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Tesla, svelata la Gigafactory da 5 miliardi

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    #91
    Mano, porco demonio, hai messo cos? tanta carne al fuoco di ogni animale esistente dallo struzzo al coccodrillo che non si pu? rispondere, si parlava solo di rosticciana kaxxo.



    Detto ci? nessuno dice che Tesla ? la migliore o che non sia ampiamente foraggiata al contrario di altre case innovative, ma tutti ci sono rimasti di sasso a vedere i 400.000 ordini pari a 20 miliardi di fatturato potenziale con la model 3, in primis i produttori di automobili "standard" che infatti se nel loro repoertorio si sono affrettati a inondare reti tv, web e giornali di pubblicit? di prodotti ALMENO ibridi, ma all'elettrico puro ormai non si sfugge, ? il mercato che lo vuole ed il mercato vince su tutto.



    Tesla secondo me nel 2030 sar? come Apple, poi probabilmente arriveranno anche Samsung o Nokia, alias BMW o Mercedes e poi tutti gli altri, ma la strada ? tracciata.

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      #92
      Tesla, svelata la Gigafactory da 5 miliardi

      Caxxo: son d'accordo con mikiff... Domani nevicher?
      Last edited by paolo_c; 10-08-16, 14:50.

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        #93
        Originally posted by MiKiFF View Post
        Mano, porco demonio, hai messo cos? tanta carne al fuoco di ogni animale esistente dallo struzzo al coccodrillo che non si pu? rispondere, si parlava solo di rosticciana kaxxo.



        Detto ci? nessuno dice che Tesla ? la migliore o che non sia ampiamente foraggiata al contrario di altre case innovative, ma tutti ci sono rimasti di sasso a vedere i 400.000 ordini pari a 20 miliardi di fatturato potenziale con la model 3, in primis i produttori di automobili "standard" che infatti se nel loro repoertorio si sono affrettati a inondare reti tv, web e giornali di pubblicit? di prodotti ALMENO ibridi, ma all'elettrico puro ormai non si sfugge, ? il mercato che lo vuole ed il mercato vince su tutto.



        Tesla secondo me nel 2030 sar? come Apple, poi probabilmente arriveranno anche Samsung o Nokia, alias BMW o Mercedes e poi tutti gli altri, ma la strada ? tracciata.

        Stranamente concordo

        Solo una cosa : tesla nn sar? come apple, xk? pure apple a breve arriver? con la sua auto elettrica

        In brembo hanno gi? gli ordini per gli impianti frenanti , non credo faranno smartphone coi ventilanti

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          #94
          ripeto non sono pro o contro...

          ma come per il petrolio c'? eccesso di offerta oggi...per gli investimenti fatti ai tempi...gli investimenti per le auto non ci sono...in numeri significativi..come per le infrastrutture di distribuzione.....
          il mercato non vince su niente...ho gia postato che la gigafactory era studiata per vendere batterie ad altri come capacit?...che invece se le fanno loro....M.B. era nel c.d.a. di tesla e ha venduto completamente l ultimo 4% delle azioni...e si fa la sua fabbrica di batterie...poi tusk ha tirato fuori l auto "fantasma" nemmeno camminava...da avere tra 2 anni....per aver pubblicit?...ok..

          ma se non ci sono ritorni economici....non puoi produrre in perdita....la smart ? un continuo bagno di sangue per m.b che per? guadagna da altri modelli....

          si pu? andare a bussare a tutte le porte dei concessionari..e far manifestazioni di piazza...in perdita le auto non si vendono........


          tra 20 anni saranno tutte elettriche?!'! vediamo....20 anni fa dicevano che le auto avrebbero volato..siamo ancora qui.........

          qui in europa non si riesce nemmeno ad avere un mercato unico europeo dell elettricit? e le nostre centrali rimangono spente.....

          MILANO - Cala in Italia la produzione di energia da fonti rinnovabili, in controtendenza rispetto al resto d'Europa. E sempre rispetto alle principali nazioni del continente, continuiamo a importare pi? elettricit? di quanta ne esportiamo, nonostante un eccesso di produzione che sarebbe disponibile per essere "venduta" e che invece rimane inutilizzata.

          Sono i paradossi del sistema elettrico nazionale, cos? come emergono dai dati del primi semestre dell'anno, se confrontati con lo stesso periodo dell'anno scorso. E se il calo delle rinnovabili, pu? essere almeno in parte imputato alle fonti idrolettriche, visto che nella prima parte del 2016 ci sono state precipitazioni inferiori alle medie, il secondo fenomeno ? imputabile alla mancanza di un quadro completo di regole europee.

          Paradosso export. In pratica, cosa succede? L'Italia ha il parco di centrali a gas pi? efficente d'Europa. ma il calo della domanda (dovuta alla crisi economica), unita al successo delle rinnovabili comporta a un utilizzo ridotto degli impianti, che lavorano solo poche ore al giorno. Abbiamo quindi, un quantit? di energia che saremmo in grado di produrre per l'esportazione nei paesi confinanti: soprattutto quando ci sono momento di "picco", ovvero richiesta di energia superiore alla media. Perch? in altre nazioni, come la Francia, la Svizzera, la Germania, la Slovenia dispongono di centrali nucleari che garantiscono l'equilibrio del sistema con un flusso di energia costante, ma che non sono "flessibili", non sono in grado di aumentare la produzione quando ci sono rischieste improvvise. Esattamente il contrario di quello che fanno le centrali a gas.

