Era di Voghera e cos? chiamato per il coraggio e i "numeri" di guida.
Classe 1915, nato a Voghera il 25 settembre, inizia nel 1934 con le gare di regolarit?; la guerra lo porta in Albania e in Grecia meritando la "Croce di Guerra" come impavido portaordini motociclista. Ritorna alle gare nel 1946 con la Gilera 500 e nel 1951 approda alla MV - Agusta per sviluppare il nuovo motore 500, 4 cilindri. Il ?Leone dell?Oltrepo? era un pilota generoso e spettacolare ma soprattutto uomo semplice, dotato di grande carica umana da diventare presto il beniamino delle folle.
Vent?anni di carriera lo hanno portato ad iscrivere il suo nome nell'Albo d'Oro dei campioni.
Alfiere della Gilera fin dall'anteguerra, poi dal '51 uomo di punta MV. campione italiano nel '58, a 43 anni, coglie molte vittorie anche in Spagna ove diventa l'idolo degli aficionados come un grande torero.
Lo stile di guida lo ha sempre fatto la strada, prima ancora che l'indole dei singoli piloti. Quando, nei primi Anni Cinquanta, si diffuse il prodigio dello "stile alla Geoffrey Duke", le nuove leve non hanno avuto difficolt? a uniformarsi, mentre pi? restii sono stati i piloti della precedente leva. Tra questi il vogherese Carlo Bandirola che, apparentemente, ? stato pi? "ostinato" degli altri a rimanere ancorato ai vecchi schemi della moto guidata di forza, con il busto inclinato dalla parte opposta all'interno curva, le braccia larghe e le ginocchia in fuori. Grandissimo errore di valutazione! Bandirola anticipava semplicemente i tempi, guidando allora come Mie Doohan oggi.
La prima significativa gara del dopo guerra, per Bandirola ? il Circuito di Verona del 29 Marzo 1946, nel quale, con la sua Gilera Otto Bulloni, si piazza secondo dopo il campione italiano Emilio Soprani. La sua condotta di gara entusiasm? Giuseppe Gilera, presente alla manifestazione, che gli offre subito un posto in squadra.
Nel '51 Bandirola accetta l'offerta che gli proviene dalla MV Agusta, dove si trova a rivestire la posizione di caposquadra.
I risultati migliori nel Mondiale del '51 sono il quinto a Barcellona e il quarto a Berna. Ancora meglio successivamente, con il terzo a Berna nel '52 il secondo a Barcellona nel '53 e terzo al Nurburgring nel '55, stagione in cui si colloca al quinto posto nella classifica finale della 500, all'et? di quarantanni.
Negli ultimi anni di attivit?, Bandirola ? revalentemente impiegato in Spagna, dove la MV Agusta costruisce su licenza e deve far propoganda al prodotto con le vittorie. La "Emmeuve" (cos? veniva chiamata in Spagna la MV) diventa in breve popolarissima grazie a Bandirola, non solo per le sue vittori, ma per lo spettacolo che immancabilmente offre a un pubblico che ha l'indole adatta per valutarne la grande carica e l'autentico rischio.
Concludiamo con un'immagine significativa di Carlo Bandirola: niente ci sembra che lo possa inquadrare pi? efficacemente del suo memorabile duello con John Surtees a Barcellona (non mondiale), entrambi con le MV quattro cilindri 500, accanitamente "agganciati" lungo i saliscendi del Montjuich. Il giovane John - met? degli anni di Carlo - dovette in cuor suo provare un gran sollievo quando la moto del vecchio "Banda" fu messa fuori causa per un guasto al motore, evidentemente trattato alla.... Bandirola.
Mor? a Voghera nel 1981.
Classe 1915, nato a Voghera il 25 settembre, inizia nel 1934 con le gare di regolarit?; la guerra lo porta in Albania e in Grecia meritando la "Croce di Guerra" come impavido portaordini motociclista. Ritorna alle gare nel 1946 con la Gilera 500 e nel 1951 approda alla MV - Agusta per sviluppare il nuovo motore 500, 4 cilindri. Il ?Leone dell?Oltrepo? era un pilota generoso e spettacolare ma soprattutto uomo semplice, dotato di grande carica umana da diventare presto il beniamino delle folle.
Vent?anni di carriera lo hanno portato ad iscrivere il suo nome nell'Albo d'Oro dei campioni.
Alfiere della Gilera fin dall'anteguerra, poi dal '51 uomo di punta MV. campione italiano nel '58, a 43 anni, coglie molte vittorie anche in Spagna ove diventa l'idolo degli aficionados come un grande torero.
Lo stile di guida lo ha sempre fatto la strada, prima ancora che l'indole dei singoli piloti. Quando, nei primi Anni Cinquanta, si diffuse il prodigio dello "stile alla Geoffrey Duke", le nuove leve non hanno avuto difficolt? a uniformarsi, mentre pi? restii sono stati i piloti della precedente leva. Tra questi il vogherese Carlo Bandirola che, apparentemente, ? stato pi? "ostinato" degli altri a rimanere ancorato ai vecchi schemi della moto guidata di forza, con il busto inclinato dalla parte opposta all'interno curva, le braccia larghe e le ginocchia in fuori. Grandissimo errore di valutazione! Bandirola anticipava semplicemente i tempi, guidando allora come Mie Doohan oggi.
La prima significativa gara del dopo guerra, per Bandirola ? il Circuito di Verona del 29 Marzo 1946, nel quale, con la sua Gilera Otto Bulloni, si piazza secondo dopo il campione italiano Emilio Soprani. La sua condotta di gara entusiasm? Giuseppe Gilera, presente alla manifestazione, che gli offre subito un posto in squadra.
Nel '51 Bandirola accetta l'offerta che gli proviene dalla MV Agusta, dove si trova a rivestire la posizione di caposquadra.
I risultati migliori nel Mondiale del '51 sono il quinto a Barcellona e il quarto a Berna. Ancora meglio successivamente, con il terzo a Berna nel '52 il secondo a Barcellona nel '53 e terzo al Nurburgring nel '55, stagione in cui si colloca al quinto posto nella classifica finale della 500, all'et? di quarantanni.
Negli ultimi anni di attivit?, Bandirola ? revalentemente impiegato in Spagna, dove la MV Agusta costruisce su licenza e deve far propoganda al prodotto con le vittorie. La "Emmeuve" (cos? veniva chiamata in Spagna la MV) diventa in breve popolarissima grazie a Bandirola, non solo per le sue vittori, ma per lo spettacolo che immancabilmente offre a un pubblico che ha l'indole adatta per valutarne la grande carica e l'autentico rischio.
Concludiamo con un'immagine significativa di Carlo Bandirola: niente ci sembra che lo possa inquadrare pi? efficacemente del suo memorabile duello con John Surtees a Barcellona (non mondiale), entrambi con le MV quattro cilindri 500, accanitamente "agganciati" lungo i saliscendi del Montjuich. Il giovane John - met? degli anni di Carlo - dovette in cuor suo provare un gran sollievo quando la moto del vecchio "Banda" fu messa fuori causa per un guasto al motore, evidentemente trattato alla.... Bandirola.
Mor? a Voghera nel 1981.
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