Il risveglio di Monti, Prodi e Letta: tris di interviste contro le scelte continentali Ma l?unico ad attaccare la Merkel ? ancora Berlusconi, che ci rimise un governo
Silenzio, parlano gli ex, sono tre, come i tenori, anche se hanno steccato spesso. Erano in giro, chi di qua, chi di l?, ma questo trambusto sulla Grecia e sull'Europa li ha riportati a noi, come ai bei tempi (per loro di sicuro) in cui erano presidenti del Consiglio. Enrico si ? confidato, da Sydney con ?Avvenire?, il quotidiano dei vescovi. Romano ? stato intervistato da ?Repubblica? e spera che ?Atene non sia la nostra Sarajevo?. Il terzo, Mario, detto il professore, ha invece parlato al ?Corsera? per dire che ?la responsabilit? ? della Grecia molto pi? che di Bruxelles?.
Loro sono Letta (Enrico), Prodi (Romano) e Monti (Mario), tutti intervistati e tutti nello stesso giorno, ieri, tra passato, presente e futuro. Certo ieri pure Silvio Berlusconi, ex premier anche lui, ha preso carta e penna per scrivere a ?Il Giornale? ma come la pensa il Cavaliere sul rigore tedesco ? cosa nota, dato che il suo Governo ne fu in qualche modo vittima, nel 2011. I tre, invece, fanno parte, a pieno titolo, e con le dovute sfumature di grigio individuali, del partito pi? europeista italiano. Delle ?lite, che in diverse fasi, hanno guidato il nostro Paese. Eppure, a leggerli ieri, tutti e tre, sembrava che non toccasse neppure a loro. Monti, che ospite di Gad Lerner, tempo fa descrisse nella Grecia il maggior successo dell?euro, non molla di un centimetro e si dice convinto ?che presto potr? rivendicarlo, senza il pungolo della moneta unica la Grecia non si sarebbe mai messa sulla via delle riforme per sconfiggere la corruzione? e un sacco di altre cose.
Ora, a parte che questa via riformista resta tutta da vedere vista la situazione deficitaria del Paese, il pungolo i greci sembrano averlo pi? in quel posto, con impoverimento crescente, tagli alla sanit? con conseguenze pesanti per i cittadini, che altrove. Monti per?, da professore, ci spiega che ?lo stesso concetto? - quello del pungolo - ?ovviamente in una scala e in una situazione diverse, vale per l?Italia? e che ?se vogliamo la ripresa, quella vera, anche gli italiani - insiste - devono cambiare atteggiamento?.
Se avessimo, come l?attuale premier Matteo Renzi, una certa allergia ai gufi, beh su questa storia del pungolo toccheremmo perlomeno ferro anche se Renzi, in qualche modo, si ? messo avanti con il lavoro e - come gli ex presidenti del Consiglio (eccezion fatta per Berlusconi) ? subito diventato filo tedesco, insomma in questa partita greca sta con la Merkel, che in cambio dice che le riforme in Italia ?sono impressionanti?, che poi era la stessa cosa che diceva a Monti prima e ad Enrico Letta dopo. Di impressionante, per adesso, passando da Mario a Romano (Prodi), c?? che il professore, quello di Bologna, nella intervista di ieri si accorge che in Europa ci sono protagonismi nazionali. Ma dai, veramente? ?Voglio sperare che Atene non sia la nostra Sarajevo?. Per Prodi, nel caso Grecia, si ? arrivati al punto in cui siamo ?perch? questa vicenda ? stata gestita da protagonisti nazionali che l?hanno strumentalizzata per puri scopi di politica in terna. Le due parti stanno continuando a parlare solo ai loro elettori. Questo ha impedito che si adottassero soluzioni di buonsenso?. Per lui la soluzione sarebbe ?creare una vera e forte autorit? europea, che ? stata continuamente messa in un angolo dai Governi nazionali. Se l?Europa si vuol salvare deve reagire immediatamente dotandosi di un?autentica autorit? federale?. Peccato che Prodi, questa Europa, per come ? oggi, abbia contribuito a costruirla.
Per non rimuginarci su, per?, voliamo a Sydney, Australia, da dove il terzo ex, Enrico (Letta) ha fatto arrivare la sua. Gli chiedono cosa veda da laggi? e lui a rispondere che ?non si percepiscono tante sottigliezze alle quali si d? invece tanta importanza nel dibattito europeo. Si va all?essenziale e si stenta a comprendere come possa essere una cosa cos? seria un problema che riguarda appena il 2% del Prodotto interno lordo europeo?. Poi critica duramente Tsipras e dice che siamo ad un bivio: ?o la trattativa o per i greci si riapre un Medioevo?. Dopo il pungolo, poveri amici greci, sarebbe proprio quel che gli manca! Ma che duri questi ex, non con la Merkel si intende. Viene in mente Gino Paoli, con la strofa di una sua canzone: eravamo tre (ndr, nel testo di Paoli quattro) ?amici al bar che volevano cambiare il mondo?. A colpi di interviste.
