guardate che numeri fa a bassa velocit?
il pilota ? il collaudatore Sergey Bogdan
[YOUTUBE]BK8cg1guFAw[/YOUTUBE]
E’ stato ribattezzato l' “UFO” dalla stampa francese per la sua eccezionale e a tratti inverosimile agilit?: la vera star del 50? salone aerospaziale francese Paris Air Show ? stato il caccia russo Sukhoi Su-35 (“Flanker-E” per la NATO), la pi? recente versione multiruolo della vasta e fortunata famiglia dei Flanker.Portato in volo dal pilota collaudatore Sergey Bogdan, il Su-35 ha lasciato di stucco tutti gli esperti del settore aeronautico, compresi quelli americani, dimostrando incredibili qualit? nel combattimento manovrato a bassa velocit? capaci di far impallidire tutti i caccia di generazione “4” e “4++” e sicuramente di dare seri grattacapi anche ai caccia di generazione “5”.Con queste caratteristiche l’aereo supera praticamente tutti i moderni aerei da combattimento come il francese Rafale, lo svedese Gripen, l’Eurofighter ma anche l’F-35 e l’F-22A americani riguardo ai quali, per quanto mostrato finora in volo da entrambi i modelli sul combattimento manovrato, il Su-35 si dimostra essere decisamente superiore. Beninteso che le caratteristiche tecniche del Su-35 non hanno pi? niente a che vedere con quello che fu il primo Su-27 “Flanker” che si esib? per la prima volta al mondo sempre al Salone di Le Bourget nel lontano 1989. Caccia multiruolo di generazione “4++” questa ennesima versione del Flanker utilizza praticamente tecnologie di generazione “5”: nuova avionica, nuovi motori turbofan 117C NPO Saturn con un incredibile rapporto spinta peso 1:1 che consentono al velivolo di raggiungere Mach 2,25 a 11.000 m di quota, con un’autonomia di 3600 Km e una tangenza operativa di 18.000 m; dodici punti d’attacco disponibili per qualsiasi arma lanciabile in volo fino ad un carico massimo di 8000 Kg e dotato di un avanzato sistema radar capace di agganciare obiettivi fino a 400 Km.
L’unica caratteristica che manca al Su-35 per essere definito caccia di generazione “5” ? senza dubbio la cellula stealth (per quanto parti della sua struttura siano realizzate in materiale composito e sia rivestito con una speciale verniciatura capace di ridurre enormemente la traccia radar), tuttavia, il suo radar di ultima generazione dispone della la capacit? d’intercettare un aereo stealth come l’F-35 ad una distanza superiore ai 90 chilometri,ampiamente alla portata dei suoi missili AA e ben oltre a quella massima delle similari armi occidentali. Nel combattimento ravvicinato il Su-35 invece supera le caratteristiche di qualunque aereo da generazione “5” attuale riuscendo ampiamente a manovrare per puntare il muso e gli armamenti in qualsiasi direzione al fine di trovarsi in una posizione di vantaggio per abbattere l’avversario. In tal senso l’aerodinamica elegante unita all’esuberanza dei motori ha consentito al Su-35 di mostrare in volo acrobazie che hanno lasciato di stucco gli osservatori: dal classico “Cobra di Pugachev” fino al “Chakra Frolov”, dalla figura della “Foglia morta” all’inedito “Pancake”, ovvero un giro orizzontale di 360? senza riduzione di velocit?. A tal proposito il Su-35 ? stato definito anche come “show stopper” per l’incredibile clima che si ? venuto a creare durante la sua esibizione: la gente ? rimasta letteralmente col fiato sospeso e persino le operazioni a terra dei vari equipaggi presenti si sono arrestate creando un clima surreale di silenzio spezzato solo dal rumore dei turbofan NPO Saturn. La fine dell’esibizione ha coinciso con una vera e propria standing ovation.A detta della stampa locale (per antonomasia decisamente sciovinista) l’esibizione del Dassault Rafale sarebbe letteralmente passata in secondo piano rispetto a quella del russo Su-35. Il pilota collaudatore Sergey Bogdan ha commentato cos? la sua esibizione: “L’aereo ? capace di passare con facilit? dalla modalit? di super manovrabilit? a bassa velocit? alla modalit? da combattimento ad alta velocit?. I motori sono cos? potenti che l’aereo potrebbe uscire efficacemente da ogni tipo di situazione, anche le pi? complicate, come durante un looping.”Bogdan ha tenuto a specificare che le manovre esibite non devono certamente essere intese come la situazione tipica di un combattimento aereo, tuttavia le stesse servono a mostrare la stabilit?, la risposta e la sicurezza del velivolo a manovre ai limiti dell’impossibile. Inoltre ha spiegato che l’esibizione a bassa quota ? servita affinch? il pubblico potesse vedere al meglio determinate figure, ma soprattutto affinch? gli specialisti potessero valutare le capacit? tecniche e come esso reagisse a determinate e rischiose acrobazie.
