Motociclisti nella storia
operai che posano fuori dallo stabilimento.
- Paolo Campanelli, Eugenio Lazzarini e Silvio Grassetti sono stati premiati dal Circolo della Stampa per il 2003 nella sezione sport per avere portato il motociclismo pesarese a livelli internazionali.
Il famoso ?tridente? come viene chiamato dai loro fans e amici ha voluto ricordare momenti belli e brutti di una carriera sportiva che si ? legata indissolubilmente al loro modo di vivere.
Eugenio Lazzarini, tre volte campione italiano e tanti riconoscimenti internazionali. Che significato ha per lei il premio del Circolo della stampa?
?? un premio particolare che dedico a tutti gli sportivi pesaresi perch? Pesaro ha il motociclismo nel cuore?.
Ripercorriamo le tappe principali della sua lunga carriera sportiva...
?Ho iniziato come meccanico nel reparto corse della Benelli. Fu gi? per me ragazzino un traguardo prestigioso in quanto arrivare in quel reparto significava avere fatto anni e anni di esperienza come meccanico. Io ero l?unico ragazzino che lavorava in tutt?Italia in reparto corse ed ero circondato da meccanici con i capelli bianchi che mi avevano preso come un loro figlio.
Quando andavamo a fare le gare internazionali ero la mascotte delle varie case motociclistiche, perch? il pi? piccolo e timoroso di fronte alle grandi cilindrate che romboreggiavano davanti ai miei occhi. In quegli anni ho rubato molto con i miei occhi: i segreti tecnici, le piccole astuzie e soprattutto ho compreso come nasceva una motocicletta.
Un giorno i meccanici del reparto corse della Benelli mi dissero: tu sei ancora giovane e leggero perch? non provi a correre? Quasi per scommessa ho iniziato a correre e mi ? subito piaciuto.
Mi ricorder? sempre la vittoria pi? importante per la mia carriera ad Assen, che per il motociclismo ? Monza per l?automobilismo. Quando quel pomeriggio raggiunsi il traguardo per primo mi emozionai e da allora quel ricordo ? rimasto impresso nel mio cuore. Da quel momento il mio nome comparve negli albi internazionali delle pi? prestigiose corse motociclistiche?.
Per Paolo Campanelli motociclista pesarese per generazione famigliare il premio del Circolo della Stampa ?? il coronamento di tanti anni di sacrifici ed ? particolarmente gradito perch? viene dalla citt? in cui sono nato e vivo?.
Tanti anni di sacrifici ma anche tante soddisfazioni...
?Ho iniziato come Lazzarini a correre da ragazzino, all?et? di 14 anni. Ero appassionato di ciclomotori. Poi il salto di qualit? come 125 cc e dopo tre anni la 500 Benelli con cui vinsi nel 1952 il campionato italiano. Sempre con la Benelli ho partecipato al 1? Giro d?Italia in cui sono arrivato secondo. Ancora una prestigiosa vittoria con la Benelli nel 1955, poi sono passato alla Gilera e alla Motobi. Ma la mia attivit? principale si ? legata alle massime cilindrate?.
Si pu? fare un confronto fra il motociclismo di una volta e quello odierno?
?Io direi che non si pu? fare un confronto perch? oggi vi sono mezzi tecnologici diversi. Posso solo dire che negli anni ?50 correvamo molto ed eravamo anche un po? incoscienti?.
Per Silvio Grassetti ?il premio del Circolo della stampa ? un simbolo sportivo da estendere a tutti i motociclisti che nel dopo guerra hanno fatto risorgere una specialit? sportiva molto popolare, naufragata come in parte tutto lo sport italiano sotto le distruzioni di una guerra dai risvolti drammatici?.
Un ricordo e una vittoria prestigiosa...
?Il ricordo pi? bello si lega indissolubilmente alla vittoria del quattrocilindri Benelli a Cesenatico contro le terribili 2 Honda ufficiali. Mi ricordo metro per metro quella gara affascinante e terrificante allo stesso tempo.
I meccanici del reparto corse della Benelli avevano messo a punto la quattrocilindri, un?autentica rivoluzione per il mondo delle due ruote.
La gara fu avvincente e mi ricordo che le due giapponesi mi ostacolarono con tutte le loro forze, m alla fine vinsi e scoppia in un pianto di felicit? e di tensione nervosa.
Poi sono stato campione d?Italia nella 350 cc e tanti altri risultati si sono aggiunti nel mio palmares. Ma la vittoria di Cesenatico contro le invincibili Honda rimarr? il punto di maggior prestigio e orgoglio personale?.
operai che posano fuori dallo stabilimento.
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