          Invece, per mancanza di regole comuni tra le societ? di trasmissione dell'elettricit? dei vari paese, tra le Borse elettriche e tra le autorit? di controllo, l'Italia ? limitata nelle esportazioni. Ma continua a importarne pi? di tutti. Lo si vede bene dal documento elaborato da Assoelettrica relativo ai dati del primo semestre. "E' una questione che ci trasciniamo da tempo - spiega il presidente di Assoelettrica Simone Mori - se facciamo un confronto tra l'Italia con i principali paesi Ue ? evidente come tutti riescano a destinare una parte dell'energia prodotta all'esportazione mentre noi non ce la facciamo, anzia abbiamo un saldo negativo. In parte ? dovuto al fatto che altri hanno energia nucleare che ha un prezzo di produzione pi? basso, ma un parte ? dovuto al fatto che la Ue a parole vuole accelerare la creazione di un mercato unico dell'energia ma, nei fatti, l'insieme delle regole da armonizzare tarda ad essere approvata".

          Frenata rinnovabili. Tra gennaio e giugno del 2016, la produzione complessiva di elettricit? fa fonti rinnovabili ? scesa - rispetto alla produzione conplessiva - dal 43% dello stesso periodo di un anno fa. al 41,7%. Mentre la produzione da fonte rinnovabile ? salita dal 57 al 58,3%. Il che ? dovuto in particolare alle minori piogge che hanno ridotto la capcit? degli invasi

          delle dighe. In calo anche la produzione da fotovoltaico, perch? nei primi sei mesi dell'anno c?'? stata una minore radiazione solare, mentre ? salita la produzione da eolico. Complessivamente il peso degli incentivi sulla bolletta ? stato di 6,6 miliardi.






          ripeto si fanno un sacco di film...senza considerare tanti fattori.....

          che un auto elettrica ha un terzo dei componenti di un auto normale....il problema ? tutti quelli che lavorano nell indotto etc...se si tolgono quei pezzi che fine fanno....compresi gli investimenti esagerati nel petrolio...a DEBITO da ripagare...e le banche che li hanno finanziati sono americane ed europee in primis.......

          il venezuela ? messo cosi.....OGGI

          Il governo di Nicol?s Maduro ha ordinato che i dipendenti pubblici lavorino solo due giorni alla settimana per risparmiare energia elettrica, e questo accade in un paese che ha le pi? grande riserve di petrolio al mondo ed ? il dodicesimo per produzione. Sono stati programmati anche blackout di quattro ore al giorno nei dieci stati pi? popolati e industrializzati dei 24 che formano il Venezuela. A parte gli effetti sulla vita quotidiana, al buio non possono funzionare ospedali e scuole. Le interruzioni nella fornitura di luce hanno suscitato le proteste dei cittadini e causato atti di vandalismo e repressione, aggravando la crisi politica, economica e sociale venezuelana.

          Sono almeno due le ragioni di questa crisi energetica. Da una parte, come ha detto il presidente Maduro, c?? la siccit?, la peggiore in duecento anni di storia, che sta mettendo in crisi le centrali idroelettriche, costruite negli anni sessanta e settanta, che coprono due terzi del consumo elettrico interno. Per generare elettricit? ? pi? conveniente usare l?acqua invece del petrolio, che pu? essere esportato e venduto in dollari. Dall?altra, la crisi economica ha messo in luce la mancanza di investimenti nelle infrastrutture. ?Non si fa manutenzione delle centrali che potrebbero sostituire l?energia idroelettrica, non capisco perch? non ci siano pi? centrali petrolifere?, dice ?scar Ugarteche, un economista peruviano che insegna all?Universidad nacional aut?noma de M?xico (Unam).

          La fine di una fase di crescita

          Nel 1999, l?arrivo al governo di Hugo Ch?vez segn? una svolta in America Latina, dopo anni di politiche neoliberiste, di tagli che colpivano la maggioranza della popolazione e di corruzione. La svolta a sinistra in Venezuela e in molti altri paesi non ? stata accompagnata da una rivoluzione dell?onest?, ma comunque in tutta la regione la povert? e la disuguaglianza sono diminuite mentre aumentavano i prezzi delle materie prime, da cui Messico e Sudamerica dipendono molto.

          In un paese come il Venezuela, dove il petrolio rappresenta l?88 per cento delle esportazioni, quando il prezzo del greggio ? salito dai 15 dollari del 1999 ai 140 del 2008, la spesa pubblica per il welfare ? potuta passare dal 12 al 20 per cento del pil, la povert? ? diminuita dal 49 al 23 per cento e la disuguaglianza misurata dal coefficente di Gini ? scesa dallo 0,48 allo 0,39 (1 ? il massimo dell?iniquit?). Questa fase politica, economica e sociale ? finita.

          Adesso un barile di petrolio costa 45 dollari, e secondo uno studio delle universit? Cat?lica Andr?s Bello, Central de Venezuela e Sim?n Bol?var la povert? colpisce il 76 per cento della popolazione. Nel 2013 l?indice di Gini era tornato a 0,40 e la spesa sociale si ? ridotta al 17 per cento del pil. ?La distribuzione della ricchezza e il pil sono migliorati finch? il prezzo del petrolio ? aumentato. Quando ha cominciato a scendere? non so proprio che fine abbiano fatto tutti quei progressi. Un sistema di sussidi statali funziona solo finch? lo stato ? pieno di soldi?, dice Ugarteche.

