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    #31
    e quindi che senso ha provare a spegnerlo con la co2 e polvere?

    scusa ma non potrebbero usare un "trolley" con un estintore a schiuma?

    in formula 1 come fanno?

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      #32
      Bhè dai...c'han messo poco ad intervenire x spegnerla 'porella

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        #33
        Ce l'ha il furto incendio ?

        Ma spiegateme come quello con la moto gialla casca, nella prima inquadratura stava in piedi con la moto ferma, nella seconda rotola per terra

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          #34
          Originally posted by AndreaRS250 View Post
          e quindi che senso ha provare a spegnerlo con la co2 e polvere?

          scusa ma non potrebbero usare un "trolley" con un estintore a schiuma?
          Gli estintori servono per i PRINCìPI d'incendio..

          In quel caso anche se stava fermo, risparmiava la polvere dell'estintore, ovvio ci vorrebbe un mezzo a bordo pista in grado di erogare schiuma in caso di incendio avanzato..

          L'unico dei due tipi di estintore che può far qualcosa in caso di incendio di carburante, è il CO2, dato che va ad abbassare la temperatura e per quanto possibile abbassa la percentulale di ossigeno del fuoco..
          Meno Comburente al combutibile > minor propagazione delle fiamme
          Come in questo video, se ci butti la polvere, non fai altro che propagare la benza in fiamme a spasso per il mondo..
          Last edited by HABU; 05-03-08, 08:20.

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            #35
            Originally posted by AndreaRS250 View Post
            in formula 1 come fanno?
            Hanno il servizio antincendio come in motogp con mezzi adeguati
            Last edited by HABU; 05-03-08, 08:20.

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              #36
              Originally posted by HABU View Post
              Hanno il servizio antincendio come in motogp con mezzi adeguati
              scusa una curiosit?...

              che differenza passa tra neve carbonica (? la polvere di cui stiamo parlando giusto?) e la schiuma?

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                #37
                Originally posted by grigo View Post
                scusa una curiosit?...

                che differenza passa tra neve carbonica (? la polvere di cui stiamo parlando giusto?) e la schiuma?
                4 - ESTINZIONE DEGLI INCENDI ED AGENTI ESTINGUENTI

                4.1 - L?ESTINZIONE DEGLI INCENDI
                Descrivendo i principi che regolamentano la combustione si ? gi? visto che una
                combustione pu? avvenire se, e solo se, sussistono sempre tutte, insieme e
                contemporaneamente, le seguenti condizioni minime :
                - Presenza contemporanea del combustibile e dell?ossigeno (aria);
                - Miscela aria - combustibile infiammabile, e cio? con valori di miscelazione interni al
                campo di infiammabilit?;
                - Temperatura del combustibile superiore alla temperatura di infiammabilit?;
                - Presenza di un innesco di combustione (fiamma o scintilla);
                - Oppure (in sostituzione della condizione precedente) temperatura del combustibile
                superiore alla temperatura di accensione, anche in assenza di inneschi.
                Quando anche solo una di tali condizioni viene a mancare, il fuoco si spegne oppure non si
                genera, e su questo fondamentale ed importantissimo principio sono basate tutte le
                tecniche di estinzione degli incendi.
                Pertanto, per poter spegnere un incendio, o per non farlo avvenire, si deve agire in modo
                tale da eliminare almeno una delle condizioni indispensabili al mantenimento della
                combustione.
                I meccanismi secondo i quali si pu? agire per l?estinzione degli incendi sono
                principalmente i seguenti :
                ? RAFFREDDAMENTO: abbassamento della temperatura del materiale che brucia, e dei
                materiali contigui e circostanti, al di sotto della temperatura di accensione del
                combustibile (per evitare riaccensioni spontanee successive all?azione di
                spegnimento a seguito del contatto di vapori combustibili con corpi caldi a
                temperatura superiore alla temperatura di accensione) e, se possibile, al di sotto
                della temperatura di infiammabilit? (ed in tal caso si renderebbe impossibile il
                mantenimento della combustione).
                ? SOFFOCAMENTO: separazione tra il materiale che brucia e l?aria circostante,
                impedendo in tal modo che l?ossigeno atmosferico, miscelandosi con il combustibile,
                continui ad alimentare la combustione, e quindi eliminando una delle condizioni
                indispensabili per il mantenimento della combustione.
                L?azione di soffocamento pu? anche avvenire per diluizione dell?ossigeno, cio?
                riducendo il tenore di ossigeno presente nell?atmosfera circostante l?incendio al di
                sotto della concentrazione necessaria per poter sostenere la combustione.
                ? RIMOZIONE DEL COMBUSTIBILE: metodo indiretto di spegnimento, che si attua allontanando
                materialmente la sostanza combustibile dalla zona dell?incendio. Tale metodo si pu?
                attuare, ad esempio, mediante intercettazione del flusso di un combustibile liquido o
                gassoso che fluisce in una condotta (es: chiusura di un rubinetto, strozzatura od
                occlusione del tubo), o mediante travaso di un combustibile liquido o gassoso dal
                contenitore (cisterna, serbatoio) interessato dall?incendio ad altro contenitore sicuro, o
                mediante rimozione di materiale combustibile solido non ancora coinvolto nell?incendio, o
                mediante l?interposizione di setti incombustibili o di fasce tagliafuoco.
                ? AZIONE ANTICATALITICA: ? un metodo che sfrutta la capacit? d?alcune sostanze
                estinguenti di inibire chimicamente la combustione, in modo tanto efficace da
                provocarne l?arresto. Si ? gi? detto che la combustione ? una reazione chimica, che
                avviene con notevole velocit? secondo schemi di reazione di propagazione a catena
                ramificata, e viene sostenuta ed accelerata da prodotti molto attivi, generati dalla
                stessa reazione di combustione, chiamati ?induttori di reazione? (atomi e radicali
                liberi).
                Esistono alcune sostanze che possiedono la propriet? di interagire chimicamente
                con gli ?induttori di reazione?, provocando la rottura delle reazioni a catena, e
                conseguentemente il rallentamento e l?arresto della reazione di combustione, e
                quindi l?estinzione dell?incendio. Tale azione di inibizione chimica della combustione
                viene definita ?azione di catalisi negativa? o anche ?azione anticatalitica?
                L?azione di spegnimento di un incendio pu? ottenersi impiegando uno di tali meccanismi,
                o anche pi? meccanismi contemporaneamente, amplificando in tal modo l?efficacia
                dell?azione estinguente.

