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Tarquinio Provini, il re delle vittorie impossibili
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la moto ? la benelli 4 250. siamo circa nel 65/66, la moto era stata sviluppata da grassetti. tarquinio passo' dalla morini 250 mono alla benelli sperando di avere una moto competitiva per il mondiale ma ebbe l'incidente al TT. i freni non ricordo ma potrebbero essere o scarab o lockeed: qualcuno lo sa?
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Originally posted by philread View Postla moto ? la benelli 4 250. siamo circa nel 65/66, la moto era stata sviluppata da grassetti. tarquinio passo' dalla morini 250 mono alla benelli sperando di avere una moto competitiva per il mondiale ma ebbe l'incidente al TT. i freni non ricordo ma potrebbero essere o scarab o lockeed: qualcuno lo sa?
phil metti la foto originale in questo post dai
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Un signore mi da' queste info
Lamberto
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Beh, ? il pilota in terza posizione che si vede nella foto, ovvero, Giacomo Agostini, che debutt? il 15 settembre 1963 sulla Morini 250 ufficiale come seconda guida di Provini, che nella foto vediamo al comando davanti Jim Redman con la Honda 4,
Quella gara fu un capolavoro di Provini che con la monocilindrica "pi? veloce del mondo" vinse in maniera entusiasmante staccando di 14" il rhodesiano della Honda.
Agostini fece una corsa fenomenale per un "new comer", rimanendo a stretto contatto con i due campioni che lo precedevano di poco, fino a quando una pedana della sua Morini si allentava e sganciava la ghiera del tubo di scarico, costringendolo a desistere.
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Originally posted by philread View Postla moto ? la benelli 4 250. siamo circa nel 65/66, la moto era stata sviluppata da grassetti. tarquinio passo' dalla morini 250 mono alla benelli sperando di avere una moto competitiva per il mondiale ma ebbe l'incidente al TT. i freni non ricordo ma potrebbero essere o scarab o lockeed: qualcuno lo sa?
Grassetti (lo ricordo nel 1963 a Riccione, per tutta la gara all'inseguimento di un velocissimo Provini su Morini che gli era scappato via subito in partenza. La giovane 4 cilindri pesarese aveva un suono bellissimo e una elegante livrea verde smeraldo. Fecero primo e secondo) che la portava in gara e faceva i test, era un pilota molto veloce ma come collaudatore non era proprio il massimo.
Tarquinio invece era un perfezionista - "l'uomo di gomma" lo chiamavano - per quella capacit? tutta sua di appiattirsi sul serbatoio e sparire dietro la carena, per non lasciare esposto un centimetro pi? del necessario a creare resistenza.
Lui era quello che si era fatto traforare le pedane della moto e il tacco degli stivaletti per risparmiare qualche grammo (TT del '65).
Era quello che dopo quasi un intero turno di prova con una moto che i meccanici avevano affannosamente rivoluzionato pi? volte, ma che secondo lui aveva un assetto "buted a l?" (cos?, cos?), aveva staccato il miglior giro perch? il suo meccanico di fiducia, dopo avergli chiesto lasciare fare a lui gli aveva messo un foglio di giornale a spessoramento del sellino; con questa "modifica" Tarquinio aveva finalmente sentito la moto come la voleva.
Era il pilota che sapeva mettere le mani nella meccanica del mezzo e lo faceva spesso.
Era l'uomo che, gi? campione, sapeva capire quando qualcuno gli insegnava qualcosa, come quando sotto un'acqua torrenziale a Kristianstad nel GP di Svezia 250 cc del 1959 aveva capito come diventare il re della pioggia osservando, mentre lo seguiva da vicino, Gary Hocking, (che vinse la gara!) - un altro mago delle condizioni estreme - che con una MZ dalla dubbia competitivit?, curva dopo curva gli stava mostrando come si poteva tenere dietro la sua MV ufficiale guidando al confine con la perfezione. Tarquinio aveva memorizzato e capito perfettamente come aveva fatto Gary ad andare sempre al limite senza mai oltrepassarlo.
Non ci aveva dormito la notte ripensando ai particolari di quella lezione.
La Benelli del '64 era una moto tutta da fare a dispetto dell'unica vittoria nel GP di Spagna (dopo avere rifilato 20 secondi al secondo, Jim Redman su Honda 4 ufficiale) e lui impieg? tutta la stagione per metterla a punto nella ciclistica e nel motore.
Nel 1965 (perch? la foto postata da philread mostra Tarquinio sulla nuova Benelli 250, ripreso - se non erro - all'uscita della variante dell'Aerautodromo di Modena, di quell'anno) aveva fin dall'inizio della stagione una moto che poteva vincere e sulla quale poteva permettersi di provare qualcosa di nuovo (ecco il motivo dei freni a disco...), anche se , all'infuori della vittoria sotto il diluvio nel GP d'Italia, non ottenne altri risultati di rilievo a livello internazionale, pi? che altro per scelte strategiche sbagliate da parte della Benelli.
La leggenda dice che l'idea dei freni a disco gli venne proprio in quel periodo, guardando una gara di kart.
La espose al reparto corse e quelli lo accontentarono....
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Originally posted by philread View Postla moto ? la benelli 4 250. siamo circa nel 65/66, la moto era stata sviluppata da grassetti. tarquinio passo' dalla morini 250 mono alla benelli sperando di avere una moto competitiva per il mondiale ma ebbe l'incidente al TT. i freni non ricordo ma potrebbero essere o scarab o lockeed: qualcuno lo sa?
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siete delle enciclopedie viventi! questa foto l'ha fatta mia fratello ad ospedaletti, uscita curva che immette sul dritto di arrivo: pur essendo una curva lenta, il grande tarquinio ? tutto in carena!
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Originally posted by philread View Postsiete delle enciclopedie viventi! questa foto l'ha fatta mia fratello ad ospedaletti, uscita curva che immette sul dritto di arrivo: pur essendo una curva lenta, il grande tarquinio ? tutto in carena!
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