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Le frasi "celebri" dei piloti

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    #166
    2003 box del team Abruzzo. Mentre stanno iniziando le prove inizia a piovere. Gran trambusto nel box. Chi cerca le gomme rain. Chi si sistema il casco. Arriva Perugini si guarda intorno ed esclama . CALMA RAGAZZI. L'INVERNO E' LUNGO.....

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      #167
      2004. Aeroporto di Jerez. Perugini va da Uncini e gli dice : A Frà je poi dì a quello che guida la safety car d'annà più piano. Io con sta Gilera parto sempre ultimo e me trovo sempre sta machina attaccata ar culo......

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        #168
        Originally posted by Hantar View Post
        2004. Aeroporto di Jerez. Perugini va da Uncini e gli dice : A Fr? je poi d? a quello che guida la safety car d'ann? pi? piano. Io con sta Gilera parto sempre ultimo e me trovo sempre sta machina attaccata ar culo......
        mitico stefano ancora ancora io mi ricordo quando all'esordio arrivo' 2? nella mitica LAGUNA SECA, al bar un amico je fa' a ste' ma com'eh er discesone de sto' cazz de cavatappi, e lui"aho' che te devo di' me pare meglio de la discesa dell'orto mio"

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          #169
          ahahhahahhaahhaha grandissimo!!!!!!

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            #170
            sentite Gianfranco Bonera dal libro MATTI DALLE GARE, che consiglio a tutti,

            "il giorno piu' importante della mia vita,e'stato, quando mi ha cercato,Pasolini per, andare a provare insieme a Monza.Era il '73, mi ha telefonato a casa,non ci eravamo mai parlati prima.Voleva fare il confronto fra 2 moto e mi chiese di guidarne una .Cosi' 15 giorni prima del G.p. delle Nazioni girammo a Monza assieme , fu' una cosa , molto strana e molto bella.Al Gran Premio delle Nazioni, io correvo con la mia moto personale , ruppi il motore durante le prove ufficiali,e allora lui mi diede la sua moto, sulla quale montai i miei numeri, per permettermi di fare il tempo, ottenni cosi' il 4? tempo assoluto.Lui con la stessa moto, era primo o secondo,nessun altro avrebbe fatto una cosa del genere.Sono gesti rari nel mondo delle corse.Il giorno dopo lui mori'.Uno dei miei rimpianti e' di non averlo conosciuto bene"

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              #171
              Che Grande!!!!

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                #172
                forzaaaaaaaaaa!"!!!!!!!!!!!

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                  #173
                  uppeteeeeeeeeeeeeeeeee

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                    #174
                    Ayrton Senna da Silva:



                    Se una persona non ha pi? sogni, non ha pi? alcuna ragione di vivere. Sognare ? necessario, anche se nel sogno va intravista la realt?. Per me ? uno dei principi della vita.

                    Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Per? puoi dare il tuo contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per la povert? non lo dir? mai. La F1 ? ben misera cosa in confronto a questa tragedia.

                    Sono un privilegiato, ho sempre avuto una vita molto bella. Ma tutto quello che ho ottenuto dalla vita l?ho guadagnato con l?impegno e il desiderio fortissimo di raggiungere i miei obbiettivi , di vincere, nella vita, non come pilota. Perci? lasciate che vi dica che chiunque voi siate nella vita, sia che siate al livello pi? basso, o al pi? alto, dovete avere una grande forza e una grande determinazione e dovete affrontare qualsiasi cosa con grande amore e fede in *** e un giorno raggiungerete i vostri obbiettivi e avrete successo.

                    Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza.

                    Ogni persona ha la sua fede, il suo modo di guardare alla vita. La maggior parte della gente rifiuta temi come questi. Per quanto mi riguarda l'importante e essere in pace con se stessi. Il modo per trovare questo equilibrio per me passa attraverso la fede in ***.

                    I ricchi non possono vivere su un?isola circondata da un oceano di povert?. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilit?.

                    Se ho fatto le cose che ho fatto ? perch? ho avuto, nella vita, una grande possibilit?. Crescere nel modo giusto, vivere bene, godere di una buona salute, imparare molto. E sono stato aiutato, nei momenti giusti, ad andare nella giusta direzione.

