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Parliamo di musica

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    #241
    Sergio Cammariere, nato a Crotone, ? un personaggio singolare nel panorama musicale italiano. Pianista raffinato ed interprete coinvolgente, trae la sua ispirazione sia dalla musica classica, da Beethoven e Debussy, sia dalle sonorit? sudamericane, assimilando il calore e l?energia di autori come Jobim, Cartola e de Moraes. Notevole anche l?influenza esercitata dal jazz, verso il quale la sua musica riconosce il debito pi? grande grazie ad artisti del calibro di Art Tatum, Peter Nero e Keith Jarrett.

    Gi? verso la fine degli anni ottanta comincia a comporre una serie di canzoni che sebbene molto valide rimangono inedite, eccezion fatta per i brani inseriti in un disco pubblicato nel 1993 con il cantautore Roberto Kunstler "I ricordi e le persone". Nel 1997 Cammariere partecipa al Premio Tenco, catturando l?attenzione di critica e pubblico. Poche note della sua esibizione bastano a far capire la sua statura artistica e la Giuria della manifestazione gli attribuisce all?unanimit? il Premio IMAIE come migliore esecutore e interprete della rassegna, consacrandolo ad autentica rivelazione dell?anno.

    Sulla scorta dell?interesse nato intorno alla figura di Sergio Cammariere, nel 1998 viene pubblicato "Tempo perduto" un Ep promozionale contenente tre brani suggestivi ed evocativi, sintesi espressiva di grande gusto ed equilibrio.
    "Dalla pace del mare lontano" ? il risultato di anni di collaborazione con il poeta e cantautore Roberto Kunstler. Anni che sono serviti a creare un?incredibile equilibrio armonico-emotivo, che fa delle canzoni contenute nell?album, delle piccole opere d?arte. E? stato registrato in presa diretta con la collaborazione di giovani musicisti che il mondo del jazz gi? conosce per il loro talento. Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria, Olen Cesari al violino, Fabrizio Bosso alla tromba e flicorno e Alex Britti alla chitarra.

    Tutto il 2002 ? all?insegna del live: dopo i primi concerti, il passaparola gira velocemente e i suoi spettacoli si arricchiscono di nuovo pubblico. Partecipa al 1? Maggio, dove non lascia indifferente nessuno.
    Durante il corso dell?anno riceve numerosi riconoscimenti: il Premio l?Isola che non c'era come migliore album d?esordio, il Premio Carosone e il Premio De Andr? come migliore artista dell?anno e La Targa Tenco 2002 ? Migliore Opera Prima per "Dalla pace del mare lontano". Vince il referendum di Musica e Dischi come migliore emergente dell?anno e riparte in tour debuttando dal prestigioso Teatro Studio di Milano.

    Nel marzo 2003 partecipa al suo primo Festival di Sanremo direttamente nella sezione Big con la canzone "Tutto quello che un uomo", che verr? inserita nell?album "Dalla pace del mare lontano".

    Nel 2004 esce il secondo lavoro, SUL SENTIERO: prodotto dal compianto Biagio Pagano e realizzato con la collaborazione di Amedeo Ariano, Luca Bulgarelli, Simone Haggiag, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri, viene anticipato dal singolo "Libero nell?aria".

    Nel 2006 esce quindi il terzo disco, IL PANE, IL VINO, LA VISIONE.

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      #242
      Fela Anikulapo Kuti (Abeokuta, 15 ottobre 1938 - Lagos, 2 agosto 1997), anche detto The Black President, nato come Olufela Olusegun Oludotun Ransome-Kuti fu un rivoluzionario, un attivista socio-politico sul fronte dei diritti umani ed un musicista, considerato il pi? importante artista africano del XX secolo.
      Inventore dell'afrobeat, genere musicale caratterizzato dalle ritmiche robuste, funky, groovy ed ossessive

      Perfetta icona del musicista e militante nero, Fela Kuti ha rappresentato meglio di ogni altro l?afro-beat nigeriano e in generale la nuova musica africana, assieme ai tormenti, alle contraddizioni, alle lotte del Continente Nero. E una ?lotta continua? ? stata la sua vita, costellata di ritmi e proclami incalzanti, di tragedie, di rocambolesche avventure: periodicamente arrestato dalle dittature militari del suo paese, la Nigeria, la sua casa-comune devastata, le registrazioni spesso distrutte, e le aggressioni fisiche, psichiche, morali. Gli spaccarono la testa, poi una gamba; diedero pi? volte fuoco alla sua casa; misero in carcere i suoi musicisti e stuprarono le sue numerose mogli-cantanti; uccisero sua madre scaraventandola da una finestra. Ma Fela non si ? mai arreso.

      La sua biografia racconta questa storia, che ? la storia di un?Africa in cerca di identit? e di pace. Fela conobbe negli USA le rivendicazioni e la lotta delle Pantere Nere, e si batt? per la promozione non solo dell?utopia panafricana, ma anche di idee e concetti autenticamente africani, di cui riappropriarsi riscoprendo le radici della propria cultura. Us? le sue canzoni per denunciare non solo la violenza e la corruzione dei governi africani, ma l?acquiescenza e la rassegnazione di tanti nigeriani, l?asservimento politico e culturale alle sirene d?Europa e d?America, la cupidigia e l?ignoranza.

      Fond? una comune utopistica, la ?Repubblica di Kalakuta?, in cui visse con i suoi musicisti e seguaci; vari movimenti politici, fra cui lo YAP (Young African Pioneers Movement), attivo nella controinformazione e nella formazione di attivisti; e soprattutto i Koola Lobitos negli anni Sessanta, gli Africa 70 nel decennio successivo, gli Egypt 80 durante i suoi ultimi vent?anni di vita. Alla loro testa invent? uno stile musicale ipnotico e incisivo, debordante nella grana grossa della sezione di fiati, eccitante nelle cadenze iterative e poliritmiche, irresistibilmente declamatorio nei messaggi scanditi dalla voce del leader.

      Apologetico, ideologico, afrocentrico, incazzato con Bach e con Platone, acido e amoroso, critico e rispettoso, lucido e delirante, contraddittorio e potente come fu il musicista, e come continua ad essere la sua musica.