          La diffusione di migliori condizioni di vita si ? rivelata poco sostenibile. L?economia venezuelana continua a dipendere dal petrolio, ? cos? dagli anni ottanta. ?Negli ultimi vent?anni ? stato fatto poco per sviluppare la produzione alimentare o di altri settori?, spiega il professore dell?Unam. Le numerose espropriazioni hanno acuito la dipendenza economica dal greggio, non perch? le aziende pubbliche latinoamericane siano gestite male per natura, ma per ragioni pi? locali. ?Il Venezuela, come l?Arabia Saudita, pensa che con il petrolio si compri tutto, ? lo stesso problema dagli anni settanta?, dice Ugarteche.

          Un brutto segno

          L?intera regione latinoamericana ha vissuto il boom dei prezzi delle materie prime senza migliorare i suoi investimenti, necessari per ammodernare le infrastrutture energetiche o per diversificare il sistema produttivo. Nel 1998, gli investimenti in macchinari ed edilizia rappresentavano il 29 per cento del pil. Nel 2013 erano il 22 per cento. Non ? un problema solo del Venezuela: nessun paese in America Latina investe il 44 per cento, come la Cina. Gli investimenti reali in Brasile rappresentano solo il 20 per cento della sua economia; in Messico il 21 per cento; in Argentina il 17 per cento; in Colombia il 26 per cento; in Cile il 22 per cento.

          Nel 2016 l?economia venezuelana si contrarr? per il terzo anno di seguito, ma stavolta, secondo le previsioni di banche e agenzie di rating consultate dalla FocusEconomics, la diminuzione raggiunger? il 7,2 per cento. L?inflazione salir? al 295 per cento. Oltretutto, c?? scarsit? di cibo e di medicine non solo nei negozi, ma addirittura negli ospedali. ?? orribile che questo accada in Venezuela, mentre Dilma Rousseff ? sotto attacco in Brasile e in Argentina ? in atto un cambiamento politico. Mi sembra un brutto segno da parte del Mercosur. Il fallimento di un?alternativa al neoliberismo ? una cattiva notizia?, si dispiace Ugarteche. E non solo lui.

          (Traduzione di Francesca Rossetti)




          vi lamentate di 4 siriani in italia...vedrete come "gira" il mondo se non si vende piu petrolio.......................................... .....ce li ritroviamo tutti qui......


          e in brasile non va meglio.......

          La caduta di Rousseff e del paese hanno rivelato la fragilit? della crescita brasiliana, fondata sulle materie prime. Sembra che il modello brasiliano fosse in realt? tenuto insieme da tangenti, denaro sporco e bugie. Rousseff non ? accusata di essersi arricchita illegalmente ma di aver usato in modo improprio soldi di banche governative per coprire dei buchi di bilancio. Un?inchiesta separata sta cercando di capire se il Partito dei Lavoratori di Rousseff abbia beneficiato di finanziamenti illegali per la sua campagna elettorale; in questo caso la sua vittoria potrebbe essere annullata e dovrebbero tenersi nuove elezioni.

          La ricchezza generata dalle miniere, dai giacimenti di petrolio e dalle aziende agricole brasiliane alimentarono un grande aumento della spesa che per? copr? i problemi strutturali che facevano del Brasile un posto instabile e costoso in cui fare investimenti. Un programma di privatizzazioni per costruire le strade e ferrovie di cui il paese aveva molto bisogno and? avanti a fatica, la produttivit? rimase bassa per colpa della cattiva formazione professionale e della scarsa istruzione dei lavoratori, e le aziende sprecarono moltissimo tempo nel tentativo di decifrare un regime fiscale molto complicato. Nel frattempo, gli accordi continuavano a essere conclusi alla vecchia maniera, cio? con le tangenti. Durante le presidenze di Lula e Rousseff le grandi societ? edili ed energetiche del Brasile si arricchirono grazie ad appalti pubblici e finanziamenti del governo, e le opportunit? per guadagnare illecitamente erano infinite. I fondi neri arrivarono anche nelle campagne elettorali. Un agguerrito gruppo di pubblici ministeri e un tenace giudice federale, S?rgio Moro ? che guida l?indagine sulla corruzione all?interno della societ? petrolifera pubblica Petrobras ? ora stanno rilevando gli illeciti compiuti in quegli anni. Grazie a intercettazioni, irruzioni, arresti e patteggiamenti, le indagini hanno scoperto una rete di corruzione diffusa all?interno di tutta l??lite brasiliana. Almeno 130 persone, tra cui dirigenti aziendali ed ex politici coinvolti nel caso sulla corruzione in Brasile, sono stati arrestati. Quasi due terzi dei politici federali sono, in un modo o nell?altro, sotto inchiesta o coinvolti nelle indagini.

          argentina pochi giorni fa....

