Alla vigilia della nona prova del Mondiale in corso, il team Mercedes-AMG annuncia il rinnovo del contratto di Lewis Hamilton per le due prossime stagioni. Il binomio di maggior successo della Formula Uno proseguirà quindi per la sua decima ed undicesima stagione, diventando ugualmente uno dei più solidi dell'intera storia della massima formula, pari a quello di Michael Schumacher con la Ferrari. Una dimostrazione di reciproca fiducia che arriva nel momento più delicato: quello della difficile sfida per il titolo con Max Verstappen e la Red Bull.
LEWIS HAMILTON:
"È difficile credere che stiamo lavorando insieme già da nove anni e sono entusiasta di prolungare di altri due anni la nostra collaborazione. Abbiamo avuto grande successo insieme ma c'è ancora molto da vincere: sia in pista che fuori. Sono incredibilmente fiero e riconoscente per l'appoggio ricevuto dalla Mercedes nel mio impegno per migliorare l'integrazione e l'uguaglianza nel nostro sport. Si sono presi la responsabilità di creare una squadra ed un ambiente più inclusivi, facendo passi importanti in questa direzione. Ringrazio tutte le persone che con talento e dedizione hanno lavorato sodo per rendere tutto questo possibile ed i vertici Mercedes per avermi dato fiducia incondizionata. Stiamo per entrare in una nuova era della Formula Uno ed non vedo l'ora di lanciarmi all'inseguimento di nuovi successi insieme".
C'è molto orgoglio per i traguardi raggiunti e molta curiosità per quello che la collaborazione con la Mercedes può ancora riservare, nelle prime parole di Hamilton dopo l'annuncio - inatteso, in questo scorcio di stagione - del prolungamento di due anni del contratto che lo lega alla Mercedes. C'è, da una parte, il senso di un patto che si stringe ancora di più, un importante "serrare le fila" in una fase appunto delicata della sfida con Max Verstappen per il titolo iridato, con il pilota olandese lanciatissimo e deciso a proseguire la sua striscia vincente ed aumentare ancora il proprio vantaggio nella classifica generale, che attualmente ammonta a diciotto punti: 156 a 138. Ma ci sono anche altre possibili spiegazioni. Da una parte l'esigenza - reciproca - di mettere paletti ben piantati al suolo (soprattutto da parte del Re Nero) nell'imminenza dell'approdo nel team di George Russel. Impensabile che il talento di King's Lynn venga lasciato ancora alla Williams oppure - peggio ancora - alla concorrenza. Ma Hamilton avrà sicuramente chiesto "garanzie" a proposito del proprio status all'interno della squadra. Dalle sue parole, quella di Hamilton appare però anche - se non soprattutto - come una scelta di campo, che va ben al di là della caccia a nuovo titoli iridati e si spinge (o meglio, ci spinge) ad immaginare un ruolo a ben più ampio raggio di Hamilton nella Mercedes. O più precisamente, un sostegno Mercedes a quelli che saranno i futuri traguardi di un campione che, con il trascorrere degli anni, ha capito (ed ha fatto capire) di avere una missione che va ben al di là della conquista appunto di un titolo iridato ("C'e' ancora molto da vincere: sia in pista che fuori"). Lui comunque di titoli ne ha vinti sette, ha già raggiunto Michael Schumacher e - con questi altri due anni di contratto - punta sicuramente a diventare il primatista assoluto. Verstappen permettendo.
TOTO WOLFF:
"All'alba di una nuova era della Formula Uno, al via nel 2022, non potremmo avere un pilota migliore di Lewis in squadra. I traguardi che ha raggiunto in questo sport parlano da soli e con la la sua esperienza, la sua velocità ed il suo mestiere, si trova all'apice della sua carriera. Ci stiamo impegnando al massimo nella battaglia per il titolo ed è anche per questo che volevamo chiudere rapidamente le trattative , in modo da non avere distrazioni e poterci concentrare sulla sfida in pista (Hamilton aveva rinnovato con Mercedes - e solo per il 2021- l'8 febbraio scorso, ad un mese e mezzo dal via del Mondiale, ndr). Ho sempre detto che finché Lewis ha dentro il fuoco della competizione, può continuare indefinitamente".