Un'intervista di 30 anni ad un grande talento della F1 che non ha raccolto quanto il suo talento gli avrebbe permesso
9/09/2006 10.36.22
Leggere per credere. Intervista ad un campione di trent'anni fa
E' opinione comune che negli ultimi due decenni la Formula 1 abbia imboccato la strada della professionalita' piu' estrema e che per un processo di selezione naturale siano scomparsi dagli abitacoli delle monoposto i piloti dalla maggior caratterialita'. I nuovi protagonisti della massima serie sono piu' preparati fisicamente, riservano le loro apparizioni pubbliche ad occasioni piu' austere e comunicano con i loro interlocutori in maniera politicamente corretta e per bocca di eserciti di potravoce.
Per dare la misura di cosa fosse la Formula 1 prima di questa "sterilizzazione di massa", ho trovato appropriata questa intervista rilasciata da James Hunt subito dopo la conquista del campionato del mondo 1976, che fu pubblicata all'epoca sulle pagine di Quattroruote.
Signor Hunt, quando ha cominciato a correre in macchina?
Nel 1967, quando gia' frequentavo la facolta' di medicina. Mi ero iscritto per far contenti i miei genitori, che volevano un medico in casa, ma appena mi e' capitata per le mani una 'Mini' preparata per le competizioni ho capito che solo al volante ad oltre duecento all'ora avrei pottuto realizzare me stesso.
E' stato facile per lei arrivare ad essere il numero uno?
Facile un corno! All'inizio scassavo tutte le macchine che mi affidavano. I miei debutti in Formula 3 ed in Formula Ford sono stati dei veri disastri. Dopo pochi giri di pista le mie macchine erano sempre pronte per l'ammasso rottami! Se non fosse intervenuto Lord Heskett, che considero il mio padrino, a noleggiarmi una Surtees prima e a comprarmi dopo una March di Formula 1, probabilmente a quest'ora sarei a far pratica in qualche ospedale.
Chi e' Lord Heskett?
E' un signore raffinatissimo, e per quanto riguarda il mio caso anche una persona lungimirante. Aveva intuito le mie reali possibilita' e mi ha tolto dal disagio morale di essere considerato uno "scassamacchine", come mi chiamavano i miei colleghi. Mi ha portato di peso in un mondo da favola. Come Cenerentola al gran ballo del principe, mi sono improvvisamente trovato a vivere tra elicotteri personali, aerei e yacht a mia completa disposizione, ville sontuose, castelli e tanto champagne. Ogni mio desiderio veniva soddisfatto in anticipo. Ma soprattutto mi hanno dato macchine che finalmente corrispondevano al mio temperamento. Con Lord Heskett l'hanno scorso vinsi il Gran Premio d'Olanda e grazie a lui quest'anno ho avuto un ottimo ingaggio dalla McLaren. Credo di aver saputo ricambiare la fiducia che tutti mi hanno concesso.
Signor Hunt, si interessa solo di automobilismo o pratica anche altri sport?
Il footing e' la mia seconda passione: in una gara fra piloti sono stato secondo solo a Frank Williams. Pratico anche il tennis, e nel minicampionato disputato fra colleghi mi ha battuto solo Laffite. Poi mi piace suonare il trombone; d'accordo non e' uno sport, ma io mi alleno proprio come se dovessi scendere in gara con degli avversari.
Signor Hunt, di sua moglie Susan che l'ha lasciata cosa puo' dire?
E' una bella ragazza; adesso e' sposata con Richard Burton, l'ex di Liz Taylor. Contenta lei, perch? dovrei preoccuparmi io? Adesso ho una fidanzata deliziosa: Jane Birbek, e non rimpiango affatto Susan.
Pensa di sposarsi ancora?
Forse un giorno. Adesso sarebbe ridicolo, le donne mi piovono letteralmente addosso. Non sono neppure in grado di fare delle conoscenze un po' approfondite, visto il numero di quelle che devo accontentare. E poi voglio del tempo libero per divertirmi. Ho un gran numero di inviti, non intendo sottrarmi agli obblighi che la mia nuova posizione comporta.
Cosa fara' adesso che il campionato e' finito?
Andro' in vacanza nella mia villa a Fuengirola, in Spagna. Ma prima faro' il giro di tutti i locali di Londra. Continuero' a bere con tutti gli amici, i conoscenti ed i miei fans fino ad ubriacarmi. Ne ho diritto, mi pare.
La sua nuova fidanzata e' d'accordo?
E perche' dovrebbe reclamare? vuole Hunt? Bene, Hunt e' cosi'; si sappia adattare, ed impari che ognuno ha un proprio spazio nella vita.
James Hunt,
29 agosto 1947 (Belmont-GB) - 15 giugno 1993 (Wimbledon-GB)
Campione del Mondo di Formula 1 nel 1976
"Hunt the Shunt", nomignolo attribuitogli nell'ambiente delle corse per l'incredibile serie di spaventosi incidenti in Formula 3, approdo' alla massima serie grazie alla fiducia del team Heskett, una "colorita" scuderia indipendente che gli permise di vincere il GP d'Olanda del 1975 a Zandvoort. In McLaren dall'anno successivo, James Hunt visse una rocambolesca avventura sportiva resa possibile dall'incidente che escluse Lauda da diversi GP della stagione, ma conquisto' il mondiale 1976 con indubbia superiorita' rispetto ai restanti contendenti. Dopo quell'anno di particolare grazia dal punto di vista agonistico, James imbocco la via di un progressivo declino, che lo porto' all'abbandono delle corse nel 1979. Dopo essersi impegnato negli anni successivi in veste di commentatore televisivo, un'attacco di cuore stronco' la vita di Hunt alla prematura eta' di 45 anni.