          La scorsa settimana la Banca centrale Argentina ha lasciato che il tasso di cambio nominale salisse da 6,7 pesos per dollaro a 8. Questa svalutazione si aggiunge a un?altra svalutazione del 10% che si era verificata pi? lentamente dal primo dicembre 2013. Possiamo considerarla come una crisi valutaria o una crisi di bilancia dei pagamenti? Poich? il concetto stesso di una crisi economica ? sia essa fiscale, finanziaria o di bilancia dei pagamenti ? ? sempre incerto, iniziamo fornendo quella che credo sia una definizione condivisa di una crisi di bilancia dei pagamenti. Essa accade quando la Banca centrale cerca senza successo di mantenere il tasso di cambio nominale intorno a un certo valore ed ? costretta ? dopo aver perso una notevole quantit? di valuta estera (FX) di riserva ? a svalutare tutto in una volta o a lasciare che la valuta si deprezzi liberamente.

          ? quanto accaduto di recente in Argentina? Ecco i fatti. Da luglio 2011, lo stock di riserve FX era di circa 52 miliardi di dollari. Il tasso di cambio era di 4,1 pesos per dollaro, appena il 7% pi? alto rispetto al luglio 2009 (3,85 pesos per dollaro). Nell?agosto 2011 ? tre mesi prima delle elezioni presidenziali ? la Banca centrale ha iniziato a consumare le riserve. Nel novembre 2011, solo poche settimane dopo che Cristina Kirchner era stata rieletta, le riserve ammontavano a 46 miliardi di dollari. Dato che il consumo di valuta estera di riserva non ha mostrato alcun segno di fermarsi, l?autorit? ha iniziato ad attuare una serie di misure per limitare la domanda di valuta estera. I controlli hanno innescato la nascita del mercato nero della valuta. Le riserve FX continuavano a calare, dolcemente nel corso del 2012 e molto rapidamente dall?inizio del 2013. Nel novembre 2013, dopo le sfortunate elezioni di medio termine, la ?Presidenta? licenzi? il governatore della Banca centrale e incaric? una nuova squadra economica. Le riserve FX erano allora 33 miliardi di dollari e il tasso di cambio aveva raggiunto 6 pesos per dollaro. Come ho gi? accennato, una settimana fa, il prezzo del dollaro ? balzato a 8 pesos. Le riserve FX sono ora circa 28 miliardi di dollari. La Banca centrale ? riuscita a mantenere il tasso di cambio a 8 pesos a costo di perdere 150/200 milioni di dollari di riserve al giorno. Si sono diffuse aspettative di un?ulteriore svalutazione e pochi credono che le autorit? possano sostenere il tasso di cambio al nuovo livello, soprattutto perch? il tasso di inflazione ha accelerato sopra il 30% annuale. In breve, le riserve FX sono scese finora del 46% e il tasso di cambio ? aumentato del 95%. Se ha l?aspetto di un cane, cammina come un cane e abbaia come un cane, allora? probabilmente ? una crisi di bilancia dei pagamenti.


          ripeto...si pensa sempre in piccolo.....il mondo ? grande.........molto grande....se si mettono d accordo di non vendere pi? litio a tusk o altri per salvare il mondo...e la maggioranza del litio proviene proprio dai paesi sud americani...si chiude e fine dei giochi


          produzione litio nel mondo.

          AUSTRALIA (produzione mineraria : 13.000 tonnellate). Il paese ha incrementato di 300 tonnellate la produzione rispetto all?anno precedente. In Australia ? situata Greenbushes, la pi? grande riserva di litio del mondo, operativa da oltre 25 anni.


          CILE (produzione mineraria : 12.900 tonnellate). L?insieme delle miniere cilene rappresentano le pi? grandi riserve di litio del mondo, con oltre 7,5 milioni di tonnellate. Da tale stima, il paese ospita circa cinque volte pi? litio dell?Australia, che possiede la seconda pi? grande riserve di litio del mondo. Il deposito pi? grande ? quello di Atacama che produce circa il 20% del litio totale del mondo.

          CINA (produzione mineraria : 5.000 tonnellate). Il paese ? il pi? grande consumatore di litio del mondo e, nonostante occupi la terza posizione di questa graduatoria, l?estrazione deve ancora decollare. Attualmente, la maggior parte del litio cinese proviene dalla pianura di Chang Tang, nel Tibet occidentale. Si stima che le riserve della Cina ammontino a 3,5 milioni di tonnellate.

          ARGENTINA (produzione mineraria : 2.900 tonnellate). Insieme a Bolivia e Cile, rappresenta il cosiddetto ?triangolo del litio?. Il deposito pi? importante ? quello di Salar del Hombre Muerto.

          ZIMBABWE (produzione mineraria : 1.000 tonnellate). La societ? Bikita Minerals, che controlla quasi tutti litio del paese, ha in programma nuovi piani di espansione per aumentare la sua capacit? produttiva.

          PORTOGALLO (produzione mineraria : 570 tonnellate). La maggior parte del litio portoghese proviene dalla regione di Goncalo, ma in altre zone del paese esistono grandi quantit? di litio e nel futuro verranno esplorati nuovi giacimenti per capire se sono sfruttabili economicamente.

          BRASILE (produzione mineraria : 400 tonnellate). Il paese possiede giacimenti di minerale in alcune aree del nord, tra cui Minas Gerais e Ceara.



          metto in evidenza...e si capisce perch? il tibet ? stretto dalla cina anche se son 4 sassi e la maggioranza dell elettronica con pil eal litio veniva prodotta li ..della serie..non ti vendo il litio vieni qui a produrre e dai lavoro......e il dalai lama vuole l indipendenza..

          la maggior parte del litio cinese proviene dalla pianura di Chang Tang, nel Tibet occidentale. Si stima che le riserve della Cina ammontino a 3,5 milioni di tonnellate.

