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80 euro ?

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    #1

    80 euro ?

    80 Meno tot quanto fa ?

    Roma, 7 dicembre 2014 - Lo hanno gi? soprannominato il d-day delle tasse sulla casa. ? il 16 dicembre, giorno in cui milioni di italiani saranno chiamati a mettere mano al portafogli per saldare i conti con la Tasi (la nuova imposta sul mattone) e con l?Imu, la tassa rimasta sugli immobili diversi dalla prima abitazione, a meno che quest?ultima non sia di lusso. Come sempre accade con un?imposta municipale l?impatto sar? differenziato da zona a zona ma, secondo la Uil, una famiglia su due (il 53%) pagher? per la Tasi un conto pi? salato della vecchia Imu. Il costo medio sar? di 156 euro, che sale a 197 per i capoluoghi. La citt? pi? cara ? Torino dove si pagano 403 euro seguita da Roma (391), Siena (356) e Firenze (346). Olbia e Ragusa sono i ?paradisi fiscali? della Tasi con un?aliquota zero. Sempre secondo la Uil pagher? un po? di pi? chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate. A determinare le maggiori sperequazioni sono le molteplici variabili che incidono sul calcolo della Tasi a cominciare dalle aliquote (si varia dallo zero di Olbia e Ragusa al 3,3 per mille di Torino, Bari, Catania o Como) sulle quali intervengono migliaia di combinazioni di detrazioni nelle quali la fantasia dei Comuni si ? sbizzarrita.

    Tasi e Imu si aggiungono a un mese, dicembre, dove pi? che i regali stanno arrivando le tasse. Il primo dicembre era scaduto infatti il termine per versare (se dovuto) l?acconto della cedolare secca sugli affitti per il 2014 e per il pagamento della seconda o unica rata dell?acconto sull?Irpef (e su altre imposte e contributi) per il 2014 dalle persone fisiche e dalle societ? di persone che presentano la dichiarazione dei redditi. In pi?, a seconda delle scadenze decise dai vari Comuni, bisogner? mettersi in regola anche con la Tari, la nuova imposta sui rifiuti. Il risultato di questa pioggia di imposte ? che le famiglie, secondo Confcommercio, dovranno versare 9,5 miliardi delle tredicesime al Fisco con un esborso di 1,4 miliardi in pi? rispetto allo scorso anno.

    Il saldo Tasi (l?ultimo se, come sembra, dal 2015 debutter? la nuova Local tax sulla casa) riguarda i contribuenti che hanno pagato l?acconto entro il termine ordinario del 16 giugno (applicato da circa 2.200 Comuni) e quello ritardato del 16 ottobre (circa 5.200 Comuni). Per sapere quali delibere (e quindi aliquote ed eventuali detrazioni) sono state applicate dai singoli enti locali, oltre che informarsi presso il proprio Comune, si deve fare una verifica sul sito del Dipartimento delle Finanze (Dipartimento delle Finanze - Home Page) cliccando su ?Delibere aliquote Tasi? e digitando il Comune da ricercare. Se il Comune non ha rispettato il termine per adottare le aliquote (fissato per la Tasi al 10 settembre mentre per Imu e Tari c?era tempo fino al 30 settembre) la legge prevede l?applicazione della mini-aliquota dell?1 per mille per la Tasi sulla prima casa. Sugli altri immobili vale il limite previsto dalla norma, costituito dalla somma delle aliquote Imu e Tasi che non pu? superare il 10,6 per mille, salva l?ipotesi eccezionale dell?aliquota supplementare dello 0,8 per mille. Quindi non si dovr? pagare la Tasi se l?aliquota Imu ? gi? al massimo. In caso contrario bisogna calcolare la differenza mentre, in mancanza di una delibera comunale, la quota della tassa a carico dell?inquilino ? stabilita nel 10%.

