Dopo alcune richieste (su diversi forum) ed avendo un oretta libera mi sono deciso a fare un piccolo () post condiviso che può essere di riferimento ed aiuto a chi si interessa di fotografia sportiva, ovviamente di moto considerando dove siamo
Nella speranza che possa essere apprezzato e di ispirazione e che possa spingere altri professionisti ad esprimere le proprie idee, consigli ed insegnamenti.
L'avvento del digitale ha aiutato non poco questo settore ma è necessario prestare attenzione ad alcuni dettagli onde evitare di prendere fischi per fiaschi.
Cosa è importante nella foto in pista?
In primis il fotografo, senza una buona mano e tecnica le foto saranno piccoli ritagli buoni per fare colpo sugli amici e per credersi capaci.
NON E' FACILE!
Non disperate se vi sembrerà impossibile bloccare foto alla pari dei professionisti, se il vostro scarto e la quantità di foto sfocate, tagliate e/o con mini soggetti saranno più di quelle che avete scattato in una vita, è così.
La tecnica e la pratica sono elemento fondamentale e ci vuole tempo per fare scatti a pieno fotogramma (che non necessitano di ritaglio) senza micromosso e con un panning degno di tale nome.
L'attrezzatura:
Ovviamente come in ogni cosa il "più spendi più hai" è in linea di massima sempre valido, quindi non vi meravigliate se un obiettivo da 3000euro ha maggiore definizione di uno da 500e, non pensate che con una digitale compatta da 400e possiate avvicinarvi a foto fatte da reflex professionali anche a parità di pixel.
Come detto prima un bravo fotografo con una macchinetta economica farà fotogrammi migliori di un novellino con la fabbrica Canon in mano, ma anche li esistono dei limiti.
Le fondamentali differenze tra le reflex digitali e le compatte che pregiudicano l'uso di queste ultime sono:
- il tempo di lag, ovvero il tempo che intercorre tra il pulsante di scatto premuto e lo scatto effettivo
- la visuale reflex, ovvero la capacità di vedere la scena inquadrata non in un visore digitale ma in un prisma.
- l'intercambiabilità delle ottiche
- la maggiore facilità nella gestione del fuoco e di eventuali zoom, nonchè la semplicità di alcune impostazioni
....e ovviamente la qualità finale del risultato.
detto ciò si evince come sia NON raccomandabile utilizzare delle compatte per foto sportive, fattibile ma sconsigliato se si ha intenzione di produrre qualcosa di serio.
In ogni caso è FONDAMENTALE che la compatta disponga di un lag inesistente (meno di 100ms), di funzionamento in manuale, di funzionamento a priorità di scatto, e fuoco manuale pre-impostabile, meglio se dotato di zoom manuale (ghiera su obiettivo).
Scontata la necessità di un ottica lunga e luminosa.
Reflex digitali.
In questo campo c'è ampia scelta e come per le moto esistono delle preferenze soggettive.
I due contendenti di maggior rilievo sono ovviamente Canon e Nikon.
Disquisire su quale sia meglio porterebbe via pagine e pagine di discussioni, lascio ad ognuno la propria strada.
E' da tenere presente che Canon dispone di un autofocus decisamente più efficiente della Nikon, e mediamente le ottiche sono leggermente più economiche.
Dalla parte di Nikon si ha una resa dell'esposimetro migliore ed una qualità delle ottiche mediamente più alta (di poco, come è poco il maggior prezzo).
Ma l'autofocus in fin dei conti potrebbe non essere fondamentale...anzi, nella gran parte dei casi si lavora in manuale.
Il formato ideale per la fotografia sportiva è l'1.6X, ovvero la dimensione del sensore ridotta di 1/6 rispetto al normale fotogramma 35mm.