                    La cosa pi? importante ? essere te stesso, senza permettere a nessuno di ostacolarti, senza essere diverso perch? qualcuno vuole che tu sia diverso. Devi essere te stesso. Molte volte farai degli errori a causa della tua personalit?, del carattere o delle interferenze che puoi trovare lungo il cammmino. Ma solo cos? puoi imparare: dai tuoi errori. E' questa la cosa principale: utilizzare gli errori per imparare. Io credo nell'abilit? di concentrarsi profondamente, in modo da rendere e progredire ancora di pi?.

                    La vita ? troppo breve per avere dei nemici.

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                    Il rapporto con il rischio

                    C?? una certa dose di rischio nelle corse automobilistiche e la F1, come sapete, fa parte di queste corse. Cos? quando guidi, fai le prove o corri sei esposto a dei rischi. Ci sono rischi calcolati e altri che provocano situazioni inaspettate. E tu puoi non esserci pi?, cosi, in una frazione di secondo. In questo modo capisci che tu non sei nessuno. All?improvviso la tua vita pu? finire. Ci? fa parte di questo mestiere, o lo affronti da professionista, in modo distaccato o altrimenti lasci perdere e smetti e si da il caso che io ami troppo quello che faccio per lasciare semplicemente perdere; non posso ? parte della mia vita. (frase originale inglese in formato wav, 250KB )

                    Nessuno ? immortale, la differenza tra i piloti e la gente comune ? che noi siamo pi? esposti ai rischi. Che cosa ci puoi fare? Siamo esposti ai rischi. Potresti smettere di correre... e pensare di essere al sicuro, ma poi pu? capitarti un incidente per strada. Credo che faccia parte della vita stessa. La cosa importante ? aumentare il pi? possibile la sicurezza, non solo sui circuiti, ma anche sulle vetture. Fortunatamente, ho avuto... ho... una vettura molto solida, progettata molto bene, che mi ha salvato la vita, questa volta, ma posso assicurarvi che la prossima volta che passer? in quel punto, far? la stessa cosa, perch? dar? tutto gas. Non ho altra scelta. O corro a tutto gas oppure non corro per niente. Un pilota deve essere pronto a un'eventualit? del genere, ma dovremmo avere uno spazio di fuga migliore.

                    Credo si possa correre a 300 all?ora limitando il rischio al minimo. Occorre sedersi ad un tavolo insieme ai rappresentanti della federazione e ai costruttori. Bisogna impegnare uomini e soldi nella ricerca del migliore compromesso tra sicurezza e spettacolarit?. Nessuno ci ha ordinato di correre in F1, ma non siamo pagati per morire.

                    Le vetture diventano ogni giorno pi? veloci; i circuiti restano sempre gli stessi e molti non sono pi? adeguati gi? da qualche anno.

                    Le cose ti riportano alla realt? di quanto tu sia fragile; ad un certo momento tu stai facendo qualcosa che nessun altro ? capace di fare. In quello stesso momento sei visto come il migliore, il pi? veloce, ma sei enormemente fragile. Perch? in un piccolo secondo, ? tutto finito.

                    Togliere tutta l'elettronica ? stato un grande errore, le macchine sono molto veloci e difficili da guidare. Sar? una stagione mica da ridere, con molti incidenti.
                    (Test invernali del 1994)

                    Ci sono 3 o 4 sconnessioni alla curva del Tamburello e mi auguro che si sia pensato a far qualcosa...
                    (Gp San Marino 1994)

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                    Competizione, velocit? e vittoria

                    Correre, competere ? nel mio sangue, ? parte di me, ? parte della mia vita; ? da sempre che lo faccio e viene prima di ogni altra cosa. (frase originale inglese in formato wav, 24KB)

                    Correre ? la mia passione. La F1 ? una gran parte della mia vita. Battermi al volante ? nel mio sangue. Non sfuggire alla lotta ? nella mia natura. Io voglio essere il pi? veloce, io voglio dimostrare di essere il migliore.

                    La spinta ad essere pi? competitivo ? una cosa molto stimolante per me, non saprei, almeno adesso, come farne a meno.

                    E' strano. Proprio quando penso di essere andato il pi? lontano possibile, scopro che posso spingermi ancora oltre.