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            #95
            Tesla, svelata la Gigafactory da 5 miliardi

            Mano i tuoi post sono illeggibili. Troppo lunghi e zeppi di copia incolla. Almeno metti i link invece di trascrivere tutto...

            Il punto ? che Musk, che piaccia o no, ha sparigliato il mercato lanciando le sue auto elettriche e lo ha potuto fare anche perch? non ha modelli endotermici da cannibalizzare e know how sui motori a combustione interna da buttare nel cesso.
            La Tesla, a fronte del relativamente ridotto numero di vetture prodotte, ha una capitalizzazione spropositata, circa due terzi di quella della General Motor per capirci.
            Pu? attendere ancora a lungo il bep e le altre case raggiunte e superate in segmenti di mercato dove spadroneggiavano devono correre ai ripari.

            Il futuro? Chi l'avrebbe detto che nonostante il cartello collusivo OPEC il prezzo del barile di greggio sarebbe arrivato ai livelli attuali pari a circa un terzo del 2013?

            La realt? oggi ? che Tesla ? un prodotto maturo, innovativo, superiore a quello che han immesso sul mercato i competitor che fanno auto da 100 anni e dotato di un appeal unico capace di far incassare 400 mln di prenotazioni sulla base di un rendering ed un manichino.

            Per il model 3 gi? non ci sar? il supercharger gratis, cosa riusciremo a fare con le batterie lo scopriremo perch? siamo in fase di piena innovazione per la prima volta supportata da investimenti cos? ingenti.

            Vedremo ma personalmente apprezzo ed, anzi, non capisco come non si possa apprezzare e riconoscere la genialit? e la follia di Musk che dopo aver rivoluzionato il sistema di pagamenti con paypal (qualche giorno fa ho pagato la bolletta elettrica con paypal, senza commissioni...chi l'avrebbe detto possibile anche solo pochi anni fa?) si ? buttato su uno dei settori merceologici pi? difficili e sta costringendo tutti ad andargli dietro
            Last edited by paolo_c; 10-08-16, 19:19.

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              #96
              Mano... m? stampo il tuo post sulla carta igenica e domattina lo leggo... spero basti un rotolo.

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                #97
                Originally posted by paolo_c View Post
                Mano i tuoi post sono illeggibili. Troppo lunghi e zeppi di copia incolla. Almeno metti i link invece di trascrivere tutto...

                Il punto ? che Musk, che piaccia o no, ha sparigliato il mercato lanciando le sue auto elettriche e lo ha potuto fare anche perch? non ha modelli endotermici da cannibalizzare e know how sui motori a combustione interna da buttare nel cesso.
                La Tesla, a fronte del relativamente ridotto numero di vetture prodotte, ha una capitalizzazione spropositata, circa due terzi di quella della General Motor per capirci.
                Pu? attendere ancora a lungo il bep e le altre case raggiunte e superate in segmenti di mercato dove spadroneggiavano devono correre ai ripari.

                Il futuro? Chi l'avrebbe detto che nonostante il cartello collusivo OPEC il prezzo del barile di greggio sarebbe arrivato ai livelli attuali pari a circa un terzo del 2013?

                La realt? oggi ? che Tesla ? un prodotto maturo, innovativo, superiore a quello che han immesso sul mercato i competitor che fanno auto da 100 anni e dotato di un appeal unico capace di far incassare 400 mln di prenotazioni sulla base di un rendering ed un manichino.

                Per il model 3 gi? non ci sar? il supercharger gratis, cosa riusciremo a fare con le batterie lo scopriremo perch? siamo in fase di piena innovazione per la prima volta supportata da investimenti cos? ingenti.

                Vedremo ma personalmente apprezzo ed, anzi, non capisco come non si possa apprezzare e riconoscere la genialit? e la follia di Musk che dopo aver rivoluzionato il sistema di pagamenti con paypal (qualche giorno fa ho pagato la bolletta elettrica con paypal, senza commissioni...chi l'avrebbe detto possibile anche solo pochi anni fa?) si ? buttato su uno dei settori merceologici pi? difficili e sta costringendo tutti ad andargli dietro

                Tutto giusto
                Aggiungici che anche senza supercharger aggratis una model 3 costa come una panda a metano di corrente elettrica per muoverla

                Solo che fa 0-100 in 6 secondi

                Hai voglia a dar retta a mano
                Last edited by arabykola; 10-08-16, 22:14.

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                  #98
                  Mano mi sono sforzato di leggere, ma mica ho capito quale ? per te il problema.

                  Cosa diavolo c'entra che molti paesi sudamericani vivono di esportazione petrolio col fatto che il futuro dell'autotrasporto ? elettrico in occidente?

                  A parte che nelle centrali si pu? bruciare petrolio e gas naturale per fare energia, l'idea del 100% da rinnovabili per ora ? fantascienza, poi un tempo l'india vendeva le spezie a tutto il mondo, adesso ce le produciamo da soli, stessa cosa per le fonti energetiche, ognuno cerca di essere autonomo ed i paesi esportatori si attaccano ma se hanno anche solo un grammo di litio da vendere sta sucuro che lo vendono.

