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Honda - L'impero d'oriente

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    #1

    Honda - L'impero d'oriente

    fonte:Enciclopedia illustrata della moto - De Agostini


    Quando Soichiro Honda si recò per la prima volta all'Isola di Man in occasione delle gare del TT svoltesi nel giugno del 54, si mescolò alla folla enorme, del tutto inosservato.
    Aveva viaggiato per mezzo mondo ed era pieno di entusiasmo e di ottimismo, fiero di essere uno dei più grandi costruttori di motociclette nel suo paese, il Giappone.
    I suoi progetti futuri comprendevano l'estensione delle vendite delle motociclette prodotte nei suoi stabilimenti anche sui mercati stranieri: ma poer ottenere questi risultati era indispensabile vincere delle gare.
    Quello che vide lo riempì di stupore e di sconforto: le moto europee erano in grado di sviluppare una potenza di tre volte superiore a quella dei suoi modelli di pari cilindrata.
    Ci vollero altri cinque anni perchè Soichiro Honda potesse considerare di correre al TT con le sue moto. Al loro esordio, però, nn coostituirono una seria minaccia: le Honda furono battute, ma la squadra giappoinese si assicurò il premio destinato alla migliore squadra ufficiale per le 125cc. Quantunque insignificante se paragonato agli avvenimenti successivi, questo episodio segnnò l'inizio di una straordinaria serie di successi. Nel giro di due anni la Honda sotto la costante, potente spinta di una grande ambizione, aveva già conquistato le sue prime vittorie in gran premi. In altri tre anni riuscì ad arrivare a dominare i campionati del mondo: in sette anni complessivvi di corse da togliere il respiro, la Honda raccolse sedici titoli mondiali e 137 vittorie di GP.
    Le vicende Honda ebbero inizio nel 1946 in un _Giappone dilaniato dalla guerra. Le severe restrizioni che pesavano sui trasporti pubblici si riflettevano anche sull'eccessivo sovraffollamento dei pochi bus e treni rimasti integri: spostarsi era divenuto un vero problema. Nel momento in cui Soichiro Honda, 40enne, ingegnere ed inventore di un certo successo, si trovò per le mani 500 motori a 2T, residuati dalla guerra, già utilizzati dall'esercito giapponese per potenziare il proprio equipaggiamento per le comunicazioni, intuì immediatamente le possibilità connesse ad essi, li comprò ad una cifra quasi irrisoria e cominciò a ad adattarli per impiegarli su biciclette.....continua
    Last edited by Knee; 26-10-05, 20:58.

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    #2
    Originally posted by Knee
    fonte:Enciclopedia illustrata della moto - De Agostini


