Voglio ringraziarvi per le critiche, che trovo costruttive e denotano un forte attaccamento alla rivista.
Cristian è uno di quelli che non vuole il prodotto di serie su Moto Tecnica e lo capisco, ma non posso accontentarlo per molti motivi: perchè altri invece ci chiedono le prove di prodotto, perchè i rapporti con le aziende passano anche attraverso questo, e via dicendo. Tu ci credi che il nostro archivista riceve dalle 10 alle 20 richieste al giorno di arretrati in cui è stata pubblicata la monografia della moto XYZ? Questo perchè tantissima gente compra una moto usata e chiede agli amici dove può trovare una prova completa della sua moto, che comprenza anche i dati manutentivi, quelli tecnici etc etc. E ti garantisco che nel 90% dei casi l'amico esperto gli consiglia di chiedere a noi. Ecco perchè le monografie delle moto DEVONO per me essere complete e quindi anche parlare di come si cambiano le pastiglie dei freni. Certo, mi piacerebbe un numero ogni tanto far vedere un gioco valvole o la sostituzione di una catena di distribuzione, ma ahimè quello che mi manca è il tempo, ed è molto difficile trovare dei ragazzi bravi e competenti che possano seguirti un servizio del genere in autonomia.
Detto ciò, prendo atto che i lettori vorrebbero che si tornasse a parlare di "certi argomenti"... e li esorto a mandarmi in pvt richieste e proposte e farò tutto il possibile per accontentarli.
In merito a quanto scritto da Pani... la tua analisi è molto interessante e corretta, e noto con piacere che hai una memoria storica di mototecnica ben chiara. La stamperò e la farò leggere lunedì all'editore se non ti scoccia.
Permettetemi di raccontarvi la mia storia di lettore di Moto Tecnica.
Ho iniziato nei primi anni novanta, ai tempi di Bruno De Prato e Massimo Clarke, studiavo a ingegneria all'epoca e rimasi subito affascinato da quella rivista che trasudava passione.
Col passare degli anni non ho più perso un solo numero di MT iniziando ad analizzarne involontariamente l'evoluzione, ed accorgendomi che la linea editoriale del giornale andava mutando in funzione dei cambiamenti alla direzione (vi basta leggere il colophon per capire di cosa sto parlando).
Sono convinto che la linea editoriale migliore era quella dei tempi di Clarke e Spinoni, e che dopo di loro le cose sono andate peggiorando. Per rispetto alle persone che mi hanno preceduto non farò nomi. Ma moto tecnica per un periodo era diventata la rivista degli ingegneri elettronici... leggibilità ridotta a zero... special pochissime, e byte byte byte a tutto spiano... Errore madornale... Ad un certo punto qualcuno scriveva addirittura che non bisognava mettere le mani sulle moto....!!!!! In quel momento stavo per smettere di comprarla...
Poi è venuto il tempo dei telemetristi... la rivista sembrava diventata il manuale del perfetto analizzatore di dati... altro errore... i telemetristi sono molto pochi in italia e non si può fare una rivista per loro solamente. Poi è arrivato chi ha cercato di rimettere le cose a posto, con idee buone ma poco sprint per attuarle. Per lui (a cui va tutto il mio ringraziamento perchè mi ha portato dove sono ora), MT era un secondo lavoro, e sebbene avesse idee valide e una grande competenza, non aveva il tempo per seguire da vicino il giornale.
Vi garantisco che nel periodo del "mototecnica elettronico" ero talmente incazzato con MotoTecnica, che presi un bel curriculum, (già lavoravo per altre riviste di Moto), e lo mandai dritto dritto al direttore, con una bella letterina dove esprimevo tutto il mio dissenso e proponevo dei servizi.
E' così che iniziai a collaborare con loro, qualche servizio ogni tanto, spedito da roma, la mia città natale. Dopo un paio d'anni arrivò la prima proposta dell'editore, fu molto chiaro, mi voleva a milano a fare Mototecnica... Due furono i nomi che l'editore mi citò... Clarke e Spinoni, quello dovevo riesumare... io per poco non cadevo dalla sedia... Io a fare ciò che faceva Clarke?? Io al posto di Vanni Spinoni? (o di Ivano Mangiorino, il suo alter ego che ovviamente se ne è andato insieme a lui...) Non mi pareva vero...
stavo ancora studiando all'epoca, ringraziai e me ne tornai a roma.
Un anno dopo tornarono alla carica... Mi dissi: "hai detto di no una volta, se dici di no ancora, non ce ne sarà una terza... Milano è una città brutta, grigia, non conosci nessuno... Però ***** è Moto Tecnica, l'hai sognata da anni, hai la possibilità di dire la tua, di dimostrare che sai come questa rivista deve essere..."
E così ho caricato il furgone, le mie cose, la moto da corsa e sono partito, per sedermi alla sedia del più giovane caporedattore di una rivista di moto in italia.
Ho appena festeggiato il terzo anno a MT e se riprendo in mano un numero di tre anni fa, non riesco a credere a quanta strada abbiamo fatto. I consensi sono arrivati un po' dappertutto, non sono mancate le critiche, gli errori etc.
Ci sono voluti due anni per riordinare i contenuti della rivista e uno per dargli una veste grafica piacevole e leggibile. Da qui in avanti il mio obiettivo sarà migliorare il prodotto il più possibile. Le vostre critiche e proposte vorrei fossero lo spunto per migliorare.
Del resto... Voi mi dite quello che devo fare... E io lo faccio.
