Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

Barry sheene

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #31
    Bellissimo post complimenti !!!

    Comment


    • Font Size
      #32
      pensare che a livello di protezioni era 0

      Comment


      • Font Size
        #33
        che effetto vederlo sulla C591 di LAWSON....

        Comment


        • Font Size
          #34
          Non ho parole!! Sono delle foto stupende!!
          Barry ? sempre stato un mio idolo!!Che grande!!!

          Comment


          • Font Size
            #35
            non ci posso credere....... era davvero l'uomo bionico!

            Comment


            • Font Size
              #36
              Certo, sono tanti, ma anche io mi difendo bene, qualche giorno vi posto la foto della mia tibia destra !!!!

              Comment


              • Font Size
                #37
                http://www.gazzetta.it/dyn/dyn/speci...i/513571.shtml
                secondo la gazzetta dello sport ha vinto solo un mondiale nel 1976 a me risultano 2 cavolo anche nel 77 vinse il mondiale o no????

                Comment


                • Font Size
                  #38
                  un grande...

                  Comment


                  • Font Size
                    #39
                    continuo la mia serie di biografie con il compianto crazy horse...


                    Alto, bello, sfrontato , donnaiolo e un incredibilmente talentuoso. Questo era in sintesi l’inglese Barry Sheene che negli anni settanta ha sconvolto il motociclismo mondiale, non solo per le sue grandi doti di guida, ma anche per le sue stravaganze.
                    Barry nasce a Londra l’11 Settembre del 1950, è un ragazzo sveglio, ma la scuola è troppo noiosa per lui e a 15 anni la lascia per iniziare a lavorare.Prima di cominciare a correre si dedicherà a fare il meccanico di moto a Brans Hatch, il magazziniere, il pubblicitario e anche l’autista di camion. A 18 anni finalmente i soldi accumulati attraverso i lavoro più disparati gli permettono di acquistare la sua prima moto, è una vecchia Bultaco 125 con 5 anni di corse alle spalle, il mezzo non è certamente all’altezza delle moto più recenti, ma la buona volontà del padre Franck (incredibile sosia dell’attuale pontefice) che gli fa da meccanico e il grande talento di Barry gli permettono di mettersi presto in luce.In patria Sheene con un team a gestione familiare e una moto poco competitiva, comincia a raccogliere consensi e vittorie.Ad accorgersi di lui è l’ex campione del mondo campione Phil Read, che intuendo il potenziale del giovane Sheene lo fa esordire nel mondiale 125 nel 1970.La sua prima gara è il Gp di Spagna, la moto è una Suzuki finisce secondo dietro al grande Angel Nieto e nonostante fosse all’esordio fuori dai confini nazionali si difende egregiamente guadagnando subito il rispetto dei piloti più navigati.
                    Nel 1971 sempre in sella alla Suzuki 125 si aggiudica i Gp del Belgio, Svezia e Finlandia piazzandosi secondo in campionato dietro allo spagnolo Nieto. Nei due anni successivi si alternerà alla guida di 125 e 250 in sella a Suzuki, Derbi e infine Yamaha,ma presto si capisce che il focoso inglese non è un uomo fatto per le piccole cilindrate.
                    Nel 1974 arriva la svolta della sua carriera, la Suzuki lo chiama a guidare la sua 500 4 cilindri 2 tempi, Sheene trova finalmente la sua cilindrata ideale, e in poco tempo diventa un vero e proprio idolo per gli appassionati. Barry traghetta il mondiale in una dimensione nuova, è il primo ad utilizzare dei simboli sul suo casco e il suo Paperino unito al numero sette(a cui non rinuncerà nemmeno dopo la conquista dei suoi due titoli mondiali) diventerà presto il suo marchio di fabbrica. L’inglese, è anticonformista per natura, fuma(Gauloises blu senza filtro), beve(Margherita soprattutto), fa tardi e non tralascia mai di attorniarsi di donne bellissime.Il mondo è ai suoi piedi e in pista comincia ad essere un avversario tostissimo e ad infiammare il pubblico con una guida entusiasmante e grintosissima, sarà uno dei primi ad impennare in gara, e ad avere i primi sponsor sulla carena, ma la sfortuna è in agguato.
                    Nel 1975 a Daytona esce a oltre 280 Km/h a causa dello scoppio del pneumatico posteriore su una cura sopraelevata e si frattura femore, polsi, clavicola e sei costole, molti lo danno per finito, ma Sheene è un duro e sei settimane più tardi è già in piedi pieno di placche e chiodi per tenere insieme le tante ossa fratturate, la sua volontà è più forte di ogni altra cosa ed entro la fine dell’anno riesce a vincere comunque due gare, nonostante zoppicasse ancora visibilmente.
                    Nel 1976 i postumi della caduta sono metabolizzati e vincendo 5 gare si laurea per la prima volta campione del mondo,succedendo ad un Giacomo Agostini ormai a fine carriera ma ancora combattivo.
                    Nel frattempo si sposa con Stephanie ex coniglietta di Playboy, che definire bella è davvero molto riduttivo, l’inglese è ormai un personaggio, si permette il lusso di girare con una Rolls Royce con la targa personalizzata BS7, e le sue stravaganze vengono accettate ben presto dagli appassionati che cominciano a coccolarlo e incitarlo.
                    Nel 1977 vince altre 5 gare e difende il numero uno con grande autorità, ormai è la stella più luminosa del panorama mondiale, tutti si sono abituati al suo modo di fare scanzonato e alle sua sigaretta che gli pende perennemente dalle labbra.
                    Sheene è un istrione delle masse un pilota istintivo nella vita e in pista, si racconta che un giorno ebbe l’ardire di scendere nella hall di uno degli alberghi in cui era ospite completamente nudo, accompagnato dalla favolosa compagna anche lei senza veli.Il pubblico lo amava, non solo per il suo modo di essere sempre al di sopra delle righe, ma anche perché in moto dava sempre il massimo senza mollare mai, in questi anni stringe una forte amicizia con Lucchinelli pilota con cui divide un carattere molto particolare e una grande attrazione per la bella vita.
