Omologazioni - Entrano in vigore i test Wltp ed Rde
A partire da oggi, 1? settembre, entrano in vigore i nuovi test di omologazione europea. ? la fine dell'attuale protocollo Nedc (New european driving cycle), introdotto nel 1996, che viene sostituito dal Wltp (Worldwide harmonized light vehicles test procedure), a sua volta affiancato dal test Rde (real driving emissions). Un cambiamento di enorme portata per l?industria automotive, accelerato dalla vicenda dieselgate e dei defeat device utilizzati per aggirare i regolamenti esistenti, e reso necessario per sanare le forti discrepanze tra i dati omologati e quelli reali.
La battaglia di Quattroruote per la correttezza dei dati omologati. Quattroruote da anni sta conducendo una campagna di informazione, mostrando nelle proprie prove su strada le differenze tra i dati registrati durante i test e quelli dichiarati dalle Case, chiedendo a gran voce una revisione delle procedure di omologazione, non pi? rappresentative dell'impiego reale delle vetture. Dopo l'annuncio dei nuovi standard di omologazione, ? stata la Peugeot, nel luglio 2016, a pubblicare per prima i test realizzati con misurazioni ottenute su strada attraverso la strumentazione portatile Pems, mostrando cos? valori realistici nella guida quotidiana e praticamente identici a quelli gi? misurati dal nostro Centro prove. I risultati della PSA, pubblicati sul numero di agosto 2016 di Quattroruote, hanno evidenziato un divario compreso tra il 31 e 63% tra i dati omologati e quelli misurati su strada su un campione di 30 vetture.
Il test Wltp in laboratorio. Il test Wltp si basa su un ciclo molto pi? complesso rispetto al Nedc. Al motore vengono richieste maggiori prestazioni e si raggiungono velocit? superiori, inoltre sono state limitate le tolleranze di vari parametri, che le Case sfruttavano (legalmente) a loro favore. La prova, che coinvolger? modelli con vari livelli di equipaggiamento, avr? inoltre una durata di 30 minuti, contro i 20 precedenti. L'introduzione delle nuove procedure sar? graduale e riguarder? per il momento solo i modelli di nuova omologazione, mentre da settembre 2018 tutte le auto nuove dovranno essere in grado di superare i nuovi test.
Il test Rde su strada. Per rendere ancora pi? realistici e chiari i dati, l'Unione Europea ha deciso di introdurre per prima a livello globale anche i test Rde, che si svolgono su strada con specifiche apparecchiature portatili (Pems) per la misurazione delle emissioni. La prova potr? essere svolta in qualunque area, rispettando una serie di parametri legati alla tipologia del percorso, all'altitudine e alle procedure di guida. Dal momento che le condizioni di prova sono molto variabili e la precisione della strumentazione portatile ? inferiore a quella di laboratorio ? stato deciso anche in questo caso un percorso graduale: i costruttori dovranno rispettare un fattore di conformit? (CF) di massimo 2,1 rispetto ai limiti ammessi dalle norme Euro 6 per gli inquinanti (tolleranza del 110%) per le nuove auto entro il settembre del 2019. Successivamente il divario sar? ridotto a un fattore di 1,5 (50%), entro gennaio 2020 per tutti i nuovi modelli ed entro gennaio 2021 per tutte le nuove auto. I test Rde (che per il momento rilevano solo gli ossidi di azoto e il particolato) saranno quindi particolarmente impegnativi per i modelli diesel, ma anche i benzina dovranno evolvere per rispettare le nuove norme, che prevedono per i motori a iniezione diretta gli stessi limiti sulle polveri dei propulsori a gasolio. Per questo, i filtri antiparticolato si diffonderanno anche su questa tipologia di auto a benzina.
I valori di CO2 aumenteranno, servono correttivi alle tassazioni. In un commento rilasciato ad Automotive News, un rappresentante dell'Acea (l'associazione delle Case europee) ha sottolineato come i valori di CO2 rilevati con il nuovo ciclo Wltp, sicuramente pi? alti dei precedenti, richiedano una revisione immediata dei livelli di tassazione decisi dai vari stati dell'Unione. Il rischio ? infatti quelli di elevare tutti i costi a carico degli utenti a causa delle nuove misurazioni, un tema delicato che dovr? essere preso subito in considerazione.
