era il 27 maggio del '90
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Chi si ricorda di EROS MANFREDINI???
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l'ho conosciuto e spesso mi ritorna in mente... stavo guardando la gara dell'europeo quel triste giorno
a casa ho un poster che lo ritrae incollato a Borgonovo in una gara a Magione
l'ultima volta ci siamo incontrati a Le Castellet, era il 1989, era venuto alla gara
dell'europeo con una yamaha 250 assieme a due amici che gli facevano da meccanico.. ricordo che ci siamo visti dopo la gara ed era abbastanza contento
perch? diceva che nonostante i mezzi scarsi e le poche volte che andava a girare era riuscito alla fine del we a girare con tempi discreti
proprio una bella persona...
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Originally posted by luigi18 View Postl'ho conosciuto e spesso mi ritorna in mente... stavo guardando la gara dell'europeo quel triste giorno
a casa ho un poster che lo ritrae incollato a Borgonovo in una gara a Magione
l'ultima volta ci siamo incontrati a Le Castellet, era il 1989, era venuto alla gara
dell'europeo con una yamaha 250 assieme a due amici che gli facevano da meccanico.. ricordo che ci siamo visti dopo la gara ed era abbastanza contento
perch? diceva che nonostante i mezzi scarsi e le poche volte che andava a girare era riuscito alla fine del we a girare con tempi discreti
proprio una bella persona...
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IL GIOVANE PILOTA MORTO IN JUGOSLAVIA AVEVA LASCIATO IL LAVORO PER LE
RIJEKA Ci vorranno alcuni giorni prima che la salma di Eros Manferdini, il giovane centauro morto tragicamente domenica sulla pista di Rijeka (Fiume) nell' Europeo di motociclismo, possa tornare in Italia. Lo hanno comunicato ai familiari del pilota (la madre e la fidanzata partite ieri da Reggio Emilia) le autorit? jugoslave. L' incidente ? accaduto subito dopo la partenza della gara delle 250. Affrontando in gruppo la prima curva, il pilota inglese Boswort ha urtato una balla di paglia posta maldestramente sulla pista. La sua moto ricadendo a terra dopo il volo si ? incendiata, finendo sul gruppo di piloti. Manferdini cadendo ? stato travolto da altre moto. E' morto sul colpo. Penosa la scena che ne ? seguita: il corpo di Manferdini trascinato per un braccio attraverso la pista in attesa di una lettiga. Manferdini era nato 22 anni fa a Bibbiano in provincia di Reggio Emilia.
IL GIOVANE PILOTA MORTO IN JUGOSLAVIA AVEVA LASCIATO IL LAVORO PER LE - la Repubblica.it
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Eros Manferdini
Eravamo amici in pista, l'avevo conosciuto nell'85, quando io ero lo sfortunato (la sfortuna non esiste, ma era legata alla perenne mancanza di denaro da spendere..le corse costano!) miglior pilota della TT4 (solo tre arrivi al traguardo in attivo in quell'anno, con altrettante vittorie, compresa una internazionale a Rijeka dove la FMI mi sped? a rappresentare l'Italia e dove, ironia della sorte, qualche anno dopo che io smisi di correre, lui ci lasci? la vita). Nella TT3 tifavo per lui, mi era simpatico, era un ragazzo modesto, con i piedi per terra e con le mani sempre sporche dal lavoro: a parer mio, sembrava essere il miglior pilota della sua categoria in quell'anno. Era ammirevole lo sforzo che facessero attorno a quel Morini, l'unico quattro tempi nella TT3, che smontava, rimontava e riaccendeva nel paddock in continuazione, in compagnia di un signore (che allora mi sembrava anziano) sempre in tuta da meccanico. Con il rotax monocilindrico che vinceva sempre non c'era storia, quello era un missile che al primo rettilineo sverniciava tutti quanti. Manferdini riusciva comunque a tenere testa alle restanti Benelli 250 bicilindriche, pur se anche quest'ultime, non tanto quanto il Rotax, erano nettamente superiori al suo Morini tuttorumore. Mi sembra di non averlo mai pi? incontrato, io nell'86, dopo le rassicuranti e false promesse della FMI di farmi entrare nel Team Italia (ne avevo pieno titolo), smisi di correre per una stagione e, a cavallo della mia vecchia moto, dopo un anno d'inattivit?, alla prima gara di stagione '87, tagliai il traguardo staccato di pochi centesimi da Pierpaolo Bianchi, dopo una lunga rimonta e tre tentativi di prendere il comando della corsa. Quel giorno doppiammo tutti fino al settimo, compreso il suo compagno di squadra che nel frattempo aveva vinto il titolo europeo per conto del Team Italia. Scusate la divagazione, ho iniziato a scrivere solo con l'intenzione di rendere omaggio a un pilota di tanti anni fa che ricordo con stima e affetto...poi i ricordi di un tempo passato a sputar sangue, tornano inevitabilmente alla memoria. Ciao Eros!Last edited by expilota Bucci R; 22-01-17, 15:55.
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Originally posted by expilota Bucci R View PostEravamo amici in pista, l'avevo conosciuto nell'85, quando io ero lo sfortunato (la sfortuna non esiste, ma era legata alla perenne mancanza di denaro da spendere..le corse costano!) miglior pilota della TT4 (solo tre arrivi al traguardo in attivo in quell'anno, con altrettante vittorie, compresa una internazionale a Rijeka dove la FMI mi sped? a rappresentare l'Italia e dove, ironia della sorte, qualche anno dopo che io smisi di correre, lui ci lasci? la vita). Nella TT3 tifavo per lui, mi era simpatico, era un ragazzo modesto, con i piedi per terra e con le mani sempre sporche dal lavoro: a parer mio, sembrava essere il miglior pilota della sua categoria in quell'anno. Era ammirevole lo sforzo che facessero attorno a quel Morini, l'unico quattro tempi nella TT3, che smontava, rimontava e riaccendeva nel paddock in continuazione, in compagnia di un signore (che allora mi sembrava anziano) sempre in tuta da meccanico. Con il rotax monocilindrico che vinceva sempre non c'era storia, quello era un missile che al primo rettilineo sverniciava tutti quanti. Manferdini riusciva comunque a tenere testa alle restanti Benelli 250 bicilindriche, pur se anche quest'ultime, non tanto quanto il Rotax, erano nettamente superiori al suo Morini tuttorumore. Mi sembra di non averlo mai pi? incontrato, io nell'86, dopo le rassicuranti e false promesse della FMI di farmi entrare nel Team Italia (ne avevo pieno titolo), smisi di correre per una stagione e, a cavallo della mia vecchia moto, dopo un anno d'inattivit?, alla prima gara di stagione '87, tagliai il traguardo staccato di pochi centesimi da Pierpaolo Bianchi, dopo una lunga rimonta e tre tentativi di prendere il comando della corsa. Quel giorno doppiammo tutti fino al settimo, compreso il suo compagno di squadra che nel frattempo aveva vinto il titolo europeo per conto del Team Italia. Scusate la divagazione, ho iniziato a scrivere solo con l'intenzione di rendere omaggio a un pilota di tanti anni fa che ricordo con stima e affetto...poi i ricordi di un tempo passato a sputar sangue, tornano inevitabilmente alla memoria. Ciao Eros!
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