Dopo 60 anni di oblio torna "I fidanzati della morte" di Romolo Marcellini, perduto e ora ritrovato dalla Rodaggio Film.
Una storia di passioni brucianti e di sport, ambientata nell'eccitante mondo delle corse motociclsitiche degli anni ?50: con molte scene dalla mitica e durissima Milano-Taranto, lo spettacolo scomparso del muro della morte italiano, le gare di sidecar ?per soldi? sulle dirt track tedesche, la galleria del vento della Guzzi di Mandello del Lario, l?inconfondibile circuito di Monza su cui si disputano i duelli pi? feroci.
E l'ingegnerizzazione della mitica Guzzi 8 cilindri. Con un cast che - accanto a una giovanissima Sylva Koscina - comprende molte delle pi? popolari stelle delle corse di quegli anni, tutti partecipanti al Gran Premio Motociclistico delle Nazioni del 1956: piloti spericolati e coraggiosi, passati alla storia delle due ruote, come Geoff Duke o Liberato Liberati, Dickie Dale, Albino Milani, e ancora Bill Lomas, Ken Kavanagh e Keith Campbell, Stanley Woods, Enrico Lorenzetti, Reg Armstrong, tutti primatisti e campioni sulle Guzzi di allora.
Grande spazio ? dato alle sfide progettuali e alle strategie di gara, anche grazie alla consulenza tecnica di un grande di quegli anni, il pilota Bruno Francisci, per ben tre volte campione della Milano-Taranto in sella a moto Gilera.
La trama. Il motociclista Carlo Benni, vincitore di alcune gare, in dissidio col direttore tecnico ing. Angelini, lascia la casa di produzione "Zetavu" (che ricorda senza troppi misteri la grande Guzzi vittoriosa di quegli anni) e passa alle dipendenze del proprio suocero Lorenzo, rappresentante di un'altra casa, la piccola e promettente ?Fulgor". Carlo si infatua di Lucia, la figlia dell'ex principale, e la passione gli fa abbandonare la moglie, ex stella del ?muro della morte?, e il suocero.
La relazione con la giovane finisce per? poco prima dell?inizio della Milano-Taranto. In seguito ad un pauroso incidente nell'ultimo chilometro, Benni non soltanto non vince la gara su strada pi? famosa del tempo, ma incorre nella squalifica.
In Germania, dove si ? recato per partecipare a folli corse su pista di terra battuta, lo raggiunge la moglie, che gli ? compagna in una gara di sidecar.
Anche grazie alla vincita in denaro Benni riscatta un prototipo innovativo del suocero Lorenzo, ad iniezione diretta: la "Freccia", costruita per la gara di Monza. Qui Benni ha per avversario l'ing. Angelini, ex pilota, in gara su un prototipo simile ma ancora non messo perfettamente a punto. Il pericolo lo attende alla fantomatica Curva Parabolica del circuito monzese, ai tempi detta Curva del Porfido?
[YOUTUBE]KEXRLtNzEHk[/YOUTUBE]
Una storia di passioni brucianti e di sport, ambientata nell'eccitante mondo delle corse motociclsitiche degli anni ?50: con molte scene dalla mitica e durissima Milano-Taranto, lo spettacolo scomparso del muro della morte italiano, le gare di sidecar ?per soldi? sulle dirt track tedesche, la galleria del vento della Guzzi di Mandello del Lario, l?inconfondibile circuito di Monza su cui si disputano i duelli pi? feroci.
E l'ingegnerizzazione della mitica Guzzi 8 cilindri. Con un cast che - accanto a una giovanissima Sylva Koscina - comprende molte delle pi? popolari stelle delle corse di quegli anni, tutti partecipanti al Gran Premio Motociclistico delle Nazioni del 1956: piloti spericolati e coraggiosi, passati alla storia delle due ruote, come Geoff Duke o Liberato Liberati, Dickie Dale, Albino Milani, e ancora Bill Lomas, Ken Kavanagh e Keith Campbell, Stanley Woods, Enrico Lorenzetti, Reg Armstrong, tutti primatisti e campioni sulle Guzzi di allora.
Grande spazio ? dato alle sfide progettuali e alle strategie di gara, anche grazie alla consulenza tecnica di un grande di quegli anni, il pilota Bruno Francisci, per ben tre volte campione della Milano-Taranto in sella a moto Gilera.
La trama. Il motociclista Carlo Benni, vincitore di alcune gare, in dissidio col direttore tecnico ing. Angelini, lascia la casa di produzione "Zetavu" (che ricorda senza troppi misteri la grande Guzzi vittoriosa di quegli anni) e passa alle dipendenze del proprio suocero Lorenzo, rappresentante di un'altra casa, la piccola e promettente ?Fulgor". Carlo si infatua di Lucia, la figlia dell'ex principale, e la passione gli fa abbandonare la moglie, ex stella del ?muro della morte?, e il suocero.
La relazione con la giovane finisce per? poco prima dell?inizio della Milano-Taranto. In seguito ad un pauroso incidente nell'ultimo chilometro, Benni non soltanto non vince la gara su strada pi? famosa del tempo, ma incorre nella squalifica.
In Germania, dove si ? recato per partecipare a folli corse su pista di terra battuta, lo raggiunge la moglie, che gli ? compagna in una gara di sidecar.
Anche grazie alla vincita in denaro Benni riscatta un prototipo innovativo del suocero Lorenzo, ad iniezione diretta: la "Freccia", costruita per la gara di Monza. Qui Benni ha per avversario l'ing. Angelini, ex pilota, in gara su un prototipo simile ma ancora non messo perfettamente a punto. Il pericolo lo attende alla fantomatica Curva Parabolica del circuito monzese, ai tempi detta Curva del Porfido?
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