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SuperWHEELS tutto nuovo

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    #16
    be' dai Insella.....scusate......se mi intrometto...non sara' mica un giornale per motociclisti???

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      #17
      Dico questa, ma solo questa, senn? poi si va nel conflitto di interessi: quoto tutto quanto di positivo ? stato detto su In Sella, che sicuramente ? un manuale utilissimo per chi va in moto e per chi vuole avere tante dritte sulla gestione della moto dall'acquisto alla rottamazione.
      Per? la passione ? un'altra cosa, e noi (SuperWHEELS) puntiamo su quella, sul sentirsi motociclisti oltre che esserlo perch? si possiede un mezzo a due ruote.
      La moto ? un mezzo di trasporto, ma ? cos? poco comodo che pu? in ogni momento essere sostituito con qualcos'altro. Quindi non mi sembra il caso di limitarsi a trattarla come tale. Noi preferiamo cercare di indagare sul perch? la moto piace anche a chi non la usa, su cos'? quel qualcosa che a un certo punto ti fa avere voglia di avere una moto inutile invece del comodissimo scooter.
      E via cos?, penso che si sia capito cosa voglio dire.
      Vorrei poi concludere dicendo che anche a noi frega veramente poco dei nudi numeri, a noi interessano soprattutto le sensazioni. Per? non possiamo non fare i rilevamenti, e poi se una moto nasce per fare il campionato SBK vuoi non portarla in pista? E gi? che sei in pista vuoi non prendere i tempi?
      Al Nurburgring ho visto in pista gente con la donna sull'Harley, e nessuno aveva niente da dire. Non ? che in pista si vada per forza per andare forte: quella ? una conseguenza del guidare bene, e se si guida bene in pista poi si guida bene anche per strada. Quindi per guidare in sicurezza godendo di quelle qualit? che solo la moto ha e che la elevano molto al di sopra del mero ruolo di mezzo di trasporto. E lo dice uno che in pista c'? stato si ? no 5 o 6 volte...
      Certo, anche fare 1000 km in un colpo solo in moto ha il suo fascino, ma ho sempre pensato che l'essenza della moto sia accelerare, frenare e curvare (quindi non i km percorsi o la velocit? massima).

      Ciao

      DEX

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        #18
        E' solo questione di gusti.
        LA mia passione è sicuramente elevatissima. Vivo di moto. Tuttavia mi piace assaporare la libertà e la sensazione di tutt'uno che crea con il corpo e che la macchina mai potrà donare. La pista è utile e non è necessario andare forte. Ci sono stato e riconosco tutte le sue qualità. In ogni caso la mia esperienza è soprattutto stradale e mi accingo al giro di boa dei 100.000Km percorsi.
        Non vorrei che avessi inteso le mie parole come critiche. Ci sono molti complimenti quindi non vorrei che fraintendessi. Ti ho solo spiegato i motivi che mi portano a voler bene ad una rivista che molti motociclisti snobbano.
        Ho un giubbotto consunto, un casco vecchio, tanti chilometri sulle spalle, gli stivaletti consumati da pieghe e cadute. Mi faccio i tagliandi, ho studiato le parti meccaniche per poter riparare il mio mezzo ed adoro quella sensazione di unto che lascia (incredibile) lavorare sulla mia due ruote.
        Credo che la mia passione non sia in dubbio, tuttavia tendo a voler realizzare la mia passione maggiormente con il contatto umano. Il giornale lo leggo più che altro come qualcosa che mi informi. Questo non è una critica ma semplicemente il mio modo di vivere la lettura.
        Quel giornale che "non è per motociclisti" si occupa di scomode faccende che altri non affrontano. Era una vita che pensavo ad una rubrica sui costi dei tagliandi e loro ci hanno pensato. Quando un motociclista ha un contenzioso loro non se ne occupano occasionalmente ma ogni numero. Comprendo di essere forse fuori luogo in un sito che nel nome stesso porta l'impronta di una guida grintosa... ma non credo che la passione sia misurabile in chilometri all'ora. Ho conosciuto persone che hanno questo punto di vista ma non li ritengo veri appassionati. Ho avuto un custom, delle nude, delle sportive e mi sono anche comprato in età adulta un 125 dei tempi andati per assaporare quella sensazione che solo il "2 tempi" può donarti.
        Saluto le Harley come le supermotard come lo sportivo con tuta in pelle allo stesso modo del turista in BMW. Ci unisce il fatto di amare questi mezzi oltre il razionale, di sopportare assicurazioni, vigili, traffico, meteo e tutto il resto senza battere ciglio perchè noi senza i nostri "cavalli" non saremmo gli stessi.
        Quel sorriso magico che solo una grande pasisone può donarti, quello che le altre persone ti vedono in volto senza capire, può nascere a 50Km/h come a 200Km/h.
        Questo è il mio punto di vista. Non ho chiesto a nessuno di approvarlo ed a nessuna testata di mutare per me. L'emozione non è un numero e non si può esprimere come chilometraggio percorso, come accelerazione e nemmeno come velocità massima.
        La moto non è un mezzo di trasporto ma ogni persona che la vive con passione è mio amico.. che io lo sorpassi o che lui sorpassi me.
        Last edited by Dueruote_; 26-04-07, 18:16.