Buon sabato
Lorenzo
Cristian è uno di quelli che non vuole il prodotto di serie su Moto Tecnica e lo capisco, ma non posso accontentarlo per molti motivi: perchè altri invece ci chiedono le prove di prodotto, perchè i rapporti con le aziende passano anche attraverso questo, e via dicendo. Tu ci credi che il nostro archivista riceve dalle 10 alle 20 richieste al giorno di arretrati in cui è stata pubblicata la monografia della moto XYZ? Questo perchè tantissima gente compra una moto usata e chiede agli amici dove può trovare una prova completa della sua moto, che comprenza anche i dati manutentivi, quelli tecnici etc etc. E ti garantisco che nel 90% dei casi l'amico esperto gli consiglia di chiedere a noi. Ecco perchè le monografie delle moto DEVONO per me essere complete e quindi anche parlare di come si cambiano le pastiglie dei freni. Certo, mi piacerebbe un numero ogni tanto far vedere un gioco valvole o la sostituzione di una catena di distribuzione, ma ahimè quello che mi manca è il tempo, ed è molto difficile trovare dei ragazzi bravi e competenti che possano seguirti un servizio del genere in autonomia.
Detto ciò, prendo atto che i lettori vorrebbero che si tornasse a parlare di "certi argomenti"... e li esorto a mandarmi in pvt richieste e proposte e farò tutto il possibile per accontentarli.
In merito a quanto scritto da Pani... la tua analisi è molto interessante e corretta, e noto con piacere che hai una memoria storica di mototecnica ben chiara. La stamperò e la farò leggere lunedì all'editore se non ti scoccia.
Permettetemi di raccontarvi la mia storia di lettore di Moto Tecnica.
Ho iniziato nei primi anni novanta, ai tempi di Bruno De Prato e Massimo Clarke, studiavo a ingegneria all'epoca e rimasi subito affascinato da quella rivista che trasudava passione.
Col passare degli anni non ho più perso un solo numero di MT iniziando ad analizzarne involontariamente l'evoluzione, ed accorgendomi che la linea editoriale del giornale andava mutando in funzione dei cambiamenti alla direzione (vi basta leggere il colophon per capire di cosa sto parlando).
Sono convinto che la linea editoriale migliore era quella dei tempi di Clarke e Spinoni, e che dopo di loro le cose sono andate peggiorando. Per rispetto alle persone che mi hanno preceduto non farò nomi. Ma moto tecnica per un periodo era diventata la rivista degli ingegneri elettronici... leggibilità ridotta a zero... special pochissime, e byte byte byte a tutto spiano... Errore madornale... Ad un certo punto qualcuno scriveva addirittura che non bisognava mettere le mani sulle moto....!!!!! In quel momento stavo per smettere di comprarla...
Poi è venuto il tempo dei telemetristi... la rivista sembrava diventata il manuale del perfetto analizzatore di dati... altro errore... i telemetristi sono molto pochi in italia e non si può fare una rivista per loro solamente. Poi è arrivato chi ha cercato di rimettere le cose a posto, con idee buone ma poco sprint per attuarle. Per lui (a cui va tutto il mio ringraziamento perchè mi ha portato dove sono ora), MT era un secondo lavoro, e sebbene avesse idee valide e una grande competenza, non aveva il tempo per seguire da vicino il giornale.
Vi garantisco che nel periodo del "mototecnica elettronico" ero talmente incazzato con MotoTecnica, che presi un bel curriculum, (già lavoravo per altre riviste di Moto), e lo mandai dritto dritto al direttore, con una bella letterina dove esprimevo tutto il mio dissenso e proponevo dei servizi.
E' così che iniziai a collaborare con loro, qualche servizio ogni tanto, spedito da roma, la mia città natale. Dopo un paio d'anni arrivò la prima proposta dell'editore, fu molto chiaro, mi voleva a milano a fare Mototecnica... Due furono i nomi che l'editore mi citò... Clarke e Spinoni, quello dovevo riesumare... io per poco non cadevo dalla sedia... Io a fare ciò che faceva Clarke?? Io al posto di Vanni Spinoni? (o di Ivano Mangiorino, il suo alter ego che ovviamente se ne è andato insieme a lui...) Non mi pareva vero...
stavo ancora studiando all'epoca, ringraziai e me ne tornai a roma.
Un anno dopo tornarono alla carica... Mi dissi: "hai detto di no una volta, se dici di no ancora, non ce ne sarà una terza... Milano è una città brutta, grigia, non conosci nessuno... Però ***** è Moto Tecnica, l'hai sognata da anni, hai la possibilità di dire la tua, di dimostrare che sai come questa rivista deve essere..."
E così ho caricato il furgone, le mie cose, la moto da corsa e sono partito, per sedermi alla sedia del più giovane caporedattore di una rivista di moto in italia.
Ho appena festeggiato il terzo anno a MT e se riprendo in mano un numero di tre anni fa, non riesco a credere a quanta strada abbiamo fatto. I consensi sono arrivati un po' dappertutto, non sono mancate le critiche, gli errori etc.
Ci sono voluti due anni per riordinare i contenuti della rivista e uno per dargli una veste grafica piacevole e leggibile. Da qui in avanti il mio obiettivo sarà migliorare il prodotto il più possibile. Le vostre critiche e proposte vorrei fossero lo spunto per migliorare.
Del resto... Voi mi dite quello che devo fare... E io lo faccio.
Buon sabato
Lorenzo
Comment