Draghi respinge l?attacco di Schaeuble, ma fino a quando resister??
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Le dichiarazioni contrastanti tra il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi sono una spia evidente dello scontro neanche tanto sotterraneo tra due visioni diverse di politica economica e monetaria all?interno della Ue. ?Non sono sorpreso dalle decisioni di oggi della Banca centrale europea che sta facendo un buon lavoro ma il suo orientamento crea ?problemi politici? in Germania?, ha detto Schaeuble in una intervista a Bloomberg, sottolineando di prevedere che in Germania l?inflazione salir? al 2%. Il ministro ha poi ribadito che il surplus della Germania ? anche una conseguenza della politica Bce.
Il ministro dell?Economia Pier Carlo Padoan, sullo sfondo una foto della cancelliera tedesca Angela Merkel. Cristiano Minichiello / AGF
L?economia tedesca sta viaggiando a pieno ritmo, tanto che l?inflazione ? recentemente salita all?1,7%, e il governo Merkel preme perch? venga velocemente abbandonato il Quantitative easing, cio? la politica monetaria super espansiva adottata dalla Bce che prevede l?acquisto di bond sui mercati pari a 60 miliardi al mese (80 fino a marzo) per tutto il 2017. La domanda in acquisto di bond di tutti i paesi europei alza i prezzi degli stessi e comprime i rendimenti (prezzi e rendimenti dei bond si muovono in maniera opposta) ai minimi termini, finanche a zero. Questa politica, secondo i tedeschi, mette in difficolt? le banche e i risparmiatori: le prime non riescono pi? a lucrare sul margine di interesse e devono cercare altre fonti di ricavo come le commissioni sui servizi, i secondi non riescono pi? a far fruttare i propri risparmi e dunque vi ? un effetto ricchezza negativo che pu? comprimere i consumi. Dall?altro lato, per?, le aziende beneficiano di un costo del denaro in precedenza mai cos? basso che, insieme a un cambio dell?euro sempre pi? debole rispetto al dollaro, spinge investimenti ed esportazioni.
Nella foto il primo ministro italiano Paolo Gentiloni
E infatti Draghi nella sua risposta a Schaeuble ha ricordato questi effetti positivi per i tedeschi della politica adottata dalla Bce. ?La dichiarazione di Schaeuble ? comprensibile, da parte mia posso solo ripetere quello che dico da diversi mesi: ci vogliono tassi bassi ora per poterli avere pi? alti in futuro. La ripresa dell?eurozona ? nell?interesse di tutti, compresa la Germania, e delle nostre misure hanno beneficiato anche i lavoratori e gli imprenditori tedeschi. Dobbiamo avere pazienza. Mano a mano che la ripresa si consolida, i tassi saliranno?.
Dunque l?attacco dei tedeschi alla politica monetaria espansiva della Bce ? partito in grande stile e c?? da spettarsi che nei prossimi mesi diventi ancora pi? duro, soprattutto se l?andamento economico della Germania continuer? a migliorare propagando inflazione lungo tutta l?area euro. E Draghi dal canto suo cercher? di tenere duro ancorandosi alla missione della Bce di stimolare la crescita per portare l?inflazione intorno alla soglia del 2%. Ma il mandato di Draghi nel 2018 scadr? e allora lo scenario potrebbe ribaltarsi completamente.
Guardando alla sostanza di ci? che sta succedendo risulta evidente che si sta pericolosamente ampliando l?andamento divergente tra la Germania e una buona parte dei paesi aderenti all?euro, in particolare quelli mediterranei come l?Italia, la Francia, la Grecia. Un?area a cambi fissi pu? funzionare se i surplus che si generano in un?area ricca vengono reinvestiti nelle aree pi? in difficolt?. La Germania dovrebbe allora impiegare risorse per comprare prodotti italiani o per investire direttamente in Italia o in Grecia; o spingere i consumi interni e per questa via le importazioni dagli altri paesi europei. Invece i tedeschi se ne guardano bene e le loro aziende preferiscono far concorrenza alle manifatture italiane conquistando quote di mercato in Cina e negli Stati Uniti forti della loro maggiore produttivit? e grazie al cambio favorevole. ?Fate le riforme strutturali per migliorare la vostra competitivit??, continuano a ripetere i tedeschi, sostenendo che la politica monetaria espansiva di Draghi rappresenta un freno all?adozione di riforme sul mercato del lavoro, nella giustizia, nella pubblica amministrazione.