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        #243
        Il Rastafarianesimo, o Rastafar-I (pronuncia: rastafarai, nel linguaggio delle I-words), è una fede religiosa di ispirazione cristiana.

        Il nome deriva da Ras-Tafari Makonnen, l'Imperatore che salì al trono d'Etiopia nel 1930 con il nome di Haile Selassie I e con i titoli di Re dei Re ("Negus neghesti"), Eletto di ***, Luce del Mondo, Leone Conquistatore della tribù di Giuda: in seguito alla sua incoronazione, alcuni cristiani riconobbero in lui il Cristo nella Sua Seconda Venuta in Maestà, Gloria e Potenza, come profeticamente annunciato dalle Sacre Scritture.

        Il rastafarianesimo è comunemente concepito secondo categorie radicalmente lontane dalla sua essenza: nasce infatti come nazionalismo, o meglio, come versione religiosa del movimento politico nazionalista conosciuto come Etiopismo.

        Il rastafarianesimo si è ispirato alla predicazione del leader Marcus Mosiah Garvey. Altri elementi di spicco, che hanno avuto un ruolo primario nella nascita di questo credo: Leonard Howell, H. Archibald Dunkley, e Joseph Nathaniel Hibbert.

        A partire dagli anni Ottanta la cultura Rasta si è diffusa nel resto del mondo, soprattutto grazie a Bob Marley e alla musica reggae, che ne veicola i contenuti.
        Last edited by edorsv99; 21-08-07, 08:27.

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          #244
          La Jamaica è una terra ricca di sole, mare, erba ed ottima musica; Reggae, Calypso e Ska.

          Nei primi anni ’60, dalla fusione di diversi stili (Rhythm&blues, Calypso e Mento) iniziò ad affermarsi un nuovo sound tipicamente locale, fortemente ritmico e quindi ballabile. La prima ondata di successi, con il precursore Prince Buster in testa, non oltrepassò i ristretti confini dell’isola, la seconda invece, definita Ska Revival, colpì violentemente l’Inghilterra nel 1979.

          L’irresistibile voglia di divertirsi e ballare ska-tenandosi, contagiò migliaia di giovani; emersero le prime bands; gli Specials, i Selecter, i Beat ed i Madness. Ispirandosi alla tradizione sixties ed adottando un classico look in bianco e nero, i componenti di questo nuovo movimento giovanile, si mescolarono ai punks, contagiandoli con il loro atteggiamento scanzonato e l’entusiasmo quasi solare.

          Sono gli Specials la prima formazione multirazziale ad uscire allo scoperto fin dal 1977, grazie all’ottimo tastierista Jerry Dammers, a Neville Staples, teppistello di Coventry, sovente inquilino del locale carcere, e Terry Hall, ragazzo tranquillo ed innamorato di musica Soul. Con un ensamble a sette elementi , incidono per la piccola etichetta indipendente 2 Tone, prima alcuni 45 giri, poi gli ottimi album: "The Specials", prodotto da Elvis Costello, e "More Specials", imperdibili per chi vuole accostarsi al genere Ska.

          Per quanto concerne i Selecter ed i Beat, i primi hanno pubblicato, sempre per la 2 Tone, "Too much pressure", interessante lavoro basato su brani ritmati e melodici con l’ottima voce di Pauline Black in primo piano; i secondi con "I just can’t stop it", "Wha’ happen" ed alcuni singoli fortunati, hanno raggiunto la Top Ten inglese nei primi anni ’80.

          Un discorso a parte, non fosse altro per il successo ottenuto, meritano invece i Madness. Nati a Londra nel quartiere di Camden town, sotto la guida del pianista Mike Barson e dei cantanti-ballerini Lord Suggs e Chas Smash, (nomi d’arte) uniscono alla genialità di un ritmo beat, un miscuglio di pub-rock, melodie orientali e fantasie classicheggianti, il tutto condito in salsa ska piccante. Dopo il primo singolo, che porta il loro nome, sono reclutati dalla Stiff Records e lanciati sulla cresta dell’onda, grazie ad una decina di canzoni strepitose, quasi tutte raccolte nei primi due albums: "One step beyond" ed "Absolutely". I loro divertentissimi spettacoli dal vivo sbarcano anche in America, dove il riscontro di pubblico non è di vaste proporzioni, forse a causa del dialetto cockney e l’umorismo tipicamente inglese.

          Nella seconda metà degli anni’80 il movimento Ska mostra le corde e si affievolisce l’interesse dei media, tuttavia è ancora viva l’incredibile forza di questa musica irresistibile. Potrebbe anche accadere che qualche d.j. illuminato, magari stanco dei soliti ritmi robotizzati, decida di proporre un po' di ska..... farebbe la felicità del suo pubblico!
          Last edited by edorsv99; 21-08-07, 09:23.

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            #245
            Joe Jackson ? nato a Burton on Trent, in Inghiterra, l'11 agosto 1955. A 11 anni comincia a suonare il violino, ma poco dopo passa al pianoforte svariando tra Beethoven, i Beatles e gli standard del jazz. I primi concerti sono proprio con la National Youth Jazz Orchestra; qualche anno pi? tardi ottiene una borsa di studio dalla London Royal Academy of Music. Con un gruppo chiamato Arms and Legs incide due singoli mentre la sera lavora come pianista al Playboy Club di Portsmouth.

            Nel 1979 la A&M lo mette sotto contratto, e pubblica il suo primo album, LOOK SHARP. La risposta del pubblico e della critica ? buona, e Jackson diventa uno dei nomi di punta della new wave inglese: rapidamente vengono pubblicati I'M THE MAN e BEAT CRAZY, dischi che svariano dal rock al reggae, con incursioni nella musica latina e nel jazz. Proprio al jazz delle big bands ? dedicato il successivo JUMPIN' JIVE, omaggio a Louis Jordan, Duke Ellington ed altri suoi idoli.

            E' il preludio al suo capolavoro, NIGHT AND DAY (1982), uno dei dischi pi? newyorchesi di sempre (realizzato per di pi? da un inglese) col quale rompe definitivamente con la new wave e rinuncia orgogliosamente alla chitarra. Con tale disco eclettico e raffinato, sembra aspirare al ruolo di compositore "adulto" e intellettuale: tuttavia il successivo BODY AND SOUL si rivela discontinuo e pretenzioso, nonostante qualche pezzo di successo. Nel 1986 arriva pertanto un parziale ritorno al rock, con BIG WORLD (tre facciate di vinile con canzoni nuove registrate dal vivo - al pubblico era stato chiesto di stare in silenzio).

