UNA DI FAMIGLIA Vista di lato la M1 ricorda abbastanza la nuova R1 (scarichi a parte, leggi sotto). Il telaio ? costruito secondo lo schema Deltabox, caro a Yamaha fin dagli esordi dei telai di alluminio, il forcellone ? lunghissimo per migliorare la trazione ed adotta una vistosa capriata di rinforzo inferiore. Avendo a che fare con oltre 230 cavalli meglio non andare troppo per il sottile.
ALTO NON SERVE A tutti gli estimatori dello scarico sotto la sella, facciamo notare dov'? piazzato il silenziatore della M1. Aerodinamica a parte, su un quattro cilindri in linea (schema adottato dalla Yamaha per la M1) lo scarico laterale ? ancora oggi la soluzione migliore per peso e rendimento. E se lo monta una Moto GP...
COMPUTER Non ? un semplice cruscotto, ma un vero terminale da cui attingere una marea di dati. In gara il display offre le ovvie indicazioni sulle funzioni vitali della moto, ma anche altre informazioni come giri percorsi e tempo dell'ultimo giro. L'acquisizione dati anche sulle moto sta raggiungendo picchi di sofisticazione notevoli. Notare come Valentino ami personalizzare la moto nei pi? piccoli particolari. Scaramanzia docet.
DA SOTTO Un' altra vista della M1, sul top delle moto made in Japan non manca la tecnologia italiana. Immancabili i freni Brembo attualmente impiegati dall'unanimit? dei costruttori impegnati nella Moto GP. Ma c'? Italia anche sotto le carene. Durante la stagione, il team ufficiale ? passato all'elettronica della Magneti Marelli che offriva pi? parametri di gestione del motore di quanto potesse fare quella giapponese.
DI FIANCO Notare nella foto la lunga astina per l'aquisizione dati e il cuorioso innesto della tubazione del freno sulla pinza Brembo. I dischi in carbonio offrono frenate tremendamente potenti, ma solo sull'asciutto. Il carbonio ? infatti igroscopico e assorbe l'acqua cosa che lo rende inutilizzabile sul bagnato. Cos? quando piove si ricorre ai pi? prosaici dischi in ghisa.
DAVANTI La bocca spalancata della presa d'aria dell'airbox. Dopo la gara di Brno la carenatura della M1 ? sensibilmente cambiata dando buoni risultati sul fronte non solo aerodinamico, ma anche del rendimento del motore. La presa d'aria ? piazzata proprio in mezzo al cupolino, il punto di maggior pressione, per avere la maggiore efficacia possibile. In questo modo l'aumento dei cavalli in velocit? ? notevole
DIETRO C'? tecnologia anche nel codino delle moto GP, le due scatolette ben mimetizzate sono le trasmittenti del segnale video inviato dalle telecamere piazzate sulla moto.
DA SOPRA La moto vista dall'alto. Contrariamente a quanto accadeva in passato, quando la ricerca aerodinamica portava a codoni molto grossi per "chiudere" il flusso d'aria senza turbolenze, nella moto GP la potenza dei motori pare aver soppiantato tutto il resto. Il codino della M1 ? davvero risicato. Notare il pneumatico speciale realizzato dalla Michelin: ha due mescole: pi? dura al centro dove sopporta il massimo della potenza e dell'accelerazione, pi? morbida ai lati per avere il maggiore grip possibile.
DALLA SVEZIA Un gustoso particolare della M1 marchiato Ohlins. La casa Svedese, da sempre partner della Yamaha fornisce le sospensioni alla M1. In evidenza il corposo serbatoio dell'azoto posizionato secondo lo schema "piggy back". A guardarlo cos? non pare molto distante da un normale ammortizzaotre per moto sportive. Ma dentro, state pur certi, c'? lo stato dell'arte della meccanica. A quando le sospensioni elettroniche?
