I giudici hanno "smontato" la tesi difensiva di Autostrade per l'Italia, che ora non potr? pi? utilizzarlo in attesa di nuovi sviluppi.
BREVETTO COPIATO - La Corte d'Appello di Roma ha bocciato ieri il ricorso presentato da Autostrade per l'Italia in merito alla possibilit? di tenere attivo il Tutor, il sistema per la misurazione della velocit? (media e massima) in autostrada al centro di una complessa vicenda di contraffazione del brevetto. Autostrade per l'Italia non ha saputo far passare la sua linea difensiva e ora si trova costretta a spegnere i misuratori, dopo che in precedenza aveva ottenuto di poterli tenere attivi pagando una sanzione di 500 euro per ogni giorno d'utilizzo alla societ? che ? stata riconosciuta proprietaria del brevetto, la toscana Craft, che lo scorso 10 aprile ha ottenuto sentenza favorevole per la rimozione del Tutor (qui la news). Autostrade per l'Italia aveva rinunciato a spegnere subito il Tutor citando il problema della sicurezza stradale, che potrebbe peggiorare a rilevatori spenti, ben sapendo che la mortalit? sulle autostradale ? un parametro tenuto in considerazione al momento di chiedere l'aumento dei pedaggi.
SPENTI E NON DISTRUTTI - La linea difensiva di Autostrade per l'Italia era basata sui punti della sicurezza stradale e dell'irreparabilit? del danno economico in caso di distruzione del Tutor. Stando al Il Sole 24 Ore, la Corte d'Appello ha stabilito che il tema della sicurezza stradale va affrontato dallo Stato e che non spetta ad una societ? privata come Autostrade per l'Italia mettere davanti la sicurezza rispetto alla contraffazione del brevetto. Anche il punto dell'irreparabilit? del danno ? stato smantellato dalla Corte d'Appello, che ha scritto nella sentenza di non poter evitare la rimozione dei misuratori solo perch? la Craft Greve ? piccola e quindi potenzialmente non in grado di pagare un eventuale risarcimento ad Autostrade per l'Italia in caso nuove sentenze ribaltino quelle precedenti (a distruzione del Tutor avvenuta). Autostrade per l'Italia inoltre aveva rivelato di voler solo disattivare il software dei Tutor, senza distruggerli fisicamente.
UN COPIA ANCHE IL SOSTITUTO? - La recente decisione della Corte d'Appello si inserisce all'interno di una vicenda complessa e ancora lontana dalla fine, visto che ora Autostrade per l'Italia si trova costretta a spegnere i Tutor dopo averli utilizzati a regime ridotto dal 10 aprile ad oggi: come riporta Il Sole 24 Ore, le infrazioni registrate dai Tutor sono diminuite regolarmente ma non si sono fermate di colpo, come invece accadr? dai prossimi giorni. Il 10 aprile Autostrade per l'Italia aveva promesso di risolvere la questione nel giro di poche settimane sostituendo il Tutor con un sistema analogo, il Sicve-Pm, un sistema gi? approvato dal Ministero dei Trasporti che una sentenza della Corte d'Appello ha considerato per? una copia esatta del Tutor: manca infatti una vera novit? che possa renderlo differente.
Da: alVolante.
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BREVETTO COPIATO - La Corte d'Appello di Roma ha bocciato ieri il ricorso presentato da Autostrade per l'Italia in merito alla possibilit? di tenere attivo il Tutor, il sistema per la misurazione della velocit? (media e massima) in autostrada al centro di una complessa vicenda di contraffazione del brevetto. Autostrade per l'Italia non ha saputo far passare la sua linea difensiva e ora si trova costretta a spegnere i misuratori, dopo che in precedenza aveva ottenuto di poterli tenere attivi pagando una sanzione di 500 euro per ogni giorno d'utilizzo alla societ? che ? stata riconosciuta proprietaria del brevetto, la toscana Craft, che lo scorso 10 aprile ha ottenuto sentenza favorevole per la rimozione del Tutor (qui la news). Autostrade per l'Italia aveva rinunciato a spegnere subito il Tutor citando il problema della sicurezza stradale, che potrebbe peggiorare a rilevatori spenti, ben sapendo che la mortalit? sulle autostradale ? un parametro tenuto in considerazione al momento di chiedere l'aumento dei pedaggi.
SPENTI E NON DISTRUTTI - La linea difensiva di Autostrade per l'Italia era basata sui punti della sicurezza stradale e dell'irreparabilit? del danno economico in caso di distruzione del Tutor. Stando al Il Sole 24 Ore, la Corte d'Appello ha stabilito che il tema della sicurezza stradale va affrontato dallo Stato e che non spetta ad una societ? privata come Autostrade per l'Italia mettere davanti la sicurezza rispetto alla contraffazione del brevetto. Anche il punto dell'irreparabilit? del danno ? stato smantellato dalla Corte d'Appello, che ha scritto nella sentenza di non poter evitare la rimozione dei misuratori solo perch? la Craft Greve ? piccola e quindi potenzialmente non in grado di pagare un eventuale risarcimento ad Autostrade per l'Italia in caso nuove sentenze ribaltino quelle precedenti (a distruzione del Tutor avvenuta). Autostrade per l'Italia inoltre aveva rivelato di voler solo disattivare il software dei Tutor, senza distruggerli fisicamente.
UN COPIA ANCHE IL SOSTITUTO? - La recente decisione della Corte d'Appello si inserisce all'interno di una vicenda complessa e ancora lontana dalla fine, visto che ora Autostrade per l'Italia si trova costretta a spegnere i Tutor dopo averli utilizzati a regime ridotto dal 10 aprile ad oggi: come riporta Il Sole 24 Ore, le infrazioni registrate dai Tutor sono diminuite regolarmente ma non si sono fermate di colpo, come invece accadr? dai prossimi giorni. Il 10 aprile Autostrade per l'Italia aveva promesso di risolvere la questione nel giro di poche settimane sostituendo il Tutor con un sistema analogo, il Sicve-Pm, un sistema gi? approvato dal Ministero dei Trasporti che una sentenza della Corte d'Appello ha considerato per? una copia esatta del Tutor: manca infatti una vera novit? che possa renderlo differente.
Da: alVolante.
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