                    Credo che sia molto importante per un pilota vincere un campionato dimostrando una netta e indiscutibile superiorit?.

                    Non ? realistico pensare di vincere sempre ma io spero sempre che questo non sia il week-end in cui perdo.

                    Ho bisogno di fare qualcosa di speciale. Ogni anno qualcuno vince un titolo. Io voglio fare di pi?.

                    La cosa importante ? vincere tutto, sempre.

                    Io voglio vincere sempre. L'opinione secondo cui la cosa importante ? competere ? un assurdit?.

                    ? la voglia di vincere che mi spinge ad andare avanti. ? questa la mia maggiore motivazione; la voglia di vincere ? ci? che mi spinge a gareggiare.

                    Credo che ogni pilota sia convinto di essere il migliore e di poter vincere tutto.

                    Tutti vogliamo vincere e c'? soltanto un posto per la vittoria, soltanto un numero uno (frase originale italiana in formato wav, 25KB)

                    Pensi di avere un limite, cos? provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po' pi? forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all'esperienza, puoi volare molto in alto.

                    Una volta che hai vinto, devi andare avanti fino alla fine perch? ti impegni ad un livello tale per il quale non esistono compromessi. Devi dare tutto ci? che hai, tutto, assolutamente tutto. E qualche volta trovi un po' di pi? perch? se cerchi di pi?, trovi di pi?...se vuoi stare in testa, se vuoi vincere.

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                      #175
                      Alain Prost, J.M. Balestre e i suoi guai "politici"

                      Lui con me è umanamente incompatibile, ma non riesco ad immaginare la mia carriera senza lo stimolo rappresentato da Alain.

                      Nessuno può mettere in dubbio che Prost sia un grande pilota; i suoi risultati parlano da soli; ma non c'è nient'altro in comune tra noi

                      Che cosa si aspettavano che facessi? Eravamo praticamente appaiati, per restagli dietro in quel punto avrei dovuto sollevare il piede dal gas, non eravamo ancora al punto di frenata. E io sono un pilota.
                      (Imola 1989, "il primo alla prima curva vince", aveva stabilito con Prost. Ma se la prima curva di Imola fosse la Tosa? ;-) )

                      È chiaro che io abbia pensato di abbandonare, andarmene a casa e non venire qui. Sono un professionista ma anche un essere umano e i miei valori di vita sono più forti del desiderio di molti d'influenzarli e di distruggerli. Ecco perché oggi sono qui, correrò al massimo, perché tutti noi, come voi della stampa, tutti quelli che contribuiscono, direttamente o indirettamente, all'automobilismo (applauso) hanno responsabilità nei confronti di questo universo di tifosi e dei milioni di telespettatori che ci guardano in televisione. Bisogna fare attenzione a non essere usati, evitare di pubblicizzare valori sbagliati oppure concetti errati. Sfortunatamente, questo accade di frequente.
                      (Dopo la squalifica di Suzuka 1989)

                      Certo. Proprio così. Non ero disposto a permettere che quel tipo arrivasse alla curva davanti a me. Doveva solo lasciarmi passare. Aveva la possibilità di passare lui per primo. Pensò di farlo. Ma non gli riuscì perché volevo farlo io. Non mi importava se ci saremmo scontrati. Spinsi a fondo la macchina, lui si spostò verso l'interno - e ci scontrammo. "Perché provocai l'incidente? Perché ero stato rovinato dal sistema. Se questo succede ogni volta che cerchi di fare il tuo lavoro in modo trasparente e giusto, cosa devi fare? Tirarti indietro e dire, 'grazie, sì, grazie'? È chiaro che non è possibile!
                      (Dopo l'incidente di Suzuka 1990)

                      Puoi aver torto o ragione, ma devi combattere per quello che ritieni giusto. Pensai di lottare per una cosa che ritenevo giusta, perché mi avevano rovinato l'anno prima e durante l'inverno. Poi mi hanno rovinato qui quando ho ottenuto la pole position e avrei dovuto partire dal lato giusto. Posso garantirvi che, se la pole position fosse stata assegnata in maniera corretta, non sarebbe accaduto alcun incidente, perché avrei avuto un avvio migliore. Sarei stato in testa alla prima curva, senza alcun problema. Tutto questo accadde a causa di una decisione sbagliata, influenzata da Balestre (Senna dava dei colpi sul tavolo per enfatizzare ogni singolo passo del discorso). Tutti lo sanno ora e tutti ne conosciamo il motivo. Il risultato fu la collisione alla prima curva. Contribuii all'accaduto, sì, ma la responsabilità non fu mia.
                      (Dopo l'incidente di Suzuka 1990)