Omologazioni - Entrano in vigore i test Wltp ed Rde - Quattroruote.it
A partire da oggi, 1? settembre, entrano in vigore i nuovi test di omologazione europea. ? la fine dell'attuale protocollo Nedc (New european driving cycle), introdotto nel 1996, che viene sostituito dal Wltp (Worldwide harmonized light vehicles test procedure), a sua volta affiancato dal test Rde (real driving emissions). Un cambiamento di enorme portata per l?industria automotive, accelerato dalla vicenda dieselgate e dei defeat device utilizzati per aggirare i regolamenti esistenti, e reso necessario per sanare le forti discrepanze tra i dati omologati e quelli reali.
La battaglia di Quattroruote per la correttezza dei dati omologati. Quattroruote da anni sta conducendo una campagna di informazione, mostrando nelle proprie prove su strada le differenze tra i dati registrati durante i test e quelli dichiarati dalle Case, chiedendo a gran voce una revisione delle procedure di omologazione, non pi? rappresentative dell'impiego reale delle vetture. Dopo l'annuncio dei nuovi standard di omologazione, ? stata la Peugeot, nel luglio 2016, a pubblicare per prima i test realizzati con misurazioni ottenute su strada attraverso la strumentazione portatile Pems, mostrando cos? valori realistici nella guida quotidiana e praticamente identici a quelli gi? misurati dal nostro Centro prove. I risultati della PSA, pubblicati sul numero di agosto 2016 di Quattroruote, hanno evidenziato un divario compreso tra il 31 e 63% tra i dati omologati e quelli misurati su strada su un campione di 30 vetture.
Il test Wltp in laboratorio. Il test Wltp si basa su un ciclo molto pi? complesso rispetto al Nedc. Al motore vengono richieste maggiori prestazioni e si raggiungono velocit? superiori, inoltre sono state limitate le tolleranze di vari parametri, che le Case sfruttavano (legalmente) a loro favore. La prova, che coinvolger? modelli con vari livelli di equipaggiamento, avr? inoltre una durata di 30 minuti, contro i 20 precedenti. L'introduzione delle nuove procedure sar? graduale e riguarder? per il momento solo i modelli di nuova omologazione, mentre da settembre 2018 tutte le auto nuove dovranno essere in grado di superare i nuovi test.
Il test Rde su strada. Per rendere ancora pi? realistici e chiari i dati, l'Unione Europea ha deciso di introdurre per prima a livello globale anche i test Rde, che si svolgono su strada con specifiche apparecchiature portatili (Pems) per la misurazione delle emissioni. La prova potr? essere svolta in qualunque area, rispettando una serie di parametri legati alla tipologia del percorso, all'altitudine e alle procedure di guida. Dal momento che le condizioni di prova sono molto variabili e la precisione della strumentazione portatile ? inferiore a quella di laboratorio ? stato deciso anche in questo caso un percorso graduale: i costruttori dovranno rispettare un fattore di conformit? (CF) di massimo 2,1 rispetto ai limiti ammessi dalle norme Euro 6 per gli inquinanti (tolleranza del 110%) per le nuove auto entro il settembre del 2019. Successivamente il divario sar? ridotto a un fattore di 1,5 (50%), entro gennaio 2020 per tutti i nuovi modelli ed entro gennaio 2021 per tutte le nuove auto. I test Rde (che per il momento rilevano solo gli ossidi di azoto e il particolato) saranno quindi particolarmente impegnativi per i modelli diesel, ma anche i benzina dovranno evolvere per rispettare le nuove norme, che prevedono per i motori a iniezione diretta gli stessi limiti sulle polveri dei propulsori a gasolio. Per questo, i filtri antiparticolato si diffonderanno anche su questa tipologia di auto a benzina.
I valori di CO2 aumenteranno, servono correttivi alle tassazioni. In un commento rilasciato ad Automotive News, un rappresentante dell'Acea (l'associazione delle Case europee) ha sottolineato come i valori di CO2 rilevati con il nuovo ciclo Wltp, sicuramente pi? alti dei precedenti, richiedano una revisione immediata dei livelli di tassazione decisi dai vari stati dell'Unione. Il rischio ? infatti quelli di elevare tutti i costi a carico degli utenti a causa delle nuove misurazioni, un tema delicato che dovr? essere preso subito in considerazione.
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