La Regina del Nurburgring si è dovuta arrendere all’ultima curva di un destino tanto assurdo quanto crudele, che l’ha portata via a soli 51 anni, gli ultimi tre passati a combattere un tumore raro. Cresciuta fra auto e motori (i suoi genitori gestivano un albergo all’interno del Nurburg Nordschleife, la storica pista tedesca), grazie alla sua abilità al volante e alla sua determinazione Sabine Schmitz è riuscita a sconfiggere pregiudizi e sessismo, diventando nel 1996 la prima (e ancora unica) donna a vincere la 24 Ore del Nurburgring con Johannes Scheid e Hans Widmann sulla BMW M3 «Eifelblitz» e replicando l’impresa anche l’anno successivo.
Non contenta, nel 1998 ha conquistato pure il titolo della VLN (prima donna a riuscirci), per poi iniziare a correre su vetture Porsche insieme al futuro marito Klaus Abbelen. Conosceva ogni angolo della pista dove Niki Lauda nel 1976 scampò alle fiamme, i suoi giri sulle 73 curve del «Ring» erano leggendari, diventa l’«autista» ufficiale del circuito con il servizio «Ring Taxi» al volante di una Bmw M5. Portava a spasso piloti di F1, volti famosi, turisti in cerca di adrenalina, ma trovare un posto libero era un’impresa nonostante i prezzi non proprio popolari: oltre 600 euro per un giro del tracciato.
La notorietà internazionale è però arrivata grazie allo show della BBC, «Top Gear», dov’è apparsa per la prima volta nel 2004 (sfidò l’allora conduttore Jeremy Clarkson in un giro sulla sua pista di casa a bordo di un Ford Transit), diventando poi un membro quasi fisso del cast dal 2016, dopo l’uscita di Clarkson dalla trasmissione.
L'esempio
L’anno dopo la Schmitz scopre di avere una rara forma di cancro, ma non molla: si sottopone a diverse operazioni, fa cicli di chemio e all’inizio le cure sembrano funzionare, poi la ricaduta nell’estate del 2019, poco dopo essere tornata alle sue amate corse in macchina. «Ora devo tirare fuori tutte le mie forze per affrontare le prossime terapie - aveva scritto lei stessa a luglio dello scorso anno in un lungo post su Facebook - nella speranza che qualcosa funzioni». Purtroppo non è successo, Sabine non ce l’ha fatta. «Il Nurburgring ha perso la sua pilota donna più famosa – si legge sul profilo Twitter del circuito - . Sabine Schmitz è morta troppo presto, dopo una lunga malattia. Ci mancherà lei e ci mancherà la sua natura allegra».
da corriere.it
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