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un guru della ducati:FRANCO FARNE'

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    un guru della ducati:FRANCO FARNE'

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    Il grande personaggio del Reparto Corse

    Nella storia di Ducati c’è un nome che accompagna tutte le sue moto, dai primi anni fino ai giorni nostri: quello di Franco Farné. Molto prima che Fabio Taglioni si legasse alla Casa bolognese rivoluzionandone la tecnica, Farné già correva con il Cucciolo e lavorava come meccanico all’interno della fabbrica.

    I suoi successi come pilota furono limitati, ma come collaudatore e meccanico è stato fondamentale per tutti i grandi successi di Ducati, dal trionfale ritorno di Mike Hailwood™ all’Isola di Man, alla vittoria di Paul Smart alla 200 Miglia di Imola. Durante gli anni settanta fece parte del piccolo nucleo di persone che mantennero in vita il reparto corse, che in quel periodo dovette essere distaccato dalla fabbrica e dal controllo dei dirigenti statali che guidavano l’azienda. La strategia fu di utilizzare la struttura della scuderia NCR, formata dagli specialisti delle moto da competizione Giorgio Nepoti e Rino Caracchi, dove venivano preparate le moto per la Formula 1 e le gare di durata.

    In quegli anni all’interno di Ducati soltanto Fabio Taglioni e Franco Farné credevano nell’importanza delle competizioni, compensando con la loro passione la carenza di risorse dovuta alla precarietà economica dell’azienda e la poca lungimiranza di un management incapace di capire il prestigio che le competizioni rappresentavano per la Casa.

    Negli anni Ottanta e Novanta, già sotto la direzione dei fratelli Castiglioni, Farné lavorò nel reparto corse, fino a quando, nel 1996, all’età di 62 anni e dopo una vita lavorativa tutta in Ducati, giunse l’ora della pensione, ma non dell’inattività! Continuò infatti a collaborare con il reparto corse fino al 2000, quando venne chiamato da Bimota per occuparsi del team che partecipava al Mondiale SBK.

    Quando il team fallì, perché gli sponsor annunciati non arrivarono mai, Farné passò al team NCR, che era quasi come tornare alla Casa madre.

    Cinquant’anni dopo il suo ingresso alla Ducati, lo storico tecnico della Casa di Borgo Panigale continua a vivere nel suo mondo di sempre, insieme alla celebre scuderia NCR.

    Tratto da Passione Ducati - edizioni De Agostini/Altaya, per gentile concessione dell'Editore

    Last edited by kaciaro; 14-09-08, 10:22.

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    #2
    Farn?...
    kaciaro hai un PM...

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      #3

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        #4

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          #5
          ancora li' instancabile a limare desmodromici

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            #6
            intanto direi di approfondire in tema Farn?....dato che ? un grande personaggio e ha dato molto nel mondo due ruote...

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              #7
              Incominciai a prendere confidenza con le due ruote partendo dai velocipedi. Avevo circa dieci anni e mia madre dopo la scuola mi lasciava da dei parenti che avevano un negozio di biciclette. Mio padre era morto da poco e mia madre, che lavorava in Ducati, aveva trovato questa soluzione per non lasciarmi solo il pomeriggio. Io non dovevo lavorare, ma qualche volta davo una mano a risistemare o a spazzare il negozio. In quel periodo si usava motorizzare le biciclette con il Cucciolo o il Moschito dando vita a delle pseudo moto che incontrarono un certo successo.