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    #2
    da che pulpito che viene..la predika

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      #3
      Roma, 8 dicembre 2014 - Negli ultimi 2 anni le tariffe pubbliche sono aumentate in media del 7,5% con un vero e proprio boom per quelle locali, che registrano una crescita nel 2013-2014 (con proiezione a fine anno) del 9,5%. Lo rivela l'Osservatorio Indis Unioncamere.

      Al top i rincari per rifiuti solidi urbani (+18,2%), acqua (12,7%) e tariffe postali (+10,1%). In generale le tariffe nazionali hanno registrato nel biennio preso in considerazione un aumento medio del 5%. Tra quelle locali la sanit? ? cresciuta del 6,7%, il trasporto ferroviario regionale 6,8%, il trasporto urbano 6% e quello extra-urbano (+7,5%).

      LIEVE RIPRESA DEI CONSUMI - L'Osservatorio, per?, registra anche un timido risveglio dei consumi delle famiglie italiane, che si profila a fine anno (+0,3%), per effetto di un pi? robusto recupero degli acquisti dei beni durevoli(+2,9%), di una pi? contenuta ripresa dei servizi (+0,5%) e dei consumi alimentari (+0,4%). Il centro studi sottolinea come l'effetto della bassa inflazione e il minor timore di un ulteriore inasprimento dell'imposizione fiscale possono aver determinato scelte di acquisto, di auto e di elettrodomestici, divenute, dopo due anni di contenimento delle spese, ormai inderogabili.

      "Si tratta - commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - di un primissimo e ancora debole segnale, certo non pienamente in grado di far recuperare al Paese la 'strada' persa in questi anni di recessione: sfiora infatti i 7 punti percentuali il calo dei consumi delle famiglie accumulato nel 2012 e 2013".

      2015 ANNO CRUCIALE - I mesi estivi e autunnali hanno segnato una nuova flessione dell'economia italiana, con valori del PIL che hanno continuato a registrare variazioni di segno lievemente negativo. I timori si spostano ora sul 2015, visto che le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso. Secondo l'Osservatorio 'Prezzi e mercati' siamo alla vigilia di un anno cruciale per le sorti del nostro Paese: le misure previste dalla Legge di Stabilit?, orientate alla riduzione delle tasse e al sostegno del reddito, dalla conferma del bonus degli 80 euro all'anticipo del Tfr in busta paga, sono chiamate a rimettere in moto la domanda interna.

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        #4
        Roma, 27 dicembre 2014 - Tra il 2010 e il 2014 solo in Spagna le tariffe pubbliche sono rincarate pi? delle nostre. Se a Madrid l'aumento medio ? stato del 23,7%, in Italia, come del resto ? successo in Irlanda, l'incremento ? stato del 19,1%. Tra i grandi Paesi d'Europa, invece, la Francia ha registrato un rincaro medio del 12,9%, mentre la Germania ha segnato un ritocco al rialzo dei prezzi solo del 4,2%. L'area dell'euro ha subito un incremento dei prezzi amministrati dell'11,8%: oltre 7 punti percentuali in meno che da noi. I calcoli sono stati effettuati dall'Ufficio studi della Cgia che, oltre a eseguire una comparazione tra l'andamento delle tariffe amministrate nei principali paesi d'Europa, ha analizzato anche il trend registrato tra il 2004 e i primi 11 mesi del 2014 delle tariffe dei principali servizi pubblici presenti nel nostro Paese. Tra gli incrementi pi? significativi quello della tassa sui rifiuti, e cio? addirittura di oltre il 70% cosi' come per l'acqua (79,5%).

