1950
Qualcosa di notevole avvenne durante l?inverno ?50 in casa Gilera. L?ing. Remor litig? con il Commendatore e se ne and? alla MV ingaggiato dal conte Agusta, che stava impegnando grandi risorse per affermare la sua casa in questo sport. Dopo poco tempo usc? la nuova moto, molto originale nelle sospensioni a barre di torsione, nella trasmissione ad albero cardanico e con un curioso comando del cambio, con una leva per parte, una per salire ed una per scalare le marce. Il motore invece era assolutamente identico al 4 Gilera, la qual cosa provoc? grandi polemiche tra le due case. La nuova moto portata in gara al GP del Belgio da Artesiani arriv? quinta, mentre ottenne un buon terzo posto a Monza. La lotta per il titolo fu per il momento questione esclusiva di Gilera e Norton. Il TT vide apparire il primo grande campione della nuova generazione: l?inglese Geoffrey Duke, uno dei pi? grandi in assoluto, forse secondo solo a Mike Hailwood. Pilota freddo e calcolatore, inventore della tuta intera, fu il primo pilota a comprendere l?importanza della cura dei particolari, sia della moto sia dell?abbigliamento del pilota. Duke vinse la gara raggiungendo Bell, partito 3 minuti prima di lui, mentre Foster con la Guzzi e Graham furono nuovamente costretti al ritiro, con la Gilera ancora assente. I successivi gran premi in Olanda e Belgio furono vinti da quella che sembr? la risposta italiana a Duke: il giovane parmense Umberto Masetti. Dongiovanni, guascone, sempre impegnato fuori pista a spassarsela, forse perch? preso dalla intima paura di aver poco da vivere, dati i continui lutti che funestavano questo sport, si rivel? alla fine solo una meteora, anche se brillantissima. Preso il comando della classifica, Masetti si difese contenendo il ritorno di Duke, che vinse persino a Monza, circuito ultra veloce e quindi poco adatto alle Norton.
Classifica Finale
1) Umberto Masetti (Gilera)
2) Geoffrey Duke (Norton)
3) Leslie Graham (AJS)
1951
La MV, proseguendo nella sua escalation al titolo, assunse Leslie Graham, che fu quindi il primo grande pilota inglese a correre stabilmente con una casa italiana. Ottimo collaudatore, si impegn? in un grosso lavoro di messa a punto, che consistette essenzialmente nell?eliminare tutte le trovate avveniristiche di Remor, perci? la moto divent? sempre pi? simile alla Gilera, senza poterla per il momento impensierire. Tra le due litiganti, per?, si intromise la Norton che grazie a Duke e ad un nuovo telaio a doppia culla detto ?letto di piume? si afferm? non solo al solito TT, ma anche nelle gare del continente. Masetti vinse il GP di Spagna poi fu fermato da un incidente, sul finale del campionato ci furono le belle prestazioni di Alfredo Milani che vinse in Francia ed il GP delle Nazioni a Monza. Intanto la Moto Guzzi, dopo aver abbandonato il bicilindrico, adott? una doppia strategia: una mono evoluta per i circuiti lenti e lo sviluppo di avveniristici motori per quelli veloci. Fu, infatti, sviluppato prima un quattro longitudinale, poi, qualche anno pi? tardi, il famoso 8 cilindri a V, raffreddato ad acqua, che ebbe grossi problemi per la carburazione e l?accensione. Quando infine sembr? prossimo a dominare le corse, fu mandato in soffitta dal clamoroso ritiro dalle competizioni della casa.
Classifica finale
1) Geoffrey Duke (Norton)
2) Alfredo Milani (Gilera)
3) Umberto Masetti (Gilera)
1952
La MV cominci? ad andare fortissimo, ma fu frenata da banali guasti che rallentarono la marcia di Graham in classifica. Il TT fu vinto da Armstrong con la Norton, mentre Duke fu costretto al ritiro, con Graham che scese al secondo posto perdendo tempo al rifornimento. Ancora assenti, per i soliti motivi le Gilera. In Olanda e Belgio avvenne l?improvvisa resurrezione di Masetti, che fece una nuova doppietta portandosi in testa alla classifica. Tardivo fu il recupero di Graham che vinse a Monza a medie record e nella gara conclusiva in Spagna.