Da sinistra, il governatore Ignazio Visco e il ministro dell?Economia, Pier Carlo Padoan ? foto di URSULA HYZY/AFP/Getty Images
Ma quanto potr? durare questa situazione? Il 2017 si prospetta come un anno chiave per la sopravvivenza dell?euro, se non altro perch? sono previste tre, se non quattro, tornate elettorali: Olanda, Francia, Germania e, forse, Italia. Le spinte populiste verso una disgregazione della moneta unica potrebbero dunque intensificarsi e una delle soluzioni potrebbe anche essere quella di una Germania fuori dall?euro, oppure di un euro a due velocit?, con andamento diversi tra paesi mediterranei e dell?Europa anseatica. Solo in questo modo i tassi cambio potranno riaggiustarsi in base alla competitivit? dei diversi paesi permettendo un riequilibrio dei saldi commerciali.
Tuttavia se la costruzione dell?euro riuscir? a resistere lo scenario per l?Italia potrebbe essere peggiore. Per mantenere il loro predominio i tedeschi potrebbero affilare le armi a loro disposizione per indurre i paesi mediterranei e l?Italia in particolare a pi? miti consigli. Per esempio possono rendere la vita sempre pi? difficile alle banche italiane, imponendo attraverso la Vigilanza della Bce requisiti patrimoniali pi? stringenti a fronte dei buchi causati dai prestiti in sofferenza. E ci? lo stanno gi? facendo come il caso Mps sta dimostrando. E poi possono costringere gli italiani a una sostanziale ?riprofilazione? del debito pubblico, con allungamento delle scadenze e decurtazione delle cedole, che si render? necessaria se il paese non riuscir? a far crescere il Pil in maniera significativa. Ma a sua volta il Pil italiano non pu? crescere solo con le deboli riforme messe in campo dal governo Gentiloni e richiederebbe una forte spinta di politica fiscale espansiva. Dunque un gatto che si morde la coda e il tempo concesso da Draghi a un certo punto terminer?.
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Le dichiarazioni contrastanti tra il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi sono una spia evidente dello scontro neanche tanto sotterraneo tra due visioni diverse di politica economica e monetaria all?interno della Ue. ?Non sono sorpreso dalle decisioni di oggi della Banca centrale europea che sta facendo un buon lavoro ma il suo orientamento crea ?problemi politici? in Germania?, ha detto Schaeuble in una intervista a Bloomberg, sottolineando di prevedere che in Germania l?inflazione salir? al 2%. Il ministro ha poi ribadito che il surplus della Germania ? anche una conseguenza della politica Bce.
Il ministro dell?Economia Pier Carlo Padoan, sullo sfondo una foto della cancelliera tedesca Angela Merkel. Cristiano Minichiello / AGF
L?economia tedesca sta viaggiando a pieno ritmo, tanto che l?inflazione ? recentemente salita all?1,7%, e il governo Merkel preme perch? venga velocemente abbandonato il Quantitative easing, cio? la politica monetaria super espansiva adottata dalla Bce che prevede l?acquisto di bond sui mercati pari a 60 miliardi al mese (80 fino a marzo) per tutto il 2017. La domanda in acquisto di bond di tutti i paesi europei alza i prezzi degli stessi e comprime i rendimenti (prezzi e rendimenti dei bond si muovono in maniera opposta) ai minimi termini, finanche a zero. Questa politica, secondo i tedeschi, mette in difficolt? le banche e i risparmiatori: le prime non riescono pi? a lucrare sul margine di interesse e devono cercare altre fonti di ricavo come le commissioni sui servizi, i secondi non riescono pi? a far fruttare i propri risparmi e dunque vi ? un effetto ricchezza negativo che pu? comprimere i consumi. Dall?altro lato, per?, le aziende beneficiano di un costo del denaro in precedenza mai cos? basso che, insieme a un cambio dell?euro sempre pi? debole rispetto al dollaro, spinge investimenti ed esportazioni.