                      Ok, hanno cercato di fregarmi, dandomi il posto sbagliato (sulla griglia)... perciò, se Prost riesce a partire in testa, alla prima curva io non mollo. Sarà meglio che non si trovi davanti a me alla prima curva, perché non ce la farà'. Ed è proprio andata così. Avrei tanto voluto che non accadesse. Avrei tanto voluto partire meglio, perché, in quel caso, sarei stato in testa e avremmo potuto combattere in un modo più pulito".
                      (Dopo l'incidente di Suzuka 1990)

                      Se uno parte in pole deve trarne un vantaggio altrimenti perché un pilota ed una squadra fanno tanti sforzi e spendono tanti soldi in ricerca e sviluppo? A Suzuka la posizione da cui parte l'uomo in pole è sbagliata, perché pattini con le ruote e parti male. Allora dove vogliamo arrivare? All'assurdo: in questo circuito mi conviene partire in pole in quell'altro no. Queste sono furbizie, non è piu sport perché nello sport ci vuole chiarezza e pulizia.

                      Dedico questa vittoria a chi mi ha fatto perdere il mondiale '89... Le corse sono fatte cosi', a volte finiscono subito dopo il via, a volte a sei giri dalla fine.
                      (Giappone 1990)

                      Sono contento per il titolo, dovrebbe essere un esempio per i piloti di oggi e per quelli di domani. Ma ho ancora in mente le ingiustizie che ho dovuto subire qui a Suzuka per le stupide ingerenze dei politicanti... Balestre mi rubo' un titolo nell' 89, hanno detto che gli ho chiesto scusa, ma non e' vero. Nell' inverno successivo mi fegarono in modo vergognoso. Non potevo parlare, mi avrebbero ritirato la licenza, invece dovremmo poterci difendere come esseri umani.
                      (Suzuka 1991)

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                      Stile di guida

                      Quando correvo con le FF1600 avevo qualche problema di guida. La FF2000 mi è sembrata molto più facile, più leggera, più naturale da guidare. Con la Ralt F3 mi sono trovato ancora meglio. Credo che questo sia molto importante: mi trovo meglio man mano che la potenza aumenta.

                      Sì, ho mandato a monte una vittoria certa. Ma competere non è solo stare davanti, in testa per tutta la gara e raggiungere la bandiera a scacchi, o partire dietro e aspettare che gli altri facciano un errore o rompano il motore, sperando così di vincere. Il mio stile è differente: io voglio aggiudicarmi ogni vittoria per merito mio. È questo il vero piacere di correre e vincere. Se non si fa altro che aspettare gli errori degli altri, si coglie solo una frazione del piacere, e io corro per il piacere di vincere.

                      Quando c'è uno spiraglio, durante una competizione di alto livello, con le vetture così vicine l'una all'altra... quando si hanno gli stessi cavalli di potenza, la stessa tenuta di strada, lo stesso carico aerodinamico... sappiamo tutti quanto sia difficile sorpassare. Questo accade perché i circuiti non sono costruiti correttamente per le manovre di sorpasso. Non c'è scelta; o ti dedichi totalmente ad essere un pilota professionista che vuole vincere, oppure... arriverai terzo, o quinto. A me non interessa arrivare secondo o terzo. Io corro per vincere, per quanto è possibile. Può anche succedere che commetta un errore, certo. È impossibile fare sempre la cosa giusta. Ma io corro ... per vincere.

                      Forse sono un pilota d'attacco per il fatto di essere giovane ma questo non basta. Un attaccante fa cose eccezionali 1 volta su 10. Un tipo freddo, più calmo, potrà arrivare a risultati 4-5 volte su 10.

                      Per gareggiare in automobile bisogna essere freddi, razionali.

