E adesso ? doveroso raccontare (ancora una volta) la storia di Mike Hailwood.
Scrissi gi? tempo fa un post su questo pilota, e riprendo quanto gi? scritto in precedenza per aggiungere qualche notizia.
Subito qualche riga di Patrignani che ci descrive in modo efficace la carriera del pilota; per chi avr? voglia di leggere oltre, c?? dell?altro trovato in rete.
Nel ricordo di Roberto Patrignani:
Molti sostengono che sia stato ?il pi? grande? di tutti i tempi, ma poich? tutto ? opinabile, limitiamoci ai fatti.
Hailwood ha vinto nove campionati del mondo dal 1961 al 1967: tre nella 250 con la Honda, due nella 350 con la Honda, quattro con la MV Agusta nella 500, per complessivi 76 Gran Premi e 14 Tourist Trophy.
Nato a Oxford (Inghilterra) il 2 aprile 1940, debutta nel 1957, a 17 anni con una MV 125 monoalbero.
Corre in tutte le cilindrate e si fa rapidamente una grossa esperienza, ottenendo anche piazzamenti nel mondiale con NSU 250, Norton 500 e la Ducati 125 per la quale ? ?ufficiale? nel 1959.
Nel ?61, il suo primo capolavoro: vince il TT nella 125 e 250 con le Honda e nella 500 con la Norton.
La Honda lo ingaggia e lui conquista quello stesso anno il primo mondiale 250.
Passa alla MV Agusta con la quale vince 4 mondiali 500, poi nel ?66 e ?67 ? ?a tempo pieno? con la Honda collezionando due doppiette in 250 e 350, ma vedendosi sfuggire per problemi alla moto quello della 500 che va ad Agostini.
Passa poi alle auto nel ?72, vincendo il campionato europeo di Formula Due.
Nel ?74 in Formula Uno, ? vittima di un grave incidente.
Si stabilisce in Nuova Zelanda con la moglie Pauline dalla quale ha due figli, David e Michelle.
Nel 1978, il suo ritorno al Tourist Trophy con la famosa vittoria alla guida della Ducati 900.
L?anno dopo vince il Senior con la Suzuki 500.
Ristabilitosi in Inghilterra, perde la vita insieme alla figlia Michelle in un incidente stradale il 21 marzo 1981.
Mike ?The Bike? Hailwood, il pilota raccontato a episodi.
Fu nel 1957 che un diciassettenne di nome Stanley Michael Bailey HaiIwood si alline? nervosamente per la prima volta a una partenza, ad Oulton Park, in Inghilterra, con una MV 125 presa in prestito. Nessuno allora avrebbe potuto prevedere che questo giovane sarebbe diventato uno dei pi? grandi campioni di tutti i tempi, vincitore di innumerevoli gare, fra cui dodici Tourist Trophy, e di nove titoli mondiali.
Fin dall?inizio Hailwood, nato a Oxford il 2 aprile 1940, ebbe una vita molto pi? facile della maggior parte dei ragazzini che si scoprono la vocazione di pilota motociclistico, e questo grazie ad un padre molto ricco, Stan Hailwood, appassionato di moto, e alla conseguente possibilit? di ottenere il meglio senza particolari problemi: il tutto per? unito ad una straordinaria abilit?, coraggio e volont? di vincere, doti innate che il patrimonio paterno non avrebbe certo potuto procurare. A quel suo primo incontro Hailwood arriv? a bordo di un?auto con tanto di autista e con molto sussiego si fece avanti, in un?inappuntabile tenuta di gara. Molti dei presenti pensarono certamente che si trattasse di uno scherzo, ma ben presto ebbero modo di ricredersi, non tanto per l?undicesimo posto conseguito in quell?occasione, quanto per due ottimi piazza menti ottenuti la settimana seguente a Castle Combe: quarto con la MV 125 nella prova di classe e quinto nella 250. lI giovane esordiente aveva lasciato il segno e aveva iniziato una carriera che lo avrebbe portato alla guida di moto da corsa di diverse marche e di tutte le cilindrate, in particolare MV Agusta e Honda, e che avrebbe fatto di lui uno dei protagonisti del Tourist Trophy.