              In seguito cominciai a lavorare e feci di tutto, dal saldatore al garzone di panettiere, ma mi stufavo presto e cambiavo lavoro. Poi trovai impiego presso un'officina automobilistica e li rimasi due anni perch? mi piaceva lavorare sui motori. Era il 1951 ed avevo diciassette anni (ero nato il 15 ottobre del '34) quando mia madre and? in pensione trovando l'accordo con la Ducati perch? subentrassi a lei. Mi misero in sala prove e lavorai subito sul Cucciolo e il Cruiser. Il Cruiser era una fantastica moto che non ebbe il giusto successo che meritava: 175cc 4 tempi aste e bilancieri, vantava gi? l'avviamento elettrico ed il cambio idromeccanico. Con i primi soldi guadagnati con il nuovo lavoro comprai un motore Benelli monoalbero 125 che avevo inserito in un telaio Mondial. Questa moto la cambiai con un Ibis 48cc, che era stato portato a 60cc. L'Ibis era una casa bolognese che ebbe un discreto successo nel dopoguerra, simile al DKW, prese parte a numerose competizioni. Con questa moto mi divertivo a scorrazzare per tutta Bologna. In Ducati cercavano ragazzi per disputare il Giro d'Italia, ed io feci domanda.


              Il caporeparto, il sig. Eugenio Lolli che era anche direttore sportivo, si ricord? di avermi visto in giro con l'Ibis e mi fece provare sulla Persicetana. Provai il Cucciolo tre marce cambio a pedale su quel rettilineo, e grazie al mio peso di appena cinquanta chili e al facile inserimento che avevo nella moto (mi distendevo sul serbatoio e poggiavo i piedi sul portapacchi) fui messo in squadra. Nonostante lo scoppio del pneumatico per sfilamento dal cerchio, problema che mi avrebbe afflitto per tutta la competizione, arrivai primo al traguardo di Firenze. Provammo subito una modifica montando dei cerchi in ferro che pur essendo pi? pesanti ritenevamo pi? affidabili. Purtroppo dopo cinquecento metri dalla partenza bucai, perch? le strade di allora erano quello che erano. All'ultima tappa, per recuperare il tempo perso, forzai troppo il motore e ruppi un'asta del bilanciere. Questa inevitabile sosta mi fece accumulare un ritardo tale, dovuto anche all'assistenza fermatasi a riparare un'altra Ducati in panne, che arrivai al traguardo dopo il tempo massimo. Pur non rientrando in classifica ebbi almeno la soddisfazione di portare comunque la moto a destinazione. Nello stesso anno feci un paio di gare di regolarit?, ma avendo poca esperienza e molta foga, cadevo spesso compromettendo la gara.



              Al successivo giro d'Italia arrivai 11? con il 98 GT e lo stesso risultato lo ottenni l'anno dopo con il 98 Sport. L'arrivo in Ducati dell'Ing. Taglioni fu contrassegnato dalla nascita della Marianna 100 e dalla costituzione di una folta ed agguerrita squadra. Ci alloggiarono in un albergo di Bologna, eravamo una banda di scatenati e gli scherzi erano all'ordine del giorno. Il pilota Gigi Carena ne sub? uno che credo non si sia dimenticato pi?. Sapevamo che Gigi aveva una paura folle dei fantasmi ed allora a tavola passavamo il tempo a raccontare le storie pi? raccapriccianti, che lui chiaramente non voleva sentire. Una sera dopo aver preparato il "terreno" con una serie di novelle del terrore uno di noi, Ettore Scamandri, si fece avvolgere a mo' di mummia nella carta igienica e rinchiudere nell'armadio di Gigi Carena. Quando questi una volta solo nella sua camera apr? l'armadio, si prese un tale spavento che scapp? via urlando per tutta Bologna. In quel terzo giro d'Italia fui l'unico a non arrivare al traguardo delle trentasei Marianne (al plurale si chiamavano cos?) partecipanti per la rottura della biella. Il motivo era che la moto aveva sulle spalle gi? un tragitto intero del Giro d'Italia, che avevamo fatto come prova e collaudo di questo modello. All'ultima edizione di questa famosa gara partecipai con il 100 Desmo. Vinsi le prime tre tappe, ma alla quarta ruppi un segmento e fui costretto al ritiro. Anche se in queste due ultime edizioni del Moto Giro d'Italia le cose non erano andate come speravo, ho un ricordo stupendo di questa manifestazione. In Ducati ero diventato la mascotte dell'azienda, un po' anche per il mio aspetto da eterno bambino. Se c'era da provare una moto, se c'era da verificare un dettaglio, toccava a me, ed io ne ero ben felice. Ero sempre pronto a balzare in sella con molto entusiasmo, e proprio per questo motivo presi anche delle belle sdentate.