Giorgio Di Carlo - F1grandprix.it
9/09/2006 10.36.22
Leggere per credere. Intervista ad un campione di trent'anni fa
E' opinione comune che negli ultimi due decenni la Formula 1 abbia imboccato la strada della professionalita' piu' estrema e che per un processo di selezione naturale siano scomparsi dagli abitacoli delle monoposto i piloti dalla maggior caratterialita'. I nuovi protagonisti della massima serie sono piu' preparati fisicamente, riservano le loro apparizioni pubbliche ad occasioni piu' austere e comunicano con i loro interlocutori in maniera politicamente corretta e per bocca di eserciti di potravoce.
Per dare la misura di cosa fosse la Formula 1 prima di questa "sterilizzazione di massa", ho trovato appropriata questa intervista rilasciata da James Hunt subito dopo la conquista del campionato del mondo 1976, che fu pubblicata all'epoca sulle pagine di Quattroruote.
Signor Hunt, quando ha cominciato a correre in macchina?
Nel 1967, quando gia' frequentavo la facolta' di medicina. Mi ero iscritto per far contenti i miei genitori, che volevano un medico in casa, ma appena mi e' capitata per le mani una 'Mini' preparata per le competizioni ho capito che solo al volante ad oltre duecento all'ora avrei pottuto realizzare me stesso.
E' stato facile per lei arrivare ad essere il numero uno?
Facile un corno! All'inizio scassavo tutte le macchine che mi affidavano. I miei debutti in Formula 3 ed in Formula Ford sono stati dei veri disastri. Dopo pochi giri di pista le mie macchine erano sempre pronte per l'ammasso rottami! Se non fosse intervenuto Lord Heskett, che considero il mio padrino, a noleggiarmi una Surtees prima e a comprarmi dopo una March di Formula 1, probabilmente a quest'ora sarei a far pratica in qualche ospedale.
Chi e' Lord Heskett?
E' un signore raffinatissimo, e per quanto riguarda il mio caso anche una persona lungimirante. Aveva intuito le mie reali possibilita' e mi ha tolto dal disagio morale di essere considerato uno "scassamacchine", come mi chiamavano i miei colleghi. Mi ha portato di peso in un mondo da favola. Come Cenerentola al gran ballo del principe, mi sono improvvisamente trovato a vivere tra elicotteri personali, aerei e yacht a mia completa disposizione, ville sontuose, castelli e tanto champagne. Ogni mio desiderio veniva soddisfatto in anticipo. Ma soprattutto mi hanno dato macchine che finalmente corrispondevano al mio temperamento. Con Lord Heskett l'hanno scorso vinsi il Gran Premio d'Olanda e grazie a lui quest'anno ho avuto un ottimo ingaggio dalla McLaren. Credo di aver saputo ricambiare la fiducia che tutti mi hanno concesso.
Signor Hunt, si interessa solo di automobilismo o pratica anche altri sport?
Il footing e' la mia seconda passione: in una gara fra piloti sono stato secondo solo a Frank Williams. Pratico anche il tennis, e nel minicampionato disputato fra colleghi mi ha battuto solo Laffite. Poi mi piace suonare il trombone; d'accordo non e' uno sport, ma io mi alleno proprio come se dovessi scendere in gara con degli avversari.
Signor Hunt, di sua moglie Susan che l'ha lasciata cosa puo' dire?
E' una bella ragazza; adesso e' sposata con Richard Burton, l'ex di Liz Taylor. Contenta lei, perch? dovrei preoccuparmi io? Adesso ho una fidanzata deliziosa: Jane Birbek, e non rimpiango affatto Susan.
Pensa di sposarsi ancora?
Forse un giorno. Adesso sarebbe ridicolo, le donne mi piovono letteralmente addosso. Non sono neppure in grado di fare delle conoscenze un po' approfondite, visto il numero di quelle che devo accontentare. E poi voglio del tempo libero per divertirmi. Ho un gran numero di inviti, non intendo sottrarmi agli obblighi che la mia nuova posizione comporta.
Cosa fara' adesso che il campionato e' finito?
Andro' in vacanza nella mia villa a Fuengirola, in Spagna. Ma prima faro' il giro di tutti i locali di Londra. Continuero' a bere con tutti gli amici, i conoscenti ed i miei fans fino ad ubriacarmi. Ne ho diritto, mi pare.
La sua nuova fidanzata e' d'accordo?
E perche' dovrebbe reclamare? vuole Hunt? Bene, Hunt e' cosi'; si sappia adattare, ed impari che ognuno ha un proprio spazio nella vita.
James Hunt,
29 agosto 1947 (Belmont-GB) - 15 giugno 1993 (Wimbledon-GB)
Campione del Mondo di Formula 1 nel 1976
"Hunt the Shunt", nomignolo attribuitogli nell'ambiente delle corse per l'incredibile serie di spaventosi incidenti in Formula 3, approdo' alla massima serie grazie alla fiducia del team Heskett, una "colorita" scuderia indipendente che gli permise di vincere il GP d'Olanda del 1975 a Zandvoort. In McLaren dall'anno successivo, James Hunt visse una rocambolesca avventura sportiva resa possibile dall'incidente che escluse Lauda da diversi GP della stagione, ma conquisto' il mondiale 1976 con indubbia superiorita' rispetto ai restanti contendenti. Dopo quell'anno di particolare grazia dal punto di vista agonistico, James imbocco la via di un progressivo declino, che lo porto' all'abbandono delle corse nel 1979. Dopo essersi impegnato negli anni successivi in veste di commentatore televisivo, un'attacco di cuore stronco' la vita di Hunt alla prematura eta' di 45 anni.
Giorgio Di Carlo - F1grandprix.it
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