                    Nelle due stagioni successive continua a correre con la Suzuki , ma l’arrivo sulla scena iridata di Kenny Roberts non gli permette di difendere il titolo, vincerà 2 gare nel 1978 mentre nel 1979 arriverà primo in 3 occasioni.
                    Nel 1980 Sheene prende una decisione clamorosa, ovvero decide di lasciare la Suzuki a causa di insanabili incompatibilità con il metodo di lavoro dei giapponesi, per passare alla Yamaha.Saranno anni di grandi sofferenze e rinunce a causa di un mezzo non ufficiale meno competitivo della Suzuki a cui forse Sheene non si adatta mia fino in fondo, ottiene una sola vittoria nel Gp di Svezia dell’81 ad Anderstorp grazie alla Yamaha ufficiale arrivata per lui solo dopo la metà del campionato, firmando il suo ultimo successo nella classe regina.
                    Un’altra brutta caduta lo aspetta dietro l’angolo accade durante le prove libere del Gp di Silverstone in Inghilterra si schianta contro la 250 di Patrick Igoia e delle sue gambe resta davvero poco,rischia l’amputazione di uno dei due arti, ma alla fine uscirà vincitore anche da questa battaglia, ma con ben 27 viti a tenergli insieme le gambe maciullate, che dovrà tenere per tutto il resto della sua vita.
                    Nel 1983 ritorna di nuovo in sella alla sua amata Suzuki, il fisico ormai non è più quello di un tempo le tante ferite gli creano grossi problemi e influiscono sul suo rendimento in pista, inoltre il ciclone Freddy Spenser schiaccia tutti gli avversari ottenendo in quell’anno il titolo sia in 250 che in 500.Il suo ultimo anno di corse sarà nel 1984 quando correrà la sua ultima stagione lasciando a fine anno .
                    La mancanza di Barry lascia il segno nel mondiale, sono in molti a rimpiangere quel pilota così forte e carismatico ,Sheene rimase durante tutta la sua carriera uguale al ragazzo che non aveva paura di nessuno delle prime corse in 125 e il pubblico continuò ad amarlo anche per il suo saper resistere alle mode e il non piegarsi alle regole dello show business .Si vantava delle sue amicizie altolocate e scherzava spesso sull’onorificenza ricevuta dalla regina Elisabetta in persona, verso la fine della carriera aveva scoperto di amare gli elicotteri e lasciava sempre più spesso in garage la famosa Rolce per spostarsi volando, e anche in aria era uno scavezzacollo.
                    Dopo aver lasciato l’attività agonistica restò molto legato al suo mondo, dimostrando grande fiuto come talent scout, è stato lui ad accorgersi per primo di Schwantz e tanti altri piloti di grido devono a Barry la possibilità di essere arrivati al mondiale.La sua lingua pungente e la sua ironia gli hanno assicurato successivamente anche un posto come commentatore per la tv inglese, ed era uno spettacolo sentire le sue opinioni e battute sui piloti del mondiale.
                    Le tante cadute e le ferite di mille battaglia lo avevano costretto a lasciare la sua amata Inghilterra dove viveva in un castello nel Surrey, per trasferirsi in Australia a Surfer’s Paradise(luogo di nascita di Michael Doohan) con la moglie Stephanie e i suoi due figli Sidonie e Freddie.Il clima umido del Regno Unito gli rendevano la vita un inferno a causa delle tante placche di metallo che si portava appresso,e che si dice non gli permettessero di passare al metal detector, l’Australia diventò il suo paradiso in cui vivere un’esistenza tranquilla.
                    Il richiamo dei motori però non si è mai affievolito del tutto e negli ultimi anni della sua vita aveva cominciato a partecipare a gare per moto d’epoca, a vederlo in pista non sembrava un uomo di quasi 50 anni, piegava ancora come un matto e per molti era impagabile la gioia di vedere il numero 7 tagliare ancora il traguardo davanti a tutti.
                    Nel 2002 uno Sheene visibilmente dimagrito dichiara al mondo di avere un cancro all’esofago, è un brutto colpo per tutti gli appassionati , ma non per lui che dichiara “sono più forte del cancro e lo vincerò”, fedele al suo stile, trovando ancora una volta dentro di lui una forza sconosciuta ai comuni mortali.Il giovane cappellone scanzonato, ha lasciato il posto ad un uomo maturo, le rughe gli solcano il viso, ma un sorriso gentile lo accende i suoi occhi azzurri ogni volta che una persona gli rivolge la parola.
                    E’ un grande uomo Barry, negli ultimi mesi che gli restavano da vivere, lo si vedeva ancora in giro per il paddock in Australia, a stringere mani e a coccolare il figlioletto Freddie, era ancora un uomo pieno di fascino, con l’eleganza di un guerriero che ha saputo sopravvivere alle prove più dure.
                    Per vincere la sua malattia, aveva rifiutato le cure tradizionali e la chemioterapia, anche questa volta voleva farcela da solo, utilizzando un regime alimentare molto ristretto ed equilibrato per rallentare il più possibile il diffondersi del male.
                    Persone da tutto il mondo gli hanno tributato il loro infinito affetto con messaggi di solidarietà, testimonianza di quanto vivo fosse ancora il ricordo delle sue imprese.
                    La vita purtroppo spesso non regala finali da favola e quella di Barry è finita il 10 marzo 2003 alle due ora australiana in un ospedale della Gold Cost, vicino a lui tutta la sua famiglia che non lo ha mai abbandonato per un secondo.
                    A 52 anni Barry Sheene diventa una leggenda, un uomo che fino alla fine ha sempre avuto il coraggio di affrontare ogni situazione di petto accettandone tutte le conseguenze, un cavaliere moderno che è stato disarcionato dal suo cavallo davvero troppo presto.