            Ma da questo momento quella di Jackson diventa una sorta di gimkana tra i generi, che finisce per confondere i suoi stessi fans: nel 1987 esce WILL POWER, disco di musica strumentale con ambizioni classiche; nel 1988 ? la volta della colonna sonora di TUCKER, che lo riconsegna al genere "big band". Nonostante il ritorno al pop dal 1989 al 1991, ? chiaro che Jackson ha perso gran parte del seguito ottenuto nei primi anni '80. La cosa non sembra turbarlo: nel 1994 in occasione di NIGHT MUSIC dichiara l'addio (che si riveler? solo temporaneo) alla musica pop.

            Nel 1997 cambia casa discografica, firmando un contratto - non a caso - con un?etichetta specializzata in musica classica. Coerentemente, dopo HEAVEN AND HELL, pubblica la sua SYMPHONY N.1. Ma dopo l'uscita di un libro intitolato "A cure for gravity", torna a scegliere la versatilit?. Esce cos? il live SUMMER IN THE CITY, un ritorno al vecchio repertorio pop-rock, registrato con due dei suoi collaboratori pi? antichi (il bassista Graham Maby e il batterista Gary Burke). Qualche mese ed ecco l'uscita di NIGHT AND DAY II, ritorno sugli stessi luoghi del suo disco capolavoro, ma con una nuova mentalit?: pop e rock si uniscono a musica classica ed etnica. La mossa successiva ? la pi? sorprendente di tutte, dato il carattere inquieto del personaggio: in concomitanza con il venticinquennale delle registrazioni del disco di debutto, Jackson riassembla il quartetto degli esordi (Graham Maby, Gary Sanford e Dave Houghton) per un disco di inediti, ?Volume IV?, e un nuovo tour internazionale.

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              #246
              TALK TALK

              Formatisi a Londra nel 1981 dalle ceneri dei 'Reaction, duo punk composto da Mark Hollis e dal fratello Ed (nel 1979 erano riusciti a comparire con un pezzo in una compilation della Beggars Banquet), divengono un gruppo quando si uniscono ai due Paul Webb al basso (nato il 16 gennaio 1962) e Lee Harris (nato il 20 luglio 1962) alla batteria. Il fratello di Hollis lascia la band e al suo posto entra il tastierista Simon Brenner. Dopo un'iniziale fiducia della Island Records che ne aveva prodotto alcuni demo, i Talk Talk ottengono un contratto con la Emi, e nel 1982 realizzano il primo album The Party's Over prodotti da Colin Thurston, gi? produttore dei Duran Duran. Talk Talk e Today (14? posto in classifica) sono i singoli, che ricalcano la moda del periodo, synthpop e plastificata, in cui le tastiere la fanno da padrone; in generale tutto l'album ricalca gli stilemi New Romantic e la band non si distingue nella babele di gruppi guidata da Duran Duran e Spandau Ballet. Hollis non si ferma per? ai clich? suddetti e quasi subito cambia le carte in tavola: esce Brenner e il produttore Thurston abbandona il progetto. Il gruppo resta ufficialmente un trio, ma di fatto si ha l'ingresso di un quarto componente, Tim-Friese Greene, produttore, tastierista e compositore che insieme a Hollis assumer? la direzione artistica fino alla fine della band.

              Dopo un singolo interlocutorio (My Foolish Friend) esce il secondo album, It's my Life, pubblicato sempre dalla Emi nel 1984; l'omonimo singolo e Such a Shame (ispirata al libro The Dice Man di George Cockcroft) incarnano la volont? di uscire dal pop elettronico banale verso un intento pi? serio; brani come Dum Dum Girl e Tomorrow Started, creano atmosfere diverse, riflessive e musicalmente pi? curate, anche nei dettagli. Il trio, pur rimanendo tale, si allarga con buoni, talora ottimi turnisti. Le linee di basso di Webb e la voce di Hollis sono il marchio di fabbrica dei Talk Talk.

              Dopo due anni di concerti e lavoro in studio, esce nel 1986 The Colour of Spring, l'album della maturit?. Del sound degli esordi non resta che l'eco. La famiglia degli strumentisti si allarga, partecipano anche nomi prestigiosi, Steve Winwood all'organo, David Rhodes alla chitarra, Morris Pert alle percussioni, per citarne solo alcuni. I pezzi pi? commerciali sono Living in another World, notevole pop song trascinata dal drumming funky di Harris e dall'organo di Winwood e Life's Is What You Make It, il primo singolo, che porta la band addirittura a Sanremo '87; ma il percussionismo ripetitivo del brano non incarna appieno lo spirito dell'album. Novit? assoluta sono per? due pezzi, April 5th e Chameleon Day, in cui l'influenza di certo jazz si fa evidente.

              Il distacco definitivo e totale dall'industria della musica leggera si ha con Spirit of Eden, uscito nel 1988, che ha lasciato sbigottiti critici poco lungimiranti e fans della prima ora. Spariscono dalla scena sintetizzatori e batterie elettroniche; la musica si fa semplice e naturale, ma al tempo stesso dettagliata fino all'inverosimile; i suoni sono eterei, le melodie sospese, i riff solo accennati, la ritmica esangue e "tranceatica". L'uso di fiati e archi di ogni tipo, anche solo per frammenti, porta all'estremo il filone naturalistico accennato con l'album precedente. Gli strumenti acustici avvicinano il gruppo ad ambienti jazz, non solo stilisticamente: la Emi non se la sente di produrre il gruppo ormai irriconoscibile.

              In effetti l'ultimo album della band esce nel 1991, con etichetta Verve Records/Polydor. Laughing Stock prosegue il discorso avviato con Spirit of Eden. After the Flood, New Grass e Ascension Day, accentuano le caratteristiche eteree del sound, con l'uso di strumenti classici che ripropongono frasi semplici ma che a poco a poco prendono la forma di suite vere e proprie. Post-rock, slow core, sperimentale, tutto insieme ma nessuno in maniera preponderante; questo potrebbe essere l'essenza dell'ultima produzione dei Talk Talk, che per? di l? a poco si sciolgono.