A 30 anni dal primo volo del Su-27 si pu? tranquillamente affermare come JSC Sukhoi abbia totalmente investito su quello che pu? essere definito il prodotto di punta dell’intera ingegneria aerospaziale russa, migliorando e in parte reinventando versione dopo versione le caratteristiche tecniche di quello che oggi ? considerato come il miglior caccia del mondo. Avversario terribile in cielo e sul mercato internazionale il Su-35 si sveste totalmente dei pregiudizi e delle pecche che affliggevano gli standard di produzione ex-sovietica: vita utile dei motori e della cellula ridotte, scarso uso di componente elettronica, abbondanza di strumenti analogici, etc. E il rinnovamento ? cos? evidente da dedursi dalle discussioni che avvengono in rete tra gli appassionati d’aviazione e da alcune affermazioni lanciate da giornalisti del settore, tanto che qualcuno ha provocatoriamente scritto “e dire che i Su-35 costano un terzo degli F-35!”......
il pilota ? il collaudatore Sergey Bogdan
[YOUTUBE]BK8cg1guFAw[/YOUTUBE]
E’ stato ribattezzato l' “UFO” dalla stampa francese per la sua eccezionale e a tratti inverosimile agilit?: la vera star del 50? salone aerospaziale francese Paris Air Show ? stato il caccia russo Sukhoi Su-35 (“Flanker-E” per la NATO), la pi? recente versione multiruolo della vasta e fortunata famiglia dei Flanker.Portato in volo dal pilota collaudatore Sergey Bogdan, il Su-35 ha lasciato di stucco tutti gli esperti del settore aeronautico, compresi quelli americani, dimostrando incredibili qualit? nel combattimento manovrato a bassa velocit? capaci di far impallidire tutti i caccia di generazione “4” e “4++” e sicuramente di dare seri grattacapi anche ai caccia di generazione “5”.Con queste caratteristiche l’aereo supera praticamente tutti i moderni aerei da combattimento come il francese Rafale, lo svedese Gripen, l’Eurofighter ma anche l’F-35 e l’F-22A americani riguardo ai quali, per quanto mostrato finora in volo da entrambi i modelli sul combattimento manovrato, il Su-35 si dimostra essere decisamente superiore. Beninteso che le caratteristiche tecniche del Su-35 non hanno pi? niente a che vedere con quello che fu il primo Su-27 “Flanker” che si esib? per la prima volta al mondo sempre al Salone di Le Bourget nel lontano 1989. Caccia multiruolo di generazione “4++” questa ennesima versione del Flanker utilizza praticamente tecnologie di generazione “5”: nuova avionica, nuovi motori turbofan 117C NPO Saturn con un incredibile rapporto spinta peso 1:1 che consentono al velivolo di raggiungere Mach 2,25 a 11.000 m di quota, con un’autonomia di 3600 Km e una tangenza operativa di 18.000 m; dodici punti d’attacco disponibili per qualsiasi arma lanciabile in volo fino ad un carico massimo di 8000 Kg e dotato di un avanzato sistema radar capace di agganciare obiettivi fino a 400 Km.