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          #19
          Posto questo... nella speranza che si capisca che, anche leggendo InSella, si possano amare le moto con una passione smisurata.

          La mia passione per la moto è qualcosa che si spinge oltre la semplice voglia di cavalcare un mezzo che possegga due ruote. Il vento, la strada, un saluto, una birra ed il rombo cupo di un propulsore a combustione interna non possono essere semplicemente elementi razionali. Essi, nel motociclista appassionato, si trasformano in emozioni e sentimenti forti quanto l’acciaio. Metallo e profumo di benzina si spandono nell’aria entrando nelle vene senza chiedere il permesso.

          Un pulsante d’avviamento può magicamente divenire una potente sinfonia oppure la chitarra elettrica senza regole di un gruppo anni ’70. La plastica, freddo derivato chimico, assume uno stato degno dell'arte quando si staglia sotto i raggi del sole primaverile a creare forme che fanno battere il cuore. Il brivido percorre lo stomaco al pensiero delle gomme che si aggrappano come dita bramose al nero nastro d’asfalto.
          Impossibile descrivere la gioia di colui che osserva tanta meccanica mentre siede sull’erba fresca di un passo appenninico, nella scomoda sedia di un bar oppure ai limiti di una spiaggia gustando la brezza marina. Osservare per interminabili minuti, rapito, una parte di se stessi ed un’estensione dei propri arti. Una manopola che ruota, uno scarico che canta ed un viaggio da realizzare all’unisono come antichi cavalieri che vivono il loro destriero anziché utilizzarlo semplicemente.

          Probabilmente la passione più sfrenata e la pazzia non sono sensazioni tanto differenti tra loro. Questa sera, osservando questa moto venuta da lontano, non ho potuto evitare di immergermi col pensiero nei suoi segreti come spesso mi accade. Chiudere gli occhi ed immaginare una piccola valvola d’aspirazione che si apre per lasciar scorrere un vorticoso flusso d’aria e benzina nebulizzata. Il fluido si spande dietro al fungo e nel punto di contatto il calore infernale del metallo vaporizza all’istante il combustibile. Il pistone aspira con forza ed ingordigia dal corpo farfallato la preziosa mistura sino a raggiungere il punto morto inferiore. Un piccolo rallentamento precede la risalita e la chiusura di ogni intercapedine che possa lasciar fuggire la miscela energetica. La pressione aumenta in maniera sempre maggiore e lo spazio a disposizione di restringe sino a portare il calore a livelli insopportabili. Gli ottani contrastano la tendenza alla detonazione mentre l’elettronica attende paziente di compiere il proprio dovere.

          Momento zero. Siamo a pochissimo dal massimo punto superiore e solo pochi gradi dell’albero a gomiti separano una fase da quella successiva. La centralina capisce che è arrivato il momento di agire. L’accensione transistorizzata mette in opera la bobina e in un tempo insignificante la candela riceve tensione. L’istante è talmente affascinante da ricordare per violenza l’eruzione di un vulcano.
          Il piccolo arco elettrico squarcia questo ambiente ostile in un lampo biancastro. Lungo questo tormentato serpente l’incredibile temperatura lascia che le molecole d’ossigeno reagiscano velocemente con quelle della benzina. Incendiandosi, queste creano una nuova reazione che propaga il fenomeno a quelle vicine. Il fronte di fiamma avanza quasi consapevole della potenza che il motociclista richiede mentre i roventi residui di combustione cominciano a spandersi con vigore. Questi, essendo maggiormente voluminosi dell’iniziale fluido, costringono il pistone a tornare sui suoi passi. La pressione sul cielo è tremenda e mi piace credere che, mentre il sorriso di un’accelerazione si spande sul viso, l’inferno si scateni su quella piccola superficie tormentata da residui carboniosi.