              Mark Hollis ha prodotto nel 1998 un album omonimo col quale ha proseguito quella strada, per poi ritirarsi definitivamente dal mondo della musica; Webb e Harris hanno dato vita agli O' Rang, interessante mix di psichedelia, rock e musica mediorientale. Friese-Greene ha continuato a produrre con lo pseudonimo di Heligoland, perennemente legato alla sperimentazione.

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                #247
                Considerata la regina dell?ax? music, stile moderno derivato dalla musica dei ?blocos afro? (grandi gruppi percussivi afro-bahiani che negli anni ?80 conquistarono il Brasile e il resto del mondo), Daniela Mercury fa parte dell?eclettica scena moderna che si ? sviluppata negli anni ?90 miscelando ritmi brasiliani, caraibici, africani e grooves moderni.

                Nata a Salvador de Bah?a, oltre ai dischi di Elisa Regina e degli innovatori della scena brasiliana, come Caetano Veloso e Gilberto Gil, la Mercury, grazie al padre, ebbe modo di ascoltare le grandi voci jazz di Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan. A 16 anni inizi? ad esibirsi nei club e nei ?trio eletrico? (i carri usati dai musicisti nelle sfilate del carnevale di Salvador). Dopo una pausa per dedicarsi allo studio, riprese l?attivit? musicale nel 1985 e da l? alla fine del decennio si esib? prima con il gruppo della sorella, poi con alcuni blocos afro, con la Companhia Clic e come corista di Gilberto Gil.

                Il suo primo album solista, SWING DA COR, ? del 1991 e vendette oltre 300.000 copie, fruttandole un contratto con la Sony per la quale incise O CANTO DA CIDADE nel 1992, album che super? il milione di copie vendute e venne seguito da un tour mondiale. MUSICA DE RUA, del 1994, mise in luce il talento compositivo della Mercury, che firm? 5 delle 12 canzoni. L?anno seguente l?artista ricevette il Premio della critica brasiliana come ?miglior cantante? e venne nominata ambasciatrice dell?Unicef nel suo paese. Nel 1996, dopo l?uscita di FEIJAO COMO ARROZ, venne accolta trionfalmente in Portogallo e nel 1998 il live ELETTRICA segn? la fine della sua collaborazione con la Sony Music. Nel corso del carnevale di Salvador 2000 Daniela ha scandalizzato il pubblico inserendo due scratchers nel suo trio elettrico, anticipando la scelta coraggiosa effettuata con lo stile dell?album SOL DA LIBERDADE, particolarmente contaminato dalle nuove tendenze occidentali.

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                  #248
                  I System of a Down si formano a met? degli anni ?90 nel sud della California, per iniziativa del cantante Serj Tankian, del chitarrista Daron Malakian, del bassista Shavo Odadjian e del batterista John Dolmayan, tutti di origine armena.

                  Il gruppo viene messo sotto contratto dalla American di Rick Rubin nel 1997 e l?anno dopo pubblica il disco eponimo di debutto, conquistando pressoch? subito il pubblico del metal pi? tradizionalista, ma anche quello del rock pi? politicizzato. Il secondo disco della band, TOXICITY, esce in un giorno tragico, l?11 settembre del 2001, ma questo non ferma l?ascesa del gruppo, che fa delle critiche alla governo americano uno dei temi pi? importanti delle sue canzoni. Nel novembre 2002 esce la raccolta STEAL THIS ALBUM!, seguita nel 2005 dal nuovo disco doppio MEZMERIZE/HYPNOTIZE, la cui prima parte esce a maggio, seguita dalla seconda dopo l?estate.

                  Con il loro sound duro, al limite del metal, accompagnato a liriche aggressive e politiche, i System Of A Down si sono ritagliati un ruolo di punta nel rock "mainstream" degli ultimi anni. Merito soprattutto di un album eclettico come "Toxicity" che ha fatto esplodere nel mondo il gruppo armeno-americano

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                    #249
                    URBAN DANCE SQUAD

                    Gruppo olandese formato nel 1986 a Utrecht e fautore di un crossover che dall'altra parte dell'oceano stava conoscendo (a livello artistico) un'esplosione di idee e gruppi. Urban Dance Squad nacquero con Rudeboy alla voce, Tres Manos alla chitarra, Silly Sil al basso, Magic Stick alla batteria e il DJ DNA.

                    Gruppo multirazziale e centro delle pi? svariate influenze, Urban Dance Squad sono stati i primi (secondo una fonte e secondo gli stessi componenti) ad usare i giradischi sul palco come veri e propri strumenti. I soldi guadagnati con i primi due anni di spettacoli dal vivo, furono spesi per finanziare le registrazioni di "Mental floss for the globe", il loro esordio su album, pubblicato nel 1989 e registrato a Bruxelles (con l'aiuto di Jean-Marie Aerts dei TC Matic). L'attivit? indefessa, come gruppo da concerto, procur? agli Urban Dance Squad una reputazione enorme e fu cos? che si scaten? una vera e propria battaglia tra le maggiori etichette per assicurarsi la pubblicazione del disco: fu la Ariola a vincere. L'album fu un grande successo, commerciale e artistico.

                    Nel 1991 usc? il secondo lavoro, "Life 'n' perspectives of a genuine crossover", motivo di frizioni con la casa discografica che, negli Stati Uniti, per la mancanza di un possibile successo da singolo, si rifiut? di promozionare l'album. Dopo il tour mondiale che si prolung? sino all'autunno del 1992, Urban Dance Squad ruppero il contratto con la Ariola. Il gruppo continu? a suonare dal vivo, rimanendo senza etichetta discografica sino alla fine del 1993, quando sar? la Virgin ad assicurarsi la pubblicazione del terzo album, "Persona non grata" (primavera 1994), ancora un grande successo.