        Negli ultimi 10 anni, a fronte di un incremento dell'inflazione che in Italia ? stato del 20,5%, l'acqua ? aumentata del 79,5%, i rifiuti del 70,8%, l'energia elettrica del 48,2%, i pedaggi autostradali del 46,5%, i trasporti ferroviari del 46,3%, il gas del 42,9%, i trasporti urbani del 41,6%, il servizio taxi del 31,6% e i servizi postali del 27,9%. Tra tutte le voci analizzate, solo i servizi telefonici hanno subito un decremento: -15,8%. "Nel nostro Paese - sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - i rincari maggiori hanno interessato le tariffe locali. Se per quanto concerne l'acqua i prezzi praticati rimangono ancora adesso tra i piu' contenuti d'Europa, gli aumenti registrati dai rifiuti sono del tutto ingiustificabili. A causa della crisi economica, negli ultimi 7 anni c'e' stata una vera e propria caduta verticale dei consumi delle famiglie e delle imprese: conseguentemente e' diminuita anche la quantita' di rifiuti prodotta. Pertanto, con meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, le tariffe dovevano scendere, invece, sono inspiegabilmente aumentate. Si pensi che nell'ultimo anno, a seguito del passaggio dalla Tares alla Tari, gli italiani hanno pagato addirittura il 12,2 per cento in piu', contro una inflazione che e' aumentata solo dello 0,3 per cento". "Gli aumenti del gas - prosegue Bertolussi - hanno sicuramente risentito del costo della materia prima e del tasso di cambio, mentre l'energia elettrica dell'andamento delle quotazioni petrolifere e dell'aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, sono stati condizionati dagli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro. Non va nemmeno dimenticato che molti rincari sono riconducibili anche al peso fiscale che grava sulle tariffe che, purtroppo, da noi tocca punte non riscontrabili nel resto d'Europa. Inoltre, nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti. In linea di massima, oggi siamo chiamati a pagare di piu', ma la qualita' dei servizi resi non ha subito sensibili miglioramenti. Speriamo che la riduzione del prezzo del petrolio registrata in questi ultimi mesi comporti per l'anno venturo una contrazione delle tariffe, soprattutto di luce, gas e trasporti che sono le principali voci di spesa che gravano sui bilanci delle famiglie e delle piccole imprese italiane"

        CODACONS: STANGATA DA 324 EURO - Anche il Codacons denuncia il caro-tariffe, parlando di "una stangata da 324 euro a famiglia quella che gli italiani si lasciano alle spalle nel 2014". In testa alla classifica dei rincari - ribadisce - i rifiuti, le cui tariffe hanno subito aumenti medi del +15% rispetto allo scorso anno, con un maggior esborso di circa 44 euro a famiglia. Pesanti anche i rincari di acqua, sanit?, trasporti.

        Di rilievo ? infatti l'incremento dell'acqua (+6%) e dei servizi sanitari (5,2%). I trasporti (urbani e ferroviari) segnano invece un incremento medio del 2,9% rispetto al 2013. Hanno invece subito una lieve riduzione i costi dell'rc auto, evidenzia il Codacons, mentre per i servizi bancari si ? speso di pi? rispetto al 2013. Anche mense e rette scolastiche hanno comportato un maggior esborso per le famiglie (+48 euro su base annua), mentre il settore energetico ha fatto registrare tariffe in calo grazie soprattutto alle minori tensioni nei prezzi dei prodotti petroliferi, che hanno contenuto fortemente le bollette rispetto all'anno precedente. Nel dettagli, gli aumenti sono stati del 4,5% per le autostrade (+16 euro), del 2,9% per i trasporti (+89 euro), del 15% per i rifiuti (+44 euro), del 6% per l'acqua (+38 euro), del +5,2% per la sanit? (+54 euro). Tariffe in calo invece per il gas (-6%, -84 euro) e stabili per la luce. Nel settore delle banche le spese sono aumentate di 28 euro, nell'rc auto sono calate di 8 euro, per i professionisti si sono avuti aumenti per 99 euro rispetto al 2013, e per l'istruzione +48 euro.

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          #5
          Tanto ci sar? chi ti risponde "almeno lui li ha dati" ^^

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            #6
            Originally posted by schwarz View Post
            Tanto ci sar? chi ti risponde "almeno lui li ha dati" ^^
            certamente...se vai lungo l'adriatica..ne trovi altre che..la danno...e noi siamo pronti per osannare chi ci fa la carit?

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