                      Finora ho fatto tante pole position: in confronto a questo dato, i giri veloci che ho segnato in gara sono relativamente pochi. La ragione di ciò è che non sempre ritengo che spingere al massimo per tutto un gran premio sia la scelta giusta: tutto il contrario di ciò che certa gente pensa, cioè che io rischio troppo, continuamente.

                      Mi piacciono i circuiti cittadini perché ti obbligano ad una guida molto pulita, costantemente al massimo della concentrazione.

                      Credo che poche persone tengano in considerazione questo fattore. Da quando sono un pilota di Formula 1, in realtà sin dai tempi del go-kart, fatta eccezione per il 1984 in Formula 1, sono sempre partito davanti, non sempre in pole position, ma in prima fila, primo o secondo posto. Se si parte sempre davanti agli altri, è più probabile che ci si trovi coinvolti in battaglie, perché chi sta davanti è lì per vincere, non per scherzare.

                      Quando si è sotto pressione, in un campionato o in una gara particolare, colui che sa combinare aggressività e calcolo otterrà il miglior risultato. E si ha bisogno di una mente lucida per capire quando è il momento giusto per essere aggressivi e quando bisogna fare dei calcoli. Per vincere un mondiale bisogna combinare questi due elementi nelle dosi giuste, al momento giusto.

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                      Passato, futuro e sogni

                      Non mi pongo limiti. Ho 33 anni e penso di averne ancora tanti davanti a me.

                      Oggi, o tra dieci anni, se ci sarà ancora la Formula 1, il pilota sarà sempre al centro dell'attenzione, perché il pubblico va alle corse per vedere i piloti piuttosto che le macchine. Il pilota verrà sempre prima della macchina.

                      Vorrei che nel 1993 ci fossero tre Williams, una per me, una per Mansell, una per Prost.

                      A me piace molto guidare e vorrei poterlo fare sempre senza altre preoccupazioni.

                      Il mio più grande desiderio è sempre stato di andare più veloce di tutti, anche dell'orologio. Penso che con un simile pensiero, presto o tardi tutti i risultati arrivino come una conseguenza.

                      Io non potrei mai, una volta smesso di correre, avere un futuro in F1, come hanno fatto molti miei colleghi. Ho troppe cose buone dall'altra parte della mia vita per scegliere di restare sempre in F1

                      La realtà è che ho imparato molto. E deve essere così. Se un giorno smetti di imparare sei finito, la parabola discende. Non mi sento arrivato.

                      Quando correvo nelle categorie minori era puro "feeling" era solo un piacere. Ora è tutto più duro, molto più difficile. C'è molto meno spazio per il divertimento per ciò che faccio.

                      Il matrimonio, i figli? Calma... ma di sicuro, al momento giusto, dei bambini li vorro' anch'io.

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                      Vettura e squadra

                      La motivazione più grande è sapere che c'è una squadra di due - trecento persone che lavorano con me. Sono là per me, credono in me, sanno che arriverò là in orario e che non li deluderò.

                      Durante una gara dipendi da una vettura che è molto complicata, che può sempre darti dei problemi. Non è una semplice racchetta da tennis con cui colpisci una palla. Dipendi da una squadra intera che collabora, da un insieme di forze e di persone che lottano per un obiettivo comune. È molto complesso. Se fosse facile, saremmo tutti campioni.

                      Io voglio avere la macchina migliore possibile, per poter vincere.

                      Se nel '94 avro' la macchina migliore, e' anche un diritto che mi sono conquistato.

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                      Passioni ed emozioni

                      Non saprete mai come si sente un pilota quando vince. Quel casco nasconde sentimenti incomprensibili.

                      Ogni qualvolta ti alleni o gareggi in un Gran Premio, si crea una forte tensione, dato che ci sono molte responsabilità e rischi, che contribuiscono a creare una situazione di stress. Ma, con il tempo, si impara a controllarsi meglio, ma mai fino in fondo.

                      Quando una persona si trova in una posizione di forza e gode di credibilità, non esiste denaro che possa comprare questa credibilità - possiamo solo vincere o perdere.

                      Fino a che la mia passione per la mia professione sopravvive, il mio sogno sopravviverà. Il giorno che questa passione comincerà ad indebolirsi, il mio sogno finirà. La Formula è un mondo di forti emozioni e personalità dove il debole non sopravvive.

                      Non è solo una caccia al titolo mondiale: è una passione molto più vasta. E che richiede un enorme concentrazione.

