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Ma è sempre meglio partecipare no?
mi fai una lezione sulle sigle e numeri che caratterizzano un obiettivo?
ogni focale ha 2 numeri che la contraddistinguono:
la lunghezza focale espressa in mm
la massima apertura del diaframma (che pu? essere un numero unico tipo 2.8 oppure due numeri se ? uno zoom non professionale; in quel caso il primo numero ? l'apertura massima alla minima focale e il secondo l'apertura massima al massimo della focale)
LUNGHEZZA FOCALE
? la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo e il piano pellicola (o il sensore in caso di fotocamera digitale) alla quale viene messa a fuoco l'immagine di un punto posto all'infinito. Da notare che si tratta di centro ottico, che non sempre coincide con il centro dell'obiettivo. Un obiettivo composto da pi? lenti, infatti, si comporta come una sola lente la cui lunghezza focale pu? essere considerevolmente diversa dalla lunghezza fisica dell'obiettivo. Questo ? particolarmente evidente negli obiettivi a focale variabile, i cosiddetti zoom.
In campo fotografico ? espressa in millimetri.
Dalla lunghezza focale e dalle dimensioni della superficie sensibile dipende l'angolo di campo dell'obiettivo. A parit? di dimensioni del sensore, pi? la focale ? lunga, pi? stretto ? il campo inquadrato.
Convenzionalmente si considera "normale" un obiettivo la cui lunghezza focale ? circa uguale alla diagonale della pellicola o del sensore. Per il formato 135 (o 35 mm) si considera normale l'obiettivo da 50 mm che ? quello che pi? si avvicina alla visione umana. Gli obiettivi pi? corti vengono chiamati grandangolari, quelli pi? lunghi teleobiettivi.
Obiettivi di uguale lunghezza focale usati su superfici sensibili di formato diverso hanno angolo di campo diverso. In particolare obiettivi usati su sensori pi? piccoli hanno un angolo di campo inferiore.
Questo diventa importante nel passaggio al digitale, in quanto le fotocamere digitali hanno, in genere, un sensore pi? piccolo rispetto al 35mm. Se, ad esempio, si monta un 50mm su una reflex digitale con sensore di formato APS, si avr? una resa equivalente a quella di un obiettivo da 75mm sulla pellicola. Questo viene espresso da un fattore di moltiplicazione che si ricava dal rapporto fra la diagonale del 35mm e quella del sensore, in questo caso 1,5.
Per facilitare il passaggio al digitale, dato che la maggioranza dei fotografi ? abituato ad usare il 35mm, spesso viene indicata la focale equivalente al 35mm accanto a quella effettiva.
DIAFRAMMA
In fotografia ed in ottica, un diaframma ? un'apertura solitamente circolare o poligonale, incorporata nel barilotto dell'obiettivo, che ha il compito di controllare quantit? di luce che raggiunge la pellicola (in una fotocamera convenzionale) o i sensori (in una fotocamera digitale) nell'unit? di tempo (intensit? di luce).
Il centro del diaframma coincide con l'asse ottico della lente.
La maggior parte delle fotocamere dispone di un diaframma di ampiezza regolabile (simile, per funzione, all'iride dell'occhio) contenuto nella lente; la regolazione del diaframma si chiama apertura.
Insieme al tempo di esposizione l'apertura del diaframma determina la quantit? di luce che viene fatta transitare attraverso l'obiettivo, che va quindi a impressionare la pellicola o i sensori.
In modo dipendente dalla velocit? della pellicola, la quantit? di luce incidente su di essa (o sensore fotosensibile) viene a determinare l'esposizione di una fotografia.
A piena apertura il diaframma lascia passare, in un dato tempo, quanta pi? luce possibile verso il supporto sensibile; chiudendo il diaframma si riduce tale quantit? di luce.
A parit? degli altri parametri (obbiettivo, formato, ecc) La profondit? di campo ? fortemente influenzata dall'apertura del diaframma: se questo ? completamente aperto essa assume il minimo valore, viceversa diminuendo l'apertura (l'operazione ? detta diaframmare) si aumenta la profondit? di campo, che raggiunge il massimo quando il diaframma ? portato all'apertura minima.
Diaframmi di piccole dimensioni richiedono per? tempi di esposizione pi? lunghi e conseguentemente implicano un maggior rischio di mosso se il soggetto o la fotocamera si spostano durante l'esposizione.
Diaframmi pi? chiusi hanno anche l'effetto di ridurre gli effetti di aberrazione ottica.
Nelle fotocamere, il diaframma pu? essere regolato su diverse aperture, distribuite regolarmente su una scala di intervalli detti numeri f (f/numero) o f/stop o aperture diframmali o divisioni di diaframma o pi? semplicemente diaframmi.
La sequenza dei valori di numeri f ? una progressione geometrica di ragione \sqrt{2} (circa 1,4) standardizzata al congresso di Liegi nel 1905. Comprende i seguenti valori:
L'intervallo tra i diversi valori del diaframma viene comunemente indicato in gergo stop.
I numeri f sono calcolati e ordinati in modo tale che diaframmando (cio? chiudendo il diaframma di un'intera divisione o di 1 stop) si dimezza la quantit? di luce che entra a impressionare la pellicola o i sensori; chiudendolo di 2 stop si diminuisce la luce a 1/4, chiudendolo di 3 divisioni a 1/8 e cos? via.
I numeri f esprimono il rapporto tra la lunghezza focale dell'obiettivo e il diametro dell'apertura del diaframma pertanto a valori pi? bassi di f corrispondono aperture di diaframma pi? ampie.