                  Poi come giustamente ricordi un'auto elettrica ha il 30% dei componenti di una a combustione interna, PER QUESTO il ritorno economico ? garantito.

                  Sono infatti gli altri, quelli dei motori tradizionali e tutto l'indotto che devono preoccuparsi, meglio che inizino a pensare a come fare motori, accumulatori e colonnine elettriche.

                  Infine se Musk ha una gigafactory e gli altri no, per ora, pu? permettersi di fare e vendere batterie per tutti gli altri produttori a prezzi irrisori e tutti ci guadagnano, come fa Sharp per i pannelli TV.

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                    #99
                    Sul fatto che Musk sia un genio che ha gi? ? continuer? a rivoluzionare la storia non c'? dubbio... Guardate cosa sta facendo con la Space X 😱😱😱😱

                    Sent from my ONE E1003 using Tapatalk

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                      #100
                      avete ragione voi scusatemi... tusk ? un genio anche se in cina altri han fatto tutto prima di lui..e vendono autobus elettrici agli americani...e lui ne produce giusto 2 modelli in croce chiedendo anticipi

                      il petrolio va su o giu anche se ci sono gli accordi opec...per cause misteriose...( senza il petrolio a 100 dollari i brics nemmeno esistevano....i russi esportavano solo gli ermellini e i diamanti....e l opec l ha portato a 30 per impedire lo shale oil in u.s.a. senza riuscirci....mettendo in ginocchio mezzo mondo..)

                      si cancellano investimenti di trilioni di miliardi di dollari nel mondo per fare 4 elettriche con tutti i problemi occupazionali , geopolitici derivanti e di "crisi sistemica del credito"


                      il raddoppio del canale di suez e panama per far passare le superpetroliere e navi gassiere....l hanno fatto per sport..al posto di giocare a biglie sulla spiaggia...

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                        #101
                        Originally posted by mano View Post
                        avete ragione voi scusatemi... tusk ? un genio anche se in cina altri han fatto tutto prima di lui.
                        Le auto elettriche esistono da anni, decenni.
                        Il vero punto di forza di Musk ? stato creare un'auto di aspetto "normale", che non fosse ,vista come una navicella spaziale, con performance notevoli e paragonabile come confort, appeal, linea e dotazioni con auto della stessa categoria.
                        Da subito prima di presentare la model S ha pensato ad una linea di supercharger in modo da evitare il panico del "oddio rimango a piedi", cercando quindi di creare anche una infrastruttura oltre all'auto.
                        E non spendendo quasi nulla in pubblicit? s'? creato la sua nicchia. Nicchia che si sta ingrandendo, visto il lancio della Model3 (che comunque marciava [YOUTUBE]TiWOKBMTDvc[/YOUTUBE] durante la sua presentazione).
                        Ma rimarranno comunque ancora per tanti anni delle auto "non per tutti", parliamo di decenni prima che le auto siano tutte elettriche, quindi non vedo nell'immediato nessun stravolgimento mondiale, anche se vendesse le 500.000 model3

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                          #102
                          Tesla, svelata la Gigafactory da 5 miliardi

                          Originally posted by mano View Post
                          avete ragione voi scusatemi... tusk ? un genio anche se in cina altri han fatto tutto prima di lui..e vendono autobus elettrici agli americani...e lui ne produce giusto 2 modelli in croce chiedendo anticipi



                          il petrolio va su o giu anche se ci sono gli accordi opec...per cause misteriose...( senza il petrolio a 100 dollari i brics nemmeno esistevano....i russi esportavano solo gli ermellini e i diamanti....e l opec l ha portato a 30 per impedire lo shale oil in u.s.a. senza riuscirci....mettendo in ginocchio mezzo mondo..)



                          si cancellano investimenti di trilioni di miliardi di dollari nel mondo per fare 4 elettriche con tutti i problemi occupazionali , geopolitici derivanti e di "crisi sistemica del credito"





                          il raddoppio del canale di suez e panama per far passare le superpetroliere e navi gassiere....l hanno fatto per sport..al posto di giocare a biglie sulla spiaggia...


                          Ecco, cos? il post ? gi? pi? leggibile grazie.
                          Effettivamente Musk ? uno sprovveduto che non essendo iscritto su ddg si ? perso le tue analisi macro e micro economiche e si ? lanciato in queste iniziative fallimentari seguite da altrettanti stolti che non han considerato il vacanziero italiano che ad agosto parte da Milano e va a Reggio Calabria chiedendo all'auto grill di Barberino una potenza elettrica da centrale termonucleare.

                          Ironia-fuori luogo-a parte, ti invito a semplici considerazioni.
                          Il problema della Cina ? quello di offrire la mobilit? individuale a un miliardo di individui che solo ora acquisiscono possibilit? di accedere all'acquisto di un veicolo proprio. Visto che asserisci occuparti di finanza e, presumo, di economia dovresti riconoscere che il mercato cinese sia per la giovinezza (ovvero non maturit?) che per le dimensioni enormi della domanda, non ha alcuna correlazione col mercato americano delle auto "extra-premium".
                          Trasporre i criteri e le logiche non ha alcun senso.
                          La realt? indiscutibile ? che un'impresa americana in pochi anni ha immesso sul mercato un prodotto che ha "stracciato" in termini di volumi di vendita prodotti super maturi di leader di mercato incontrastati da decenni con know how di un secolo!
                          Ti rendi conto? La model s di Musk vende pi? della serie s Mercedes: l'auto perfetta per antonomasia! Per chi segue anche da semplice appassionato le auto, questa ? una cosa clamorosa.

