Giancarlo Zappoli di Mymovies
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Svezia. Festa di Santa Lucia. Padre, madre e due figli si svegliano serenamente. Il telefono squilla. ? la madre di Leena che la cerca. Leena riattacca. Il telefono squilla nuovamente: ? un ospedale che la informa che sua madre sta per morire e vuole vederla. Leena non vuole raggiungerla ma il marito la obbliga. Quel viaggio e quella visita fanno riemergere il passato della donna e di suo fratello.
? un film sulla rimozione di ci? che ci ha ferito nell'infanzia l'opera prima di Pernilla August, attrice scoperta da Ingmar Bergman che le offr? un ruolo in Fanny e Alexander e che poi ha avuto e continua ad avere una carriera prestigiosa. ? un film sulla rimozione perch? ci fa sentire quasi fisicamente come la ricerca di una condizione di vita accettabile dopo le sofferenze patite in giovane et? reclami sempre una vittima: la memoria del passato. Leena non vuole pi? sentire parlare di quella madre alcolizzata che odiava ed amava un padre altrettanto disturbato. Perch? ritrovare lei significa far riemergere quel passato che, come nel miglior Ibsen, ? costato tanta fatica seppellire mentendo a se stessi.
Nel film della August a ci? si aggiunge un ulteriore e altrettanto importante elemento: il padre e la madre di Leena erano emigranti finlandesi. La barriera linguistica e quella socioeconomica finiscono con l'erigersi a ulteriore e determinante ostacolo per una convivenza accettabile. Il film per?, come accade nella vita, non sottolinea nei numerosi flashback solo i lati oscuri del vivere in famiglia.
Mostra anche i necessari tentativi messi in atto dai figli per tentare una sopravvivenza, per cercare cio? quel soffio di vita e di serenit? che ? indispensabile per la crescita di un essere umano.
Un bel film, drammatico, asciutto, senza piagnistei ma duro.
Ben recitato da Noomi Rapace, che ha interpretato Lisbet Salander in "Uomini che odiano le donne", e da Tehilla Blad, che interpreta la protagonista da giovane.
Non ? quel tipo di film che ti fa uscire dalla sala con il magone addosso (merito del finale), ma, come gi? scritto, ? la storia di un'infanza drammatica in una famiglia di finlandesi immigrati in Svezia alle prese con problemi economici e di alcolismo.