Testimonianza di Ayrton Senna tratta dal libro ?Senna vero?
?Il giorno precedente l?incidente di Elio ho commesso un grosso errore. Avevo dei problemi alla macchina e prima di rientrare ai box ho percorso un giro molto lentamente e, guardandomi attorno, lungo la pista i servizi di sicurezza erano praticamente inesistenti. Ho visto un uomo con un estintore, uno solo, ma non mi sono preoccupato pi? di tanto. Ho pensato che quello del Ricard ? un circuito molto lungo, con grandi spazi, e che forse il serivzio di emergenza c?era, anche se dal mio abitacolo riusciva difficile vederlo. Quando sono rientrato ai box mi sono completamente dimenticato il problema. Purtroppo noi piloti non pensiamo molto al pericolo: sappiamo che c?? ma lo vediamo come qualcosa di lontano. Finito quel giro di pista avrei dovuto informarmi meglio della situazione, farmi dire dove erano gli uomini del servizio antincendio e sensibilizzare gli altri piloti sul problema. Non l?ho fatto questa volta cos? come non lo avevo fatto in passato durante altre sessioni di prove libere. E per questo anch?io mi sento addosso una parte di responsabilit? per quello che ? accaduto. Sarebbe bastato un servizio antincendio adeguato ed Elio sarebbe sempre tra noi. Il problema del fuoco ? sempre pi? attuale da quando le f.1 adottano i motori turbo che durante l?uso raggiungono temperature altissime. Se una vettura si ferma improvvisamente, il minimo che ci si pu? aspettare ? che prenda fuoco. Le avvisaglie di quanto accaduto al Ricard le avevamo avute un anno fa al Nurburgring, un circuito peraltro sicurissimo. Surer si ferm? lungo la pista e la vettura prese fuoco. L? non c?era nessuno e Marc, sceso dalla macchina, si guard? attorno fino a quando scorse un furgoncino di servizio parcheggiato in lontananza. Surer corse laggi?, sal? al volante di quel veicolo (l?addetto stava dormendo qualche metro pi? in l?) raggiunse la sua Brabham e se la spense da s?. Quel giorno tutti ridemmo amaramente scuotendo la testa pensando che non era giusto avere tanti commissari lungo il circuito durante i gran premi e nessuno durante le prove private ma poi non abbiamo fatto niente e tutto ? rimasto come prima. Quel giorno a scherzare sull?episodio a Surer c?era anche Elio De Angelis.?
?Il giorno precedente l?incidente di Elio ho commesso un grosso errore. Avevo dei problemi alla macchina e prima di rientrare ai box ho percorso un giro molto lentamente e, guardandomi attorno, lungo la pista i servizi di sicurezza erano praticamente inesistenti. Ho visto un uomo con un estintore, uno solo, ma non mi sono preoccupato pi? di tanto. Ho pensato che quello del Ricard ? un circuito molto lungo, con grandi spazi, e che forse il serivzio di emergenza c?era, anche se dal mio abitacolo riusciva difficile vederlo. Quando sono rientrato ai box mi sono completamente dimenticato il problema. Purtroppo noi piloti non pensiamo molto al pericolo: sappiamo che c?? ma lo vediamo come qualcosa di lontano. Finito quel giro di pista avrei dovuto informarmi meglio della situazione, farmi dire dove erano gli uomini del servizio antincendio e sensibilizzare gli altri piloti sul problema. Non l?ho fatto questa volta cos? come non lo avevo fatto in passato durante altre sessioni di prove libere. E per questo anch?io mi sento addosso una parte di responsabilit? per quello che ? accaduto. Sarebbe bastato un servizio antincendio adeguato ed Elio sarebbe sempre tra noi. Il problema del fuoco ? sempre pi? attuale da quando le f.1 adottano i motori turbo che durante l?uso raggiungono temperature altissime. Se una vettura si ferma improvvisamente, il minimo che ci si pu? aspettare ? che prenda fuoco. Le avvisaglie di quanto accaduto al Ricard le avevamo avute un anno fa al Nurburgring, un circuito peraltro sicurissimo. Surer si ferm? lungo la pista e la vettura prese fuoco. L? non c?era nessuno e Marc, sceso dalla macchina, si guard? attorno fino a quando scorse un furgoncino di servizio parcheggiato in lontananza. Surer corse laggi?, sal? al volante di quel veicolo (l?addetto stava dormendo qualche metro pi? in l?) raggiunse la sua Brabham e se la spense da s?. Quel giorno tutti ridemmo amaramente scuotendo la testa pensando che non era giusto avere tanti commissari lungo il circuito durante i gran premi e nessuno durante le prove private ma poi non abbiamo fatto niente e tutto ? rimasto come prima. Quel giorno a scherzare sull?episodio a Surer c?era anche Elio De Angelis.?
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