Classifica finale
1) Umberto Masetti (Gilera)
2) Leslie Graham (MV Agusta)
3) Reginald Armstrong (Norton)
1953
Stagione invernale ricca di polemiche. Gilera ormai stufo di non poter partecipare al TT, e consapevole che la MV con Graham aveva un grosso vantaggio, si decise al grande passo e consigliato dal solito Taruffi, direttore sportivo della squadra, assunse la prima e la seconda guida della Norton, cio? Duke ed Armstrong. I piloti italiani, primo fra tutti Masetti, ma anche Milani, Liberati, Colnago dovettero da quel momento mordere il freno e disputare solo il campionato Italiano e poche gare iridate. I giornali inglesi gridarono al tradimento, accusando le case italiane di slealt? e la vigilia del TT fu vissuta con grande attesa e passione. Intanto la Norton, depauperata dei sui migliori piloti, pescando in quello che a quel tempo era un vivaio inesauribile, assunse il rhodesiano Ray Amm. Era questo un pilota spavaldo e coraggioso che soleva dire: " se nel fare una curva non provo spavento vuol dire che l? ho presa piano!". Il TT inizi? bene per Graham: vincitore delle 125, alla premiazione, dette appuntamento sullo stesso podio per il giorno della 500. Durante il riscaldamento della moto prima della gara, fu vittima di una caduta ferendosi al braccio. Medicata la ferita, prese regolarmente il via, transitando al terzo posto dopo il primo giro dietro Duke e Amm. Gettatosi all?inseguimento fece in pieno la curva in discesa dopo il traguardo, ma non riusc? a tenere la moto schiantandosi contro un muro a grande velocit?. L?incidente mortale non ferm? la corsa, perch? la morte, in questa assurda gara rientrava nelle regole del gioco ed oltre 150 piloti vi hanno perso la vita. Caduto senza conseguenze Amm, che riprese la corsa, Duke sembr? sicuro vincitore, ma proprio all?ultima curva del Governor?s bridge, fin? per terra per aver aperto troppo bruscamente il gas. Sarebbe stato un successo clamoroso per la Gilera e per il pilota, all?esordio con la 4 cilindri, invece la Norton con Amm riusc? ancora una volta a vincere la gara. Nei successivi gran premi non ci fu per? niente da fare il binomio Duke-Gilera infil? una lunga serie di vittorie dimostrandosi imbattibile.
Classifica finale
1) Geoffrey Duke (Gilera)
2) Reginald Armstrong (Gilera)
3) Alfredo Milani (Gilera)
1954
La Norton tent? una disperata ultima difesa, potenziando il motore e affidandosi alla bravura e al coraggio di Amm, che aveva avuto il fegato di guidare nelle prove del TT la Norton Kneeler, una moto che si guidava inginocchiati, e che fu poi ritirata dalla stessa Norton che la ritenne troppo pericolosa. La vittoria di Amm al TT suscit? nuove polemiche perch? ottenuta in circostanze fortunose. Proprio mentre Duke perdeva temporaneamente il comando in favore di Amm per fare rifornimento, sul circuito calava la nebbia e gli inglesi decretarono prontamente la fine della gara con questa classifica. Nei successivi gran premi Duke si dimostr? imbattibile, mentre Amm fece miracoli precedendo in alcuni circuiti, ogni altro pilota alla guida di una 4 cilindri che non fosse Duke stesso. Sul velocissimo tracciato di Monza il rhodesiano fin? addirittura doppiato, a dimostrazione che la differenza di potenza tra la Norton e le moto italiane era ormai troppo alta e incolmabile anche per un campione. Intanto in casa MV, superato lo scoramento per la perdita di Graham, si era provveduto ad ingaggiare altri due inglesi, Lomas e Dale che pur essendo bravissimi, non riuscirono ad affiatarsi con la moto in modo tale da impensierire Duke e le Gilera.