Nella foto il primo ministro italiano Paolo Gentiloni
E infatti Draghi nella sua risposta a Schaeuble ha ricordato questi effetti positivi per i tedeschi della politica adottata dalla Bce. ?La dichiarazione di Schaeuble ? comprensibile, da parte mia posso solo ripetere quello che dico da diversi mesi: ci vogliono tassi bassi ora per poterli avere pi? alti in futuro. La ripresa dell?eurozona ? nell?interesse di tutti, compresa la Germania, e delle nostre misure hanno beneficiato anche i lavoratori e gli imprenditori tedeschi. Dobbiamo avere pazienza. Mano a mano che la ripresa si consolida, i tassi saliranno?.
Dunque l?attacco dei tedeschi alla politica monetaria espansiva della Bce ? partito in grande stile e c?? da spettarsi che nei prossimi mesi diventi ancora pi? duro, soprattutto se l?andamento economico della Germania continuer? a migliorare propagando inflazione lungo tutta l?area euro. E Draghi dal canto suo cercher? di tenere duro ancorandosi alla missione della Bce di stimolare la crescita per portare l?inflazione intorno alla soglia del 2%. Ma il mandato di Draghi nel 2018 scadr? e allora lo scenario potrebbe ribaltarsi completamente.
Guardando alla sostanza di ci? che sta succedendo risulta evidente che si sta pericolosamente ampliando l?andamento divergente tra la Germania e una buona parte dei paesi aderenti all?euro, in particolare quelli mediterranei come l?Italia, la Francia, la Grecia. Un?area a cambi fissi pu? funzionare se i surplus che si generano in un?area ricca vengono reinvestiti nelle aree pi? in difficolt?. La Germania dovrebbe allora impiegare risorse per comprare prodotti italiani o per investire direttamente in Italia o in Grecia; o spingere i consumi interni e per questa via le importazioni dagli altri paesi europei. Invece i tedeschi se ne guardano bene e le loro aziende preferiscono far concorrenza alle manifatture italiane conquistando quote di mercato in Cina e negli Stati Uniti forti della loro maggiore produttivit? e grazie al cambio favorevole. ?Fate le riforme strutturali per migliorare la vostra competitivit??, continuano a ripetere i tedeschi, sostenendo che la politica monetaria espansiva di Draghi rappresenta un freno all?adozione di riforme sul mercato del lavoro, nella giustizia, nella pubblica amministrazione.
Da sinistra, il governatore Ignazio Visco e il ministro dell?Economia, Pier Carlo Padoan ? foto di URSULA HYZY/AFP/Getty Images
Ma quanto potr? durare questa situazione? Il 2017 si prospetta come un anno chiave per la sopravvivenza dell?euro, se non altro perch? sono previste tre, se non quattro, tornate elettorali: Olanda, Francia, Germania e, forse, Italia. Le spinte populiste verso una disgregazione della moneta unica potrebbero dunque intensificarsi e una delle soluzioni potrebbe anche essere quella di una Germania fuori dall?euro, oppure di un euro a due velocit?, con andamento diversi tra paesi mediterranei e dell?Europa anseatica. Solo in questo modo i tassi cambio potranno riaggiustarsi in base alla competitivit? dei diversi paesi permettendo un riequilibrio dei saldi commerciali.
Tuttavia se la costruzione dell?euro riuscir? a resistere lo scenario per l?Italia potrebbe essere peggiore. Per mantenere il loro predominio i tedeschi potrebbero affilare le armi a loro disposizione per indurre i paesi mediterranei e l?Italia in particolare a pi? miti consigli. Per esempio possono rendere la vita sempre pi? difficile alle banche italiane, imponendo attraverso la Vigilanza della Bce requisiti patrimoniali pi? stringenti a fronte dei buchi causati dai prestiti in sofferenza. E ci? lo stanno gi? facendo come il caso Mps sta dimostrando. E poi possono costringere gli italiani a una sostanziale ?riprofilazione? del debito pubblico, con allungamento delle scadenze e decurtazione delle cedole, che si render? necessaria se il paese non riuscir? a far crescere il Pil in maniera significativa. Ma a sua volta il Pil italiano non pu? crescere solo con le deboli riforme messe in campo dal governo Gentiloni e richiederebbe una forte spinta di politica fiscale espansiva. Dunque un gatto che si morde la coda e il tempo concesso da Draghi a un certo punto terminer?.
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