Per cui, ad esempio, con un obiettivo di 50 mm, un'apertura del diaframma di 25 mm corrisponde a f/2 mentre un'apertura di 3,125 mm a f/16.
Questo significa che, pur essendo la scala dei diaframmi standardizzata (? la stessa su tutti gli obiettivi), in realt? lo stesso numero f impostato su ottiche di focale diversa ha effetti diversi.
Infatti il rapporto, ad esempio di f/4, implica che per un teleobiettivo di lunghezza focale f = 200 mm il diametro di apertura dell'obiettivo ? pari a 200/4 = 50 mm mentre per un grandangolare di lunghezza focale f = 35 mm l'apertura ? pari a 35/4 = 8,75 mm. Quindi impostando ad 8 il valore del diaframma di un qualunque obiettivo equivale ad aprire il diaframma dell'obiettivo con un diametro pari ad 1/8 della sua lunghezza focale.
Tale regola ha valore per gli obiettivi non "retrofocus" con lunghezza focali oltre i 35 mm.
SIGLE
VR (nikon) IS (canon) = obiettivo con stabilizzatore d'immagine
APO (solitamente nei sigma) = apocromatico
HSM - USM - fig@toMareM = Motorizzato (oltre il motore di messa a della macchina ha un sistema di messa a fuoco anche l'ottica)
Benjo una domanda,cosa s'intende per "progressione geometrica di ragione \sqrt{2} (circa 1,4)"?
Comunque caXXo se ne sai..
in parole povere:
visto che il diaframma ? un rapporto e non una unit? come il tempo (sec) non potevano mettere per es. il diametro di apertura delle lamelle...perch? a seconda della lunghezza focale e del diametro dell'obiettivo non sarebbe stato un valore uguale per ogni ottica...
allora per far si che il diaframma sia un numero uguale per tutte le ottiche ? un rapporto...
ora tutti sappiamo che 1 stop ? il radoppiamento dell'esposizione:
mentre per il tempo passi tipo da 1/1000 a 1/500 di secondo per il diaframma non hai un raddoppiamento del numero cio? non passi che ne so da 5,6 a 2.8 ma passi da 5.6 a 4...
quella formula ? praticamente quella matematica dove si ottengono quesi valori
HSM - USM - fig@toMareM = Motorizzato (oltre il motore di messa a della macchina ha un sistema di messa a fuoco anche l'ottica)
perdonami se ti correggo e puntualizzo
il motore di messa a fuoco ? generalmente di tre tipi:
meccanico pilotato dal motore del corpo macchina, il quale muove le lenti devolute alla MAF (esempio, le ottiche classiche di nikon non afs e le ottiche pentax)
elettro-meccanico nell'ottica pilotato dall'AF del corpo macchina (esempio, i 50 1,8 di canon o le ottiche sigma non HSM per canon)
HSM, USM, SWM o come minchia si chiama, motorizzato ad ultrasuoni direttamente nell'ottica e sempre pilotato dall'AF
visto che il diaframma ? un rapporto e non una unit? come il tempo (sec) non potevano mettere per es. il diametro di apertura delle lamelle...perch? a seconda della lunghezza focale e del diametro dell'obiettivo non sarebbe stato un valore uguale per ogni ottica...
allora per far si che il diaframma sia un numero uguale per tutte le ottiche ? un rapporto...
ora tutti sappiamo che 1 stop ? il radoppiamento dell'esposizione:
mentre per il tempo passi tipo da 1/1000 a 1/500 di secondo per il diaframma non hai un raddoppiamento del numero cio? non passi che ne so da 5,6 a 2.8 ma passi da 5.6 a 4...
quella formula ? praticamente quella matematica dove si ottengono quesi valori
Ok grazie,capito perfettamente.
Ma come mai il Foveon c'? da qualche anno e non ha mai dato una svolta decisiva rispetto ai classici CCD/CMOS?
Teoricamente dovrebbe essere migliore,anche se alcune macchine che l'avevano in dotazione,come gi? la Sigma SD9 se non ricordo male,non ? che abbiano fatto gridare al miracolo anzi.
Ma come mai il Foveon c'? da qualche anno e non ha mai dato una svolta decisiva rispetto ai classici CCD/CMOS?
Teoricamente dovrebbe essere migliore,anche se alcune macchine che l'avevano in dotazione,come gi? la Sigma SD9 se non ricordo male,non ? che abbiano fatto gridare al miracolo anzi.
perch? deve essere migliorato dal punto di vista della gestione del rumore digitale (presumibilmente perch? i colori degli strati inferiori vengono "filtrati" in una qualche maniera dagli strati superiori)
al momento, dal punto di vista della risoluzione e della resa del colore, a basse sensibilit?, ? IMPRESSIONANTE.
si possono tranquillamente paragonare immagini di 4 mpixel effettivi (che poi sarebbero 4 mpixel per 3 ma l'immagine finale ? sempre 4 mpixel) con quelle di un sensore tradizionale di 12 mpixel
perch? deve essere migliorato dal punto di vista della gestione del rumore digitale (presumibilmente perch? i colori degli strati inferiori vengono "filtrati" in una qualche maniera dagli strati superiori)
al momento, dal punto di vista della risoluzione e della resa del colore, a basse sensibilit?, ? IMPRESSIONANTE.
si possono tranquillamente paragonare immagini di 4 mpixel effettivi (che poi sarebbero 4 mpixel per 3 ma l'immagine finale ? sempre 4 mpixel) con quelle di un sensore tradizionale di 12 mpixel
Ah ok,quindi sarebbe "solo" un problema di rumore ma la soluzione ? valida.
Sarebbe il sensore adatto a me perch? con la mia raramente vado oltre i 400 iso,scatto a 100 pure in notturna.
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