Classifica Finale
1) 1) Geoffrey Duke (Gilera)
2) 2) Ray Amm (Norton)
3) 3) Ken Kavanagh (Guzzi)
1955
La MV assunse Ray Amm, dando il colpo finale alla Norton che decise di ritirarsi ufficialmente dalle corse, anche se continu? per tanti anni a produrre ed a vendere ai piloti privati moto molto simili a quelle ufficiali. La casa di Cascina Costa assunse inoltre Umberto Masetti, ormai stanco di subire la dittatura di Duke in Gilera e desideroso di un rilancio. Amm venne ad Imola a correre la Coppa d?oro Shell, una gara pre-campionato con forti premi ed ingaggi, organizzata da Checco Costa, il padre del medico dei corridori Claudio. Ma l?esordio si trasform? in tragedia, perch? durante la corsa delle 350 il nuovo pilota della MV cadde alla curva della Rivazza rimanendo ucciso. Fu un nuovo durissimo colpo per il Conte Agusta che dovette affidarsi per il campionato a Masetti, ormai in declino, che riusc? a mantenere le promesse fatte soltanto a Monza, dove vinse favorito da problemi ai pistoni delle Gilera. Intanto Duke e la Gilera erano riusciti finalmente a vincere anche il TT dominando poi in lungo ed in largo il campionato.
Classifica Finale
1) Geoffrey Duke (Gilera)
2) Reginald Armstrong (Gilera)
3) Umberto Masetti (MV Agusta)
1956
Alla fine della stagione ?55, in casa MV non si sapeva pi? cosa fare, quando nel campionato inglese si mise in luce il ventunenne John Surtees, che con la Norton, riusc? a battere anche Duke. Ma una cosa era guidare sui tortuosi circuiti inglesi una monocilindrica leggera e con un gran telaio, un?altra guidare una 4 cilindri da 200 Kg a carenatura integrale. Molti piloti si erano bruciati in questo passaggio, e lo stesso incidente di Amm stava ad indicare in qualche modo questa cosa, anche se gli incidenti sono sempre in agguato e la sfortuna conta sicuramente di pi? dell?abilit? del pilota. John Surtees, fu quindi convocato a Monza, e a proposito di questa prova si racconta che, all?inizio sembr? in difficolt?, girando pianissimo e fermandosi ogni momento al box per lamentarsi e chiedere regolazioni sulla moto. Quando ormai erano tutti spazientiti, l?inglese si ferm? per l?ennesima volta, ma per affermare ? adesso moto bene? e ripartire andando a battere il record della pista. Ma l?assunzione di Surtees fu una volta tanto fortunata per la MV per un altro motivo: la squalifica dovuta ad uno sciopero che si abbatt? su tutti i migliori piloti facendogli saltare le prime due gare. Surtees pot? vincere cos? il TT e in Olanda, poi in Belgio rientrarono gli altri piloti, ma la giornata fu addirittura trionfale per la MV che vinse per la prima volta tutte e quattro le classi del GP, cosa che sarebbe diventata abituale qualche anno pi? tardi, ma che in quel momento ebbe del clamoroso. A quel punto il mondiale era vinto e neppure l?infortunio che imped? a Surtees di correre a Monza lo priv? del titolo. Questo ultimo gran premio ebbe un protagonista inatteso, il ternano Libero Liberati, che dopo tanta anticamera era alfine riuscito a convincere Gilera sulle proprie capacit?. Liberati port? al debutto vittorioso la 4 cilindri 350, classe dominata fino a quel momento dalla Moto Guzzi, con una mono leggerissima e carenata progettata dal geniale ing. Carcano, il padre della 8 cilindri 500 che intanto stava cominciando ad incutere paura. Nella 500 Liberati ingaggi? un furibondo duello con Duke, immortalato da una celebre fotografia che li vede incollati uno nella scia dell?altro, cedendo solo di un soffio nella volata finale.