          La velocità, all’interno del cilindro, aumenta mentre l’albero a camme comincia ad aprire le grandi valvole di scarico. Le molle di ritorno si piegano sotto tanta forza mentre l’olio cerca costantemente di irrorare della sua vitale capacità lubrificante ogni singolo meccanismo di questa macchina di emozioni.
          La combustione è finalmente terminata. Macerie ed ossidi di carbionio abitano questo ambiente che impedirebbe a qualsiasi organismo di sopravvivere.
          Punto morto inferiore e ritorno.
          Si cambia ancora direzione perché il compito di questa pompa, sempre al lavoro, non è ancora terminato. Durante risalita i gas di scarto attraversano i sottili pertugi mentre i funghi si scaldano al passaggio dell’energia ancora raccolta in questi residui di combustione.
          Impianto di scarico e rilascio in ambiente. Le bielle, il cambio, le valvole e nessuno di questi importanti organi saprà mai quanto il rumore di quelle particelle in uscita da un tubo metallico, apparentemente privo di qualsiasi poesia, facciano salire una sensazione magica lungo la nostra schiena.

          Essere motociclista per me è anche questo. Capire il mio mezzo. Sognare il mio mezzo. Immedesimarmi nel mio mezzo. Trovare poetica ogni parte che lo riguardi. Trovare un amico in chiunque ne capisca l’anima e da essa si lasci trasportare. Come un bambino… lascio che la motocicletta trasporti la mia fantasia come il vento, al mio passaggio, solleva le foglie secche in autunno.

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            #20
            Originally posted by Dueruote_ View Post
            Posto questo... nella speranza che si capisca che, anche leggendo InSella, si possano amare le moto con una passione smisurata.

            La mia passione per la moto ? qualcosa che si spinge oltre la semplice voglia di cavalcare un mezzo che possegga due ruote. Il vento, la strada, un saluto, una birra ed il rombo cupo di un propulsore a combustione interna non possono essere semplicemente elementi razionali. Essi, nel motociclista appassionato, si trasformano in emozioni e sentimenti forti quanto l?acciaio. Metallo e profumo di benzina si spandono nell?aria entrando nelle vene senza chiedere il permesso.

            Un pulsante d?avviamento pu? magicamente divenire una potente sinfonia oppure la chitarra elettrica senza regole di un gruppo anni ?70. La plastica, freddo derivato chimico, assume uno stato degno dell'arte quando si staglia sotto i raggi del sole primaverile a creare forme che fanno battere il cuore. Il brivido percorre lo stomaco al pensiero delle gomme che si aggrappano come dita bramose al nero nastro d?asfalto.
            Impossibile descrivere la gioia di colui che osserva tanta meccanica mentre siede sull?erba fresca di un passo appenninico, nella scomoda sedia di un bar oppure ai limiti di una spiaggia gustando la brezza marina. Osservare per interminabili minuti, rapito, una parte di se stessi ed un?estensione dei propri arti. Una manopola che ruota, uno scarico che canta ed un viaggio da realizzare all?unisono come antichi cavalieri che vivono il loro destriero anzich? utilizzarlo semplicemente.

            Probabilmente la passione pi? sfrenata e la pazzia non sono sensazioni tanto differenti tra loro. Questa sera, osservando questa moto venuta da lontano, non ho potuto evitare di immergermi col pensiero nei suoi segreti come spesso mi accade. Chiudere gli occhi ed immaginare una piccola valvola d?aspirazione che si apre per lasciar scorrere un vorticoso flusso d?aria e benzina nebulizzata. Il fluido si spande dietro al fungo e nel punto di contatto il calore infernale del metallo vaporizza all?istante il combustibile. Il pistone aspira con forza ed ingordigia dal corpo farfallato la preziosa mistura sino a raggiungere il punto morto inferiore. Un piccolo rallentamento precede la risalita e la chiusura di ogni intercapedine che possa lasciar fuggire la miscela energetica. La pressione aumenta in maniera sempre maggiore e lo spazio a disposizione di restringe sino a portare il calore a livelli insopportabili. Gli ottani contrastano la tendenza alla detonazione mentre l?elettronica attende paziente di compiere il proprio dovere.