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                  #38
                  4.2 - GLI AGENTI ESTINGUENTI
                  L?estinzione degli incendi viene generalmente effettuata utilizzando, mediante attrezzature e/o
                  impianti idonei allo scopo, alcune sostanze che possiedono caratteristiche tali da agire
                  negativamente sulla combustione, sfruttando uno o pi? dei meccanismi di estinzione descritti,
                  in modo tale da far cessare l?incendio in tempi rapidi.
                  Tali sostanze vengono indicate come ?sostanze estinguenti?, e sono essenzialmente
                  quelle di seguito indicate :
                  ? Acqua
                  ? Schiuma
                  ? Polveri chimiche
                  ? Anidride carbonica
                  ? Idrocarburi alogenati (e loro sostituti)
                  Gli agenti estinguenti devono possedere, oltre alle peculiari caratteristiche di efficacia
                  estinguente, anche caratteristiche di disponibilit? ed economicit?, e non devono creare nuovi
                  pericoli e non arrecare ulteriori danni alle persone ed alle cose che si vogliono salvare.
                  Nel seguito vengono descritte le principali caratteristiche degli agenti estinguenti pi? diffusi.
                  4.2.1 - ACQUA
                  L'acqua ? certamente la sostanza estinguente pi? conosciuta e pi? utilizzata, e ci?
                  principalmente per il pregio di essere economica ed ampiamente diffusa in natura, e
                  quindi utilizzabile anche in grandi quantitativi, piuttosto che per le sue effettive
                  caratteristiche estinguenti.
                  L?acqua agisce sul fuoco sfruttando principalmente i seguenti meccanismi di estinzione :
                  ? RAFFREDDAMENTO
                  ? SOFFOCAMENTO
                  ? DILUIZIONE
                  ? L'azione di raffreddamento ? dovuta al fatto che l?acqua, evaporando, assorbe calore
                  dall?ambiente circostante (l?evaporazione di 1 kg di acqua produce un assorbimento di
                  calore pari a 595 kcal), e quindi abbassa la temperatura del materiale che brucia.
                  ? L?azione di soffocamento ? dovuta alla notevole produzione di vapore acqueo
                  (l?evaporazione di 1 litro di acqua produce 1700 litri di vapore) che, essendo pi? pesante
                  dell?aria, tende ad avvolgere il materiale che brucia, impedendo od ostacolando l?afflusso
                  di ossigeno atmosferico, e quindi ostacolando il processo di combustione.
                  ? L?azione di diluizione ? dovuta anch?essa alla cospicua produzione di vapore acqueo,
                  che, diluendo l'ossigeno dell'aria, rende progressivamente la miscela aria-combustibile
                  sempre meno facilmente combustibile.
                  Da quanto detto in precedenza si vede chiaramente che l?azione estinguente dell?acqua ?
                  tanto pi? efficace quanto maggiore ? la produzione di vapore acqueo, e quindi, utilizzando
                  l?acqua, bisogna fare in modo che essa evapori il pi? possibile; poich? l?evaporazione
                  dell?acqua ? tanto maggiore e tanto pi? rapida quanto maggiore ? la superficie d?acqua
                  esposta al calore, ne consegue che il massimo effetto estinguente si ottiene con un getto di
                  acqua frazionata, o, ancora meglio, con un getto di acqua nebulizzata.
                  Si pu? pertanto affermare che la migliore utilizzazione dell?acqua come agente estinguente
                  si ottiene utilizzando lance che consentono il frazionamento e/o la nebulizzazione del getto,
                  e con una pressione alla lancia sufficientemente elevata per ottenere un buon livello di
                  nebulizzazione, ottenendo in tal modo i seguenti vantaggi operativi:
                  ? Minore consumo d?acqua e maggiore rendimento
                  ? Massimo effetto di raffreddamento per evaporazione
                  ? Massimo effetto di soffocamento per produzione di vapore acqueo
                  ? Massimo effetto di diluizione
                  ? Minore conducibilit? elettrica
                  ? Minori danni per impatto violento del getto
                  ? Minore proiezione di materiali incandescenti
                  Analizziamo ora in quali casi l?acqua ? utilizzabile vantaggiosamente ed efficacemente:
                  ? L'acqua ? indicata quasi esclusivamente per lo spegnimento di fuochi di ?classe A?,
                  per i quali si rivela l?agente estinguente pi? efficace sia per il forte effetto di
                  raffreddamento, sia per la sua propriet? di spegnere efficacemente anche le braci,
                  che sono prodotte tipicamente nella combustione dei materiali solidi.
                  ? L?acqua ? invece controindicata per lo spegnimento di incendi di ?classe B? perch?,
                  essendo essa pi? pesante della maggioranza dei liquidi infiammabili, e non miscibile con
                  essi, affonderebbe provocando il traboccamento di liquido infiammabile incendiato, con
                  grave rischio di propagare ulteriormente l?incendio.
                  ? L?acqua viene generalmente utilizzata come agente estinguente mediante impianti
                  fissi di spegnimento, quali idranti antincendio, impianti a pioggia tipo sprinklers,
                  impianti a pioggia a diluvio; essa invece non viene quasi pi? utilizzata mediante
                  estintori, che si dimostrerebbero poco efficaci a causa del limitato quantitativo
                  d?acqua disponibile con tali attrezzature.
                  ? L?acqua pu? talvolta anche essere utilizzata per spegnere incendi di liquidi
                  infiammabili, ma solo se essi sono pi? pesanti dell?acqua (es: dicloroetano,
                  clorobenzene), o sono miscibili con essa (es: acido acetico, acetone, alcool), o
                  quando sono sparsi sul terreno e non contenuti in recipienti; tuttavia in tali casi
                  l?acqua deve essere sempre utilizzata con getto nebulizzato, ed ? consigliabile che
                  tali utilizzi particolari siano effettuati sempre e solo da parte di personale esperto e
                  professionalmente preparato.
                  ? L'acqua pu? anche essere utilizzata, frequentemente, non come agente estinguente, ma
                  per altri scopi di sicurezza antincendio; ad esempio pu? essere utilizzata, mediante
                  impianti specifici, per raffreddamento (di serbatoi, silos, apparecchiature, impianti, etc) a
                  scopo di protezione da eventuali incendi circostanti; o pu? essere utilizzata mediante
                  impianti a pioggia per la diluizione di sostanze pericolose (es: gpl, ammoniaca) in caso di
                  perdite da impianti; o anche pu? essere utilizzata per la creazione di barriere d?acqua, da
                  utilizzare quali elementi di un sistema di compartimentazione.
                  ? L'uso dell?acqua ? controindicato in molti casi, potendo a volte determinare anche
                  situazioni di grave pericolo e/o danno; ad esempio l?acqua non deve essere utilizzata
                  nei seguenti casi :
                  ? in presenza di conduttori elettrici e/o apparecchiature elettriche in tensione, in
                  quanto l'acqua ? un elemento conduttore di elettricit? e pu? causare la
                  folgorazione dell'operatore;
                  ? su liquidi infiammabili pi? leggeri e non miscibili con essa, in quanto affonderebbe
                  provocando il traboccamento di liquido infiammabile incendiato, con grave rischio
                  di propagare ulteriormente l?incendio;
                  ? su sostanze che reagiscono pericolosamente con l'acqua, quali ad esempio l?acido
                  solforico o il carburo di calcio, che con l?acqua sviluppa acetilene (gas infiammabile);
                  ? in presenza di sodio e potassio (metalli) che a contatto con l'acqua liberano
                  idrogeno (gas infiammabile);
                  ? in presenza di carbonio, magnesio, zinco, alluminio ad alte temperature, perch? si
                  sviluppano gas infiammabili;
                  ? su acciaio o sostanze fuse ad alta temperatura che possono, a contatto con
                  l'acqua, proiettare a distanza materiale ad alta temperatura;
                  L?uso dell?acqua ? inoltre sconsigliabile su apparecchiature delicate di qualsiasi genere e
                  su materiale importante e deteriorabile(documenti, libri, quadri, etc), per i possibili e
                  notevoli danneggiamenti che pu? provocare in tali casi.
                  Nei casi in cui l?utilizzo dell'acqua ? vietato, devono essere affissi idonei cartelli
                  segnaletici indicativi del divieto stesso.