Ma fu il 1961 l?anno in cui diede veramente prova della sua bravura, vincendo tre gare di Tourist Trophy in una sola settimana: e se, nel corso della prova riservata alle 350 cc, non si fosse rotto lo spinotto della sua AJS a circa venti chilometri dal traguardo avrebbe vinto anche quella. La sua vittoria pi? bella fu senz?altro quella ottenuta nella prova pi? importante,quella delle 500 cc, con una Norton Manx: messa a punto da Bili Lacey, mantenne una media superiore ai 160 chilometri orari e il suo giro pi? veloce lo fece alla vertiginosa velocit? di 161 km/h. E vero che Gary Hocking, il favorito, era rimasto bloccato dai problemi della sua MV quattro cilindri, ma la velocit? sul giro realizzata da Hailwood fece comprendere che si sarebbe guadagnato ugualmente il posto d?onore anche se fosse stata la moto italiana a vincere
? ?una delle prove pi? difficili cui Hailwood fu sottoposto fu senz?altro il Tourist Trophy 1965, classe 500. Vale la pena di ricordare i fatti: al terzo giro, mentre si trovava in testa senza problemi, la sua MV slitt? su una macchia d?olio, finendo a terra; il pilota si rialz? illeso, ma la moto era in condizioni penose: il parabrezza si era rotto, i tubi di scarico si erano completamente appiattiti da un lato, il manubrio e le pedane poggiapiedi si erano piegati... Pi? di un pilota, seppur dotato di forte temperamento, a quel punto si sarebbe dato per vinto: Hailwood invece spinse la MV contro mano in discesa (contro tutte le regole e con la complice momentanea ?distrazione? dei commissari di gara) per poterla rimettere in moto. Tornato ai box, si ferm? appena quel tanto perch? la moto potesse essere rimessa a posto alla meglio: il parabrezza fu tirato via ed Hailwood affront? il resto della gara in queste condizioni, sotto una pioggia pungente. Ma la moto aveva sub?to un altro danno ben pi? grave e pericoloso: una delle farfalle del carburatore si era aperta completamente, e il campione prosegu? ugualmente la corsa scherzando con la morte come non gli era mai capitato prima di allora, lavorando sui freni per impedire che nelle curve la moto se ne andasse per i fatti suoi. Semi accecato dalla pioggia, Hailwood port? a termine anche l?ultimo giro, vincendo a una media di 148 chilometri all?ora? ?
Per Hailwood una delle soddisfazioni pi? grandi venne dal Tourist Trophy del 1967, classe 500 cc. Quella, pi? che una normale prova di campionato mondiale, era un vero e proprio duello: Hailwood e la Honda contro Agostini e la MV. Hailwood aveva a sua disposizione la moto pi? potente, che per?, incidentalmente, era anche la pi? difficile da maneggiare. Agostini, la cui MV era stata elaborata e perfezionata proprio tenendo conto di questo difficile percorso di montagna, sprizzava da tutti i pori fiducia in se stesso e nel proprio mezzo. Quando la bandierina venne abbassata, Hailwood part? come un razzo superando il record sul giro con partenza da fermo, ma c?era sempre Agostini, e per quanto Hailwood portasse a 175 chilometri all?ora il record sul giro, il miglior giro di Ago gli fu inferiore solo per un soffio. Hailwood, estremamente preoccupato per la spiacevole combinazione costituita dalla sua grossa Honda e dal percorso del Tourist Trophy, costringeva gli spettatori ad allontanarsi precipitosamente dai muri e dalle barriere di protezione lungo tutto il circuito, in un?impressionante sequenza di ondeggi, beccheggi e derapate. Si disse che in un punto del circuito i commissari di gara fossero stati costretti a squagliarsela, convinti che la Honda praticamente priva di controllo sarebbe piombata loro addosso. Malgrado questi seri problemi Hailwood doveva spingere ancora pi? forte, perch? Ago continuava a rappresentare un pericolo incombente. A complicare le cose, la manopola del gas della Honda cominci? a staccarsi dal manubrio. La frenetica fermata ai box e l?aiuto di un martello non servirono a risolvere il problema, ma Hailwood non aveva tempo da perdere: ridusse lo svantaggio di undici secondi che aveva accumulato con la fermata ai box, riuscendo a conquistare persino un secondo di vantaggio, poi perse nuovamente terreno. Sembrava proprio che la MV avrebbe finito col vincere: poi, l?imprevisto (che alla fine compare sempre nei Tourist Trophy pi? combattuti) accadde anche questa volta. A pochi chilometri di distanza dal traguardo la tormentata catena della MV cadde a pezzi... e la vittoria and? ad Hailwood. Le ovazioni provenienti dagli spalti devono essere state con tutta probabilit? le pi? forti che si fossero mai sentite.
