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LO CHIAMAVANO TRINITA' curiosit? del film

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    LO CHIAMAVANO TRINITA' curiosit? del film

    Scena dei fagioli




    Non mangi? per pi? di 24 ore, Terence Hill, prima di entrare nella sudicia taverna per strafogarsi direttamente dalla padella. La scena dei fagioli non ha neppure bisogno di commento, ? fin troppo celebre.

    Ad impreziosirla troviamo alcune espressioni come "l'animale affamato" rivolto dai due bounty killer a Trinit?, che dal canto suo, dopo aver trangugiato l'abbondante porzione (ed essersi scolato una bottiglia di vino della casa), liquida il gestore con un perentorio: "I fagioli comunque erano uno schifo".

    Scena del messicano




    Il messicano ferito che compare all'inizio del primo film ? in realt? l'italianissimo Michele Cimarosa. Viene operato sul posto dallo sceriffo Bambino e dall'aiutante Trinit? senza che siano rispettate le pi? elementari norme igieniche. L'anestesia? Una bottiglia di whisky, che funge pure da disinfettante, mentre la polvere da sparo viene adoperata per cauterizzare la ferita.

    Il messicano, ormai ubriaco, racconta ai presenti della sua "sposa aggredita al fiume da un gringo".

    Scena di Mescal




    Il pi? terrificante ceffone della storia del cinema lo rimedia lo sventurato Mezcal di Remo Capitani. Il capo dei messicani non pu? sapere che Bambino, infiltrato tra i mormoni, non ? in condizioni di porgere l'altra guancia (lo far? in un futuro film) perch? osserva la legge biblica "Occhio per occhio, dente per dente".

    Mezcal non dimentica. E chi se la scorda quella cinquina.

    Scena del bagnetto a Bambino




    Un colosso come Bud Spencer immerso in una tinozza dall'acqua color catrame. Siamo nell'incipit del sequel ...continuavano a chiamarlo Trinit?. Il fatto pi? sconvolgente ? che, dopo Bambino, tocca al fratellino lavarsi nella stessa acqua sudicia. Ovviamente i due indosseranno, dopo il bagno, gli stessi vestiti sporchi che avevano in precedenza.

    Scena del poker




    ? uno dei momenti pi? iconici del sequel. La fatidica partita a poker in cui ognuno dei giocatori ha in mano un punto - nemmeno a dirlo - da urlo. La vittima al tavolo verde ? l'abile rounders Wild Cat Hendriks di Tony Norton, impegnato successivamente ad "apprendere" la lezione di Trinit? al bancone del saloon.

    ? fin troppo noto che i numeri e i virtuosismi con le carte furono eseguito sul set dal mago Tony Binarelli.

    Scena del ristorante




    Il giorno che il galateo si suicid?. Bud Spencer e Terence Hill entrano nella "migliore mangiatoia di tutto lo Stato". Strapazzeranno i camerieri e scioccheranno gli aristocratici frequentatori del posto con i loro modi rozzi.

    "Non devi suggerire, devi portarci da mangiare e anche alla svelta", si sente rispondere il ma?tre al momento dei consigli per l'ordinazione. Geniale.

    Fagioli western

    HD
    Il western, all'epoca dell'uscita di Lo chiamavano Trinit?, aveva gi? oltrepassato il suo periodo di massimo splendore. La sceneggiatura sperimentale di Barboni - che in sostanza proponeva di depauperare il genere dei suoi tratti pi? marcati, irrorandolo invece con una comicit? tutta di situazione - venne rifiutata da diversi produttori, ma non da Italo Zingarelli.

    Inizialmente si pens? a Franco Nero (che rifiut? a causa degli impegni), poi si punt? sulla coppia formata da George Eastman - lo ritroveremo in seguito in Regalo di Natale di Pupi Avati - e Pietro Martellanza.

    Ma, visto il successo ottenuto dalla trilogia di Colizzi (dopo il primo film seguirono I quattro dell'Ave Maria e La collina degli stivali) con protagonisti Spencer e Hill, la produzione opt? per il duo gi? consolidato.

    Con Lo chiamavano Trinit?... e con il seguito ... continuavano a chiamarlo Trinit? lo spaghetti western imbocc? la via della parodia di successo, in seguito sfruttata in un sotto-filone del genere. Nasce cos? il fagioli western, una variante in cui la componente sanguinaria viene completamente cancellata e sostituita da ceffoni e calci. Ci? che rese Lo chiamavano Trinit? (e pure il sequel) un fenomeno unico del panorama mondiale ? l'aver saputo adattare la logica del cartoon (in cui i protagonisti non muoiono mai) ad un genere abituato a cadaveri e ad un uso massiccio della violenza, specie dopo l'irruzione sulla scena mondiale di Sergio Leone e dei suoi bounty killer.

    I segreti di un successo

    HD
    Due protagonisti agli antipodi, due fratelli. Mano sinistra e mano destra del Diavolo. Il primo, un razziatore di cavalli spacciatosi per sceriffo, somiglia ad un bisonte barbuto. ? scorbutico, insofferente, perennemente seccato e tendenzialmente irascibile. Risolve tutto a suon di cazzottoni e tremendi schiaffi.

    Il secondo, se da un lato ripropone il clich? del pistolero abile, dall'altro tradisce completamente la tradizione. Trinit? ? un giovane pigro e svogliato che si trascina per il deserto (che poi ? una cava di tufo dalle parti di Fiumicino) su una slitta trainata da un cavallo. Attaccabrighe seriale, dongiovanni impenitente, suscita costantemente le ire del fratellone "Bambino".

    Con due protagonisti cos?, ? chiaro che Lo chiamavano Trinit? si risolse in un trionfo assoluto. Non vanno per? dimenticate le maestranze: dal team di acrobati e stuntmen capitanati da Riccardo Pizzuti ai comprimari, tutti strepitosi, dal messicano Mezcal al Maggiore. Menzione speciale per le musiche e i dialoghi, entrambi eccellenti: il commento sonoro di Franco Micalizzi, la voce di Annibale Giannarelli, il fischio celeberrimo di Alessandro Alessandroni, frasi e battute cult ("? una giornata tranquilla oggi... falla finire com'? cominciata", Bambino rivolto al fratello cui prudono le mani).
    da mondofox.it
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