Questo anche se porta ad una minore sensibilità e qualità finale, da un enorme vantaggio perchè permette di "allungare" le proprie focali gratis
Dato che il costo di un obiettivo è dato dalla luminosità rispetto alla focale (concetto molto riduttivo ma serve a far capire), è facile comprendere come un 70-200 f.2,8 che diventa un 112-320..sempre f.2,8 mantenendo la stessa qualità....anzi in teoria migliorandola (il bordo del fotogramma è la parte meno definita dalla lente e viene tagliata fuori) sia decisamente un regalo da non perdere.
E' pertanto consigliabile cercare DSLR (digital single-lens reflex) tipo canon 10->40 D 300->400 o relative nikon, insomma puntare a sensori più grandi non è detto che sia utile.
Tra l'altro il tipo di dslr ha un importanza relativa rispetto al risultato finale, direi quasi insignificante (se non per rese cromatiche).
La risoluzione per stampare un A3 può attestarsi su una 6mp senza grandi rimpianti, 8mp è assolutamente sufficiente per tutto, risoluzioni superiori sono spesso inutili, anche perchè legate alla qualità dell'ottica che spesso non è in grado di riportare lpi sufficienti (definizione) al sensore.
Inoltre una risoluzione maggiore può portare per assurdo a problemi contrari, creando problemi di aberrazione (tema di lungo approfondimento..evitiamo).
Le ottiche:
Lunghe e luminose!
Lo zoom è un più, spesso non necessario (gli zoom non hanno la qualità relativa di un ottica fissa).
Le lunghezze focali dipendono ovviamente dal punto di scatto fotografo/soggetto, ed è quindi difficile dire quale sia quella utile e giusta.
In linea di massima le focali più usate in pista da professionisti sono
70-200mm
300mm
400mm
e duplicatore 1.4X (tenete presente che con alcuni obiettivi non luminosi si perde l'autofocus)
La luminosità in questo caso è dipendente dalle possibilità economiche del fotografo, un 400 f.2.8 costa 6-7volte tanto rispetto ad un 400 f.5,6 ...ma ovviamente non è solo più luminoso, stesso dicasi per il 70-200 f.2,8 vs f.4 con però meno salto sul prezzo.
Un diaframma aperto permette di lavorare anche nelle giornate uggiose senza sacrificare la qualità finale, ed a volte permette di fare cose altrimenti non possibili.
Il peso....chi lavora in pista spesso si porta 2-3 obiettivi, e vive la giornata in piedi compiendo centinaia...migliaia di torsioni sul busto, spostandosi da una parte all'altra...pensateci!
Il sigma 120-300 f.2,8 pesa come il canon300 f.2,8 .....2.6kg!! un 70-200 f2.8 fa 1.3kg.
Gli stabilizzatori di immagine:
Utili ma non sempre, difficilmente vi troverete a fare panning orizzontali, spesso si lavora in diagonale e l'IS non funziona a dovere, inoltre ha un tempo di aggancio che non va d'accordo con i tempi di reazione "inquadro-seguo-scatto".
E' disattivabile, quindi se c'è melgio altrimenti ...risparmio peso e soldi.
Accessori:
- Monopiede, indispensabile per sostenere obiettivi da 2 e passa kg senza prendere una paresi al braccio e buttare il 99,9% degli scatti per mosso.
- Un amico....UTILISSSSIMO per reggere le decine di kg che si portano dietro
Altro:
Ci sarebbero tantissime cose da aggiungere, ma l'immenso post diventerebbe troppo grande anche per il server
La tecnica:
Ognuno potrebbe avere la propria interpretazione, e dire questo è meglio di quello non avrebbe alcun senso, l'unica cosa che conta è il risultato finale.
Ed il risultato è come ho detto un fotogramma pieno, senza tagli (tipo un pezzo di ruota, il casco..etc), senza spazi sbilanciati (troppo cielo o troppo asfalto/erba), con il soggetto perfettamente a fuoco e con lo sfondo e gli elementi mobili irriconoscibili per mosso.