    Quando Soichiro Honda si rec? per la prima volta all'Isola di Man in occasione delle gare del TT svoltesi nel giugno del 54, si mescol? alla folla enorme, del tutto inosservato.
    Aveva viaggiato per mezzo mondo ed era pieno di entusiasmo e di ottimismo, fiero di essere uno dei pi? grandi costruttori di motociclette nel suo paese, il Giappone.
    I suoi progetti futuri comprendevano l'estensione delle vendite delle motociclette prodotte nei suoi stabilimenti anche sui mercati stranieri: ma poer ottenere questi risultati era indispensabile vincere delle gare.
    Quello che vide lo riemp? di stupore e di sconforto: le moto europee erano in grado di sviluppare una potenza di tre volte superiore a quella dei suoi modelli di pari cilindrata.
    Ci vollero altri cinque anni perch? Soichiro Honda potesse considerare di correre al TT con le sue moto. Al loro esordio, per?, nn coostituirono una seria minaccia: le Honda furono battute, ma la squadra giappoinese si assicur? il premio destinato alla migliore squadra ufficiale per le 125cc. Quantunque insignificante se paragonato agli avvenimenti successivi, questo episodio segnn? l'inizio di una straordinaria serie di successi. Nel giro di due anni la Honda sotto la costante, potente spinta di una grande ambizione, aveva gi? conquistato le sue prime vittorie in gran premi. In altri tre anni riusc? ad arrivare a dominare i campionati del mondo: in sette anni complessivvi di corse da togliere il respiro, la Honda raccolse sedici titoli mondiali e 137 vittorie di GP.
    Le vicende Honda ebbero inizio nel 1946 in un _Giappone dilaniato dalla guerra. Le severe restrizioni che pesavano sui trasporti pubblici si riflettevano anche sull'eccessivo sovraffollamento dei pochi bus e treni rimasti integri: spostarsi era divenuto un vero problema. Nel momento in cui Soichiro Honda, 40enne, ingegnere ed inventore di un certo successo, si trov? per le mani 500 motori a 2T, residuati dalla guerra, gi? utilizzati dall'esercito giapponese per potenziare il proprio equipaggiamento per le comunicazioni, intu? immediatamente le possibilit? connesse ad essi, li compr? ad una cifra quasi irrisoria e cominci? a ad adattarli per impiegarli su biciclette.....continua
    NON DICE CHE IL SIGNOR HONDA SI COMPRO' UNA MONDIAL 175 BIALBERO E LA COPIO' DI SANA PIANTA

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      #3
      ancora la devo terminare......

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        #4
        Originally posted by kaciaro
        NON DICE CHE IL SIGNOR HONDA SI COMPRO' UNA MONDIAL 175 BIALBERO E LA COPIO' DI SANA PIANTA
        La Honda per? ? stata riconoscente nei confronti della Mondial. Infatti le Mondial oggi montano il bicilindrico 1000 Honda e nel museo di Motegi c'? solo una moto non Honda: la Mondial che fu usata per lo scopiazzamento.(credo)

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          #5
          le mondial MONTAVANO i motori honda......purtroppo è fallita credo che ziletti l'abbia venduta..
          Last edited by Knee; 26-10-05, 22:52.

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            #6
            Originally posted by Knee
            le mondial MONTAVANO i motori honda......purtroppo ? fallita credo che ziletti l'abbia venduta..
            Non so se la Mondial sia fallita o meno, comunque ? apprezzabile il gesto e il fatto che i dirigenti della Honda siano stati cos? riconoscenti nei confronti della Mondial denota la conoscenza della storia aziendale ed il rispetto che essi hanno verso coloro che, in un modo o in un altro, li ha aiutati.

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              #7
              Soichiro Honda

              Leggendo una pagina web su Soichiro Honda, ho trovato qualche curiosit? sugli inizi della sua carriera e quindi le traduco; non posso assicurare la veridicit? di quanto riportato, ma comunque lo ritengo di interesse.
              Riporto anche un link ad un post scritto tempo fa che parla dell'esordio della Honda nelle corse (? in inglese perch? lo avevo scritto per il forum internazionale, ora rimosso).




              Come molte altre nazioni, il Giappone fu duramente colpito dalla Grande Depressione degli anni '30.
              Nel 1938, Soichiro Honda era ancora a scuola quando apr? una piccola officina, cercando di sviluppare il concetto della fascia elastica per pistoni.

              Il suo piano era di vendere l'idea alla Toyota.
              Lavorava giorno e notte, anche dormendo in officina, con la convinzione perenne di poter perfezionare la sua invenzione e costruire un buon prodotto.
              Era gi? sposato allora, e arriv? ad impegnare i gioielli della moglie per finanziare la sua idea.

              Finalmente arriv? il giorno quando complet? la sua fascia elastica e pot? portare un esemplare funzionante alla Toyota, solo per sentirsi dire che le fasce non rispondevano ai loro standard!
              Soichiro torn? a scuola e pat? la derisione quando i progettisti ridicolizzarono la sua invenzione.