Nel 1978 Hailwood fece un ritorno straordinario alle corse per vincere al TT la Formula 1, aveva 38 anni. Era gi? una leggenda, avendo vinto nove titoli mondali tra il 1961 ed il 1967.
Dedic? le sue attenzioni alle gare in auto e vinse il campionato europeo Formula 2 nel 1972 prima di passare alla F1; arriv? secondo al GP di Monza nel ?73 ma la sua carriera sulle quattro ruote sub? un duro colpo l?anno successivo quando ebbe un incidente al Nurburgring.
Si fer? malamente una gamba e decise che era ora di chiudere con lo sport dei motori.
Eppure nel ?78 Mike torn? alle gare sul circuito stradale pi? famoso del mondo; non aveva corso in moto da sette anni e le ferite del Nurburgring ancora lo tormentavano.
Riusci a vincere con la Ducati la categoria F1, facendo registrare il record in gara e sul giro.
Il pubblico quell?anno era l? solo per lui; quando usci dall?ultima curva per andare a tagliare vittorioso il traguardo era uno sventolio corale di volantini del TT da parte del pubblico lungo il rettilineo finale.
Furono visti uomini adulti piangere di commozione per aver assistito ad una di quelle gare che rimarranno nella storia del motociclismo.
Torn? anche nel 1979 per conquistare la sua ultima vittoria (nella 500) prima di ritirarsi per sempre.
Scrissi gi? tempo fa un post su questo pilota, e riprendo quanto gi? scritto in precedenza per aggiungere qualche notizia.
Subito qualche riga di Patrignani che ci descrive in modo efficace la carriera del pilota; per chi avr? voglia di leggere oltre, c?? dell?altro trovato in rete.
Nel ricordo di Roberto Patrignani:
Molti sostengono che sia stato ?il pi? grande? di tutti i tempi, ma poich? tutto ? opinabile, limitiamoci ai fatti.
Hailwood ha vinto nove campionati del mondo dal 1961 al 1967: tre nella 250 con la Honda, due nella 350 con la Honda, quattro con la MV Agusta nella 500, per complessivi 76 Gran Premi e 14 Tourist Trophy.
Nato a Oxford (Inghilterra) il 2 aprile 1940, debutta nel 1957, a 17 anni con una MV 125 monoalbero.
Corre in tutte le cilindrate e si fa rapidamente una grossa esperienza, ottenendo anche piazzamenti nel mondiale con NSU 250, Norton 500 e la Ducati 125 per la quale ? ?ufficiale? nel 1959.
Nel ?61, il suo primo capolavoro: vince il TT nella 125 e 250 con le Honda e nella 500 con la Norton.
La Honda lo ingaggia e lui conquista quello stesso anno il primo mondiale 250.
Passa alla MV Agusta con la quale vince 4 mondiali 500, poi nel ?66 e ?67 ? ?a tempo pieno? con la Honda collezionando due doppiette in 250 e 350, ma vedendosi sfuggire per problemi alla moto quello della 500 che va ad Agostini.
Passa poi alle auto nel ?72, vincendo il campionato europeo di Formula Due.
Nel ?74 in Formula Uno, ? vittima di un grave incidente.
Si stabilisce in Nuova Zelanda con la moglie Pauline dalla quale ha due figli, David e Michelle.
Nel 1978, il suo ritorno al Tourist Trophy con la famosa vittoria alla guida della Ducati 900.