Ma il risultato è anche quello di ottenere una percentuale di scarto irrilevante, ottenere cioè tanti scatti come sopra e pochissimi non conformi.
I più bravi al mondo si attestano su medie del 75-85% di buono...ma anche in questo caso dipende da come viene stabilito "il buono"
Personalmente ho avuto la fortuna di apprendere molte tecniche e segreti da uno dei più bravi fotografi sportivi Paolo in Italia, Paolo Mazza di Fotosport (ne ho conosciuti tanti...ed al suo livello personalmente non ne metterei nessuno).
La cosa che sicuramente lo distingue dalla massa dei fotografi è la sua capacità tecnica di scattare con scarto nullo nonostante l'uso di un 400 con duplicatore usato a mano libera con tempi più lenti di 1/400....un killer, il cui standard qualitativo è inarrivabile ed è quello che mi ha permesso di imparare a non accontentarmi.
Se riuscite a scattare a 1/500....beh provate a 1/400, e quando ci riuscirete..abbassate a 1/320!
Avete lasciato un dito tra la ruota ed il bordo foto...provate a ridurlo al minimo.
Questo è l'unico vero modo per crescere, provare, crederci ed impegnarsi.
E se proprio devo dare un consiglio, tramandando qualcosa di tutto ciò che mi è stato passato, beh lavorate a priorità di scatto solo se la giornata è variabile, altrimenti in manuale misurando la luce sul punto medio di dove inquadrate (normalmente l'erba dopo il cordolo, l'asfalto è nero non grigio neutro), e provate a non usare l'autofocus, almeno nei laterali ...una volta capita la tecnica è solo questione di pratica, io lo uso solo nel frontale ravvicinato mentre Paolo non sa cosa sia l'af.
La mia ora è finita, quindi fermo il post qui, forse mi verrà in mente qualcos'altro ed aggiungerò, nel frattempo spero vi possa essere stato di aiuto considerando che quanto ho riportato non sono altro che una serie di informazioni generali.
Rimango a disposizione degli appassionati o incalzanti artisti.
Buon divertimento MacTwin
Nella speranza che possa essere apprezzato e di ispirazione e che possa spingere altri professionisti ad esprimere le proprie idee, consigli ed insegnamenti.
L'avvento del digitale ha aiutato non poco questo settore ma è necessario prestare attenzione ad alcuni dettagli onde evitare di prendere fischi per fiaschi.
Cosa è importante nella foto in pista?
In primis il fotografo, senza una buona mano e tecnica le foto saranno piccoli ritagli buoni per fare colpo sugli amici e per credersi capaci.
NON E' FACILE!
Non disperate se vi sembrerà impossibile bloccare foto alla pari dei professionisti, se il vostro scarto e la quantità di foto sfocate, tagliate e/o con mini soggetti saranno più di quelle che avete scattato in una vita, è così.
La tecnica e la pratica sono elemento fondamentale e ci vuole tempo per fare scatti a pieno fotogramma (che non necessitano di ritaglio) senza micromosso e con un panning degno di tale nome.
L'attrezzatura:
Ovviamente come in ogni cosa il "più spendi più hai" è in linea di massima sempre valido, quindi non vi meravigliate se un obiettivo da 3000euro ha maggiore definizione di uno da 500e, non pensate che con una digitale compatta da 400e possiate avvicinarvi a foto fatte da reflex professionali anche a parità di pixel.
Come detto prima un bravo fotografo con una macchinetta economica farà fotogrammi migliori di un novellino con la fabbrica Canon in mano, ma anche li esistono dei limiti.
Le fondamentali differenze tra le reflex digitali e le compatte che pregiudicano l'uso di queste ultime sono:
- il tempo di lag, ovvero il tempo che intercorre tra il pulsante di scatto premuto e lo scatto effettivo
- la visuale reflex, ovvero la capacità di vedere la scena inquadrata non in un visore digitale ma in un prisma.