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                    #39
                    4.2.2 - SCHIUMA
                    La schiuma antincendio ? costituita da una emulsione di acqua ed aria con un agente
                    schiumogeno, generalmente liquido (liquido schiumogeno), che crea un insieme di
                    bollicine molto leggere, e di dimensioni variabili secondo esigenze di utilizzo e
                    caratteristiche di prodotti ed attrezzature utilizzate.
                    La schiuma ? particolarmente idonea per fuochi di ?classe B? (incendi di liquidi), per i
                    quali si dimostra l?agente estinguente pi? efficace, ma ? un estinguente costoso, difficile
                    da produrre e da usare, e pertanto richiede conoscenze tecniche e professionalit?.
                    La produzione della schiuma antincendio avviene in due tempi:
                    ? in una prima fase avviene la miscelazione dell'acqua con il liquido schiumogeno
                    (3/7 %), per la formazione della soluzione schiumogena; tale prima fase si ottiene
                    generalmente tramite aspirazione diretta con eiettori, o miscelazione con
                    premescolatori, o altri sistemi idonei.
                    ? successivamente la soluzione schiumogena cos? ottenuta si miscela con aria,
                    formando la schiuma, con una notevole espansione di volume ( da 6 a 1.000 volte il
                    volume della soluzione schiumogena); tale seconda fase si ottiene tramite attrezzature
                    (lance, versatori, cannoni) munite di aperture per l?aspirazione dell?aria, e di dispositivi
                    idonei alla miscelazione necessaria per l?ottenimento della schiuma.
                    La schiuma agisce sul fuoco sfruttando principalmente i seguenti meccanismi di
                    estinzione :
                    ? SOFFOCAMENTO
                    ? RAFFREDDAMENTO
                    ? L?azione di soffocamento rappresenta in questo caso il principale meccanismo di
                    estinzione, ed ? dovuta al fatto che la schiuma, galleggiando sul liquido, provoca un
                    effetto di separazione del combustibile dall?aria circostante, impedendo l?afflusso di
                    ossigeno atmosferico, e quindi fermando il processo di combustione.
                    ? L'azione di raffreddamento ? dovuta alla produzione di vapore acqueo per la parziale
                    evaporazione di acqua, ed alla produzione di CO2 per la disgregazione di parte della
                    schiuma per effetto del calore.
                    La schiuma antincendio, contenendo acqua, presenta controindicazioni d?uso analoghe a
                    quelle gi? descritte per quell?agente estinguente; in particolare la schiuma ?
                    controindicata nei seguenti casi:
                    ? in presenza di conduttori elettrici e/o apparecchiature elettriche in tensione, per la
                    presenza di acqua, elemento conduttore di elettricit?;
                    ? su sostanze che reagiscono pericolosamente con l'acqua (vedere quanto gi?
                    descritto in precedenza);
                    ? su apparecchiature delicate di qualsiasi genere e su materiale importante e
                    deteriorabile(documenti, libri, quadri, etc), per i possibili danneggiamenti.
                    Le caratteristiche pi? importanti per l?individuazione delle propriet? di un liquido
                    schiumogeno sono rappresentate dalla ?concentrazione? della soluzione schiumogena e
                    dal ?rapporto di espansione? della schiuma.
                    ? La ?concentrazione? di una soluzione schiumogena ? data dal rapporto percentuale tra