                    La lavorazione dell'album successivo si present? tutt'altro che semplice, tanto che "Planet Ultra", in preparazione sin dalla met? del 1995, non uscir? prima dell'estate 1996. Dopo l'uscita di un album dal vivo ("Beograd live", registrato nel 1996 e pubblicato nel 1997), Urban Dance Squad arrivarono al quinto lavoro nel 1999, "Artantica" e per la prima volta le vendite furono tutt'altro che soddisfacenti, nonostante la consueta, intensa attivit? live della band. Nel 2000 il cantante Rudeboy decise di averne abbastanza del gruppo e Urban Dance Squad, dopo quasi quindici anni di attivit?, si sciolsero. I ragazzi olandesi furono tra i partecipanti stranieri alla rassegna "Arezzo Wave '90" e alla conseguente compilation.

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                      #250
                      GREEN ON RED

                      La band si form? a Tucson, Arizona (USA), sulle ceneri dei Serfers, un gruppo la cui formazione comprendeva Dan Stuart, chitarra e voce, figura imprescindibile dei futuri Green On Red per tutto l'arco della loro vita, Buddy Van Christian, batteria, in seguito leader dei Naked Prey, Chris Cacavas, tastiere (giunto in seguito a rimpolpare il trio iniziale) e Jack Waterson al basso. Siamo nel 1979, alla vigilia dei dodici anni di guida reaganiana (gli otto del rintronato di Hollywood e i quattro di George Bush Sr.).

                      Alla fine del 1980 Dan Stuart emigr? in quel di Los Angeles, alla ricerca di una possibilit? che in Arizona sembrava non esserci e in breve tempo fu raggiunto dai restanti membri dei Serfers. Per Van Christian l'avventura dur? il tempo di qualche mese e tornato a Tucson diede vita ai Naked Prey. Il sostituto di Christian, inizialmente, fu Alec MacNicol, proveniente da una zona, geografica e musicale, completamente estranea ai nostri, la New York della no-wave (gi? componente dei 13-13 di Lydia Lunch e poi nei Lewd). Il cambiamento nella formazione port? anche a un ripensamento del nome, che da Serfers divent? Green On Red.

                      L'esordio del gruppo ? datato 1981, un EP autoprodotto (conosciuto come "Two bibles", dal titolo del primo brano), seguito nel 1982 dal mini-LP "Green On Red", pubblicato dalla Down There di Steve Wynn. Il passo successivo fu il coinvolgimento di uno dei personaggi principali della scena californiana dell'epoca, Chris D., tra i responsabili della Slash Records ed egli stesso musicista e produttore. "Gravity talks" (Slash 1983), con la produzione magnifica di Chris D., pur se sconfessato parzialmente da Dan Stuart, resta un piccolo capolavoro. Con il 1984 i Green On Red passarono alla Enigma Records e registrarono quello che da molti ? ritenuto il loro capolavoro, "Gas, food, lodging", con il nuovo chitarrista entrato in formazione nel frattempo, Chuck Prophet IV. Il disco fu prodotto, sapientemente, come sempre, da Paul B. Cutler, altro protagonista di quella stagione musicale, in seguito anche straordinario chitarrista degli ultimi Dream Syndicate.

                      Nel 1985 i Green On Red pubblicarono "No free lunch" (primo titolo per la Mercury Records), mentre Dan Stuart, in combutta con Steve Wynn, mise in piedi il duo Danny & Dusty, con membri di Dream Syndicate, degli stessi Green On Red e dei Long Ryders. Il risultato (registrato in un sabato pomeriggio) fu "The lost weekend", un album che, dati i convenuti e le conseguenti aspettative, ha parzialmente deluso. Con "The killer inside me" (1987), il disco che molti attendevano come la consacrazione commerciale della band, MacNicol fu rimpiazzato alla batteria da Keith Mitchell; l'album divise in maniera netta detrattori ed estimatori. La prima parte della storia Green On Red finisce a questo punto. Da "Here comes the snakes" (Ariole 1988), il gruppo in pratica non esiste pi?: Green On Red continuarono con i soli Dan Stuart e Chuck Prophet IV, aiutati di volta in volta da collaboratori vari.

                      "Live at the Town and Country Club" (pubblicato in Europa dalla China Records) usc? su formato 10 pollici, per testimoniare una disastrosa tourn?e europea, ma il nuovo album vero e proprio fu "This time around" (China 1989 e anche questo, pubblicato solo in Europa), seguito nel 1991 da "Scapegoats" e nel 1992 da "Too much fun", l'ultimo lavoro della serie iniziata dieci anni prima.

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                        #251
                        EUMIR DEODATO

                        Un personaggio leggendario dello show business. L? aggettivo e? abusato ma per una volta non si corre il rischio di esagerare, tanta e? la stima ed unanime il rispetto che accompagnano Deodato. Del resto, come definire altrimenti un artista che ha vinto 16 dischi di platino, ha venduto solo sul mercato americano oltre 25 milioni di album e, soprattutto, come arrangiatore, produttore e tastierista, ha partecipato a piu? di 450 dischi? Uno che ha lavorato con e per Frank Sinatra, Aretha Franklin, Roberta Flack, Bjork, Antonio Carlos Jobim, Astrud Gilberto, Milton Nascimento, Earth Wind & Fire, e scritto canzoni poi cantate da Sarah Vaughan e George Benson. Solo per citarne alcuni.

                        Eumir Deodato, brasiliano di Rio, dna italiano e portoghese, e? importante perche? e? stato forse il primo, almeno a quei livelli di qualita?, che opero? una decisa commistione di generi (allora si chiamava contaminazione) che rompeva le barriere codificate e apriva le finestre su un universo musicale in cui jazz, musica classica, folclore, pop, non esistevano piu? come tali ma confluivano in una visione totale della musica.

                        Il momento chiave di questa svolta fu il disco di esordio di Deodato per l? etichetta Cti del produttore Creed Taylor. Era il 1973, e Deodato si era appena trasferito a New York da Rio. Il disco si intitolava Prelude, ma il brano che fece scalpore fu quella incredibile rivisitazione dell? inizio di Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss, lo stesso brano tardo-romantico che Stanley Kubrick uso? per 2001, Odissea nello Spazio. Quel disco vendette 5 milioni di copie e frutto? al suo autore anche un Grammy. Per la Cti Deodato fece comunque molti altri lavori che lo portarono a collaborare con musicisti jazz come Wes Montgomery, Stanley Turrentine, Paul Desmond, ai quali forni? una raffinata cornice orchestrale.