                          Ovvio che tutti coloro che oggi hanno un auto non potranno avere una tesla model s, cos? come non tutti hanno una classe s Mercedes ma Tusk che piaccia o no ha lanciato non un sasso ma una montagna nel mercato stagnante dell'auto...vedremo che onda produrr? e, a mio parere, ? comunque una cosa positiva che spinge tutte le case (FCA esclusa) ad investire di pi? sul l'innovazione e su cui il consumatore non pu? che averne vantaggio.

                          Circa la relativa attendibilit? delle previsioni, hai dato tu stesso la risposta: nonostante la manovra OPEC finalizzata a mettere fuori mercato lo shale oil questo non ? accaduto e mentre fior di analisti prevedevano il barile a quota 200 usd ora siamo a livelli di 40, nonostante l'Isis, la Libia etc etc.
                          Last edited by paolo_c; 11-08-16, 11:41.

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                            #103
                            per? tra quello che dice in pubblico e quello che comunica alla s.e.c. americana il signor musk la differenza ? notevole...ed in effetti sono uno stolto e lui un genio..o un truffatore..chiss?.. lo decidera la sec in futuro...visto che le notizie influenzano il titolo e si chiama aggiotaggio se parli parli e fai poco.....e lo fai solo per sostenere il titolo e le tue idee....

                            Tesla nel prospetto ?Quarterly Report Pursuant To Section 13 or 15 (d) of The Securities Exchange Act of 1934′ emesso dalla United States Securities and Exchange Commission. Nel documento Tesla ammette di ?non aver avuto alcuna esperienza fino ad oggi nella produzione di veicoli negli alti volumi attesi per la Model 3″, anche perch? ?non sono stati ancora determinati i piani per la costruzione dei nostri impianti di produzione e per i vari aspetti dei programmi di approvvigionamento e produzione di componenti?. Il tutto, inoltre, spiegando come alcuni aspetti del design e certe soluzioni tecniche potrebbero cambiare.

                            non intervengo pi? tranquilli.. come dite voi non sono all altezza....e di trovare ste chicche ci vuole tempo...e magari ho altro da fare...


                            Quando un ?successo commerciale? pu? diventare un problema: un caso paradigmatico rischia di diventarlo la Tesla Model 3. Lanciata in pompa magna alcune settimane fa, la berlina ?economica? dell?azienda di Elon Musk (prezzo europeo intorno ai 40-45 mila euro), ha immediatamente avuto numeri inattesi a livello di vendite.

                            Se prima della presentazione ufficiale i pre-ordini erano intorno ai 115mila, dopo il lancio le prenotazioni hanno avuto una crescita impressionante, arrivando intorno a quota 400mila.

                            Tutto bene, dunque? Non proprio, perch? la casa americana potrebbe non essere pronta a fare fronte ad una richiesta cos? alta. O, detto in modo diverso, non ha tanti e tali stabilimenti da poter rispondere alla richiesta del mercato in tempi ?normali?, un problema che si era evidenziato anche per la Model X , in particolare quando erano venute a mancare alcune parti della vettura.

                            L?ipotesi, che era gi? balenata nella mente di alcuni analisti, ? stata confermata dalla stessa Tesla nel prospetto ?Quarterly Report Pursuant To Section 13 or 15 (d) of The Securities Exchange Act of 1934′ emesso dalla United States Securities and Exchange Commission. Nel documento Tesla ammette di ?non aver avuto alcuna esperienza fino ad oggi nella produzione di veicoli negli alti volumi attesi per la Model 3″, anche perch? ?non sono stati ancora determinati i piani per la costruzione dei nostri impianti di produzione e per i vari aspetti dei programmi di approvvigionamento e produzione di componenti?. Il tutto, inoltre, spiegando come alcuni aspetti del design e certe soluzioni tecniche potrebbero cambiare.

                            Il risultato? Se una di queste situazioni dovesse esser confermata dai fatti, sarebbe concretamente e negativamente influenzata la possibilit? di lanciare il modello con successo ?in tempo e con volumi e prezzi che siano redditizi?. Ovvero potrebbero non essere rispettate le scadenze per le consegne (le prime sono previste tra fine 2017 e inizio 2018), anche se lo stesso Musk ha dichiarato che tra due anni dovr? essere raggiunto l?obiettivo di 500mila auto prodotte all?anno.

                            Quale previsione si pu? fare in merito? Difficile farne una, ma l?esperienza dice che Tesla ha impiegato qualcosa come tre anni e mezzo per vendere circa 100mila Model S: se non ci saranno dunque cambi nel processo produttivo come quelli annunciati da Musk e tenendo fissa la data di partenza per le consegne, chi ha ordinato una Model 3 ora, rischierebbe di vedersela ?recapitare? non prima di cinque anni. Con ovvie quanto negative ripercussioni a livello commerciale, di immagine e di credibilit?.