IL MIGLIORE AMICO Ecco il compagno preferito da Rossi, un cane Bulldog che il dottore porta sempre con s?, anche in moto. Era sulla NSR 500, poi ? andato sulla RC 211 V, adesso sulla M1. Sempre li, sul codone, accucciato come se niente fosse mentre il "padroncino" fa fumare la ruota posteriore. Ha un nome, chi sa come si chiama?
ALTO NON SERVE A tutti gli estimatori dello scarico sotto la sella, facciamo notare dov'? piazzato il silenziatore della M1. Aerodinamica a parte, su un quattro cilindri in linea (schema adottato dalla Yamaha per la M1) lo scarico laterale ? ancora oggi la soluzione migliore per peso e rendimento. E se lo monta una Moto GP...
COMPUTER Non ? un semplice cruscotto, ma un vero terminale da cui attingere una marea di dati. In gara il display offre le ovvie indicazioni sulle funzioni vitali della moto, ma anche altre informazioni come giri percorsi e tempo dell'ultimo giro. L'acquisizione dati anche sulle moto sta raggiungendo picchi di sofisticazione notevoli. Notare come Valentino ami personalizzare la moto nei pi? piccoli particolari. Scaramanzia docet.
DA SOTTO Un' altra vista della M1, sul top delle moto made in Japan non manca la tecnologia italiana. Immancabili i freni Brembo attualmente impiegati dall'unanimit? dei costruttori impegnati nella Moto GP. Ma c'? Italia anche sotto le carene. Durante la stagione, il team ufficiale ? passato all'elettronica della Magneti Marelli che offriva pi? parametri di gestione del motore di quanto potesse fare quella giapponese.
DI FIANCO Notare nella foto la lunga astina per l'aquisizione dati e il cuorioso innesto della tubazione del freno sulla pinza Brembo. I dischi in carbonio offrono frenate tremendamente potenti, ma solo sull'asciutto. Il carbonio ? infatti igroscopico e assorbe l'acqua cosa che lo rende inutilizzabile sul bagnato. Cos? quando piove si ricorre ai pi? prosaici dischi in ghisa.
DAVANTI La bocca spalancata della presa d'aria dell'airbox. Dopo la gara di Brno la carenatura della M1 ? sensibilmente cambiata dando buoni risultati sul fronte non solo aerodinamico, ma anche del rendimento del motore. La presa d'aria ? piazzata proprio in mezzo al cupolino, il punto di maggior pressione, per avere la maggiore efficacia possibile. In questo modo l'aumento dei cavalli in velocit? ? notevole
DIETRO C'? tecnologia anche nel codino delle moto GP, le due scatolette ben mimetizzate sono le trasmittenti del segnale video inviato dalle telecamere piazzate sulla moto.
DA SOPRA La moto vista dall'alto. Contrariamente a quanto accadeva in passato, quando la ricerca aerodinamica portava a codoni molto grossi per "chiudere" il flusso d'aria senza turbolenze, nella moto GP la potenza dei motori pare aver soppiantato tutto il resto. Il codino della M1 ? davvero risicato. Notare il pneumatico speciale realizzato dalla Michelin: ha due mescole: pi? dura al centro dove sopporta il massimo della potenza e dell'accelerazione, pi? morbida ai lati per avere il maggiore grip possibile.
DALLA SVEZIA Un gustoso particolare della M1 marchiato Ohlins. La casa Svedese, da sempre partner della Yamaha fornisce le sospensioni alla M1. In evidenza il corposo serbatoio dell'azoto posizionato secondo lo schema "piggy back". A guardarlo cos? non pare molto distante da un normale ammortizzaotre per moto sportive. Ma dentro, state pur certi, c'? lo stato dell'arte della meccanica. A quando le sospensioni elettroniche?
IL MIGLIORE AMICO Ecco il compagno preferito da Rossi, un cane Bulldog che il dottore porta sempre con s?, anche in moto. Era sulla NSR 500, poi ? andato sulla RC 211 V, adesso sulla M1. Sempre li, sul codone, accucciato come se niente fosse mentre il "padroncino" fa fumare la ruota posteriore. Ha un nome, chi sa come si chiama?
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