                    liquido schiumogeno ed acqua, cio? i litri di schiumogeno che vengono miscelati a 100
                    litri d?acqua; generalmente pu? essere variabile tra il 3% ed il 7%, e dipende dal tipo
                    di schiumogeno utilizzato.
                    ? Il ?rapporto di espansione? di una schiuma ? invece rappresentato dal rapporto tra il
                    volume di schiuma ottenuto, ed il volume iniziale di soluzione schiumogena, cio? i litri
                    di schiuma che si ottengono per ogni litro di soluzione schiumogena impiegata.
                    Il rapporto di espansione (R.E.) dipende dal tipo di schiumogeno utilizzato e dalle
                    attrezzature impiegate per produrre la schiuma; si pu? avere: Schiuma a bassa
                    espansione (R.E. da 6 a 12); Schiuma a media espansione (R.E. da 15 a 100);
                    Schiuma ad alta espansione (R.E. da 100 a 1.000).
                    La gamma dei liquidi schiumogeni si distingue nei seguenti tipi:
                    n SCHIUMOGENO PROTEINICO : ? composto da sostanze proteiniche idrolizzate e
                    combinate con sali metallici stabilizzanti della schiuma. R.E. da 6 a 20. Ha una
                    efficacia limitata ed una azione non rapida. ? incompatibile con l?intervento misto
                    con polveri estinguenti.
                    n SCHIUMOGENO SINTETICO : ? composto da sostanze tensioattive sintetiche che
                    conferiscono elevata azione schiumogena. R.E. da 13 a 18 con impiego di lance
                    schiuma o cannoni; R.E. da 18 a 40 per la formazione di tappeti protettivi di emergenza;
                    R.E. da 80 a 900 con versatori di schiuma con ventilatori. Utilizzata a bassa espansione
                    ha una buona efficacia ed una azione rapida. Ha una buona stabilit? agli inquinanti ed
                    un?ottima resistenza al drenaggio.
                    n SCHIUMOGENO FLUOROPROTEINICO : ? composto da sostanze proteiniche idrolizzate
                    combinate con tensioattivi fluorurati e con additivi stabilizzanti della schiuma. R.E.
                    da 6 a 15. Consente un impiego rapido ed efficace su grandi incendi di prodotti
                    petroliferi, perch? ha una buona stabilit? agli inquinanti ed una ottima resistenza alle
                    alte temperature. ? compatibile con l?intervento misto con polveri estinguenti.
                    n SCHIUMOGENO FLUOROSINTETICO (FILM FORMING) : questo schiumogeno a base
                    sintetica ? additivato con sostanze tensioattive fluorurate e con sostanze
                    stabilizzanti della schiuma, che conferiscono notevole insensibilit? agli inquinanti,
                    ed effetto sigillante. R.E. da 7 a 12. L?altissima fluidit? della schiuma consente un
                    impiego molto rapido ed efficace, perfezionato dall?effetto sigillante. Per lo
                    spegnimento di incendi ? sufficiente uno strato di schiuma di pochi millimetri. ?
                    compatibile con l?intervento misto con polveri estinguenti o altri schiumogeni. ? lo
                    schiumogeno di impiego ideale nei casi in cui il fattore tempo ? importante
                    (aeroporti, raffinerie, grandi depositi di prodotti infiammabili). Ha un costo elevato.
                    n SCHIUMOGENO SPECIFICO ?PER ALCOLI? (Alcohol foam) : ? composto in parte da liquido
                    proteinico e in parete da sostanze atte a conferire resistenza all'effetto distruttivo dei
                    solventi polari (alcoli, chetoni, esteri, etc), ed ? l?unico schiumogeno efficace
                    nell?estinzione di incendi di solventi polari. R.E. da 6 a 7. Ha una buona stabilit? agli
                    inquinanti ed un?ottima resistenza alla temperatura. Ha un costo elevato.