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                              Il tempo ? galantuomo

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                                Originally posted by mano View Post
                                per? tra quello che dice in pubblico e quello che comunica alla s.e.c. americana il signor musk la differenza ? notevole...ed in effetti sono uno stolto e lui un genio..o un truffatore..chiss?.. lo decidera la sec in futuro...visto che le notizie influenzano il titolo e si chiama aggiotaggio se parli parli e fai poco.....e lo fai solo per sostenere il titolo e le tue idee....

                                Tesla nel prospetto ‘Quarterly Report Pursuant To Section 13 or 15 (d) of The Securities Exchange Act of 1934′ emesso dalla United States Securities and Exchange Commission. Nel documento Tesla ammette di “non aver avuto alcuna esperienza fino ad oggi nella produzione di veicoli negli alti volumi attesi per la Model 3″, anche perch? “non sono stati ancora determinati i piani per la costruzione dei nostri impianti di produzione e per i vari aspetti dei programmi di approvvigionamento e produzione di componenti”. Il tutto, inoltre, spiegando come alcuni aspetti del design e certe soluzioni tecniche potrebbero cambiare.

                                non intervengo pi? tranquilli.. come dite voi non sono all altezza....e di trovare ste chicche ci vuole tempo...e magari ho altro da fare...


                                Quando un ‘successo commerciale’ pu? diventare un problema: un caso paradigmatico rischia di diventarlo la Tesla Model 3. Lanciata in pompa magna alcune settimane fa, la berlina ‘economica’ dell’azienda di Elon Musk (prezzo europeo intorno ai 40-45 mila euro), ha immediatamente avuto numeri inattesi a livello di vendite.

                                Se prima della presentazione ufficiale i pre-ordini erano intorno ai 115mila, dopo il lancio le prenotazioni hanno avuto una crescita impressionante, arrivando intorno a quota 400mila.

                                Tutto bene, dunque? Non proprio, perch? la casa americana potrebbe non essere pronta a fare fronte ad una richiesta cos? alta. O, detto in modo diverso, non ha tanti e tali stabilimenti da poter rispondere alla richiesta del mercato in tempi ‘normali’, un problema che si era evidenziato anche per la Model X , in particolare quando erano venute a mancare alcune parti della vettura.

                                L’ipotesi, che era gi? balenata nella mente di alcuni analisti, ? stata confermata dalla stessa Tesla nel prospetto ‘Quarterly Report Pursuant To Section 13 or 15 (d) of The Securities Exchange Act of 1934′ emesso dalla United States Securities and Exchange Commission. Nel documento Tesla ammette di “non aver avuto alcuna esperienza fino ad oggi nella produzione di veicoli negli alti volumi attesi per la Model 3″, anche perch? “non sono stati ancora determinati i piani per la costruzione dei nostri impianti di produzione e per i vari aspetti dei programmi di approvvigionamento e produzione di componenti”. Il tutto, inoltre, spiegando come alcuni aspetti del design e certe soluzioni tecniche potrebbero cambiare.

                                Il risultato? Se una di queste situazioni dovesse esser confermata dai fatti, sarebbe concretamente e negativamente influenzata la possibilit? di lanciare il modello con successo “in tempo e con volumi e prezzi che siano redditizi”. Ovvero potrebbero non essere rispettate le scadenze per le consegne (le prime sono previste tra fine 2017 e inizio 2018), anche se lo stesso Musk ha dichiarato che tra due anni dovr? essere raggiunto l’obiettivo di 500mila auto prodotte all’anno.

                                Quale previsione si pu? fare in merito? Difficile farne una, ma l’esperienza dice che Tesla ha impiegato qualcosa come tre anni e mezzo per vendere circa 100mila Model S: se non ci saranno dunque cambi nel processo produttivo come quelli annunciati da Musk e tenendo fissa la data di partenza per le consegne, chi ha ordinato una Model 3 ora, rischierebbe di vedersela ‘recapitare’ non prima di cinque anni. Con ovvie quanto negative ripercussioni a livello commerciale, di immagine e di credibilit?.
                                Scusa... Musk non ? credibile perch? dice la verita?
                                Ovvio che non ha esperienza nella produzione di un numero cosi' elevato di veicoli ma ? altrettanto vero che senza esperienza nella produzione e sviluppo di un modello "extra premium" ha superato tutti i competitor.

                                Se non ce la far? a fare le auto in numero tale da sodisfare la domanda e le prenotazioni, bhe, poco male: nel sito tesla c'e' il link con cui rinunciare alla prenotazione ed avere indietro i soldi


                                Posso annullare la prenotazione di Model 3?
                                S?, puoi cancellare la prenotazione in qualsiasi momento. Accedi al tuo account Tesla. Troverai un link per annullare la tua prenotazione di Model 3.

                                Intanto le prime saranno rivendute dai fortunati al doppio del listino e la Tesla non rischia di finire a gambe all'aria se avr? rinunce perch? con la capitalizzazione che ha potrebbe anche darle gratis ai 400.000 che hanno prenotato o quasi.

                                Chiamasi innovazione con tutti i rischi "elevatissimi" che sono ad essa correlati e... fortuna che c'? qualcuno che la fa perch? i primi a giovarcene siamo noi, consumatori


                                Sinceramente non capisco la tesi che tu cerchi di dimostrare con i tuoi post dove passi dalla domanda di mobilit? dei cinesi all'estrazione nel sud africa
                                Last edited by paolo_c; 12-08-16, 19:59. Reason: errori vari ed eventuali

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