Leggendo Motosprint stamattina ho scoperto che Bill Lomas è morto il 14 agosto. Purtroppo la notizia non è assolutamente circolata in questi giorni. Se magari avete aneddoti, foto etc. su questo mitico pilota, che ricordiamo sempre in sella alla altrettanto mitica Guzzi 8 cilindri, potremmo ricordarlo adeguatamente.
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Rendiamo Dignitosamente Omaggio Ad Un Grande Campione:bill Lomas
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L'articolo di Motosprint (scritto da Roberto Patrignani)è breve ma intenso,e rende merito ad un grande campione quale è stato Bill Lomas.
Di seguito all'articolo vi è riportata una breve notizia inerente una manifestazione (se ben ricordo nel modenese)dedicata al primo campione del mondo della classe 500 : Umberto Masetti.
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Smanettonazzo
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Originally posted by kaciaro View PostBHE' E' NORMALE NO????
meglio dare spazio al gossip che hai grandi campioni che tristezza
Last edited by giuseppe_d; 28-08-07, 14:26.
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intervista a Bill Lomas
E' soddisfatto dei risultati ottenuti con le Guzzi, o pensa che avrebbe meritato di più, forse con qualche caduta in meno?
"in effetti avrei potuto ottenere di più con la Guzzi 350 se non fossi caduto a Imola e ad Assen nel '57, rovinando la stagione che mi avrebbe probabilmente portato al terzo titolo mondiale. Per le stesse ragioni mi rammarico di non aver potuto dimostrare il potenziale della 8 cilindri, che nel '57 era a un livello eccellente. Soprattutto rimpiango di non aver preso il via al Gp delle nazioni del '56, a Monza, dove con la "otto" avevo stabilito il miglior tempo in prova. Purtroppo la caduta nella precedente corsa della 350 e la conseguente frattura di un braccio ha negato un grande spettacolo a me, alla Guzzi e alla grande folla che attendeva il confronto Guzzi-Gilera nella 500".
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Quelle cadute determinanti a Monza nel '56 e a Imola e in Olanda nel '57, sono state causate da un "eccesso" nella guida o da altri motivi?
"Le cadute di Imola e di Assen non sono imputabili esclusivamente al mio modo di allora di concepire le corse con il massimo impegno. Se a Monza la causa può essere stata l'eccessiva combattività, nel '57 a Imola sono caduto per la pista unta d'olio, perso da qualche moto, coperto con la sabbia, che ha provocato anche la caduta di altri concorrenti. Ad Assen, invece, si è trattato di un bloccaggio di motore o cambio mentre mi trovavo sui 200km/h. Tutto sommato, non posso dire che mi sia andata tanto male, considerando il gran numero di gare disputate nella mia carriera"
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Se Guzzi e Gilera non si fossero ritirate, come vede ora - nel modo più realistico possibile - il prosieguo della sua attività nel successivo biennio '58/'59? Ritirata la Guzzi avrebbe accettato, per ipotesi, di correre con la MV Agusta, se le fosse stato chiesto?
"E' stato un grande peccato che la Guzzi abbia smesso di correre alla fine del '57, senza alcun preavviso, perchè nel frattempo era già stato impostato un eccellente programma per il '58. La otto cilindri aveva potenza e velocità sufficienti per primeggiare nel confronto con Gilera e MV Agusta. Ogni impegno era da concentrare nell'affidabilità, che peraltro era molto migliorata. In più, già ci si orientava su una 350 o una 250, usando, in linea di massima, un blocco di quattro cilindri della otto. Avevamo poi le 350 monocilindriche ed era pronta una 500 monocilindrica, potenziata e leggera, da utilizzare nei circuiti misti."
"Dopo il ritiro della Guzzi ho avuto un incontro con Mimmo e Giovanni Benelli, son i quali avevo già trattato nel '52, in vista dello sviluppo di una nuova 4cilindri 250 o 350. Quanto alla MV, a parte l'ottimo lavoro dei meccanici e la stima per Arturo Magni in particolare, non avevo precedentemente ottenuto molta attenzione alle mie richieste e ai miei consigli."