              Ma rifiut? di arrendersi.
              Invece di focalizzarsi sulla sua sconfitta, continu? a lavorare per raggiungere il suo obiettivo.
              Dopo ancora due anni di lavoro, finalmente strapp? un contratto alla Toyota.

              Erano gli anni in cui il governo giapponese si stava preparando per la guerra.
              Con il contratto in mano, Soichiro Honda aveva bisogno di costruire una fabbrica per fornire la Toyota, ma i materiali da costruzione erano scarsi.
              Ancora non si arrese e invent? un nuovo metodo per fabbricare cemento che gli permise di costruire la fabbrica.

              Con la fabbrica ormai finita era pronto per la produzione, ma l'edificio fu bombardato due volte ed inoltre l'acciaio era anche diventato raro.
              Era la fine per Honda? No.

              Inizio a raccogliere i fusti di carburante in eccesso gettati dai bombardieri americani - "Regali del Presidente Truman" - diceva, che diventarono il materiale per il suo processo produttivo appena ricostruito.
              Alla fine anche un terremoto gli fu avverso: la fabbrica fu ancora distrutta.

              Dopo la guerra, la grave mancanza di carburante costrinse molta gente ad andare in giro a piedi o in bicicletta.
              Honda costru? un piccolo motore e lo mont? sulla sua bici.
              Altri ne vollero uno e nonostante ci prov?, la mancanza di materiali lo costrinsero a rinunciare a produrne.


              (N.B. altri ritengono invece che i motori in oggetto non li costru? lui, ma che li acquist? dall'esercito come residuati bellici.)

              Ma ancora una volta Soichiro Honda non era pronto ad alzare bandiera bianca.
              Scrisse a 18,000 negozianti di biciclette una lettera "ispirata", chiedendo il loro aiuto per risollevare il Giappone.
              In 5,000 gli risposero e gli diedero i pochi soldi che potevano per iniziare la costruzione dei suoi piccoli motori per bicicletta.
              Sfortunatamente i primi esemplari erano troppo ingombranti per poter funzionare bene, quindi continu? a sviluppare ed adattare fino a quando il piccolo propulsore "Super Cub" divenne realt? e fu un successo.
              Dopo le eccellenti vendite in Giappone, Honda inizi? ad esportare i suoi motori in Europa ed America.

              Negli anni '70 la scarsit? di carburante colp? l'America e diventarono di colpo popolari le automobili di piccola cilindrata.
              Honda sfrutt? la sua grande esperienza nel campo ed il successo fu immediato.

              Oggi la Honda Corporation ? un gigante dell'industria delle due e quattro ruote.
              Honda ebbe successo perch? un uomo prese delle decisioni senza compromessi per andare fino in fondo alle proprie idee.
              L'insuccesso non era considerato una delle possibili opzioni.


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                #8
                Originally posted by Knee
                ancora la devo terminare......
                E' TERMINATA ORA LA LETTURA ???COM 0'ERA??

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                  #9
                  Originally posted by gillescorona
                  ... ? apprezzabile il gesto e il fatto che i dirigenti della Honda siano stati cos? riconoscenti nei confronti della Mondial denota la conoscenza della storia aziendale ed il rispetto che essi hanno verso coloro che, in un modo o in un altro, li ha aiutati.
                  Sono d'accordo, anche a me colp? questa riconoscenza nei confronti della Mondial: notoriamente Honda non cede i propri motori ad altri costruttori.
                  Ed ? bello constatare che in un colosso come la Honda, ci si ricordi del passato e di chi diede una mano agli esordi.

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                    #10
                    e qua ricordiamo le 600 vittorie!!!!!!!

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                      #11
                      3 AUTENTICI CAVALLI DI RAZZA

                      RC148, 125cc, 5 cil, 4t.