Classifica Finale
1) John Surtees (MV Agusta)
2) Walter Zeller (BMW)
3) John Hartle (Norton)
![](http://listproc.ucdavis.edu/archives/cbximages/log0303/att-0010/02-207681.jpg)
Qualcosa di notevole avvenne durante l?inverno ?50 in casa Gilera. L?ing. Remor litig? con il Commendatore e se ne and? alla MV ingaggiato dal conte Agusta, che stava impegnando grandi risorse per affermare la sua casa in questo sport. Dopo poco tempo usc? la nuova moto, molto originale nelle sospensioni a barre di torsione, nella trasmissione ad albero cardanico e con un curioso comando del cambio, con una leva per parte, una per salire ed una per scalare le marce. Il motore invece era assolutamente identico al 4 Gilera, la qual cosa provoc? grandi polemiche tra le due case. La nuova moto portata in gara al GP del Belgio da Artesiani arriv? quinta, mentre ottenne un buon terzo posto a Monza. La lotta per il titolo fu per il momento questione esclusiva di Gilera e Norton. Il TT vide apparire il primo grande campione della nuova generazione: l?inglese Geoffrey Duke, uno dei pi? grandi in assoluto, forse secondo solo a Mike Hailwood. Pilota freddo e calcolatore, inventore della tuta intera, fu il primo pilota a comprendere l?importanza della cura dei particolari, sia della moto sia dell?abbigliamento del pilota. Duke vinse la gara raggiungendo Bell, partito 3 minuti prima di lui, mentre Foster con la Guzzi e Graham furono nuovamente costretti al ritiro, con la Gilera ancora assente. I successivi gran premi in Olanda e Belgio furono vinti da quella che sembr? la risposta italiana a Duke: il giovane parmense Umberto Masetti. Dongiovanni, guascone, sempre impegnato fuori pista a spassarsela, forse perch? preso dalla intima paura di aver poco da vivere, dati i continui lutti che funestavano questo sport, si rivel? alla fine solo una meteora, anche se brillantissima. Preso il comando della classifica, Masetti si difese contenendo il ritorno di Duke, che vinse persino a Monza, circuito ultra veloce e quindi poco adatto alle Norton.
Classifica Finale
1) Umberto Masetti (Gilera)
2) Geoffrey Duke (Norton)
3) Leslie Graham (AJS)
1951
La MV, proseguendo nella sua escalation al titolo, assunse Leslie Graham, che fu quindi il primo grande pilota inglese a correre stabilmente con una casa italiana. Ottimo collaudatore, si impegn? in un grosso lavoro di messa a punto, che consistette essenzialmente nell?eliminare tutte le trovate avveniristiche di Remor, perci? la moto divent? sempre pi? simile alla Gilera, senza poterla per il momento impensierire. Tra le due litiganti, per?, si intromise la Norton che grazie a Duke e ad un nuovo telaio a doppia culla detto ?letto di piume? si afferm? non solo al solito TT, ma anche nelle gare del continente. Masetti vinse il GP di Spagna poi fu fermato da un incidente, sul finale del campionato ci furono le belle prestazioni di Alfredo Milani che vinse in Francia ed il GP delle Nazioni a Monza. Intanto la Moto Guzzi, dopo aver abbandonato il bicilindrico, adott? una doppia strategia: una mono evoluta per i circuiti lenti e lo sviluppo di avveniristici motori per quelli veloci. Fu, infatti, sviluppato prima un quattro longitudinale, poi, qualche anno pi? tardi, il famoso 8 cilindri a V, raffreddato ad acqua, che ebbe grossi problemi per la carburazione e l?accensione. Quando infine sembr? prossimo a dominare le corse, fu mandato in soffitta dal clamoroso ritiro dalle competizioni della casa.
Classifica finale
1) Geoffrey Duke (Norton)
2) Alfredo Milani (Gilera)
3) Umberto Masetti (Gilera)
1952
La MV cominci? ad andare fortissimo, ma fu frenata da banali guasti che rallentarono la marcia di Graham in classifica. Il TT fu vinto da Armstrong con la Norton, mentre Duke fu costretto al ritiro, con Graham che scese al secondo posto perdendo tempo al rifornimento. Ancora assenti, per i soliti motivi le Gilera. In Olanda e Belgio avvenne l?improvvisa resurrezione di Masetti, che fece una nuova doppietta portandosi in testa alla classifica. Tardivo fu il recupero di Graham che vinse a Monza a medie record e nella gara conclusiva in Spagna.
