Sono circa 13 milioni, ossia il 12,9% dell?intero parco circolante, i veicoli Euro 3 e inferiori che potrebbero presto essere messi al bando
Dovrebbero iniziare a preoccuparsi davvero molto seriamente tutti gli automobilisti possessori di auto diesel con motori Euro 3 o di classi inferiori. Presto infatti, questi veicoli potrebbero essere messi definitivamente al bando, in forza di normative di carattere comunitario, che puntano a un abbattimento delle emissioni nocive.
Eppure, nonostante questo realistico allarme, e nonostante le grandi e crescenti limitazioni, che gi? oggi in molte Regioni ostacolano fortemente la facolt? di circolazione di diesel Euro 3 e inferiori, sarebbero ancora tantissimi i veicoli di questo tipo iscritti nei registri della motorizzazione. Numeri preoccupanti
Infatti, secondo un?analisi realizzata dal portale Facile.it, che ha rielaborato dati ufficiali del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, i veicoli Euro 3 e inferiori, in Italia sarebbero quasi 5 milioni (4.911.447), equivalenti al 12,9% dell?attuale parco auto private destinate al trasporto persone presente nel nostro Paese.
Lo studio ha disegnato tra l?altro la mappa delle automobili diesel presenti sul territorio e ha evidenziato anche come le Euro 3 o inferiori siano quasi un terzo (29,89%) delle auto private alimentate a gasolio ancora potenzialmente in circolazione. Distribuzione regionale: effetto Sud
Il peso percentuale delle auto diesel Euro 3 o inferiori varia sensibilmente da Regione a Regione, con una forbice compresa tra l?8,5% e il 22%. Guardando la distribuzione territoriale rilevata dallo studio di Facile.it, emerge chiaramente come la diffusione di questo tipo di vetture sia maggiore, proporzionalmente, nelle Regioni del Sud, che occupano le prime otto posizioni della classifica nazionale.
In vetta si trovano il Molise e la Basilicata, aree dove pi? di 1 auto privata su 5 ? un diesel Euro 3 o inferiore (rispettivamente il 21,9% e il 21,7%); segue la Calabria con una percentuale pari al 19% e la Puglia, con il 18,5%. Gi? dal podio, ma con valori decisamente superiori alla media nazionale anche Sicilia (17,2%), Campania (16,7%) e Abruzzo (15,4%).
Se si analizza la distribuzione delle automobili private diesel Euro 3 o inferiori in termini assoluti, invece, ? la Lombardia, con i suoi 587.515 veicoli, a guadagnare il primo posto. Seguono la Campania, con 577.087 auto di questa categoria e la Sicilia (564.591). Un parco auto pi? moderno
Osservando la graduatoria nel senso opposto invece, ovvero considerando le zone del Paese che presentano un parco auto circolante pi? moderno, ? la Valle d?Aosta a risultare prima. In quella Regione infatti solo l?8,5% delle auto private appartiene alla categoria diesel Euro 3 o inferiore; a seguire si trovano Toscana (8,7%), Friuli Venezia Giulia (9,1%) e Liguria (9,4%).
Al quinto posto si posiziona la Lombardia (9,5%), che precede solo di poco le altre due Regioni che hanno recentemente introdotto lo stop ai diesel Euro 3: l?Emilia Romagna (9,7%) e il Piemonte (10%). Conseguenze: mercato e Rc auto
Questa marcata diffusione di vetture diesel Euro 3 e inferiori, potr? avere innanzitutto due ordini di conseguenze: da una parte, come gi? accennato, molti automobilisti avranno sempre pi? limitazioni a circolare, e presto saranno costretti a dover cambiare auto.
Dall'altro, si prospettano interessanti potenzialit? per le vendite di vetture nuove, viste le necessit? di forzato aggiornamento dell'attuale parco circolante. Ma ci sono altre brutte notizie per i possessori di diesel Euro 3 e inferiori.
Anche da un punto di vista assicurativo infatti, questi veicoli non sono convenienti rispetto agli Euro 6. Facile.it ha verificato le differenze nelle tariffe Rc auto prendendo in considerazione due modelli uguali ed evidenziando come il prezzo migliore disponibile per assicurare l?auto pi? inquinante risulti superiore di oltre il 10% rispetto a quella con emissioni minori: 277,81 euro per il diesel Euro 3 contro i 248,88 euro necessari per il veicolo Euro 6.
Insomma, un motivo in pi? che potr? spingere qualche automobilista ad affrettare il cambio della propria vecchia automobile diesel. Staremo a vedere.