                      Scheda tecnica
                      Motore: 5 cilindri in linea, 4 tempi, DOHC, raffredado ad aria
                      Cilindrata: 124,41 cc
                      Alesaggio x Corsa: 35,5 x 25,14 mm
                      Potenza massima: oltre 34 CV a 20500 giri/minuto
                      Coppia massima: 1,22 Kgm a 19300 giri/minuto
                      Alimentazione: 5 carburatori
                      Trasmissione: 8 velocit?
                      Frizione: multidisco a secco
                      Telaio: monotrave tubolare in acciaio
                      Sospensione anteriore: telescopica
                      Sospensione posteriore: forcellone oscillante
                      Freno anteriore: a tamburo
                      Freno posteriore: a tamburo
                      Peso a secco: 85 Kg Velocit? massima oltre 210 Km/h

                      La Fantastica cinque cilindri
                      Pressata nella classe 125 cc dalle potentissime 2 tempi, la Honda rispose nel 1965 con quel capolavoro di assoluta originalit? che fu la RC148 a 5 cilindri. Fino a quel momento nel Motomondiale si era visto di tutto: motori a 3, 4 e perfino ad 8 cilindri -mai per? una 5 cilindri. La spiegazione di questa scelta va ricercata nel fatto che, volendo restare fedele al 4 tempi cui la Casa era tradizionalmente legata, si rendeva necessario un maggior numero di cilindri per raggiungere un regime massimo di rotazione paragonabile a quello della concorrenza a 2 tempi. Al tempo stesso si dovevano contenere quanto pi? possibile la sezione frontale ed il peso.
                      Soichiro Honda in persona sugger? agli ingegneri di+ moltiplicare per 2,5 volte la bicilindrica campione del mondo nella classe 50 cc - essa stessa un miracolo di miniaturizzazione - per ricavarne una perfetta 125.
                      Osservando girare al banco il primo motore 5 cilindri il Presidente, fatto raro per un uomo avaro di lodi come Mr. Honda, disse al Capo Progettista: ?Funziona bene!?.
                      Durante i primi test della RC148 a 5 cilindri, il pilota ufficiale Luigi Taveri not? una certa tendenza al surriscaldamento. Lavorando senza sosta prima dell?inizio della stagione ?66, gli ingegneri riuscirono a progettare un sistema di raff r e d d a m e n t o dell?olio che utilizzava piccoli radiatori montati alle estremit? anteriori della carenatura. ?Cos? non mi scotter? pi? la pancia!? fu il divertito commento di Ta v e r i .
                      La superba RC149 montava invece un fantastico propulsore che raggiungeva i 20.500 giri al minuto. Guidata dallo stesso Taveri, vinse il Gran Premio di Germania diventando cos? la prima 5 cilindri nella Storia del motociclismo ad imporsi in una gara del Mondiale. Afine stagione, questa piccola 8 marce da oltre 210 Km/h


                      Fonte: Honda Italia




                      1965: RC165, 250cc, 6 cilindri



                      Scheda tecnica
                      Motore: 6 cilindri, 4 tempi, raffreddato ad aria
                      Cilindrata: 249,42 cc
                      Alesaggio x Corsa: 39 x 34,8 mm
                      Potenza massima: oltre 60 CV a 18000 giri/minuto
                      Coppia massima: 2,36 Kgm a 17000 giri/minuto
                      Alimentazione: 6 carburatori
                      Trasmissione: 7 velocit?
                      Frizione: multidisco a secco
                      Telaio: monotrave tubolare d?acciaio
                      Sospensione anteriore: telescopica
                      Sospensione posteriore: forcellone oscillante
                      Freno anteriore: a tamburo
                      Freno posteriore: a tamburo
                      Peso a secco: 112 Kg Velocit? massima oltre 240 Km/h