Classifica finale
1) Umberto Masetti (Gilera)
2) Leslie Graham (MV Agusta)
3) Reginald Armstrong (Norton)
1953
Stagione invernale ricca di polemiche. Gilera ormai stufo di non poter partecipare al TT, e consapevole che la MV con Graham aveva un grosso vantaggio, si decise al grande passo e consigliato dal solito Taruffi, direttore sportivo della squadra, assunse la prima e la seconda guida della Norton, cio? Duke ed Armstrong. I piloti italiani, primo fra tutti Masetti, ma anche Milani, Liberati, Colnago dovettero da quel momento mordere il freno e disputare solo il campionato Italiano e poche gare iridate. I giornali inglesi gridarono al tradimento, accusando le case italiane di slealt? e la vigilia del TT fu vissuta con grande attesa e passione. Intanto la Norton, depauperata dei sui migliori piloti, pescando in quello che a quel tempo era un vivaio inesauribile, assunse il rhodesiano Ray Amm. Era questo un pilota spavaldo e coraggioso che soleva dire: " se nel fare una curva non provo spavento vuol dire che l? ho presa piano!". Il TT inizi? bene per Graham: vincitore delle 125, alla premiazione, dette appuntamento sullo stesso podio per il giorno della 500. Durante il riscaldamento della moto prima della gara, fu vittima di una caduta ferendosi al braccio. Medicata la ferita, prese regolarmente il via, transitando al terzo posto dopo il primo giro dietro Duke e Amm. Gettatosi all?inseguimento fece in pieno la curva in discesa dopo il traguardo, ma non riusc? a tenere la moto schiantandosi contro un muro a grande velocit?. L?incidente mortale non ferm? la corsa, perch? la morte, in questa assurda gara rientrava nelle regole del gioco ed oltre 150 piloti vi hanno perso la vita. Caduto senza conseguenze Amm, che riprese la corsa, Duke sembr? sicuro vincitore, ma proprio all?ultima curva del Governor?s bridge, fin? per terra per aver aperto troppo bruscamente il gas. Sarebbe stato un successo clamoroso per la Gilera e per il pilota, all?esordio con la 4 cilindri, invece la Norton con Amm riusc? ancora una volta a vincere la gara. Nei successivi gran premi non ci fu per? niente da fare il binomio Duke-Gilera infil? una lunga serie di vittorie dimostrandosi imbattibile.
Classifica finale
1) Geoffrey Duke (Gilera)
2) Reginald Armstrong (Gilera)
3) Alfredo Milani (Gilera)
1954
La Norton tent? una disperata ultima difesa, potenziando il motore e affidandosi alla bravura e al coraggio di Amm, che aveva avuto il fegato di guidare nelle prove del TT la Norton Kneeler, una moto che si guidava inginocchiati, e che fu poi ritirata dalla stessa Norton che la ritenne troppo pericolosa. La vittoria di Amm al TT suscit? nuove polemiche perch? ottenuta in circostanze fortunose. Proprio mentre Duke perdeva temporaneamente il comando in favore di Amm per fare rifornimento, sul circuito calava la nebbia e gli inglesi decretarono prontamente la fine della gara con questa classifica. Nei successivi gran premi Duke si dimostr? imbattibile, mentre Amm fece miracoli precedendo in alcuni circuiti, ogni altro pilota alla guida di una 4 cilindri che non fosse Duke stesso. Sul velocissimo tracciato di Monza il rhodesiano fin? addirittura doppiato, a dimostrazione che la differenza di potenza tra la Norton e le moto italiane era ormai troppo alta e incolmabile anche per un campione. Intanto in casa MV, superato lo scoramento per la perdita di Graham, si era provveduto ad ingaggiare altri due inglesi, Lomas e Dale che pur essendo bravissimi, non riuscirono ad affiatarsi con la moto in modo tale da impensierire Duke e le Gilera.