                        Deodato era ormai un musicista di successo, anche se non erano passati molti anni dalle sue prime esperienze musicali a Rio, dove aveva esordito come fisarmonicista per passare poi al pianoforte e alle tastiere ma soprattutto dimostrare un particolare talento per l? orchestrazione e in generale la manipolazione del suono in sala di incisione. Un lavoro, questo, che lo ha impegnato forse piu? dell? attivita? di performer, tanto che le esibizioni live di Deodato non sono state cosi? frequenti come la carriera e la fama del personaggio farebbero pensare.

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                          #252
                          ASTOR PIAZZOLLA

                          Questo straordinario genio musicale, l'uomo che ha rivoluzionato il tango e che ha dato nuova vita e nobilt? a questo genere di musica nacque il giorno 11 marzo 1921 a Mar del Plata, in Argentina (non poteva essere altrimenti). Nel 1924 si trasferisce con la sua famiglia a New York per poi tornare nuovamente nel Sud America nel '36, questa volta a Buenos Aires.

                          Qui, ancora giovanissimo, intraprende la carriera musicale. Inizia la sua avventura in un?orchestra che si esibiva nei locali notturni della citt?, per poi "evolversi" e intraprendere una proficua attivit? di compositore accademico, temprata dalle lezioni parigine di Nadia Boulanger, generosa mentore di innumerevoli musicisti del Novecento, e da quelle del grande connazionale Alberto Ginastera. Ma la sua vera aspirazione ? quella di suonare il tango: ? quella la musica che lui sente veramente, tanto che i suoi stessi insegnanti lo spingono in quella direzione.

                          Quando fa dunque ritorno in Argentina, nel 1955, il suo bagaglio ? straordinariamente ricco e la sua preparazione di altissimo livello; una preparazione assai rara da trovare nei musicisti di estrazione "popolare". Tutto questo non si pu? dimenticare quando si ascolta la sua musica. L'amore per l'Europa, la sua aspirazione ad un linguaggio complesso e sofisticato, l'omaggio che il musicista implicitamente desidera attribuire ai maggiori compositori di sempre, da lui profondamente amati, sono elementi imprescindibili del suo far musica. E i risultati lo hanno storicamente premiato di tanto sforzo. Mai si era sentita una musica cos? commossa, intrisa di malinconia ma anche capace di inaspettata aggressivit? e vitalit?.

                          Insomma, Piazzolla, grazie agli spettacoli realizzati in Argentina cominci? a dar vita, con la formazione dell?Octeto Buenos Aires, a quello che fu definito il ?nuovo tango?, rivoluzionario nella forma e nei colori rispetto al tradizionale tango argentino. Il linguaggio ritmico, lo spirito fortemente drammatico e passionale, i vividi colori sono gli elementi fondamentali a cui quali Piazzolla si ispira per creare composizioni "quasi" classiche per struttura ed elaborazione, servendosi di tutti gli strumenti espressivi della musica "colta" e del jazz.

                          Naturalmente, questo non manc? di suscitare rimostranze e disapprovazione da parte di alcuni conservatori, senza capire che in realt? l'arte di Piazzolla collocava il Tango definitivamente al di l? del tempo e dello spazio, offrendo una dimensione colta e assolutamente nobile a quella tradizione.
                          Piazzola cre? all'uopo un ensemble completamente strumentale, comprensivo di bandoneon, di pianoforte, violini, violoncello, contrabbasso e chitarra . Copiosissima fu la sua produzione nel periodo argentino e in quelli che seguirono. Fra i suoi titoli pi? famosi citiamo ?Concierto para Quinteto", "Adi?s Nonino", "Libertango", la serie "Las cuatro estaciones porte?as", "Tristezas de un Doble A", "Soledad", "Muerte del angel", "Tanguedia", "Violentango", "Tango apasionado" , "Five Tango Sensations" e moltissimi altri, a cui si aggiungono le numerose colonna sonore realizzate. Ma ha anche realizzato una stupenda opera teatrale "Maria di Buenos Aires", che ha tutte le caratteristiche inconfondibili della sua arte.

                          Oggi Piazzolla ? ritenuto a tutti gli effetti uno dei pi? grandi compositori del Novecento e gode di stima e fama in tutto il mondo. Le sue composizioni sono interpretate da grandi orchestre e da famosi musicisti classici, oltrech? da numerosi jazzisti. Con la sua opera, il passionale musicista argentino ha dimostrato che il tango pu? essere un'espressione eterna dello spirito umano.

                          Malato di cuore, Astor Piazzola si ? spento il 4 luglio del 1992.

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                            #253
                            Burt Bacharach ? sicuramente uno dei compositori di musica popolare pi? importanti del ventesimo secolo, allo stesso livello di nomi quali George Gershwin o Irving Berlin. Le sue sofisticate produzioni toccano i pi? svariati generi, dal cool jazz, al soul, alla bossa-nova brasiliana fino al pop tradizionale, e coprono un arco di tempo di ben quattro decadi.

                            Questo vero e proprio genio della melodia e dell'armonizzazione, secondo neanche ai Beatles, nasce il 12 maggio 1928 a Kansas City; talentuoso fin da piccolo come si addice a tutti i grandi creatori che si rispettino, studia la viola, la batteria e il pianoforte. Trasferitosi a New York, prima viene folgorato dal jazz e dalla sua energia primitiva, poi, cominciando a frequentare quei locali poi divenuti di culto, ha l'occasione di vedere da vicino, e in qualche caso anche di incontrare, gli eroi della musica afroamericana (su tutti Dizzy Gillespie e Charlie Parker), che in quel periodo aveva assunto al forma scatenata del bebop; conoscendo il Bacarach diventato celebre, sembrerebbe quanto pi? lontano da lui. Ma il genio, si sa, assorbe qualunque cosa incontri e egli stesso suona in diverse formazioni jazz durante il 1940.

                            Questo ? il periodo pi? proficuo per la sua crescita musicale: studia musica teoria e composizione alla "Mannes School" di New York, al "Berkshire Music Center", alla "New School for Social Research", alla "Montreal's McGill University" e alla "Music Academy of the West" a Santa Barbara. Nemmeno gli obblighi militari lo distraggono dalla musica: in Germania, dove presta il servizio di leva, Bacharach arrangia, compone e suona il piano per un gruppo dance.