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                      4.2.3 - POLVERI CHIMICHE
                      Le polveri estinguenti sono miscele di particelle solide, finemente suddivise, costituite
                      da sali organici o da sostanze naturali o da sostanze sintetiche, idonee ad essere
                      proiettate, mediante l'uso di gas propellenti in pressione ed attraverso appositi
                      erogatori, sul materiale che brucia.
                      Le polveri agiscono sul fuoco sfruttando principalmente i seguenti meccanismi di estinzione :
                      ? AZIONE ANTICATALITICA
                      ? SOFFOCAMENTO (polveri ABC)
                      ? L'azione estinguente delle polveri ? dovuta prevalentemente ad azione anticatalitica, cio?
                      alla propriet? di interagire chimicamente con gli ?induttori di reazione?, provocando la
                      rottura delle reazioni a catena, e conseguentemente il rallentamento e l?arresto della
                      reazione di combustione, e quindi l?estinzione dell?incendio.
                      ? Alcune polveri (polveri ABC o polivalenti) esercitano anche un effetto di soffocamento,
                      in quanto hanno la propriet? di fondere alla temperatura di circa 200 ?C, formando un
                      rivestimento di tipo vetroso che, avvolgendo il materiale che brucia, impedisce
                      l?ulteriore contatto con l?ossigeno atmosferico, soffocando la combustione; tali polveri,
                      riuscendo a spegnere anche le braci, sono idonee anche per fuochi di classe A.
                      I tipi di polvere disponibili sono numerosi; di seguito si indicano i pi? diffusi:
                      ? BICARBONATO DI SODIO NaHCO3 Polvere B-C
                      ? BICARBONATO DI POTASSIO KHCO3 Polvere B-C
                      ? CLORURO DI POTASSIO KCl Polvere B-C
                      ? FOSFATO DI AMMONIO NH4H2PO4 Polvere A-B-C-D
                      ? SOLFATO DI AMMONIO (NH4)2SO4 Polvere A-B-C-D
                      ? CLORURO DI SODIO NaCl Polvere B-C-D
                      I fosfati e polifosfati di ammonio vengono utilizzati anche come ritardanti per incendi
                      forestali, sotto forma di soluzioni o sospensioni acquose, e vengono prevalentemente
                      erogati da mezzi aerei.
                      Le polveri sono estinguenti di impiego polivalente, perch? sono in genere utilizzabili in
                      incendi di classe B (liquidi infiammabili) e C (gas infiammabili), in alcuni casi anche in incendi
                      di classe A (solidi) e D (metalli), e, non essendo conduttrici di elettricit?, possono essere
                      impiegate anche su apparecchiature elettriche in tensione.
                      Possono essere considerate come le sostanze aventi la maggiore potenzialit?
                      estinguente tra quelle disponibili; sono per? particolarmente indicate per incendi
                      localizzati, mentre non sono molto indicate per incendi di grandi dimensioni e per grandi
                      quantit? di materiale che brucia.
                      Le polveri estinguenti non sono tossiche per le persone, n? specificamente dannose per
                      materiali o attrezzature, tuttavia il loro maggiore limite di impiego consiste proprio nella
                      loro ?polverosit??, che ne rende sconsigliabile l?uso su apparecchiature delicate (per la
                      difficolt? di eliminazione dei residui), e nei luoghi chiusi nei quali non si vuole ?sporcare?,
                      e dove pu? provocare bruciori ed infiammazioni degli occhi e delle vie respiratorie.
                      La polvere viene generalmente utilizzata mediante estintori portatili o carrellati; in
                      situazioni particolari (aeroporti, depositi di infiammabili) pu? essere utilizzata mediante
                      speciali automezzi antincendio, o anche, in alcuni casi, mediante impianti fissi di
                      spegnimento per la protezione di impianti o attrezzature particolari.
                      Una polvere estinguente deve avere i seguenti requisiti:
                      ? deve essere sufficientemente scorrevole e con particelle molto fini;
                      ? non deve essere abrasiva n? corrosiva;
                      ? non deve essere tossica n? produrre a caldo gas nocivi;
                      ? non deve alterarsi chimicamente durante lo stoccaggio;
                      ? deve avere adeguata resistenza alla pressione ed alla vibrazione, in modo da non
                      costiparsi se negli estintori ? sottoposta a pressioni superiori a 15 bar per lunghi periodi;
                      4.2.4 - ANIDRIDE CARBONICA (CO2)
                      ? un gas inerte, inodoro, incolore, dielettrico, pi? pesante dell?aria (1,5 volte); normalmente
                      ? conservato in bombole allo stato liquido ad una pressione di circa 60 bar (a 20 ?C).
                      ? un gas irrespirabile ma non velenoso; diviene molto pericoloso per l?uomo a