                    Comment


                    • Font Size
                      #40
                      Che belle foto!Grazie...bel post...

                      Comment


                      • Font Size
                        #41
                        ecco il tragico volo di Daytona che gli procuro' diverse fratture immaginate che vi esploda la gomma post in curva a 280 km/h

                        Comment


                        • Font Size
                          #42
                          Originally posted by kaciaro
                          ecco il tragico volo di Daytona che gli procuro' diverse fratture immaginate che vi esploda la gomma post in curva a 280 km/h
                          Con il muretto che non aspetta nient'altro che te....
                          A quanto pare sembra che Sheene fece un giro al TT classe 125, si ferm? e non volle pi? correre al TT dicendo che era una follia e non ci mise pi? piede.

                          Comment


                          • Font Size
                            #43
                            a 280 ??? ma sei sicuro ???

                            Cazz che foto pero' !

                            Comment


                            • Font Size
                              #44
                              Originally posted by Lele-R1-Crash
                              a 280 ??? ma sei sicuro ???

                              Cazz che foto pero' !
                              E' RIPORTATO IN DIVERSE BIOGRAFIE!!!!!!!!!!!!!!!!

                              Comment


                              • Font Size
                                #45
                                mio di@. 280... dell'epoca... altro che nakano al mugello!

                                Comment

                                X
                                Working...
                                X