"Devi guardarlo ora!" Questa frase ripetuta pi? volte all'inizio del secondo capitolo della saga del cerchio (aspettiamoci altri capitoli), potrebbe essere un perfetto slogan pubblicitario per lanciare il film anglo-nipponico che ha sbancato i botteghini statunitensi nei primi giorni d'uscita. Fin dall'inizio, le sorprese non mancano, e la visione concatenata del videotape di "The ring" scompare dalla storia nelle prime sequenze, creando nello spettatore una curiosit? insolita. Come andr? avanti il Film? "The ring 2" ha origine nuovamente dalla videocassetta, ma ? il soggetto del filmato ad essere protagonista (ecco ancora la concentricit?). Samara, la bambina abbandonata del video, perseguita Rachel Keller madre del piccolo Aidan e li insegue nella realt? e nella mente. L'unica via di scampo ? ricostruire la vita di Samara per affrontarla direttamente prima che l'orrore mortale colpisca definitivamente La circolarit?, Hideo Nakata, gi? regista della versione giapponese, non la perde completamente e la recupera nei dettagli e in inquadrature apparentemente senza significato. Il riflusso continuo delle onde del mare, l'occhio dell'alce, il pozzo, sono segni della presenza del cerchio, come se questo si allargasse alla quotidianit?. E cos? la bambina nel gioco televisivo dentro-fuori confonde verit? e finzione, presente e passato, realt? e sogno. Gli stereotipi del genere non mancano, ma questo J-horror (horror giapponese di cultura pop) dai mille elementi, ha una atmosfera cupa e livida, di stampo tipicamente statunitense, e un'iconografia nipponica (la sequenza del pozzo), che ne fanno un film inquietante. Niente salti sulla sedia, niente sangue a litri, solo una continua malsana sensazione che qualcuno ci stia osservando dallo schermo.
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