                      concentrazioni di circa il 10%, e se in locali chiusi raggiunge una concentrazione del 22%
                      riduce l?ossigeno al 16%, provocando asfissia.
                      Per l?estinzione degli incendi la CO2 viene scaricata sul materiale che brucia mediante
                      appositi erogatori, producendo un intenso raffreddamento (l?erogazione provoca
                      l?immediato passaggio dallo stato liquido a quello gassoso, con una espansione di volume
                      di 350 volte, ed un raffreddamento a circa ?78 ?C); la CO2 pu? essere utilizzata in
                      qualsiasi tipo di incendio (fuochi di classe A-B-C), ed anche su apparecchiature elettriche
                      e conduttori sotto tensione, e ha il pregio di non lasciare residui sui materiali investiti.
                      L?anidride carbonica agisce sul fuoco sfruttando principalmente i seguenti meccanismi
                      di estinzione :
                      ? SOFFOCAMENTO
                      ? RAFFREDDAMENTO
                      ? DILUIZIONE
                      ? L?azione di soffocamento ? dovuta al fatto che la CO2, essendo pi? pesante
                      dell?aria, tende ad avvolgere il materiale che brucia, in particolare in locali chiusi,
                      impedendo od ostacolando l?afflusso di ossigeno atmosferico, e quindi ostacolando
                      il processo di combustione.
                      ? L'azione di raffreddamento ? dovuta all?intenso e rapido abbassamento di temperatura
                      (?78 ?C) prodotto dal passaggio della CO2 dallo stato liquido allo stato gassoso al
                      momento dell?erogazione.
                      ? L?azione di diluizione ? dovuta alla diffusione della CO2 gassosa nell?ambiente che,
                      diluendo l'ossigeno dell'aria, rende progressivamente la miscela aria - combustibile
                      sempre meno facilmente combustibile.
                      La CO2 ha una efficacia maggiore se utilizzata in luoghi chiusi, mentre all?aperto la
                      ventilazione pu? far diminuire l?efficacia estinguente; a causa della rapida volatilit? del
                      gas, la CO2 non spegne la brace di un incendio di materiale solido.
                      L'uso dell?anidride carbonica ? controindicato nei seguenti casi:
                      ? in presenza di sodio e potassio (metalli), e ad alte temperatura anche in presenza di
                      magnesio, zinco e alluminio, perch? a contatto con queste sostanze si libera ossido di
                      carbonio (CO), gas estremamente tossico.
                      ? in presenza di cianuri alcalini, perch? a contatto con queste sostanze si produce
                      acido cianidrico, gas molto tossico.
                      Inoltre, quale buona norma precauzionale, ? bene non toccare parti metalliche delle
                      bombole di CO2 subito dopo la scarica, e non dirigere il getto del gas su persone, per
                      evitare ustioni da congelamento prodotte dal forte raffreddamento (?78 ?C).
                      4.2.5 - IDROCARBURI ALOGENATI (HALON)
                      Sono definiti idrocarburi alogenati alcune sostanze derivate da idrocarburi saturi, in
                      cui gli atomi di idrogeno sono stati parzialmente o totalmente sostituiti con atomi di
                      cloro, bromo o fluoro.
                      Gli idrocarburi alogenati, conservati per la maggior parte allo stato liquido, sono facilmente
                      vaporizzabili, non lasciano residui, sono dielettrici, non corrosivi, inalterabili, presentano
                      punti di congelamento molto bassi, ed allo stato di vapore sono pi? pesanti dell'aria; sono
                      caratterizzati da eccellenti propriet? estinguenti, non provocano indesiderati raffreddamenti,
                      sono efficaci su tutti i tipi di incendio (fuochi di classe A-B-C), anche su apparecchiature
                      elettriche e conduttori sotto tensione.
                      Gli Halon sono stati, per molti anni, tra le sostanze estinguenti pi? utilizzate, sia negli estintori
                      portatili, sia in impianti di spegnimento fissi a protezione di impianti, attrezzature o materiali
                      costosi e/o delicati e/o pregiati (CED, quadri elettrici, aerei, pinacoteche, archivi, etc).
                      Tuttavia, per motivi di tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente, la legge n. 549 del
                      28.12.1993 ha disciplinato la produzione, il consumo, l'importazione, l'esportazione, la
                      detenzione, la raccolta, il riciclo e la commercializzazione delle sostanze lesive dell'ozono
                      stratosferico e dannose per l'ambiente, tra cui rientrano gli Halon.
                      Per effetto di tale legge 549/93, non pu? essere pi? consentito l?utilizzo di Halon come
                      agente estinguente, e non possono pi? essere autorizzati impianti che prevedono
                      l'utilizzo di tale estinguente.

