi di utilizzo". L'iniziativa ? stata accolta con favore da Bruxelles. "Apprezzo la forte responsabilit? dimostrata dai ceo Pichai e Wojcicki", ha dichiarato il commissario Breton.

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      #3
      I motivi del picco: giochi e streaming


      ?A partire da marted? - afferma Lasagna - abbiamo rilevato un aumento del traffico?. L'impennata di marted? ? stata una combinazione di fattori. Da una parte la progressiva estensione della quarantena, dall'altra il rilascio di un titolo molto atteso dai videogiocatori, Call of Duty Warzone, che ha consumato parecchia banda. Ma non ? stato un episodio. ?Nei giorni e nelle ore successive, il traffico ? calato ma resta molto sostenuto?, con picchi ?attorno ai 3 terabyte al secondo?. Cio? con un incremento che resta oltre il 20% rispetto alle settimane precedenti. ?? qualcosa di eccezionale?.
      ?Lo smart working non ? un problema?


      Fastweb ha osservato non solo un aumento del traffico, ma anche una modifica della sua composizione. E lo smart working non c'entra quasi nulla. Il lavoro da casa ha s? avuto un impatto, ma molto pi? gestibile: nelle ore lavorativa, spiega Fastweb, l'incremento ? stato del 5-10%. E per di pi? non ? un aumento circoscritto alla sola attivit? degli occupati. Con la chiusura di scuole e universit?, in quelle ore a casa ci sono anche i figli. Questo, afferma Lasagna, dimostra che ?lo smart working non ? un problema?. Almeno per le reti. ?Anche se spesso si utilizzano video e streaming, gli strumenti per lo smart working hanno una codifica spinta e utilizzano poca banda?.

      Il traffico osservato nelle ore lavorative ?non ? paragonabile con quello della sera?. Insomma: a mettere pressione non ? l'ufficio in casa ma videogiochi e piattaforme di streaming. ? un'ulteriore dimostrazione, afferma il cto di Fastweb, che ?le persone stanno davvero in casa?. E dalle 18 in poi consumano pi? banda, guardano film e giocando online. ?Avere un'infrastruttura che vale aiuta le persone a non uscire?.
      Le contromisure


      ? chiaro quindi che la rete sia ?sotto stress?. Ma ?ha reagito bene?. Fastweb spiega di essersi mosso ?gi? nei giorni prima del picco?, avviando ?un ampliamento fisico della capacit? della rete?, in modo da evitare rallentamenti anche in momenti di forte pressione. In pratica, la famiglia ha comprato magliette e scarpe per quell'adolescente cresciuto in fretta. L'operatore ha tenuto botta anche grazie alla ?capacit? residua? a disposizione (cio? le maglie avanzate del fratello pi? grande). Il piano di ampliamento della capacit? sta proseguendo perch? il traffico resta elevato e si attende prosegua a questi livelli anche nelle prossime settimane.
      Coronavirus,?? digital divide, lavoro


      Quello di un lavoro da remoto efficace non ? ?un tema di reti quanto di strumenti adeguati e di organizzazione aziendale?. Almeno nelle zone coperte da infrastrutture pi? evolute. La rete che regge ? una questione in parte distinta dal divario digitale, che nel Paese resta forte. Secondo gli ultimi dati dell'Agcom, il 5% delle famiglie non ? raggiunta dalla banda larga di rete fissa e una su tre pu? ambire al massimo a una velocit? in download di 30 Mbps. Per Lasagna, la clausura forzata comporter? ?un'accelerazione?: ?Ha fatto capire che le tlc non sono solo un cavo ma sono abilitatori della trasformazione digitale. E che non si pu? fare a meno di una connessione casalinga?. Per guardare, giocare, lavorare. Dopo l'emergenza, una parte degli italiani forse rivaluter? l'ufficio. Ma ci saranno anche aziende che capiranno come ?si possano affrontare tipologie di lavoro in modo differente?.
      Blocchi e lavoro da casa: VPN raddoppiate


      Che le persone siano in casa lo confermano anche i dati di Atlas VPN. Nella settimana tra il 9 e il 15 marzo, l'utilizzo di VPN (reti virtuali private) in Italia ? pi? che raddoppiata (+112%). Perch? l'incremento ? legato alla quarantena? Le VPN servono per offrire una navigazione sicura o per aggirare i blocchi. Con la clausura, spiega Atlas, ? probabile che gli utenti abbiano deciso di utilizzarle per entrambi gli scopi. Molti servizi di streaming (come Netflix) hanno restrizioni geografiche. Alcuni contenuti, ad esempio, sono visibili negli Stati Uniti ma non in Italia. ? quindi probabile che la corsa alla VPN sia dovuta alla volont? di ?mascherarsi? per eludere la localizzazione. L'altro carburante per l'accelerazione ? arrivato dallo smart working. Se un dipendente o un collaboratore deve collegarsi da casa alla rete aziendale e trattare file sensibili, ha bisogno di una connessione pi? sicura. E quindi di una VPN.

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