L?anno dopo vince il Senior con la Suzuki 500.
Ristabilitosi in Inghilterra, perde la vita insieme alla figlia Michelle in un incidente stradale il 21 marzo 1981.
Mike ?The Bike? Hailwood, il pilota raccontato a episodi.
Fu nel 1957 che un diciassettenne di nome Stanley Michael Bailey HaiIwood si alline? nervosamente per la prima volta a una partenza, ad Oulton Park, in Inghilterra, con una MV 125 presa in prestito. Nessuno allora avrebbe potuto prevedere che questo giovane sarebbe diventato uno dei pi? grandi campioni di tutti i tempi, vincitore di innumerevoli gare, fra cui dodici Tourist Trophy, e di nove titoli mondiali.
Fin dall?inizio Hailwood, nato a Oxford il 2 aprile 1940, ebbe una vita molto pi? facile della maggior parte dei ragazzini che si scoprono la vocazione di pilota motociclistico, e questo grazie ad un padre molto ricco, Stan Hailwood, appassionato di moto, e alla conseguente possibilit? di ottenere il meglio senza particolari problemi: il tutto per? unito ad una straordinaria abilit?, coraggio e volont? di vincere, doti innate che il patrimonio paterno non avrebbe certo potuto procurare. A quel suo primo incontro Hailwood arriv? a bordo di un?auto con tanto di autista e con molto sussiego si fece avanti, in un?inappuntabile tenuta di gara. Molti dei presenti pensarono certamente che si trattasse di uno scherzo, ma ben presto ebbero modo di ricredersi, non tanto per l?undicesimo posto conseguito in quell?occasione, quanto per due ottimi piazza menti ottenuti la settimana seguente a Castle Combe: quarto con la MV 125 nella prova di classe e quinto nella 250. lI giovane esordiente aveva lasciato il segno e aveva iniziato una carriera che lo avrebbe portato alla guida di moto da corsa di diverse marche e di tutte le cilindrate, in particolare MV Agusta e Honda, e che avrebbe fatto di lui uno dei protagonisti del Tourist Trophy.
Ma fu il 1961 l?anno in cui diede veramente prova della sua bravura, vincendo tre gare di Tourist Trophy in una sola settimana: e se, nel corso della prova riservata alle 350 cc, non si fosse rotto lo spinotto della sua AJS a circa venti chilometri dal traguardo avrebbe vinto anche quella. La sua vittoria pi? bella fu senz?altro quella ottenuta nella prova pi? importante,quella delle 500 cc, con una Norton Manx: messa a punto da Bili Lacey, mantenne una media superiore ai 160 chilometri orari e il suo giro pi? veloce lo fece alla vertiginosa velocit? di 161 km/h. E vero che Gary Hocking, il favorito, era rimasto bloccato dai problemi della sua MV quattro cilindri, ma la velocit? sul giro realizzata da Hailwood fece comprendere che si sarebbe guadagnato ugualmente il posto d?onore anche se fosse stata la moto italiana a vincere
? ?una delle prove pi? difficili cui Hailwood fu sottoposto fu senz?altro il Tourist Trophy 1965, classe 500. Vale la pena di ricordare i fatti: al terzo giro, mentre si trovava in testa senza problemi, la sua MV slitt? su una macchia d?olio, finendo a terra; il pilota si rialz? illeso, ma la moto era in condizioni penose: il parabrezza si era rotto, i tubi di scarico si erano completamente appiattiti da un lato, il manubrio e le pedane poggiapiedi si erano piegati... Pi? di un pilota, seppur dotato di forte temperamento, a quel punto si sarebbe dato per vinto: Hailwood invece spinse la MV contro mano in discesa (contro tutte le regole e con la complice momentanea ?distrazione? dei commissari di gara) per poterla rimettere in moto. Tornato ai box, si ferm? appena quel tanto perch? la moto potesse essere rimessa a posto alla meglio: il parabrezza fu tirato via ed Hailwood affront? il resto della gara in queste condizioni, sotto una pioggia pungente. Ma la moto aveva sub?to un altro danno ben pi? grave e pericoloso: una delle farfalle del carburatore si era aperta completamente, e il campione prosegu? ugualmente la corsa scherzando con la morte come non gli era mai capitato prima di allora, lavorando sui freni per impedire che nelle curve la moto se ne andasse per i fatti suoi. Semi accecato dalla pioggia, Hailwood port? a termine anche l?ultimo giro, vincendo a una media di 148 chilometri all?ora? ?