            Momento zero. Siamo a pochissimo dal massimo punto superiore e solo pochi gradi dell?albero a gomiti separano una fase da quella successiva. La centralina capisce che ? arrivato il momento di agire. L?accensione transistorizzata mette in opera la bobina e in un tempo insignificante la candela riceve tensione. L?istante ? talmente affascinante da ricordare per violenza l?eruzione di un vulcano.
            Il piccolo arco elettrico squarcia questo ambiente ostile in un lampo biancastro. Lungo questo tormentato serpente l?incredibile temperatura lascia che le molecole d?ossigeno reagiscano velocemente con quelle della benzina. Incendiandosi, queste creano una nuova reazione che propaga il fenomeno a quelle vicine. Il fronte di fiamma avanza quasi consapevole della potenza che il motociclista richiede mentre i roventi residui di combustione cominciano a spandersi con vigore. Questi, essendo maggiormente voluminosi dell?iniziale fluido, costringono il pistone a tornare sui suoi passi. La pressione sul cielo ? tremenda e mi piace credere che, mentre il sorriso di un?accelerazione si spande sul viso, l?inferno si scateni su quella piccola superficie tormentata da residui carboniosi.

            La velocit?, all?interno del cilindro, aumenta mentre l?albero a camme comincia ad aprire le grandi valvole di scarico. Le molle di ritorno si piegano sotto tanta forza mentre l?olio cerca costantemente di irrorare della sua vitale capacit? lubrificante ogni singolo meccanismo di questa macchina di emozioni.
            La combustione ? finalmente terminata. Macerie ed ossidi di carbionio abitano questo ambiente che impedirebbe a qualsiasi organismo di sopravvivere.
            Punto morto inferiore e ritorno.
            Si cambia ancora direzione perch? il compito di questa pompa, sempre al lavoro, non ? ancora terminato. Durante risalita i gas di scarto attraversano i sottili pertugi mentre i funghi si scaldano al passaggio dell?energia ancora raccolta in questi residui di combustione.
            Impianto di scarico e rilascio in ambiente. Le bielle, il cambio, le valvole e nessuno di questi importanti organi sapr? mai quanto il rumore di quelle particelle in uscita da un tubo metallico, apparentemente privo di qualsiasi poesia, facciano salire una sensazione magica lungo la nostra schiena.

            Essere motociclista per me ? anche questo. Capire il mio mezzo. Sognare il mio mezzo. Immedesimarmi nel mio mezzo. Trovare poetica ogni parte che lo riguardi. Trovare un amico in chiunque ne capisca l?anima e da essa si lasci trasportare. Come un bambino? lascio che la motocicletta trasporti la mia fantasia come il vento, al mio passaggio, solleva le foglie secche in autunno.
            Ma questo testo l'ho letto e passato io personalmente per la pubblicazione su SW nella Rubrica "Scritti da Voi"...
            Questo ? il sommario che ho fatto per il tuo pezzo:

            Conoscere e amare irrazionalmente la corsa nata dal fuoco, lasciarsi pervadere dal calore di una forza imbrigliata, dominare l?energia: frenesia che diventa armonia. Amare la moto.



            Ciao

            Tarcisio

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              #21
              Originally posted by Dueruote_ View Post
              Posto questo... nella speranza che si capisca che, anche leggendo InSella, si possano amare le moto con una passione smisurata.

              La mia passione per la moto ? qualcosa che si spinge oltre la semplice voglia di cavalcare un mezzo che possegga due ruote. Il vento, la strada, un saluto, una birra ed il rombo cupo di un propulsore a combustione interna non possono essere semplicemente elementi razionali. Essi, nel motociclista appassionato, si trasformano in emozioni e sentimenti forti quanto l?acciaio. Metallo e profumo di benzina si spandono nell?aria entrando nelle vene senza chiedere il permesso.

              Un pulsante d?avviamento pu? magicamente divenire una potente sinfonia oppure la chitarra elettrica senza regole di un gruppo anni ?70. La plastica, freddo derivato chimico, assume uno stato degno dell'arte quando si staglia sotto i raggi del sole primaverile a creare forme che fanno battere il cuore. Il brivido percorre lo stomaco al pensiero delle gomme che si aggrappano come dita bramose al nero nastro d?asfalto.
              Impossibile descrivere la gioia di colui che osserva tanta meccanica mentre siede sull?erba fresca di un passo appenninico, nella scomoda sedia di un bar oppure ai limiti di una spiaggia gustando la brezza marina. Osservare per interminabili minuti, rapito, una parte di se stessi ed un?estensione dei propri arti. Una manopola che ruota, uno scarico che canta ed un viaggio da realizzare all?unisono come antichi cavalieri che vivono il loro destriero anzich? utilizzarlo semplicemente.