Classifica Finale
1) 1) Geoffrey Duke (Gilera)
2) 2) Ray Amm (Norton)
3) 3) Ken Kavanagh (Guzzi)
1955
La MV assunse Ray Amm, dando il colpo finale alla Norton che decise di ritirarsi ufficialmente dalle corse, anche se continu? per tanti anni a produrre ed a vendere ai piloti privati moto molto simili a quelle ufficiali. La casa di Cascina Costa assunse inoltre Umberto Masetti, ormai stanco di subire la dittatura di Duke in Gilera e desideroso di un rilancio. Amm venne ad Imola a correre la Coppa d?oro Shell, una gara pre-campionato con forti premi ed ingaggi, organizzata da Checco Costa, il padre del medico dei corridori Claudio. Ma l?esordio si trasform? in tragedia, perch? durante la corsa delle 350 il nuovo pilota della MV cadde alla curva della Rivazza rimanendo ucciso. Fu un nuovo durissimo colpo per il Conte Agusta che dovette affidarsi per il campionato a Masetti, ormai in declino, che riusc? a mantenere le promesse fatte soltanto a Monza, dove vinse favorito da problemi ai pistoni delle Gilera. Intanto Duke e la Gilera erano riusciti finalmente a vincere anche il TT dominando poi in lungo ed in largo il campionato.
Classifica Finale
1) Geoffrey Duke (Gilera)
2) Reginald Armstrong (Gilera)
3) Umberto Masetti (MV Agusta)
1956
Alla fine della stagione ?55, in casa MV non si sapeva pi? cosa fare, quando nel campionato inglese si mise in luce il ventunenne John Surtees, che con la Norton, riusc? a battere anche Duke. Ma una cosa era guidare sui tortuosi circuiti inglesi una monocilindrica leggera e con un gran telaio, un?altra guidare una 4 cilindri da 200 Kg a carenatura integrale. Molti piloti si erano bruciati in questo passaggio, e lo stesso incidente di Amm stava ad indicare in qualche modo questa cosa, anche se gli incidenti sono sempre in agguato e la sfortuna conta sicuramente di pi? dell?abilit? del pilota. John Surtees, fu quindi convocato a Monza, e a proposito di questa prova si racconta che, all?inizio sembr? in difficolt?, girando pianissimo e fermandosi ogni momento al box per lamentarsi e chiedere regolazioni sulla moto. Quando ormai erano tutti spazientiti, l?inglese si ferm? per l?ennesima volta, ma per affermare ? adesso moto bene? e ripartire andando a battere il record della pista. Ma l?assunzione di Surtees fu una volta tanto fortunata per la MV per un altro motivo: la squalifica dovuta ad uno sciopero che si abbatt? su tutti i migliori piloti facendogli saltare le prime due gare. Surtees pot? vincere cos? il TT e in Olanda, poi in Belgio rientrarono gli altri piloti, ma la giornata fu addirittura trionfale per la MV che vinse per la prima volta tutte e quattro le classi del GP, cosa che sarebbe diventata abituale qualche anno pi? tardi, ma che in quel momento ebbe del clamoroso. A quel punto il mondiale era vinto e neppure l?infortunio che imped? a Surtees di correre a Monza lo priv? del titolo. Questo ultimo gran premio ebbe un protagonista inatteso, il ternano Libero Liberati, che dopo tanta anticamera era alfine riuscito a convincere Gilera sulle proprie capacit?. Liberati port? al debutto vittorioso la 4 cilindri 350, classe dominata fino a quel momento dalla Moto Guzzi, con una mono leggerissima e carenata progettata dal geniale ing. Carcano, il padre della 8 cilindri 500 che intanto stava cominciando ad incutere paura. Nella 500 Liberati ingaggi? un furibondo duello con Duke, immortalato da una celebre fotografia che li vede incollati uno nella scia dell?altro, cedendo solo di un soffio nella volata finale.
Classifica Finale
1) John Surtees (MV Agusta)
2) Walter Zeller (BMW)
3) John Hartle (Norton)
![](http://listproc.ucdavis.edu/archives/cbximages/log0303/att-0010/02-207681.jpg)
![](http://listproc.ucdavis.edu/archives/cbximages/log0303/att-0010/03-2076e5.jpg)
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