Per Hailwood una delle soddisfazioni pi? grandi venne dal Tourist Trophy del 1967, classe 500 cc. Quella, pi? che una normale prova di campionato mondiale, era un vero e proprio duello: Hailwood e la Honda contro Agostini e la MV. Hailwood aveva a sua disposizione la moto pi? potente, che per?, incidentalmente, era anche la pi? difficile da maneggiare. Agostini, la cui MV era stata elaborata e perfezionata proprio tenendo conto di questo difficile percorso di montagna, sprizzava da tutti i pori fiducia in se stesso e nel proprio mezzo. Quando la bandierina venne abbassata, Hailwood part? come un razzo superando il record sul giro con partenza da fermo, ma c?era sempre Agostini, e per quanto Hailwood portasse a 175 chilometri all?ora il record sul giro, il miglior giro di Ago gli fu inferiore solo per un soffio. Hailwood, estremamente preoccupato per la spiacevole combinazione costituita dalla sua grossa Honda e dal percorso del Tourist Trophy, costringeva gli spettatori ad allontanarsi precipitosamente dai muri e dalle barriere di protezione lungo tutto il circuito, in un?impressionante sequenza di ondeggi, beccheggi e derapate. Si disse che in un punto del circuito i commissari di gara fossero stati costretti a squagliarsela, convinti che la Honda praticamente priva di controllo sarebbe piombata loro addosso. Malgrado questi seri problemi Hailwood doveva spingere ancora pi? forte, perch? Ago continuava a rappresentare un pericolo incombente. A complicare le cose, la manopola del gas della Honda cominci? a staccarsi dal manubrio. La frenetica fermata ai box e l?aiuto di un martello non servirono a risolvere il problema, ma Hailwood non aveva tempo da perdere: ridusse lo svantaggio di undici secondi che aveva accumulato con la fermata ai box, riuscendo a conquistare persino un secondo di vantaggio, poi perse nuovamente terreno. Sembrava proprio che la MV avrebbe finito col vincere: poi, l?imprevisto (che alla fine compare sempre nei Tourist Trophy pi? combattuti) accadde anche questa volta. A pochi chilometri di distanza dal traguardo la tormentata catena della MV cadde a pezzi... e la vittoria and? ad Hailwood. Le ovazioni provenienti dagli spalti devono essere state con tutta probabilit? le pi? forti che si fossero mai sentite.
Nel 1978 Hailwood fece un ritorno straordinario alle corse per vincere al TT la Formula 1, aveva 38 anni. Era gi? una leggenda, avendo vinto nove titoli mondali tra il 1961 ed il 1967.
Dedic? le sue attenzioni alle gare in auto e vinse il campionato europeo Formula 2 nel 1972 prima di passare alla F1; arriv? secondo al GP di Monza nel ?73 ma la sua carriera sulle quattro ruote sub? un duro colpo l?anno successivo quando ebbe un incidente al Nurburgring.
Si fer? malamente una gamba e decise che era ora di chiudere con lo sport dei motori.
Eppure nel ?78 Mike torn? alle gare sul circuito stradale pi? famoso del mondo; non aveva corso in moto da sette anni e le ferite del Nurburgring ancora lo tormentavano.
Riusci a vincere con la Ducati la categoria F1, facendo registrare il record in gara e sul giro.
Il pubblico quell?anno era l? solo per lui; quando usci dall?ultima curva per andare a tagliare vittorioso il traguardo era uno sventolio corale di volantini del TT da parte del pubblico lungo il rettilineo finale.
Furono visti uomini adulti piangere di commozione per aver assistito ad una di quelle gare che rimarranno nella storia del motociclismo.
Torn? anche nel 1979 per conquistare la sua ultima vittoria (nella 500) prima di ritirarsi per sempre.
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