              Probabilmente la passione pi? sfrenata e la pazzia non sono sensazioni tanto differenti tra loro. Questa sera, osservando questa moto venuta da lontano, non ho potuto evitare di immergermi col pensiero nei suoi segreti come spesso mi accade. Chiudere gli occhi ed immaginare una piccola valvola d?aspirazione che si apre per lasciar scorrere un vorticoso flusso d?aria e benzina nebulizzata. Il fluido si spande dietro al fungo e nel punto di contatto il calore infernale del metallo vaporizza all?istante il combustibile. Il pistone aspira con forza ed ingordigia dal corpo farfallato la preziosa mistura sino a raggiungere il punto morto inferiore. Un piccolo rallentamento precede la risalita e la chiusura di ogni intercapedine che possa lasciar fuggire la miscela energetica. La pressione aumenta in maniera sempre maggiore e lo spazio a disposizione di restringe sino a portare il calore a livelli insopportabili. Gli ottani contrastano la tendenza alla detonazione mentre l?elettronica attende paziente di compiere il proprio dovere.

              Momento zero. Siamo a pochissimo dal massimo punto superiore e solo pochi gradi dell?albero a gomiti separano una fase da quella successiva. La centralina capisce che ? arrivato il momento di agire. L?accensione transistorizzata mette in opera la bobina e in un tempo insignificante la candela riceve tensione. L?istante ? talmente affascinante da ricordare per violenza l?eruzione di un vulcano.
              Il piccolo arco elettrico squarcia questo ambiente ostile in un lampo biancastro. Lungo questo tormentato serpente l?incredibile temperatura lascia che le molecole d?ossigeno reagiscano velocemente con quelle della benzina. Incendiandosi, queste creano una nuova reazione che propaga il fenomeno a quelle vicine. Il fronte di fiamma avanza quasi consapevole della potenza che il motociclista richiede mentre i roventi residui di combustione cominciano a spandersi con vigore. Questi, essendo maggiormente voluminosi dell?iniziale fluido, costringono il pistone a tornare sui suoi passi. La pressione sul cielo ? tremenda e mi piace credere che, mentre il sorriso di un?accelerazione si spande sul viso, l?inferno si scateni su quella piccola superficie tormentata da residui carboniosi.

              La velocit?, all?interno del cilindro, aumenta mentre l?albero a camme comincia ad aprire le grandi valvole di scarico. Le molle di ritorno si piegano sotto tanta forza mentre l?olio cerca costantemente di irrorare della sua vitale capacit? lubrificante ogni singolo meccanismo di questa macchina di emozioni.
              La combustione ? finalmente terminata. Macerie ed ossidi di carbionio abitano questo ambiente che impedirebbe a qualsiasi organismo di sopravvivere.
              Punto morto inferiore e ritorno.
              Si cambia ancora direzione perch? il compito di questa pompa, sempre al lavoro, non ? ancora terminato. Durante risalita i gas di scarto attraversano i sottili pertugi mentre i funghi si scaldano al passaggio dell?energia ancora raccolta in questi residui di combustione.
              Impianto di scarico e rilascio in ambiente. Le bielle, il cambio, le valvole e nessuno di questi importanti organi sapr? mai quanto il rumore di quelle particelle in uscita da un tubo metallico, apparentemente privo di qualsiasi poesia, facciano salire una sensazione magica lungo la nostra schiena.

              Essere motociclista per me ? anche questo. Capire il mio mezzo. Sognare il mio mezzo. Immedesimarmi nel mio mezzo. Trovare poetica ogni parte che lo riguardi. Trovare un amico in chiunque ne capisca l?anima e da essa si lasci trasportare. Come un bambino? lascio che la motocicletta trasporti la mia fantasia come il vento, al mio passaggio, solleva le foglie secche in autunno.
              Questo pezzo in redazione ci ? particolarmente piaciuto, Aldo in particolare l'ha apprezzato molto, e l'ha proposto per la pubblicazione. Non so in quale numero, ma sicuramente andr? in stampa.

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                #22
                si dueruote....il tuo punto di vista e' condivisibile......ma in un certo senso la rivista perfetta non esiste...