                      La cosa importante è la gioia che mi da ogni vittoria, il piacere che offre, al pari di una grande conquista, un'enorme sfida, come combattere e vincere una battaglia. Senza queste emozioni, tutte queste emozioni, correre non avrebbe senso.

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                      La Ferrari

                      Sì, sono il nemico della Ferrari, nemico sul piano sportivo, ma la gente mi vuole bene. E' normale che a volte mi fischi, ma non lo fa con cattiveria...

                      In parte perché ho ancora tempo davanti a me, sono certo che un giorno guiderò una rossa Ferrari, è uno dei miei sogni.

                      Quello che posso dire è che la Ferrari per me resta un mito.

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                      Varie

                      Non è un pilota da corsa, è un idiota
                      (Riferito a Irvine, che lo aveva ostacolato in fase di doppiaggio, Giappone 1993)

                      La pole position è come una gara di cento metri. Dai tutto quello che hai, in quel minuto, minuto e mezzo, trattenendo il fiato in certe curve, non respirando per bilanciare meglio la vettura, per aumentare la sensibilità. La carica di adrenalina è incredibile, da un secondo all'altro. Credo che sia il momento più grande, il più forte, il più alto... Ne ho già ottenute 52 e spero di conquistarne ancora. Ogni volta che ottengo una pole position, mi sento rinascere e voglio accaparrare la prossima, anno dopo anno, pole dopo pole

                      Se guadagni tanto è perché meriti e vali tanto.

                      Vedi loro [i giornalisti] vorrebbero sempre da me una lamentela contro Prost. In mancanza di questa va bene anche una considerazione sulla Fede. Se invece mi dilungo su un fatto squisitamente tecnico, chiudono i taccuini e leggo nei loro occhi lo smarrimento. Di fatto non scriverebbero nulla: cerco allora di aiutarli...

                      Se sono ossessivo, lo sono in una maniera positiva. Io ho una forte spinta naturale, ma non è dannosa non è un problema.

                      E' un po' difficile stringere un rapporto con una persona dell'altro sesso. Soprattutto se sei giovane e fai una vita che attira le ragazze.

                      Poche persone mi conoscono davvero, pochi mi conoscono, e nemmeno loro sanno cosa serva a un pilota per arrivare al traguardo in Formula 1 e vincere.
                      (frase by Alessandro)

                      Il ragazzo Senna ha lasciato il posto all'uomo Senna. E non sono sicuro che questo sia proprio un bene. In questi anni ho imparato molte cose, ho visto anche tante cose brutte intorno a me.
                      (Inverno 1990)

                      La mia responsabilità è forse più grande verso i più giovani, i bambini, perché da parte loro avverto un grande affetto e ammirazione, e questo mi spinge a lottare ancora di più per dare loro qualcosa di speciale. Perciò io mi sento, soprattutto, responsabile nei confronti dei bambini che amano le corse, che si alzano presto e assillano i genitori perché li portino all'autodromo. E, come accade con le persone a cui sono molto vicino, sto bene quando li incontro.

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                        #176
                        ero da un po di tempo che non leggevo questo post.....
                        maledetto me!!!

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                          #177
                          Originally posted by Mamo il polso View Post
                          ero da un po di tempo che non leggevo questo post.....
                          maledetto me!!!

                          mamo dammi un po una mano.....

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                            #178
                            Aggiungo il MIO:Il Secondo è IL PRIMO DEI PERDENTI!:L'IMPORTANTE è VINCERE,NON Partecipare!(In qualsiasi contesto=Nella VITA!In GARE:Sacrosanto!).CIAO
                            Giancarlo Falappa
                            Last edited by Giancarlo Falappa; 22-01-08, 23:31.

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                            • Font Size
                              #179

                              prima di essere un grande pilota era un grande uomo

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                                #180
                                Originally posted by Giancarlo Falappa View Post
                                Aggiungo il MIO:Il Secondo ? IL PRIMO DEI PERDENTI!:L'IMPORTANTE ? VINCERE,NON Partecipare!(In qualsiasi contesto=Nella VITA!In GARE:Sacrosanto!).CIAO
                                Giancarlo Falappa
                                grande giancarlo!!!!!!!!

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