- l'intercambiabilità delle ottiche
- la maggiore facilità nella gestione del fuoco e di eventuali zoom, nonchè la semplicità di alcune impostazioni
....e ovviamente la qualità finale del risultato.
detto ciò si evince come sia NON raccomandabile utilizzare delle compatte per foto sportive, fattibile ma sconsigliato se si ha intenzione di produrre qualcosa di serio.
In ogni caso è FONDAMENTALE che la compatta disponga di un lag inesistente (meno di 100ms), di funzionamento in manuale, di funzionamento a priorità di scatto, e fuoco manuale pre-impostabile, meglio se dotato di zoom manuale (ghiera su obiettivo).
Scontata la necessità di un ottica lunga e luminosa.
Reflex digitali.
In questo campo c'è ampia scelta e come per le moto esistono delle preferenze soggettive.
I due contendenti di maggior rilievo sono ovviamente Canon e Nikon.
Disquisire su quale sia meglio porterebbe via pagine e pagine di discussioni, lascio ad ognuno la propria strada.
E' da tenere presente che Canon dispone di un autofocus decisamente più efficiente della Nikon, e mediamente le ottiche sono leggermente più economiche.
Dalla parte di Nikon si ha una resa dell'esposimetro migliore ed una qualità delle ottiche mediamente più alta (di poco, come è poco il maggior prezzo).
Ma l'autofocus in fin dei conti potrebbe non essere fondamentale...anzi, nella gran parte dei casi si lavora in manuale.
Il formato ideale per la fotografia sportiva è l'1.6X, ovvero la dimensione del sensore ridotta di 1/6 rispetto al normale fotogramma 35mm.
Questo anche se porta ad una minore sensibilità e qualità finale, da un enorme vantaggio perchè permette di "allungare" le proprie focali gratis
Dato che il costo di un obiettivo è dato dalla luminosità rispetto alla focale (concetto molto riduttivo ma serve a far capire), è facile comprendere come un 70-200 f.2,8 che diventa un 112-320..sempre f.2,8 mantenendo la stessa qualità....anzi in teoria migliorandola (il bordo del fotogramma è la parte meno definita dalla lente e viene tagliata fuori) sia decisamente un regalo da non perdere.
E' pertanto consigliabile cercare DSLR (digital single-lens reflex) tipo canon 10->40 D 300->400 o relative nikon, insomma puntare a sensori più grandi non è detto che sia utile.
Tra l'altro il tipo di dslr ha un importanza relativa rispetto al risultato finale, direi quasi insignificante (se non per rese cromatiche).
La risoluzione per stampare un A3 può attestarsi su una 6mp senza grandi rimpianti, 8mp è assolutamente sufficiente per tutto, risoluzioni superiori sono spesso inutili, anche perchè legate alla qualità dell'ottica che spesso non è in grado di riportare lpi sufficienti (definizione) al sensore.
Inoltre una risoluzione maggiore può portare per assurdo a problemi contrari, creando problemi di aberrazione (tema di lungo approfondimento..evitiamo).
Le ottiche:
Lunghe e luminose!
Lo zoom è un più, spesso non necessario (gli zoom non hanno la qualità relativa di un ottica fissa).
Le lunghezze focali dipendono ovviamente dal punto di scatto fotografo/soggetto, ed è quindi difficile dire quale sia quella utile e giusta.
In linea di massima le focali più usate in pista da professionisti sono
70-200mm
300mm
400mm
e duplicatore 1.4X (tenete presente che con alcuni obiettivi non luminosi si perde l'autofocus)
La luminosità in questo caso è dipendente dalle possibilità economiche del fotografo, un 400 f.2.8 costa 6-7volte tanto rispetto ad un 400 f.5,6 ...ma ovviamente non è solo più luminoso, stesso dicasi per il 70-200 f.2,8 vs f.4 con però meno salto sul prezzo.
