Bud Spencer Lo chiamavano Trinità, diorama
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Diceva che lo sport gli aveva insegnato i grandi valori: l'amicizia, la lealtà...Ma soprattutto la consapevolezza di "non sentirsi mai migliori degli altri". Era tifoso di calcio, del Napoli, la sua città, ma anche della Lazio visto che aveva cominciato in quella polisportiva.
Napoletano era anche il suo motto di vita. "Futtetenne".
Che non significa fregarsene degli altri o del mondo, ma al contrario dar valore ogni giorno solo alle cose importanti, senza arrabbiarsi per motivi futili perché è tempo sprecato. Era convinto che bisogna vivere con leggerezza il dono che ci è stato fatto da Dio. Aveva intitolato Futtetenne una delle sue canzoni, quella che più spesso negli ultimi anni canticchiava e faceva ascoltare a noi e ai nipoti.
Lui era davvero sé stesso nei film.
Soprattutto nei film di Piedone: il commissario Rizzo è proprio papà nella sua umanità, nella difesa dei deboli, nel senso di giustizia e nella napoletanità che per lui è stata sempre molto importante. In quei film non si fece neanche doppiare, è proprio la sua voce originale e per me è ancora più emozionante.
Cristiana Pedersoli
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