Wayne Rainey: "Un giorno, ai tempi della AMA, ero a bordo pista, per osservare i piloti della Superbike. Ad un certo punto vidi uno uscire completamente di traverso da un curvone, e pensai che sarebbe volato via…invece restò in piedi, perché tenne il gas ancora più aperto! Non sapevo chi fosse Kevin Schwantz, non lo avevo mai visto né sentito nominare. Lo imparai lì."
Kevin Schwantz: “Non importa che fossimo terzo e quarto, secondo e terzo, oppure primo e secondo. Se davanti a me c’era Rainey, la pillola era sempre amara da digerire. E non c’era modo di trovare qualcosa di positivo nella sconfitta. La potevo superare solo se la domenica successiva ero io a stare davanti. Credo che anche lui dica la stessa cosa, ovviamente al contrario. Penso che questa rivalità sia stata positiva per entrambi. Avere un rivale forte come Wayne mi ha spinto così tanto a migliorarmi che, senza di lui, non avrei mai raggiunto il livello che ho toccato. A rendere speciale la nostra rivalità c’è anche il fatto che i nostri anni in 500 sono stati esattamente gli stessi. Non è successo, come tante altre volte nel nostro sport, che due campioni si siano incrociati quando uno era alla fine e uno all’inizio della propria carriera. Non so dire se quello che gli è successo mi abbia condizionato, ma certamente assistere a quello che gli è capitato mi ha scosso molto. Senza Wayne, gareggiare non era più lo stesso per me."
Kevin Schwantz: “Non importa che fossimo terzo e quarto, secondo e terzo, oppure primo e secondo. Se davanti a me c’era Rainey, la pillola era sempre amara da digerire. E non c’era modo di trovare qualcosa di positivo nella sconfitta. La potevo superare solo se la domenica successiva ero io a stare davanti. Credo che anche lui dica la stessa cosa, ovviamente al contrario. Penso che questa rivalità sia stata positiva per entrambi. Avere un rivale forte come Wayne mi ha spinto così tanto a migliorarmi che, senza di lui, non avrei mai raggiunto il livello che ho toccato. A rendere speciale la nostra rivalità c’è anche il fatto che i nostri anni in 500 sono stati esattamente gli stessi. Non è successo, come tante altre volte nel nostro sport, che due campioni si siano incrociati quando uno era alla fine e uno all’inizio della propria carriera. Non so dire se quello che gli è successo mi abbia condizionato, ma certamente assistere a quello che gli è capitato mi ha scosso molto. Senza Wayne, gareggiare non era più lo stesso per me."