              Franco Farn?

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                #8
                molte persone della sua eta' sono al caminetto in pantofole a leggere il giornale ,lui no.....

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                  #9
                  Originally posted by kaciaro
                  molte persone della sua eta' sono al caminetto in pantofole a leggere il giornale ,lui no.....
                  per fortuna...

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                    #10
                    FRANCO FARN?:=? StatoUN ("PAP?")X me.Nei primi mesi del 1990,stazionavo MOOOOLTO spesso nel suo reparto CORSE=In DUCATI.
                    Poi,dopo i miei incidenti:1990,1994,la VANNA(sua MOGLIE)e FRANCO,son venuti INNUMEREVOLI Volte a trovarmi in Ospedale.Lo rivedo tutt'ora molto spesso,ed ho sempre un GRANDE rispetto X LUI:lo MERITA ABBONDANTEMENTE.Negl'anni in cui la "DUCATI" ?ra dei CASTIGLIONI,(E SONO STATI gli ANNI IN CUI LA "DUCATI" si ? RIVALUTATA=MOLTISSIMO.FARN?,? STATO UNO DEGLI ARTEFICI!ORA,NON SI SAREBBE Pi? TROVATO="SICURAMENTE"=(Lui,abituato ai VECCHI METODI da MECCANICO=Ora,IN REPARTO CORSE SON TUTTI INGEGNERI,(COMPYUTER DIPENDENTI) Ora,? GIUSTO COS?!(Non ? pi?,la PICCOLA "DUCATI"!)CIAO
                    Giancarlo Falappa

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                      #11
                      Re: un guru della ducati

                      Originally posted by kaciaro
                      APPOGGIO INCODIZIONATO
                      Giancarlo Falappa

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                        #12
                        Re: un guru della ducati

                        Originally posted by Giancarlo Falappa
                        Originally posted by kaciaro
                        APPOGGIO INCODIZIONATO
                        Giancarlo Falappa
                        inderogabile eh???
                        raccontaci qualche chicca su di lui dai..............
                        e' vero che voleva menare kocinski????

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                          #13
                          Re: un guru della ducati

                          Originally posted by kaciaro
                          Originally posted by Giancarlo Falappa
                          Originally posted by kaciaro
                          APPOGGIO INCODIZIONATO
                          Giancarlo Falappa
                          inderogabile eh???
                          raccontaci qualche chicca su di lui dai..............
                          e' vero che voleva menare kocinski????
                          =NON LO SOPPORTAVA="ASSOLUTAMENTE"(E come dargli TORTOra DISGUSTOSO.Una VOLTA,i miei due Amici, ex Miei TECNICI=MASSIMO BRACCONI+BRUNO LEONI,mi dissero: SIAMO ENTRATI nel TIR(dove si cambia JHON(Kocinski), Una PUZZA di M...A!!!!!!!!PAUROSA.?ra la SUA TUTA(E NON LA LAVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA Siam FUGGITIIIIIII.N? Puzzaaaa.Lui CORRE COS?.(INCREDIBILE,ma VERO)CIAO Scusami X quest'aneddoto un p? SCONCIO. ARICIAO
                          Giancarlo Falappa(PS:Come DAR TORTO A FRANCO(BIG)FARN??!AriariCIAO
                          Giancarlo Falappa

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                            #14
                            figurati ho letto quelli della bimota su 4 kiakkiere allucinanti,ma kocinski correva col double system posteriore???
                            tu l'hai mai provato???
                            anche lucchinelli sulla f1 ce l'aveva vero???

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                              #15
                              Beh ? sicuramente un uomo magnetico, averlo intervistato ? stata una delle pi? belle emozioni che ho mai provato.

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