Perchè contrariamente ad altri piloti rimasti appiedati dopo il ritiro, lei ha abbandonato l'attività?
"Nessuna Casa, a quei tempi, poteva offrire condizioni, materiale meccanico, familiarità come avevo trovato in Guzzi. In ogni caso si sarebbe trattato di un passo indietro sotto un aspetto o l'altro. Tanto valeva smettere, e così ho fatto."
Lei ha guidato con grande stile. Si trattava di una forma di espressione istintiva o era frutto di una disciplina, maturata magari alla galleria del vento?
"Il mio stile di guida è nato per istinto, ma si è poi affinato con l'esperienza. Naturalmente dipende molto anche dalla struttura della moto, che deve permettere una posizione raccolta e aerodinamica. Le carenature hanno esaltato questo concetto."
Il nostro Tarquinio Provini guidava in un modo simile al suo. Quali dei piloti italiani degli anni cinquanta reputa a lei più affine, indipendentemente dalla cilindrata? E quali tra quelli di altre nazionalità?
"Sono onorato di essere paragonato al mio grande amico Tarquinio Provini che, insieme a Tenni, ammiro sinceramente. Ho visto guidare Tenni al Tourist Trophy dell'isola di Man: non lo dimenticherò mai. Ho molto ammirato per il suo stile anche Freddie Frith"Last edited by vfr'89; 28-08-07, 16:47.
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Rendiamo Dignitosamente Omaggio Ad Un Grande Campione:bill Lomas
Come si puo' leggere dall'altro post, in questi giorni ci ha lasciato un grande campione,purtroppo i mass media, tendono sempre piu' a puntare i riflettori sui fatti poco sportivi del motociclismo dimenticando i vecchi campioni, putroppo in questi ultimi mesi, ci hanno lasciato in tanti, e stavolta e' toccato al grande BILL LOMAS IRRIDATO PER 2 VOLTE CON LA MOTOGUZZI!!
MI SEMBRAVA PIU' CHE DOVEROSO RICORDARLO in maniera approfondita
Bill, nasce ad ALFRETON in Gran Bretagna l' 8 marzo 1928,
ha le prime esperienze in pistanel '49, partecipando al Manx grand prix e al Clubman Tourist trophy,in sella ad una Velocette KTT350, ed ad una Royal Enfield 350, ottenendo buoni piazzamenti,grazie hai quale gli viene affidata nel 1950, una versione uffiale della Velocette ktt 350, con la quale giunge 3° al gp d'Olanda,4° in Belgio e 5° al gp di Monza
come documenta questa classifica
un ottimo esordio , a livello mondiale dunque per il promettente talento inglese.
Nel 1951 , con la stessa moto, giunge 3° al gp del Belgio e 5° nella gara di casa del famigerato TT!!
Nel 1952, passa all' AJS, con la 500 bicilindrica e'5° al TT,mentre con la 350 monoalbero , giunge 3°
All'Ulster gp la Mv gli affida le sue macchine, con la 500 4 cilindri arriva 3°,in una gara ricca di colpi di scena, con la 125 bialbero giunge 2°!
Il 1953, non e' una annata fortunata per Bill,vince con la nuovissima Nsu Rennmanx nel circutio Belga di Floreffe, anche il 1954 e' una annata avara di soddisfazioni.
Nel 1955, vince al TT con la Mv 250 bialbero, e cogli anche una esaltante vittoria nello Junior TT con la Guzzi bialbero 350, la quale gli viene affidata grazie a pressanti insistenze del Ds Guzzi, Fergus Anderson, E' LA PRIMA VOLTA CHE UNA CASA ITALIANA VINCE in questa categoria.Nel prosieguo dell'annata corre con entrambe le marche, con la Mv 250 sfiora il titolo che gli viene negato, per una dubbia squalifica , per partenza non regolare al gp di Olanda, mentre con la Guzzi 350, si aggiudica il titolo mondiale,in quanto oltre che al TT , vince al gp del Belgio e dell'Ulster, mentre a Monza viene superato in volata dal compagno di squadra Dale , con la 500 sempre monocilindrica vince al gp dell'Ulster.