Un diaframma aperto permette di lavorare anche nelle giornate uggiose senza sacrificare la qualità finale, ed a volte permette di fare cose altrimenti non possibili.
Il peso....chi lavora in pista spesso si porta 2-3 obiettivi, e vive la giornata in piedi compiendo centinaia...migliaia di torsioni sul busto, spostandosi da una parte all'altra...pensateci!
Il sigma 120-300 f.2,8 pesa come il canon300 f.2,8 .....2.6kg!! un 70-200 f2.8 fa 1.3kg.
Gli stabilizzatori di immagine:
Utili ma non sempre, difficilmente vi troverete a fare panning orizzontali, spesso si lavora in diagonale e l'IS non funziona a dovere, inoltre ha un tempo di aggancio che non va d'accordo con i tempi di reazione "inquadro-seguo-scatto".
E' disattivabile, quindi se c'è melgio altrimenti ...risparmio peso e soldi.
Accessori:
- Monopiede, indispensabile per sostenere obiettivi da 2 e passa kg senza prendere una paresi al braccio e buttare il 99,9% degli scatti per mosso.
- Un amico....UTILISSSSIMO per reggere le decine di kg che si portano dietro
Altro:
Ci sarebbero tantissime cose da aggiungere, ma l'immenso post diventerebbe troppo grande anche per il server
La tecnica:
Ognuno potrebbe avere la propria interpretazione, e dire questo è meglio di quello non avrebbe alcun senso, l'unica cosa che conta è il risultato finale.
Ed il risultato è come ho detto un fotogramma pieno, senza tagli (tipo un pezzo di ruota, il casco..etc), senza spazi sbilanciati (troppo cielo o troppo asfalto/erba), con il soggetto perfettamente a fuoco e con lo sfondo e gli elementi mobili irriconoscibili per mosso.
Ma il risultato è anche quello di ottenere una percentuale di scarto irrilevante, ottenere cioè tanti scatti come sopra e pochissimi non conformi.
I più bravi al mondo si attestano su medie del 75-85% di buono...ma anche in questo caso dipende da come viene stabilito "il buono"
Personalmente ho avuto la fortuna di apprendere molte tecniche e segreti da uno dei più bravi fotografi sportivi Paolo in Italia, Paolo Mazza di Fotosport (ne ho conosciuti tanti...ed al suo livello personalmente non ne metterei nessuno).
La cosa che sicuramente lo distingue dalla massa dei fotografi è la sua capacità tecnica di scattare con scarto nullo nonostante l'uso di un 400 con duplicatore usato a mano libera con tempi più lenti di 1/400....un killer, il cui standard qualitativo è inarrivabile ed è quello che mi ha permesso di imparare a non accontentarmi.
Se riuscite a scattare a 1/500....beh provate a 1/400, e quando ci riuscirete..abbassate a 1/320!
Avete lasciato un dito tra la ruota ed il bordo foto...provate a ridurlo al minimo.
Questo è l'unico vero modo per crescere, provare, crederci ed impegnarsi.
E se proprio devo dare un consiglio, tramandando qualcosa di tutto ciò che mi è stato passato, beh lavorate a priorità di scatto solo se la giornata è variabile, altrimenti in manuale misurando la luce sul punto medio di dove inquadrate (normalmente l'erba dopo il cordolo, l'asfalto è nero non grigio neutro), e provate a non usare l'autofocus, almeno nei laterali ...una volta capita la tecnica è solo questione di pratica, io lo uso solo nel frontale ravvicinato mentre Paolo non sa cosa sia l'af.
La mia ora è finita, quindi fermo il post qui, forse mi verrà in mente qualcos'altro ed aggiungerò, nel frattempo spero vi possa essere stato di aiuto considerando che quanto ho riportato non sono altro che una serie di informazioni generali.
Rimango a disposizione degli appassionati o incalzanti artisti.
Buon divertimento MacTwin
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