                            Inizia poi a lavorare nei nightclubs insieme a Steve Lawrence, "the Ames Brothers" e Paula Stewart della quale si innamora e che sposer? nel 1953. Da qui in poi Burt Bacharach inizia a scrivere e collaborare con un grande numero di artisti quali Patti Page, Marty Robbins, Hal David, Perry Como e Marlene Dietrich, e soprattutto incontra la cantante che diviene il veicolo espressivo delle sue migliori canzoni: Dionne Warwick. Compositore dalla vena inesauribile, compone colonne sonore che lo portano nel 1969 a vincere due grammy award per il film "Butch Cassidy and the Sundance Kid".

                            Il periodo che va dagli anni '70 ai '90 ? costellato da enormi successi fra cui "Arthur's Theme", "That's what friends are for" (eseguita da un gruppo "all-star" che include Dionne Warwick, Elton John, Gladys Knight e Stevie Wonder) e il duetto di Patti LaBelle e Michael McDonald "On my own".

                            Dopo un breve periodo di oblio in cui Burt Bacarach sembrava dimenticato o quantomeno superato dalle mode del momento (che si accavallano sempre pi? vertiginosamente), il musicista ? tornato in auge con alcune prestigiose collaborazioni e molti tornano a suonare la sua musica, fonte di eterno godimento e bellezza. Bacharach costituisce una vera e propria riscoperta che dimostra, ancora una volta, come i classici in realt? non muoiono mai.

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                              #254
                              Californiano, classe 1943, con un repertorio folto e sfaccettato, Randall Stuart Newman ? un vero artista di culto, chansonnier senza confini, sardonico, lo stile e i riferimenti musicali impregnati della cultura americana, dal rock al blues. Il suo recital ? l?autoritratto di un cantastorie raffinato (capace di un pianismo sofisticato, ma anche di ballate sferzanti, cariche di humour), la rivisitazione di una carriera leggendaria, che prende spunto dall?album uscito lo scorso autunno, ?Songbook vol. 1?.

                              Le sue canzoni hanno rappresentato nel tempo i diversi volti dell?America, giocando con i caratteri, i volti, le abitudini: innata capacit? di fotografare vizi e virt? del suo Paese. Newman ha illuminato fin dagli Anni Sessanta la stagione della grande canzone d?autore Usa (il primo singolo risale al 1962).
                              Ma all?inizio Randy ? soprattutto compositore prolifico, e a beneficiarne sono, tra gli interpreti: i Fleetwoods, Irma Thomas, Jerry Butler, Gene Pitney, Alan Price, PJ Proby, Van Dyke Parks. L?esordio a 33 giri risale al 1968, ma ancora per un po? di tempo Randy raccoglier? lodi e successi per interposta persona, scrivendo per Harry Nilsson, Three Dog Night, e curando anche gli arrangiamenti per un suo eroe di giovent?, Fats Domino.

                              L?attitudine per il cinema, che tanta fortuna gli porter? in seguito, si rivela nel 1971, con la colonna sonora di ?Cold Turkey?, prima di una lunghissima serie. Intanto la sua produzione solista subisce una brillante accelerazione, con una qualit? che tocca uno dei suoi vertici nel 1972, grazie al mosaico di ?Sail Away?.
                              Altri titoli eccellenti nella vasta discografia sono ?Little Criminals? (1977), ?Born Again? (1977), ?Bad Love? (1999). La folgorazione definitiva per il cinema risale ai primi Anni Ottanta, quando Randy lega i propri destini ai trionfi di ?Ragtime? di Milos Forman, grazie a cui guadagna la prima nomination all?Oscar, poi conquistato definitivamente nel 2002 per ?If I Didn?t Have You?, canzone contenuta in ?Monsters?, cartoon Disney/Pixar. Tra le circa quaranta pellicole (con altre incursioni nel cinema d?animazione) che si fregiano della sua musica, si ricordano: ?Avalon?, ?Toy Story? (1 e 2), ?James e la pesca gigante?, ?A Bug?s Life? e ?Babe?. E pure la celeberrima ?You Can Leave Your Hat On? da ?9 settimane e 1/2? ? opera di Randy.

                              Nel suo fitto itinerario filmico, Newman ha mostrato grande versatilit?, lavorando con produzioni di Hollywood e per opere indipendenti, per celebrati registi e per bravi artigiani defilati rispetto al circuito maggiore.
                              Un discorso a parte merita il rapporto saldato con Gary Ross che lo ha voluto per il suo esordio del 1998, ?Pleasantville?, e nel recente ?Seabiscuit?, che ha funzionato benissimo in patria, al punto da entrare nel giro dei premi e dei riconoscimenti che contano (? candidato all?Oscar). In entrambe le pellicole, la colonna sonora gioca un ruolo decisivo all?interno della narrazione e al cospetto dei caratteri dei vari protagonisti: questo sia nel delicato quadretto Anni Cinquanta di ?Pleasantville? (metafora disincantata sul mondo della tv in b/n, commedia di garbo assoluto), sia in ?Seabiscuit?, elegante e appassionata storia ambientata nel mondo delle corse dei cavalli.

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                                #255
                                Falco - vero nome Johann (Hans) Hölzel (Vienna, 19 febbraio 1957 – Puerto Plata, 6 febbraio 1998) è stato un cantante e musicista austriaco.

                                Le sue canzoni più note sono Der Kommissar e Rock me Amadeus.

                                Molto presto mostra il suo talento musicale. All'età di 5 anni viene certificato - alla Wiener Musikakademie - il suo orecchio assoluto. Per il suo quarto compleanno riceve in regalo un pianoforte e un anno dopo un giradischi, col quale ascolta Elvis, Cliff Richard e i Beatles. Nel 1977 Hölzel abita per breve tempo a Berlino Ovest. Là decide di farsi chiamare Falco: il nome viene da quello di un saltatore con gli sci della DDR, Falko Weißpflog, che lo ha particolarmente impressionato. Il cambiamento della k in c è giustificato dal fatto che Falco vuole rendere più internazionale il suo nome, tanto da modificare anche il proprio cognome in Hoelzel.
                                Dopo il ritorno a Vienna fu ingaggiato dagli Spinning Wheel, e suonò poi (1977-1979) con il gruppo rock - teatrale di avanguardia degli Hallucination Company. Già allora cominciò a riscuotere un certo successo, anche se limitatamente alla scena viennese.