Fonte iltempo.it
Silenzio, parlano gli ex, sono tre, come i tenori, anche se hanno steccato spesso. Erano in giro, chi di qua, chi di l?, ma questo trambusto sulla Grecia e sull'Europa li ha riportati a noi, come ai bei tempi (per loro di sicuro) in cui erano presidenti del Consiglio. Enrico si ? confidato, da Sydney con ?Avvenire?, il quotidiano dei vescovi. Romano ? stato intervistato da ?Repubblica? e spera che ?Atene non sia la nostra Sarajevo?. Il terzo, Mario, detto il professore, ha invece parlato al ?Corsera? per dire che ?la responsabilit? ? della Grecia molto pi? che di Bruxelles?.
Loro sono Letta (Enrico), Prodi (Romano) e Monti (Mario), tutti intervistati e tutti nello stesso giorno, ieri, tra passato, presente e futuro. Certo ieri pure Silvio Berlusconi, ex premier anche lui, ha preso carta e penna per scrivere a ?Il Giornale? ma come la pensa il Cavaliere sul rigore tedesco ? cosa nota, dato che il suo Governo ne fu in qualche modo vittima, nel 2011. I tre, invece, fanno parte, a pieno titolo, e con le dovute sfumature di grigio individuali, del partito pi? europeista italiano. Delle ?lite, che in diverse fasi, hanno guidato il nostro Paese. Eppure, a leggerli ieri, tutti e tre, sembrava che non toccasse neppure a loro. Monti, che ospite di Gad Lerner, tempo fa descrisse nella Grecia il maggior successo dell?euro, non molla di un centimetro e si dice convinto ?che presto potr? rivendicarlo, senza il pungolo della moneta unica la Grecia non si sarebbe mai messa sulla via delle riforme per sconfiggere la corruzione? e un sacco di altre cose.
Ora, a parte che questa via riformista resta tutta da vedere vista la situazione deficitaria del Paese, il pungolo i greci sembrano averlo pi? in quel posto, con impoverimento crescente, tagli alla sanit? con conseguenze pesanti per i cittadini, che altrove. Monti per?, da professore, ci spiega che ?lo stesso concetto? - quello del pungolo - ?ovviamente in una scala e in una situazione diverse, vale per l?Italia? e che ?se vogliamo la ripresa, quella vera, anche gli italiani - insiste - devono cambiare atteggiamento?.
Se avessimo, come l?attuale premier Matteo Renzi, una certa allergia ai gufi, beh su questa storia del pungolo toccheremmo perlomeno ferro anche se Renzi, in qualche modo, si ? messo avanti con il lavoro e - come gli ex presidenti del Consiglio (eccezion fatta per Berlusconi) ? subito diventato filo tedesco, insomma in questa partita greca sta con la Merkel, che in cambio dice che le riforme in Italia ?sono impressionanti?, che poi era la stessa cosa che diceva a Monti prima e ad Enrico Letta dopo. Di impressionante, per adesso, passando da Mario a Romano (Prodi), c?? che il professore, quello di Bologna, nella intervista di ieri si accorge che in Europa ci sono protagonismi nazionali. Ma dai, veramente? ?Voglio sperare che Atene non sia la nostra Sarajevo?. Per Prodi, nel caso Grecia, si ? arrivati al punto in cui siamo ?perch? questa vicenda ? stata gestita da protagonisti nazionali che l?hanno strumentalizzata per puri scopi di politica in terna. Le due parti stanno continuando a parlare solo ai loro elettori. Questo ha impedito che si adottassero soluzioni di buonsenso?. Per lui la soluzione sarebbe ?creare una vera e forte autorit? europea, che ? stata continuamente messa in un angolo dai Governi nazionali. Se l?Europa si vuol salvare deve reagire immediatamente dotandosi di un?autentica autorit? federale?. Peccato che Prodi, questa Europa, per come ? oggi, abbia contribuito a costruirla.
Per non rimuginarci su, per?, voliamo a Sydney, Australia, da dove il terzo ex, Enrico (Letta) ha fatto arrivare la sua. Gli chiedono cosa veda da laggi? e lui a rispondere che ?non si percepiscono tante sottigliezze alle quali si d? invece tanta importanza nel dibattito europeo. Si va all?essenziale e si stenta a comprendere come possa essere una cosa cos? seria un problema che riguarda appena il 2% del Prodotto interno lordo europeo?. Poi critica duramente Tsipras e dice che siamo ad un bivio: ?o la trattativa o per i greci si riapre un Medioevo?. Dopo il pungolo, poveri amici greci, sarebbe proprio quel che gli manca! Ma che duri questi ex, non con la Merkel si intende. Viene in mente Gino Paoli, con la strofa di una sua canzone: eravamo tre (ndr, nel testo di Paoli quattro) ?amici al bar che volevano cambiare il mondo?. A colpi di interviste.
Fonte iltempo.it
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