Nato a Sydney il 9 aprile 1931, Tom Phillis avrebbe da poco compiuto 87 anni, ma la sua vita si ferm? il 6 giugno 1962 all?Isola di Man a soli 28 anni.
Riletta oggi la sua storia appare un romanzo affascinante che pu? essere preso a simbolo dei sacrifici e dei rischi che si assumevano i piloti dell?epoca per arrivare al successo.
Riconoscibilissimo sia dal casco rosso e bianco che portava in evidenza un canguro pure di color rosso a ricordare le sue origini, sia da un naso decisamente pronunciato,
Tom sbarc? in Europa nel ?57 con la moglie Betty dopo aver venduto tutto per pagarsi il viaggio dalla natia Australia e per acquistare due Norton per gareggiare in 350 e 500. Anni durissimi i primi in Europa con scarse soddisfazioni ed il problema costante di trovare il denaro per pagare i ricambi delle moto e mantenere la famiglia; prossimo ad abbandonare il Motomondiale, Tom Phillis fu notato e venne ingaggiato un po? a sorpresa dalla Honda a fine 1960 e da quel momento, raggiunto lo status di pilota ufficiale, la sua vita svolt?.
Il 1961 sar? l?anno della consacrazione con 6 vittorie nel Motomondiale, 4 in 125 e 2 in 250 e a fine anno, con la vittoria nel GP d?Argentina davanti a Redman, Tom si imporr? nella classifica finale della 125 laureandosi Campione del Mondo, eguagliando cos? l?impresa del suo idolo e compatriota Keith Campbell.
Tra l?altro Phillis rester? per sempre nella storia della Honda per essere stato il primo pilota a centrare una vittoria Mondiale per la casa nipponica vincendo la Classe 125 nel GP di Spagna al Montjuic il 23 aprile 1961.
Deciso a riconfermarsi nel ?62, Phillis fu protagonista alla Mototemporada Romagnola dove ingaggi? furibondi duelli con i nostri Provini e Grassetti, ma l?avvio del Mondiale fu stentato con due terzi posti in Spagna e Francia in 250 sempre preceduto dai compagni di squadra.
Arrivato all?appuntamento del TT deciso a rifarsi, Tom otteneva ancora due podi con il terzo posto in 125 e 250 per poi arrivare alla gara della 350 dove portava all?esordio la Honda 4 cilindri con il motore maggiorato.
Raggiunto e superato al primo giro dalle MV di Hailwood e Hocking, nel disperato tentativo di non farsi distanziare dalle moto italiane,
Tom Phillis cadeva a Laurel Bank finendo contro un muro e spirando poco dopo tra le braccia della moglie. Sconvolto dalla tragedia il suo amico Hocking annunciava l?immediato addio alle gare motociclistiche ? ma questa ? un?altra storia di cui ho gi? parlato nei mesi scorsi.
Tom lasci? la moglie e due bimbi in tenerissima et? e il suo corpo fu cremato e le ceneri sparse in prossimit? della linea del traguardo del TT.
R.I.P. Tom Phillis
testo by Mauro Tedeschi
Riletta oggi la sua storia appare un romanzo affascinante che pu? essere preso a simbolo dei sacrifici e dei rischi che si assumevano i piloti dell?epoca per arrivare al successo.
Riconoscibilissimo sia dal casco rosso e bianco che portava in evidenza un canguro pure di color rosso a ricordare le sue origini, sia da un naso decisamente pronunciato,
Tom sbarc? in Europa nel ?57 con la moglie Betty dopo aver venduto tutto per pagarsi il viaggio dalla natia Australia e per acquistare due Norton per gareggiare in 350 e 500. Anni durissimi i primi in Europa con scarse soddisfazioni ed il problema costante di trovare il denaro per pagare i ricambi delle moto e mantenere la famiglia; prossimo ad abbandonare il Motomondiale, Tom Phillis fu notato e venne ingaggiato un po? a sorpresa dalla Honda a fine 1960 e da quel momento, raggiunto lo status di pilota ufficiale, la sua vita svolt?.
Il 1961 sar? l?anno della consacrazione con 6 vittorie nel Motomondiale, 4 in 125 e 2 in 250 e a fine anno, con la vittoria nel GP d?Argentina davanti a Redman, Tom si imporr? nella classifica finale della 125 laureandosi Campione del Mondo, eguagliando cos? l?impresa del suo idolo e compatriota Keith Campbell.
Tra l?altro Phillis rester? per sempre nella storia della Honda per essere stato il primo pilota a centrare una vittoria Mondiale per la casa nipponica vincendo la Classe 125 nel GP di Spagna al Montjuic il 23 aprile 1961.
Deciso a riconfermarsi nel ?62, Phillis fu protagonista alla Mototemporada Romagnola dove ingaggi? furibondi duelli con i nostri Provini e Grassetti, ma l?avvio del Mondiale fu stentato con due terzi posti in Spagna e Francia in 250 sempre preceduto dai compagni di squadra.
Arrivato all?appuntamento del TT deciso a rifarsi, Tom otteneva ancora due podi con il terzo posto in 125 e 250 per poi arrivare alla gara della 350 dove portava all?esordio la Honda 4 cilindri con il motore maggiorato.
Raggiunto e superato al primo giro dalle MV di Hailwood e Hocking, nel disperato tentativo di non farsi distanziare dalle moto italiane,
Tom Phillis cadeva a Laurel Bank finendo contro un muro e spirando poco dopo tra le braccia della moglie. Sconvolto dalla tragedia il suo amico Hocking annunciava l?immediato addio alle gare motociclistiche ? ma questa ? un?altra storia di cui ho gi? parlato nei mesi scorsi.
Tom lasci? la moglie e due bimbi in tenerissima et? e il suo corpo fu cremato e le ceneri sparse in prossimit? della linea del traguardo del TT.
R.I.P. Tom Phillis
testo by Mauro Tedeschi
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