                                Come bassista e saltuariamente cantante del gruppo rock/punk molto impegnato politicamente dei Drahdiwaberl, Falco mostrò il suo talento musicale, ma anche il suo lato eccentrico, soprattutto nei costumi. Fu con loro che ebbe il suo primo successo da solista: la sua canzone Ganz Wien, inserita nei concerti come assolo per riempire le pause, lo porta alla ribalta come cantante. È il 1980 e la canzone, che parla del consumo di droga nella capitale austriaca, diventa una hit. Ma è anche la prima canzone di Falco ad essere boicottata dalle radio. Solo più tardi Falco la pubblicherà nell'album Einzelhaft e la suonerà regolarmente nei concerti.

                                Nel 1980 Falco sottoscrisse un contratto per tre LP da solista. Col produttore viennese Robert Ponger produce il suo primo singolo, Der Kommissar, che raggiunge il primo posto nelle classifiche di molti paesi europei. In Canada fu disco d'oro. Negli USA raggiunse solo il 73° posto, ma fu il primo ad entrare nelle classifiche statunitensi con un testo in tedesco. In totale, Der Kommissar vendette sette milioni di copie. Nel 1982 uscì l'album Einzelhaft dal quale furono estratti altri tre singoli: Helden von Heute, Auf der Flucht e Hinter uns die Sintflut.

                                Il secondo album fu Junge Roemer, anche questo prodotto da Ponger, nel 1984. Rispetto al primo non fu un grande successo commerciale, ma fu apprezzato dalla critica. Vendette comunque 120.000 copie in Germania, mentre in Austria fu disco d'oro. Minore fu il successo internazionale, ma da quest'album furono tratti i primi video, girati negli Stati Uniti.

                                Nel 1985 Falco si rivolse ai produttori olandesi Rob e Ferdi Bolland, noti come Bolland & Bolland. Con loro produsse l'album Falco 3, che lo consacrò come star di livello mondiale grazie a successi come Vienna Calling, Jeanny e - soprattutto - Rock me Amadeus. Polemiche suscitò il video di Jeanny, in cui Falco interpreta un persecutore che insegue la sua vittima, una bella ragazza. Nonostante il testo e il video lascino in realtà spazio a diverse interpretazioni, i media li interpretarono nel senso che il persecutore alla fine uccide la sua vittima. La canzone fu boicottata dalle radio, ma raggiunse ugualmente la testa delle classifiche tedesche.

                                Nel marzo del 1986 uscì il singolo Rock me Amadeus, che fu per tre settimane in cima alle classifiche della rivista USA Billboard. A tutt'oggi è l'unica canzone in tedesco ad aver raggiunto il numero 1 in America. Fu primo anche in Gran Bretagna, e di lì il successo si allargò al mondo intero. Anche l'album Falco 3 restò nella classifica statunitense a lungo, raggiungendo il terzo posto. Dopo la tournee nell'estate del 1986, Falco lavorò con Bolland & Bolland al quarto album, Emotional, pubblicato nell'autunno di quell'anno, cui seguì un tour mondiale.

                                Nel 1987 cantò con Brigitte Nielsen Body Next to Body. Il pezzo entrò direttamente al sesto posto nella classifica austriaca e nella Top20 tedesca. Della Nielsen Falco disse: "Con lei non volevo andare in hit-parade. Con lei volevo solo andare a letto!"

                                Del 1988 è il quinto album, Wiener Blut, ancora prodotto dai fratelli Bolland. Il disco non andò bene, e fu sospeso il tour europeo previsto.
                                Nel 1990 Falco ci riprova con l'album Data de Groove, prodotto di nuovo da Ponger. I testi sono geniali, ma criptici e tutt'altro che di facile comprensione. Il cantante ne parlò così: "Data De Groove era un album introverso, molto privato. La gente non aveva nessuna voglia di studiare un paio di semestri nella mia università privata per capire la mia musica. Il ritorno al successo si presenta con l'album Nachtflug, nell'autunno del 1992. Trascinato dal successo del singolo Titanic, che gli consentì di sbarcare nuovamente sul mercato americano (il video vinse numerosi premi) e che rimase in classifica in Austria per 18 settimane, l'album fu seguito da una tournee europea (Germania, Austria, Svizzera e Russia).

                                Nel 1995 fu pubblicato il singolo Mutter, der Mann mit dem Koks ist da sotto lo pseudonimo T>>MA (= Thema). Fu un passaggio unico nella musica techno.

                                Nel 1996 Falco si trasferisce in Repubblica Dominicana, il che gli porterà - oltre a benefici fiscali - anche un ambiente creativo più libero. Nello stesso anno uscì il singolo Naked, destinato ad essere l'ultimo. Non fu il successo sperato: 50.000 copie in Germania, il quarto posto nelle classifiche austriache.
                                L'ultimo concerto lo tenne a Vienna, il 18 dicembre 1997, in occasione della festa di natale della Lauda Air. Lo stesso Niki Lauda era amico di Falco da lungo tempo, tanto che il 31 luglio 1998 battezzerà Falco un Boeing 737 della sua linea, in ricordo dell'artista scomparso da poco.

                                Falco morì infatti il 6 febbraio 1998 in un incidente automobilistico nelle vicinanze della città di Villa Montellano, nella provincia di Puerto Plata, Repubblica Dominicana. L'autopsia riscontrò la presenza di alcool e cocaina nel sangue di Falco, e la cosa alimentò le voci (mai accertate) di un possibile suicidio. Fu sepolto al Cimitero Centrale di Vienna; al suo funerale erano presenti 10.000 persone, la sua bara fu portata da un gruppo di motociclisti rock viennesi, gli stessi che anni prima avevano partecipato al video di Rock me Amadeus

                                L'album Out Of The Dark uscirà postumo, e con grande successo: 2 milioni di copie nelle sole Germania e Austria.
                                Last edited by edorsv99; 23-08-07, 19:45.

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