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Flixbus inizia con gli autobus elettrici

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    #16
    Infatti il problema della ricarica mezzi elettrici ? solo italiano
    in giappone, ma pure inghilterra, gi? ora ci sono pi? colonnine che benzinai

    chiaram si parla di paesi evoluti, non africa
    Giappone, sorpasso elettrico pi? colonnine che distributori


    La rivoluzione della mobilit? elettrica sta accelerando ovunque, ma in alcuni Paesi ha gi? sfondato. ? il caso del Giappone, dove il numero dei punti di ricarica a disposizione per ?fare il pieno? di energia per le vettura elettriche ha superato il numero dei tradizionali distributori di benzina: oltre 40 mila punti di ricarica elettrica contro solo 31.166 pompe di carburante ?fossile?.

    Ovviamente queste stime statistiche sono criticabili: secondo alcuni studi, come quello diffuso a suo tempo dalla casa automobilistica Nissan, in realt? questo iconico ?sorpasso? era gi? avvenuto nel 2015-2016. Ma le stime comprendevano anche i punti di ricarica ?privati?, installati nelle abitazioni e nei garage dei possessori di auto elettriche, che non sempre sono effettivamente a disposizione di tutti gli automobilisti. Altri esperti obiettano che il confronto dovrebbe essere fatto con il numero effettivo delle pompe di benzina o gasolio, che ovviamente ? maggiore, e non con il numero dei distributori. Ma poco cambia: nel giro di pochissimo tempo in Giappone ? stata costruita un?infrastruttura diffusissima ed efficientissima in grado di permettere a tutti gli automobilisti elettrici di viaggiare in sicurezza in tutto il Paese. E la tendenza non far? che accelerare, viste le mosse di consumatori, aziende produttrici di auto e del governo nazionale.

    Dopo una lunga fase di scetticismo e cautela, le grandi case automobilistiche giapponesi sembrano aver abbracciato con decisione la causa della mobilit? elettrica. Il timore di Nissan, Honda & C. ? quello di fare la fine di altri marchi nipponici un tempo gloriosi - Sharp, Toshiba, Sanyo per citarne tre -, quasi cancellati dall?evoluzione della tecnologia e delle preferenze dei consumatori. Finora, le major dell?auto hanno puntato - con successo - sui modelli ibridi (benzina-batteria), oltre che sull?auto a idrogeno, fortemente sponsorizzata anche dal governo, anche se ancora indietro nello sviluppo. Ma il vento ? cambiato e la Nissan, il secondo produttore nipponico, che produce sin dal 2010 il fortunato modello ?Leaf?, ha annunciato che entro il 2022 lancer? 8 nuovi modelli totalmente elettrici per raggiungere - sempre entro il 2022 - l?obiettivo di un milione di elettriche vendute.

    Anche il governo giapponese ha fatto una scelta decisa a favore dell?elettrico, favorendo attraverso una politica nazionale la costruzione di una fitta rete di punti di ricarica veloci - in grado di fare un ?pieno? al massimo in mezz?ora - lungo tutte le principali strade del Paese. Sono gi? oltre 3 mila e consentono a una vettura elettrica, che difficilmente pu? avere un?autonomia superiore ai 170 chilometri, di viaggiare serenamente anche per lunghi tragitti. Per adesso ci vorranno sempre almeno 30 minuti per fare il pieno, ma l?azienda giapponese Hi-Corp sta sviluppando una tecnologia di ricarica wireless: in prospettiva si potr? ricaricare la batteria anche a distanza, sia spostandosi sia con la vettura parcheggiata.

    E per accelerare ancora il governo sta per varare nuove regole: presto ci saranno colonnine anche presso i ?konbini? (gli onnipresenti minimarket). E dall?anno prossimo, con l?abolizione di alcune vecchie norme antincendio, anche i tradizionali distributori di benzina potranno installare punti di ricarica elettrici. Un affare gli automobilisti, ma anche per i benzinai.

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