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                  #23
                  x hal1969it

                  Chiaramente.
                  Su questo non c'è dubbio e la molteplicità delle riviste serve ad ovviare a questo problema. Ti dirò in oltre che spesso si cambia rivista preferita cambiando le proprie abitudini motociclistiche. Capisco perfettamente chi preferisce un racconto più coinvolgente ma, contemporaneamente, mi spiace quando si denigra un giornale (InSella) con tanti difetti ma anche diversi spunti veramente positivi. Ballerini mi chiese di scrivere qualcosa proprio dopo aver letto su Daidegas come esprimevo lo stesso concetto, l'impossibilità di una rivista perfetta, che ora esprimi tu.


                  x Tolgiati

                  Sono molto contento che il pezzo vi sia piaciuto.
                  Come vedi si possono avere idee differenti (che poi è il bello della vita in un certo senso) avendo la medesima passione. Come dissi a Lara (mi pare che Laroch si chiami cos&#236 ero già onorato che la redazione avesse notato ciò che scrivevo.
                  E' palese che l'impegno profuso per creare le pagine di una rivista come Superwheels (come tante colleghe avversarie) sia superiore a quello di un InSella. In ogni caso non credo che sia un reale concorrente delle altre testate. Il costo d'acquisto bassissimo lo rende un "coadiuvante" di un'altra rivista. Il numero di Aprile vostro l'ho preso e sicuramente qualcuno, come scritto nella pagina precedente, lo prenderò. Avevo già scritto di avere un legame di vecchia data con la testata. Proprio su un altro forum un ragazzo ha pubblicato due matti in piega con una RSVmille decantando la pazzia dei piloti. Ho subito scritto come questi fossero Poli e Mazzali. Il primo riconoscibile per il gomito a terra ed il secondo per il casco con le tre pinne.
                  In ogni caso il favore più grande, come detto in precedenza, me lo faresti salutando Poli... per il quale ho sempre nutrito una simpatia particolare.
                  Perchè ogni tanto, impegni permettendo, non fate una piccola rubrica dell'usato (in modo da fare felici i pignoli come me) con le sue Pieghe (nota la "P" maiuscola) ?
                  L'idea sarebbe carina...
                  Last edited by Dueruote_; 26-04-07, 23:54.

                  Comment


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                    #24
                    Partecipo perch? avevo promesso a Dex che avrei riprovato a comprare SuperWheels...Cos? ho fatto...Non l'ho ancora letto tutto ma per ora sono un p? perplesso...Tra le 3 impostazioni grafiche che conosco (Fino al 2000, Primavera 2005 e Maggio 2007) questa ? quella che mi piace di meno.Sommario, news e zapping sono un triste mix di Tuttomoto e Special.Inoltre le prove mi sembrano brevi ma in effetti il carattere ? piuttosto piccolo...In effetti(ce l'ho sulle gambe mentre scrivo)l'articolo sulla Z-750 mi sembra molto migliore rispetto a quello su INMOTO...Ma quello sula Gilera Fuoco ? TROPPO STRINGATO. Ora lo so che qualcuno insorger? dicendo:<<NON ? UNA MOTO!>>A questo qualcuno far? notare che potrebbe essere la chiave per vivere emozioni motociclistiche anche per un disabile.Ho un'amica(paralizzata a seguito di un incidente in moto)che quando ha visto le foto dell'MP3 e del Fuoco si ? gasata tantissimo e vorrebbe provarle.Io come suo terapista devo provare a vedere se la cosa ? fattibile.Comunque approfondir? in questi giorni.Ho comprato volutamente una rivista con gli stessi articoli che ho letto(e strariletto)in aereo verso il Messico(praticamente li so a memoria)su un'altra rivista (INMOTO).Se ho tempo poster? il confronto...Tenendo OVVIAMENTE a mente la differenza di organico e budget.

