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La vigilessa, il giudice e il sindaco: la storia che imbarazza Renzi
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Un asso ben nascosto nella manica. Un coniglio da estrarre dal cappello poco prima del varo della legge di stabilit? 2015. Proprio quando, cio?, occorrer? trovare le coperture per estendere anche all?anno prossimo il bonus Irpef varato ieri dal Consiglio dei ministri. Il segreto di Matteo Renzi si chiama Esa, sigla esoterica che sta per European system of national and regional accounts: in parole povere il sistema di contabilit? pubblica utilizzato dai Paesi membri dell?Unione europea per preparare i bilanci nazionali. La novit? ? che dal prossimo settembre la metodologia cambia. Bruxelles ha deciso che ? tempo di aggiornarla per tener conto del nuovo contesto economico, della globalizzazione e del crescente peso delle attivit? intangibili (per esempio i brevetti) sulla ricchezza degli Stati. Che c?entra questo con il governo Renzi? Presto detto: la revisione si tradurr? automaticamente ? senza, cio?, che nulla cambi in concreto ? in un aumento del prodotto interno lordo europeo del 2,4%. E quello italiano godr? di una crescita aggiuntiva compresa tra l?1 e il 2%. Una manna, ma anche un ottimo assist per il presidente del Consiglio, che non dovr? fare altro che riceverlo e sfruttarlo a proprio vantaggio. Dopo la #svoltabuona, l?#oraics, il Paese che #cambiaverso e gli altri hashtag beneauguranti, l?esecutivo potr? intestarsi il merito di aver trovato il vero Santo Graal: la formula della crescita. La cautela delle stime inserite nel Documento di economia e finanza esalter? l?effetto del gioco di prestigio: se, con il contributo di questo ?doping? legale, nel 2015 il Pil salir? del 2 o addirittura del 3%, l?esecutivo avr? buon gioco a ricordare che il Def approvato all?inizio di aprile prevedeva un ben pi? risicato +1,3%. E ad attribuire la differenza alle misure varate nel frattempo. Non solo, perch? la crescita aggiuntiva avr? un effetto collaterale ancora pi? desiderabile ai fini del rispetto del Fiscal compact: il rapporto tra il deficit e il debito e il Pil si ridurr?. Cos? Renzi conquister?, senza bisogno di arrivare allo scontro con la Germania di Angela Merkel, il tanto auspicato margine di manovra da utilizzare per misure espansive. Insomma: alla luce di questi calcoli, suona studiata e per nulla casuale la frase ripetuta da Renzi fin dal giorno della presentazione del Def: le stime fatte, aveva detto, sono ?fin troppo rigorose e prudenti, e nel corso dell?anno con ogni probabilit? ci saranno sorprese positive?.
Il sistema Esa ? la cornice metodologica a cui gli Stati devono far riferimento nel tenere la contabilit? interna. Si tratta di formule per addetti ai lavori, con cui per? si ottengono numeri che interessano a tutti: Pil, debito pubblico, deficit. Cio? i dati che dicono a cittadini e istituzioni europee come sta l?economia, come vanno ripartiti i fondi Ue e, alla fin fine, se i governi devono tagliare la spesa o aumentare le tasse. Attualmente tutta Europa utilizza il sistema Esa 1995, ma a partire da settembre 2014 l?Italia e gli altri 27 Paesi migreranno alla sua nuova versione, Esa 2010. Messa a punto per far s? che i bilanci nazionali tornino ad essere una fotografia attendibile delle economie sottostanti. La Commissione Ue, infatti, ha riconosciuto che lo standard introdotto 18 anni fa mostra le corde: ? nato quando le nuove tecnologie pesavano ancora pochissimo sui processi produttivi, investire in ricerca non era cos? cruciale ai fini dello sviluppo e la globalizzazione era appena agli albori. Nel frattempo tutto ? cambiato. Cos?, Esa 2010 prevede per esempio che le spese per la ricerca e sviluppo non siano pi? registrate come pure uscite ma, al contrario, come investimenti: ? da l?, infatti, che nascono i brevetti e le innovazioni di prodotto e di processo capaci di far progredire l?economia negli anni a venire. Il ?ritocco? aumenter? in media il Pil europeo dell?1,9%, anche se a trarne il maggiore vantaggio saranno i Paesi che investono di pi? in quest?ambito, come Svezia e Finlandia. La stessa cosa avverr? per le spese militari ? sistemi d?arma ma anche, per esempio, le navi da guerra e i famigerati caccia F-35: finora erano considerati ?beni intermedi?, mentre il nuovo standard le classifica quindi tra i contributi alla formazione del capitale del Paese perch? ne riconosce il valore economico che dura nel tempo (anche dopo molti anni ? possibile venderli, come il ministro Roberta Pinotti vuol fare con la portaerei Garibaldi) e l?impatto positivo sulla sicurezza esterna. L?impatto previsto sul Pil Ue ? di circa lo 0,1%. Il terzo cambiamento riguarda le merci inviate all?estero per essere lavorate: il loro valore non entrer? pi? a far parte della voce export e di conseguenza della bilancia commerciale. La ratio ? che quel che conta ? la propriet?, non lo spostamento fisico del prodotto. Infine, sar? pi? dettagliata l?analisi dei sistemi pensionistici (ogni Paese dovr? presentare una tabella con le relative passivit?) e verr? migliorata la misurazione del contributo dei servizi assicurativi al Pil. Oggi viene calcolata come differenza tra premi e risarcimenti, il che d? luogo a un?eccessiva variabilit? da un anno all?altro soprattutto nel caso in cui si verifichino grandi eventi catastrofici.
L?esperienza degli Stati Uniti, che hanno gi? rivisto il proprio sistema di calcolo (un po? diverso da quello europeo ma comunque basato sulle linee guida internazionali in materia), dimostra che da questi ? apparentemente marginali ? accorgimenti statistici pu? arrivare una vera boccata di ossigeno per l?economia: nel loro caso l?effetto ? stato un incremento del Pil addirittura del 3,5% per gli anni compresi tra 2010 e 2012. Hanno contato molto i forti investimenti pubblici e privati in ricerca e l?inserimento tra gli attivi di bilancio delle opere della creativit? (film, musica, libri eccetera), gi? previsti da Esa 1995. Per quanto riguarda l?Europa, i Paesi che risulteranno pi? ?arricchiti? saranno, stando alle previsioni di Eurostat, quelli del nord: Finlandia e Svezia in pole position con un balzo del 4-5%, seguiti da Austria, Olanda e Gran Bretagna con un +3-4% e, in terza posizione, Belgio, Danimarca, Francia e Germania (+2-3%). L?Italia ? nel gruppo degli inseguitori, in compagnia di Estonia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia e Spagna. Dietro ci sono solo Lituania, Lettonia, Ungheria, Polonia e Romania, che potranno contare su un incremento massimo dell?1%. Peccato per i loro presidenti del Consiglio.
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Originally posted by giuseppe_d View Post
Chiss? se prima o poi si degneranno di fare anche qualcosa per gli Italiani ... che so ... magari una legge elettorale ?
Sogni ad occhi aperti ?
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Originally posted by Lele-R1-Crash View PostInsomma , il voto degli Italiani non interessa a nessuno , ma chiunque salga al governo si sbatte a dismisura per tirare dentro amici , conoscenti e chiunque gli faccia piacere .
Chiss? se prima o poi si degneranno di fare anche qualcosa per gli Italiani ... che so ... magari una legge elettorale ?
Sogni ad occhi aperti ?
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