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                        4.2.6 - NUOVE SOSTANZE ESTINGUENTI
                        Per sopperire al divieto d?uso degli Halon, e spesso anche per consentire di utilizzare
                        ancora estintori ed impianti fissi gi? commercializzati per l?uso di tali sostanze, sono
                        attualmente in via di commercializzazione nuove sostanze estinguenti, alcune ancora in
                        fase di sperimentazione, che consentano una estinzione degli incendi rapida e pulita, e
                        che, in alcuni casi, presentino requisiti tali da poterne consentire l?impiego con le stesse
                        attrezzature o impianti degli Halon.
                        Si riporta nel seguito un prospetto di nuovi agenti estinguenti attualmente commercializzati, tra
                        cui vi sono prodotti inertizzanti e prodotti che agiscono per azione anticatalitica.
                        SIGLA NOME DELLA MOLECOLA
                        FORMULA
                        BRUTA
                        NOME COMMERCIALE
                        FC-3-1-10 Perfluorobutano C4F10 CEA-410 - 3M
                        HCFC Blend A
                        Diclorotrifluoroetano
                        HCFC-123 (4,75%)
                        Clorodifluorometano
                        HCFC.22 (82%)
                        Clorotetrafluoroetano
                        HCFC-124 (9,5%)
                        Isopropenil-1-
                        metilcicloesene(3,75%)
                        CHCl2CF3
                        CHClF2
                        CHClFCF3
                        NAF S-III
                        NORTH AMERICA
                        FIRE GUARDIAN
                        TECHNOLOGY
                        (Safety Hi-tech)/
                        HCFC-124 Clorotetrafluoroetano CHClFCF3 FE-241 DUPONT
                        HFC-125 Pentafluoroetano CHF2CF3 FE-25 DUPONT
                        HFC-227ea Eptafluoropropano CF3CHFCF3
                        FM-200 FIKE
                        (Silvani)
                        HFC-23 Trifluorometano CHF3
                        PF-23 Vesta
                        Oppure
                        FE-13 DUPONT
                        IG-541
                        Azoto (52%)
                        Argon (40%)
                        Anidride carbonica (8%)
                        N2
                        Ar
                        CO2
                        INERGEN ANSUL
                        (Wormald italiana)
                        F-500 F-500 HAZARD
                        CONTROL TECNOLOGIES
                        Attualmente la sostanza estinguente sostitutiva dell?Halon pi? nota ? il NAF; ? anch?esso
                        un idrocarburo alogenato, ma non contiene bromo e quindi risulta meno dannoso per
                        l?ozono stratosferico; ha caratteristiche di estinguenza, di utilizzo e di tossicit? analoghe a
                        quelle degli Halon, e quindi pu? essere ad essi sostituito negli stessi estintori o impianti,
                        cambiando solo gli ugelli di erogazione del prodotto.
                        Un?altra sostanza estinguente di recente introduzione sul mercato italiano, e dalle
                        caratteristiche molto interessanti, ? l?F-500; tale sostanza ? un tensioattivo, efficace su
                        fuochi di classe A e B, e si utilizza mediante normali attrezzature di erogazione (estintori
                        o lance idriche), diluito in acqua in percentuale di 1%, 3%, 6% (secondo gli utilizzi
                        previsti). Le caratteristiche di questa sostanza sono: rapidit? ed elevata capacit? di
                        estinzione, anche con fuochi normalmente considerati di difficile spegnimento; efficace
                        azione di raffreddamento; rapida riduzione del fumo e dei vapori; assenza di tossicit?;
                        completamente biodegradabile.
                        4.2.7 - SABBIA
                        Terminato il panorama classico delle sostanze estinguenti disponibili, si ritiene opportuno
                        soffermarsi brevemente anche sulla sabbia, cio? su di un materiale che certamente non
                        rientra nella casistica degli estinguenti, ma che comunque pu? essere vantaggiosamente
                        utilizzato per lo spegnimento o il controllo di piccoli incendi.
                        La sabbia ? un materiale di costo nullo, o comunque di basso costo, e pu? espletare una
                        azione di soffocamento su piccoli incendi, in quanto coprendo con essa il materiale che
                        brucia si separa il combustibile dall'aria circostante, ottenendo lo spegnimento.
                        La sabbia pu? essere molto utile anche per arginare piccolo sversamenti di liquidi
                        combustibili, contribuendo in tal modo a contenere il combustibile e delimitare l?area a
                        rischio, e consentendo un intervento pi? rapido ed efficace con altre attrezzature (es:
                        estintori o schiuma).
                        La presenza della sabbia ? obbligatoriamente prevista dalle norme tecniche per i
                        distributori di carburante, e pu? rivelarsi utile in molti altri casi.

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                          #42
                          certo che a pensare il botto che ho fatto io... e non è successo nulla e questo qui che con piccolo high-side ci ha rimesso la moto!!!

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                          • Font Size
                            #43
                            Dalle schede di addestaramento ufficiali del CNVVF

                            se vi interessa..

                            Last edited by HABU; 05-03-08, 08:47.

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                            • Font Size
                              #44
                              grazie.

                              vado a studiare ...

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                                #45
                                Originally posted by grigo View Post
                                grazie.

                                vado a studiare ...

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