                    Torno a leggere

                    P.S. Comunque considerato il prezzo di copertina e il fatto che le moto provate non hanno il cronico ritardo di Superbike Italia(A proposito Mav...Stanno per uscire lo Zx10R e il CBR1000RR nuovi...Vogliamo provare 'ste mille o no? )direi che la rivista C'E'

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                      #25
                      x Tolgiati
                      Avevo gi&#224; scritto di avere un legame di vecchia data con la testata. Proprio su un altro forum un ragazzo ha pubblicato due matti in piega con una RSVmille decantando la pazzia dei piloti. Ho subito scritto come questi fossero Poli e Mazzali. Il primo riconoscibile per il gomito a terra ed il secondo per il casco con le tre pinne.
                      In ogni caso il favore pi&#249; grande, come detto in precedenza, me lo faresti salutando Poli... per il quale ho sempre nutrito una simpatia particolare.
                      Perch&#232; ogni tanto, impegni permettendo, non fate una piccola rubrica dell'usato (in modo da fare felici i pignoli come me) con le sue Pieghe (nota la "P" maiuscola) ?
                      L'idea sarebbe carina...[/QUOTE]


                      Quoto tutto...

                      Tuttora, il nome di Poli fa parte del modo di parlare mio e dei miei amici...Frasi come "Piega alla Poli", "gomito fresato in Poli-style" ecc ecc riempiono le nostre bocche durante le uscite in moto.

                      E sorrido tra me e me quando lo immagino che si eccita per via della vibrazione del serbatoio dello ZZR1100 durante la comparativa degli Shinkansen...

                      E la rubrica sull'usato &#232; OBBIGATORIA!!!Non come NOSTALGIA...Prove fatte ora, magari mordendo le chiappe di un R6 con un vecchio cancello anche con tuning di media entit&#224;...Tanto una moto di 7 anni fa bene o male &#232; difficile trovarla STOCK.Le prove al banco si possono fare anche con moto vecchie...Prendete esempio dal numero di Aprile 2003 di Superbike italia ...Anche se in effetti era solo la traduzione di un numero di Superbike Uk...Scontro tra Thunderace, TL1000R e ZX7R...
                      Last edited by gabelbrucken; 01-05-07, 21:04.

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                        #26
                        Originally posted by gabelbrucken View Post
                        Partecipo perch&#232; avevo promesso a Dex che avrei riprovato a comprare SuperWheels...Cos&#236; ho fatto...Non l'ho ancora letto tutto ma per ora sono un p&#242; perplesso...Tra le 3 impostazioni grafiche che conosco (Fino al 2000, Primavera 2005 e Maggio 2007) questa &#232; quella che mi piace di meno.Sommario, news e zapping sono un triste mix di Tuttomoto e Special.Inoltre le prove mi sembrano brevi ma in effetti il carattere &#232; piuttosto piccolo...In effetti(ce l'ho sulle gambe mentre scrivo)l'articolo sulla Z-750 mi sembra molto migliore rispetto a quello su INMOTO...Ma quello sula Gilera Fuoco &#232; TROPPO STRINGATO. Ora lo so che qualcuno insorger&#224; dicendo:<<NON &#232; UNA MOTO!>>A questo qualcuno far&#242; notare che potrebbe essere la chiave per vivere emozioni motociclistiche anche per un disabile.Ho un'amica(paralizzata a seguito di un incidente in moto)che quando ha visto le foto dell'MP3 e del Fuoco si &#232; gasata tantissimo e vorrebbe provarle.Io come suo terapista devo provare a vedere se la cosa &#232; fattibile.Comunque approfondir&#242; in questi giorni.Ho comprato volutamente una rivista con gli stessi articoli che ho letto(e strariletto)in aereo verso il Messico(praticamente li so a memoria)su un'altra rivista (INMOTO).Se ho tempo poster&#242; il confronto...Tenendo OVVIAMENTE a mente la differenza di organico e budget.

                        Torno a leggere

                        P.S. Comunque considerato il prezzo di copertina e il fatto che le moto provate non hanno il cronico ritardo di Superbike Italia(A proposito Mav...Stanno per uscire lo Zx10R e il CBR1000RR nuovi...Vogliamo provare 'ste mille o no? )direi che la rivista C'E'
                        Grazie del feedback, comprese le critiche. Hai colto nel segno: le prove sembrano brevi, ma se poi vai a contare le parole o a ponderare il rapporto pagine/contenuti...
                        Per&#242; devo fare una precisazione: il pezzo sul Gilera Fuoco era solo un test della presentazione berlinese, quando arriver&#224; in redazione il "nostro" esemplare sar&#224; tutta un'altra cosa.
                        Ciao

                        Tarcisio
                        Last edited by tolgiati (DEX); 01-05-07, 22:02.

