In Brasile la polizia dello stato di Santa Catarina, nel sud del Paese, ha chiuso una fabbrica che produceva modelli falsi di Ferrari e Lamborghini. I proprietari dello stabilimento, padre e figlio, sono stati arrestati per crimini contro la propriet? industriale. Rivendevano le finte auto di lusso sui social network a prezzi che andavano dai 180mila ai 250mila Real brasiliani, equivalenti a circa 42mila - 60mila euro, una piccola percentuale rispetto al valore dei modelli originali, che va da 1,5 a 3 milioni di Real.

La polizia ha sequestrato diversi telai, stampi, utensili e fibre utilizzati per fabbricare i falsi veicoli di lusso, oltre a otto repliche semi-assemblate di due vetture. ?In uno dei veicoli stavano installando il motore di una Chevrolet Omega? ha dichiarato Angelo Fragelli, responsabile dell?indagine.
Le forze dell'ordine stanno investigando su quanti mezzi siano stati prodotti. Ferrari e Lamborghini hanno delle squadre che operano in diversi paesi per scoprire operazioni illegali. Una volta scovata la produzione di Santa Catarina, le aziende hanno sporto denuncia alla polizia attraverso uno studio legale di San Paolo. I due proprietari della fabbrica sono stati ascoltati dalla polizia e poi rilasciati. Sono considerati i principali contraffattori dei due marchi italiani in Brasile.
da tgcom24

La polizia ha sequestrato diversi telai, stampi, utensili e fibre utilizzati per fabbricare i falsi veicoli di lusso, oltre a otto repliche semi-assemblate di due vetture. ?In uno dei veicoli stavano installando il motore di una Chevrolet Omega? ha dichiarato Angelo Fragelli, responsabile dell?indagine.
Le forze dell'ordine stanno investigando su quanti mezzi siano stati prodotti. Ferrari e Lamborghini hanno delle squadre che operano in diversi paesi per scoprire operazioni illegali. Una volta scovata la produzione di Santa Catarina, le aziende hanno sporto denuncia alla polizia attraverso uno studio legale di San Paolo. I due proprietari della fabbrica sono stati ascoltati dalla polizia e poi rilasciati. Sono considerati i principali contraffattori dei due marchi italiani in Brasile.
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