Fonte panorama.it
Dovrebbero iniziare a preoccuparsi davvero molto seriamente tutti gli automobilisti possessori di auto diesel con motori Euro 3 o di classi inferiori. Presto infatti, questi veicoli potrebbero essere messi definitivamente al bando, in forza di normative di carattere comunitario, che puntano a un abbattimento delle emissioni nocive.
Eppure, nonostante questo realistico allarme, e nonostante le grandi e crescenti limitazioni, che gi? oggi in molte Regioni ostacolano fortemente la facolt? di circolazione di diesel Euro 3 e inferiori, sarebbero ancora tantissimi i veicoli di questo tipo iscritti nei registri della motorizzazione. Numeri preoccupanti
Infatti, secondo un?analisi realizzata dal portale Facile.it, che ha rielaborato dati ufficiali del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, i veicoli Euro 3 e inferiori, in Italia sarebbero quasi 5 milioni (4.911.447), equivalenti al 12,9% dell?attuale parco auto private destinate al trasporto persone presente nel nostro Paese.
Lo studio ha disegnato tra l?altro la mappa delle automobili diesel presenti sul territorio e ha evidenziato anche come le Euro 3 o inferiori siano quasi un terzo (29,89%) delle auto private alimentate a gasolio ancora potenzialmente in circolazione. Distribuzione regionale: effetto Sud
Il peso percentuale delle auto diesel Euro 3 o inferiori varia sensibilmente da Regione a Regione, con una forbice compresa tra l?8,5% e il 22%. Guardando la distribuzione territoriale rilevata dallo studio di Facile.it, emerge chiaramente come la diffusione di questo tipo di vetture sia maggiore, proporzionalmente, nelle Regioni del Sud, che occupano le prime otto posizioni della classifica nazionale.
In vetta si trovano il Molise e la Basilicata, aree dove pi? di 1 auto privata su 5 ? un diesel Euro 3 o inferiore (rispettivamente il 21,9% e il 21,7%); segue la Calabria con una percentuale pari al 19% e la Puglia, con il 18,5%. Gi? dal podio, ma con valori decisamente superiori alla media nazionale anche Sicilia (17,2%), Campania (16,7%) e Abruzzo (15,4%).
Se si analizza la distribuzione delle automobili private diesel Euro 3 o inferiori in termini assoluti, invece, ? la Lombardia, con i suoi 587.515 veicoli, a guadagnare il primo posto. Seguono la Campania, con 577.087 auto di questa categoria e la Sicilia (564.591). Un parco auto pi? moderno
Osservando la graduatoria nel senso opposto invece, ovvero considerando le zone del Paese che presentano un parco auto circolante pi? moderno, ? la Valle d?Aosta a risultare prima. In quella Regione infatti solo l?8,5% delle auto private appartiene alla categoria diesel Euro 3 o inferiore; a seguire si trovano Toscana (8,7%), Friuli Venezia Giulia (9,1%) e Liguria (9,4%).
Al quinto posto si posiziona la Lombardia (9,5%), che precede solo di poco le altre due Regioni che hanno recentemente introdotto lo stop ai diesel Euro 3: l?Emilia Romagna (9,7%) e il Piemonte (10%). Conseguenze: mercato e Rc auto
Questa marcata diffusione di vetture diesel Euro 3 e inferiori, potr? avere innanzitutto due ordini di conseguenze: da una parte, come gi? accennato, molti automobilisti avranno sempre pi? limitazioni a circolare, e presto saranno costretti a dover cambiare auto.
Dall'altro, si prospettano interessanti potenzialit? per le vendite di vetture nuove, viste le necessit? di forzato aggiornamento dell'attuale parco circolante. Ma ci sono altre brutte notizie per i possessori di diesel Euro 3 e inferiori.
Anche da un punto di vista assicurativo infatti, questi veicoli non sono convenienti rispetto agli Euro 6. Facile.it ha verificato le differenze nelle tariffe Rc auto prendendo in considerazione due modelli uguali ed evidenziando come il prezzo migliore disponibile per assicurare l?auto pi? inquinante risulti superiore di oltre il 10% rispetto a quella con emissioni minori: 277,81 euro per il diesel Euro 3 contro i 248,88 euro necessari per il veicolo Euro 6.
Insomma, un motivo in pi? che potr? spingere qualche automobilista ad affrettare il cambio della propria vecchia automobile diesel. Staremo a vedere.
Fonte panorama.it