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                          #27
                          Originally posted by gabelbrucken View Post
                          x Tolgiati
                          Avevo gi? scritto di avere un legame di vecchia data con la testata. Proprio su un altro forum un ragazzo ha pubblicato due matti in piega con una RSVmille decantando la pazzia dei piloti. Ho subito scritto come questi fossero Poli e Mazzali. Il primo riconoscibile per il gomito a terra ed il secondo per il casco con le tre pinne.
                          In ogni caso il favore pi? grande, come detto in precedenza, me lo faresti salutando Poli... per il quale ho sempre nutrito una simpatia particolare.
                          Perch? ogni tanto, impegni permettendo, non fate una piccola rubrica dell'usato (in modo da fare felici i pignoli come me) con le sue Pieghe (nota la "P" maiuscola) ?
                          L'idea sarebbe carina...

                          Quoto tutto...

                          Tuttora, il nome di Poli fa parte del modo di parlare mio e dei miei amici...Frasi come "Piega alla Poli", "gomito fresato in Poli-style" ecc ecc riempiono le nostre bocche durante le uscite in moto.

                          E sorrido tra me e me quando lo immagino che si eccita per via della vibrazione del serbatoio dello ZZR1100 durante la comparativa degli Shinkansen...

                          E la rubrica sull'usato ? OBBIGATORIA!!!Non come NOSTALGIA...Prove fatte ora, magari mordendo le chiappe di un R6 con un vecchio cancello anche con tuning di media entit?...Tanto una moto di 7 anni fa bene o male ? difficile trovarla STOCK.Le prove al banco si possono fare anche con moto vecchie...Prendete esempio dal numero di Aprile 2003 di Superbike italia ...Anche se in effetti era solo la traduzione di un numero di Superbike Uk...Scontro tra Thunderace, TL1000R e ZX7R...[/quote]

                          Che ne dici delle pagine sulle Dure & Pure? E lo speciale?

                          Ciao
                          T.

                          P.S.: ti sembrer? strano ma il giornale fatto e finito io non l'ho ancora visto...
                          Last edited by tolgiati (DEX); 01-05-07, 22:09.

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                            #28
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                              #29
                              Originally posted by tolgiati (DEX) View Post
                              Quoto tutto...

                              Tuttora, il nome di Poli fa parte del modo di parlare mio e dei miei amici...Frasi come "Piega alla Poli", "gomito fresato in Poli-style" ecc ecc riempiono le nostre bocche durante le uscite in moto.

                              E sorrido tra me e me quando lo immagino che si eccita per via della vibrazione del serbatoio dello ZZR1100 durante la comparativa degli Shinkansen...

                              E la rubrica sull'usato ? OBBIGATORIA!!!Non come NOSTALGIA...Prove fatte ora, magari mordendo le chiappe di un R6 con un vecchio cancello anche con tuning di media entit?...Tanto una moto di 7 anni fa bene o male ? difficile trovarla STOCK.Le prove al banco si possono fare anche con moto vecchie...Prendete esempio dal numero di Aprile 2003 di Superbike italia ...Anche se in effetti era solo la traduzione di un numero di Superbike Uk...Scontro tra Thunderace, TL1000R e ZX7R...
                              Che ne dici delle pagine sulle Dure & Pure? E lo speciale?

                              Ciao
                              T.

                              P.S.: ti sembrer? strano ma il giornale fatto e finito io non l'ho ancora visto...
                              [/QUOTE]


                              Ciao!Dammi un p? di tempo...Purtroppo il 1 maggio di un fisioterapista non ? diverso dagli altri giorni...Quindi non l'ho ancora finita...Tantomeno lo speciale...Per? foto e impaginazione sono da 10 e lode...Tra un p? passer? ai contenuti...

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                                #30
                                Originally posted by gabelbrucken View Post
                                Che ne dici delle pagine sulle Dure & Pure? E lo speciale?

                                Ciao
                                T.

                                P.S.: ti sembrer? strano ma il giornale fatto e finito io non l'ho ancora visto...

                                Ciao!Dammi un p? di tempo...Purtroppo il 1 maggio di un fisioterapista non ? diverso dagli altri giorni...Quindi non l'ho ancora finita...Tantomeno lo speciale...Per? foto e impaginazione sono da 10 e lode...Tra un p? passer? ai contenuti...[/quote]

                                Come ti capisco...
                                In quanto musicista ti posso dire che il mio calendario ha 365 giorni lavorativi...

                                Ciao

                                Tarcisio
                                Last edited by tolgiati (DEX); 02-05-07, 12:32.

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