                      La prima 6 cilindri del mondo
                      Considerato ancora oggi il massimo assoluto in fatto di progettazione di motori da Gran Premio - e di sonorit? allo scarico - il 6 cilindri da 250cc della Honda RC165 fu il vincente frutto di grande audacia ed abilit? tecnica, nonch? della completa fiducia del suo costruttore nei motori a 4 tempi. Al debutto agonistico, in occasione del Gran Premio d?Italia a Monza alla fine del 1964, la prima RC165 era avvolta da una grande segretezza - che divenne autentico scalpore quando nella corsia box, sollevato il telo che ricopriva la moto, apparvero sei (!) tubi di scarico. Nato sul tavolo da un giovane ingegnere, questo sorprendente 6 cilindri bialbero a 24 valvole raggiungeva i 17.000 giri al minuto, ed era inserito all?interno di una carenatura quanto mai filante.
                      In sella alla RC166 (un?evoluzione del modello originale) il grande Mike Hailwood, che nel 1966 era passato alla Honda, domin? quell?anno la 250cc vincendo 10 gare su 12, dimostrando come anche la telaistica fosse superiore alla concorrenza ? come d?altronde il motore. In un?epoca in cui non vi erano ancora norme che limitassero la rumorosit? delle moto da Gran Premio, il pubblico era affascinato dall?incredibile sonorit? proveniente dai sei tubi di scarico.
                      La RC174, una versione maggiorata di questa moto, dimostr? tutta la sua validit? nella classe 350cc vincendo con Hailwood tutti i Gran Premi della stagione ?67 meno uno. Infatti a Monza si impose Ralph Bryans in sella ad una 6 cilindri da 297cc; l?inglese era uno specialista delle Honda di piccola cilindrata ...
                      Ma ci? che ? pi? importante ? che le 6 cilindri Honda da Gran Premio risaltano nella Storia del Motociclismo da competizione come autentici capolavori di tecnologia



                      1967: RC181, 500cc, 4 cilindri



                      Scheda tecnica
                      Motore: 4 cilindri in linea, 4 tempi, raffreddato ad aria
                      Cilindrata: 499,6 cc
                      Alesaggio x Corsa: 57,56 x 48 mm
                      Potenza massima: oltre 85 CV a 12000 giri/minuto
                      Coppia massima: 5,23 Kgm a 10000 giri/minuto
                      Alimentazione: 4 carburatori (a valvola cilindrica)
                      Trasmissione: 6 velocit?
                      Frizione: multidisco a secco
                      Telaio: monotrave tubolare in acciaio
                      Sospensione anteriore: telescopica
                      Sospensione posteriore: forcellone oscillante
                      Freno anteriore: a tamburo
                      Freno posteriore: a tamburo
                      Peso a secco: 151 Kg Velocit? massima oltre 260 Km/h



                      [b]Una potenza bestiale
                      Nel 1966 c?era solo una classe del Motomondiale in cui la Honda non aveva ancora mostrato le proprie capacit?: la 500 cc. Tradizionalmente considerata la Classe Regina della specialit?, era stata per molti anni feudo privato dell?italiana MV Agusta.
                      La Honda lanci? il suo guanto di sfida al Gran Premio di Germania del 1966 dove Jim Redman, in sella alla nuova RC181 con motore a 4 cilindri trasversali, s c o n fisse senza appello l?alfiere della MV Giacomo Agostini. Ormai prossimo alla fine della carriera, il non pi? giovanissimo pilota Honda non vedeva l?ora di conquistare il mondiale della mezzo litro, ma dovette ritirarsi dalla corsa al titolo a causa di un incidente sul circuito belga di Spa, reso viscido dalla pioggia, dopo aver fatto segnare il giro pi? veloce ad oltre 200 Km/h di media. Fu cos? Mike Hailwood la punta di diamante della Casa giapponese nella classe 500 cc nelle stagioni 1966 e 1967, durante le quali una RC181 ormai sempre pi? competitiva arriv? a disporre di una potenza tale da mettere quasi in crisi i telai e le sospensioni dell?epoca. La Honda conquist? il mondiale Costruttori della 500cc nel 1966, ma dovette attendere fino al 1983 per vincere anche il titolo Piloti di categoria.

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