Nel 1956, e' nuovamente campione del mondo nella 350, grazie alle vittorie nei gp d'Olanda, Belgio,Germania ed Ulster. A Monza , mentre cerca di resistere alle nuova Gilera 4 cilindri, cade alla curva Lesmo, fratturandosi una spalla .
Prova anche la favolosa Guzzi 8 cilindri ,stabilendo anche il giro piu' veloce al gp del Belgio , con la stessa moto stabilisce il record mondiale sui 10 km a oltre 243 di media !
All'inizio del '57 una brutta caduta ad Imola, seguita da un altra ancora piu' grave,durante le prove del gp di Germania , gli procurano gravi danni fisici e psicologici che lo inducono a lasciare le competizioni,si occupava della vendita di motocicli e gestisce un kartodromo vicino alla pista di Donington Park.finche non ci ha lasciati il 14 agosto , onore ad un grande campione
kaciaro '07
fonte testo e foto Istituto geografico De agostiniLast edited by kaciaro; 28-08-07, 16:07.
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Quali sono stati i suoi più terribili avversari diretti nella 350 e nella 500?
"Non ho mai considerato rivali, nel senso di nemici, i piloti con cui mi confrontavo nelle varie classi. Ho sempre avuto la massima concentrazione e stima per quelli che maggiormente mi hanno impegnato. Ho un bel ricordo di Geoffrey Duke e della durissima contesa che abbiamo avuto alla Solitude del '56, lui con la Gilera quattro, io con la Moto Guzzi otto."
Lei parla piuttosto bene l'italiano e ha vissuto per un certo tempo a Mandello del Lario, vicino alla Guzzi. Cosa ricorda principalmente di quel periodo? La sua famiglia si trovava bene? E in Guzzi c'era una bella atmosfera?
"Ho un eccellente ricordo del periodo trascorso a Mandello con mia moglie Kathy. Il mio primo figlio Timothy si può dire nato a Mandello, anche se mia moglie si è trasferita in Inghilterra al momento decisivo per via della nazionalità. Con Carlo Guzzi, il dottor Enrico Parodi, l'ingegner Carcano, Todero, Cantoni e tutti i collaboratori, corridori e abitanti mandellesi, mi sentivo come in una grande famiglia. Avevo fatto tanti amici, fra cui Duilio Agostini e anche corridori in concorrenza come Carlo Bandirola. E' stato uno dei periodi migliori della mia vita."
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Lei ha guidato ufficialmente per marche inglesi, tedesche e italiane. Quale aveva la migliore organizzazione? Quale ricorda con maggior piacere?
"Il reparto corse meglio organizzato era quello della NSU, che impiegava da 30 a 40 meccanici ed era in grado di fare qualsiasi cosa in proprio, ma era troppo sottoposto al controllo della direzione generale e commerciale. Sono sicuro che i giapponesi hanno attinto alla scuola NSU per prepararsi al loro ingresso nelle competizioni. Ho lasciato la NSU perchè non volevano farmi una 350 per poter correre nel '53 e nel '54. Eppure nè la NSU nè nessun altro poteva competere con la rapidità nel progettare e realizzare in tempi brevissimi dal reparto corse Guzzi. Non c'era un'idea che non venisse immediatamente trasferita sulla carta da Umberto Todero ed Enrico Cantoni e, quindi, materializzata e provata. Per esempio, nel'56 si discusse di una 350 otto cilindri e , in poco tempo, era già in grado di dare 52 cv ed essere provata a Monza. Così come, sempre dall'otto cilindri, venne ricavata una 350 quattro che dava 48cv a 10.000giri. Quante cose avremmo potuto fare se si fosse proseguito. In conclusione ribadisco che se la NSU era meravigliosa, il mio cuore è rimasto alla Moto Guzzi"
fonte Motociclismo d'Epoca
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