L’unica caratteristica che manca al Su-35 per essere definito caccia di generazione “5” ? senza dubbio la cellula stealth (per quanto parti della sua struttura siano realizzate in materiale composito e sia rivestito con una speciale verniciatura capace di ridurre enormemente la traccia radar), tuttavia, il suo radar di ultima generazione dispone della la capacit? d’intercettare un aereo stealth come l’F-35 ad una distanza superiore ai 90 chilometri,ampiamente alla portata dei suoi missili AA e ben oltre a quella massima delle similari armi occidentali. Nel combattimento ravvicinato il Su-35 invece supera le caratteristiche di qualunque aereo da generazione “5” attuale riuscendo ampiamente a manovrare per puntare il muso e gli armamenti in qualsiasi direzione al fine di trovarsi in una posizione di vantaggio per abbattere l’avversario. In tal senso l’aerodinamica elegante unita all’esuberanza dei motori ha consentito al Su-35 di mostrare in volo acrobazie che hanno lasciato di stucco gli osservatori: dal classico “Cobra di Pugachev” fino al “Chakra Frolov”, dalla figura della “Foglia morta” all’inedito “Pancake”, ovvero un giro orizzontale di 360? senza riduzione di velocit?. A tal proposito il Su-35 ? stato definito anche come “show stopper” per l’incredibile clima che si ? venuto a creare durante la sua esibizione: la gente ? rimasta letteralmente col fiato sospeso e persino le operazioni a terra dei vari equipaggi presenti si sono arrestate creando un clima surreale di silenzio spezzato solo dal rumore dei turbofan NPO Saturn. La fine dell’esibizione ha coinciso con una vera e propria standing ovation.A detta della stampa locale (per antonomasia decisamente sciovinista) l’esibizione del Dassault Rafale sarebbe letteralmente passata in secondo piano rispetto a quella del russo Su-35. Il pilota collaudatore Sergey Bogdan ha commentato cos? la sua esibizione: “L’aereo ? capace di passare con facilit? dalla modalit? di super manovrabilit? a bassa velocit? alla modalit? da combattimento ad alta velocit?. I motori sono cos? potenti che l’aereo potrebbe uscire efficacemente da ogni tipo di situazione, anche le pi? complicate, come durante un looping.”Bogdan ha tenuto a specificare che le manovre esibite non devono certamente essere intese come la situazione tipica di un combattimento aereo, tuttavia le stesse servono a mostrare la stabilit?, la risposta e la sicurezza del velivolo a manovre ai limiti dell’impossibile. Inoltre ha spiegato che l’esibizione a bassa quota ? servita affinch? il pubblico potesse vedere al meglio determinate figure, ma soprattutto affinch? gli specialisti potessero valutare le capacit? tecniche e come esso reagisse a determinate e rischiose acrobazie.
A 30 anni dal primo volo del Su-27 si pu? tranquillamente affermare come JSC Sukhoi abbia totalmente investito su quello che pu? essere definito il prodotto di punta dell’intera ingegneria aerospaziale russa, migliorando e in parte reinventando versione dopo versione le caratteristiche tecniche di quello che oggi ? considerato come il miglior caccia del mondo. Avversario terribile in cielo e sul mercato internazionale il Su-35 si sveste totalmente dei pregiudizi e delle pecche che affliggevano gli standard di produzione ex-sovietica: vita utile dei motori e della cellula ridotte, scarso uso di componente elettronica, abbondanza di strumenti analogici, etc. E il rinnovamento ? cos? evidente da dedursi dalle discussioni che avvengono in rete tra gli appassionati d’aviazione e da alcune affermazioni lanciate da giornalisti del settore, tanto che qualcuno ha provocatoriamente scritto “e dire che i Su-35 costano un terzo degli F-35!”......
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