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FALAPPA IL LEONE DI JESI foto e video raccolta
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Non è una foto.. ma una breve biografia...
Giancarlo Falappa, nato a Jesi nel 1963, debutta come pilota di motocross, dove vince, giovanissimo, il campionato italiano Cadetti. Nel 1987 debutta nella velocità in pista. Una rapidissima carriera vincente e dopo due anni è già nel Mondiale Superbike in sella alla Bimota con un esordio da paura; nel round inaugurale, con soltanto sei gare di velocità alle spalle, Giancarlo si impone in Gara-2, sulla pista di Donington.
Nel 1990, passa in forza alla Ducati, ma si infortuna seriamente in Austria, compromettendo in modo grave e permanente l’uso di un braccio; arriverà comunque undicesimo in classifica nell’anno del primo titolo mondiale per la Ducati. Nel 1991, resterà a digiuno di vittorie arrivando nono in classifica generale.
Nel 1992, fa la pole position nella gara inaugurale ad Albacete e ripete l’impresa in Belgio e in Malesia, tornando alla vittoria, con la sua prima doppietta, sul circuito austriaco che due anni prima avrebbe potuto essere il teatro del suo addio alle corse.
Falappa è più forte degli infortuni, ama la sua 888 e alla fine sarà quarto con 279 punti nel Mondiale SBK. L’anno seguente è primo in entrambe le gare di Brands Hatch, sotto la pioggia battente. “Mi vergognai per gli altri – ricorda il Leone di Jesi – doppiai anche il settimo! Doppiare tutti fino al settimo è assurdo! Era una gara di campionato del mondo, non una della parrocchia. Io ho dato tutto me stesso, gli altri erano nelle mie stesse condizioni. Il secondo arrivato, Scott Russell, ha tagliato il traguardo con quarantotto secondi di svantaggio. Si correva sul bagnato, è vero, ma la pista era bagnata anche per me!”.
A fine campionato, Giancarlo, genio e sregolatezza, è quinto: la Ducati 888, seconda in campionato con Fogarty, va in pensione in quanto nel 1994 debutta la 916.
Fogarty e Falappa firmano le prime vittorie, tant’è che la conquista del titolo sembra un affare fra i due piloti ufficiali Ducati, fino a quel fatidico 11 giugno 1994 che pone fine alla sua carriera di pilota, ad Albacete, nel corso di una sessione di test privati, in sella alla 916: “Stavamo provando noi, la Honda e la Kawasaki – racconta Falappa – otto giorni più tardi, su quella stessa pista, si sarebbe disputata la quarta prova del Mondiale. Io venivo da una vittoria e un secondo posto a Misano ed eravamo in Spagna, a svolgere ulteriori collaudi per la messa a punto della 916. Dell’incidente posso raccontarvi poco, solo che sono volato via, picchiando duramente la testa”.
Giancarlo va in coma, in lotta tra la vita e la morte. Si tenta di stimolarlo in tutti i modi: Giovanni Di Pillo, in ospedale, gli fa ascoltare la registrazione delle telecronache che riguardano le sue gare più belle e alla fine Giancarlo ce la fa, esce dal coma e ha un obiettivo: tornare a correre! Si farà curare, si allenerà in piscina e in palestra, proverà a guidare di nuovo la moto, ma si dovrà convincere che la sua carriera di pilota è ormai finita. Termina così la carriera di un pilota amatissimo dai ducatisti per la sua grinta e generosità, quasi tutta effettuata in sella alla Ducati, di cui rimane testimonial.
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