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Impeachment Napolitano, M5S deposita denuncia

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    #1

    Impeachment Napolitano, M5S deposita denuncia

    Presentata ufficialmente la richiesta di messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica; esultano i grillini che proseguono con l'occupazione di protesta

    Depositata la richesta di messa in stato d'accusa per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il reato ? quello di "attentato alla Costituzione". E' quanto si legge sulla pagina Facebook del gruppo 5 Stelle al Senato, in seguito agli annunci dei giorni scorsi. La notizia ? stata data nell'aula di Palazzo Madama dal capogruppo grillino Vincenzo Maurizio Santangelo. Presentata la medesima richiesta anche a Montecitorio.

    Esultano i grillini dopo il sondaggio lanciato mercoled? da Beppe Grillo sugli 'errori' di Napolitano. "E impeachment fu!" twitta la senatrice Paola Taverna mentre Laura Castelli, deputato chiosa: "Consegnato, depositato impeachment a Napolitano. Le promesse si mantengono, soprattutto se si fanno ai cittadini".

    "L'escalation eversiva e squadrista dei 5 stelle non conosce limiti. Bloccano il Parlamento, occupano le commissioni e ora vogliono colpire la figura garante della democrazia italiana che in questi anni, e ancora oggi, ha
    rappresentato e rappresenta il punto di riferimento centrale per la tenuta del nostro Paese". Lo afferma Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Giustizia della Camera.

    Intanto prosegue la protesta grillina partita mercoled? dall'aula di Montencitorio dove in seguito all'approvazione del contestato decreto Imu Bankitalia, si ? sfiorata quasi la rissa: occupata dal deputato Vittorio Ferraresi la commissione giustizia della Camera.
    Impeachment Napolitano, M5S deposita denuncia - Notizie - MSN Italia

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    #2
    scommettiamo che tutti gli altri partiti voteranno contro ???

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      #3
      Finalmente.....era ora che qualcuno lo facesse!!!
      Direi il peggior capo dello stato che l'Italia abbia mai avuto......


      Questa mattina, 30 gennaio 2014, il MoVimento 5 Stelle ha presentato la:
      DENUNCIA PER LA MESSA IN STATO D'ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CONCERNENTE IL REATO DI ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA

      Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, nell'esercizio delle sue funzioni, ha violato - sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e con modalit? formali ed informali - i valori, i principi e le supreme norme della Costituzione repubblicana. Il compimento e l'omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l'attivit? degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all'operato del Presidente della Repubblica in carica, ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente. Si rilevano segnatamente, a seguire, i principali atti e fatti volti a configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all'articolo 90 Cost.

      1. Espropriazione della funzione legislativa del Parlamento e abuso della decretazione d'urgenza
      La nostra Carta costituzionale disegna una forma di governo parlamentare che si sostanzia in un saldo rapporto tra Camere rappresentative e Governo. La prevaricazione governativa assoluta, caratterizzata da decretazione d'urgenza, fiducie parlamentari e maxiememendamenti configura, piuttosto, un ordinamento altro e diverso che non conosce pi? il principio supremo della separazione dei poteri. Il predominio legislativo da parte del Governo, attraverso decreti legge, promulgati dal Presidente della Repubblica, viola palesemente sia gli articoli 70 e 77 della Costituzione, sia le norme di primaria rilevanza ordinamentale (quale la Legge n. 400 del 1988), sia numerose sentenze della Corte costituzionale (tra tutte: sentenza n. 29 del 1995, n. 22 del 2012 e n. 220 del 2013). Ma al di l? del pur impressionante aspetto quantitativo che, comunque, sotto il profilo del rapporto costituzionale tra Parlamento e Governo assume fortissima rilevanza, ? necessario rimarcare, parallelamente, una preoccupante espansione della loro portata, insita nei contenuti normativi e, soprattutto, nella loro eterogeneit?.
      Aspetto ulteriormente grave ? la reiterazione, attraverso decreto- legge, di norme contenute in altro decreto-legge, non convertito in legge. La promulgazione, da parte del Presidente della Repubblica, di simili provvedimenti ? risultata in palese contrasto con la nota sentenza della Corte costituzionale n. 360 del 1996, che ha rilevato come ?il decreto- legge reiterato - per il fatto di riprodurre (nel suo complesso o in singole disposizioni), il contenuto di un decreto-legge non convertito, senza introdurre variazioni sostanziali - lede la previsione costituzionale sotto pi? profili?.
      La forma di governo parlamentare, alla luce dell'attivit? normativa del Governo, pienamente avallata dalla connessa promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, si ? sostanzialmente trasformata in ?presidenziale? o ?direttoriale?, in cui il ruolo costituzionale del Parlamento ? annientato in nome dell'attivit? normativa derivante dal combinato Governo-Presidenza della Repubblica.

      2. Riforma della Costituzione e del sistema elettorale
      Il Presidente della Repubblica ha formalmente e informalmente incalzato e sollecitato il Parlamento all'approvazione di un disegno di legge costituzionale volto a configurare una procedura straordinaria e derogatoria del Testo fondamentale, sia sotto il profilo procedimentale che sotto quello degli organi deputati a modificare la Costituzione repubblicana.
      In particolare, il disegno di legge costituzionale governativo presentato alle Camere il 10 giugno 2013, sulla base dell'autorizzazione da parte del Capo dello Stato, istituiva una procedura di revisione costituzionale in esplicita antitesi sia rispetto all'art. 138 Cost., sia rispetto all'art. 72, quarto comma, della Costituzione che dispone: ?La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera ? sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale?.
      Il Capo dello Stato ha, dunque, promosso l'approvazione di una legge costituzionale derogatoria, tra le altre, della norma di chiusura della Costituzione - ovvero l'art. 138 Cost. - minando uno dei principi cardine del nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidit?. Egli ha tentato di trasformare la nostra Carta in una Costituzione di tipo flessibile. Flessibilit? che, transitivamente, si sarebbe potuta ritenere espandibile, direttamente ed indirettamente, alla Prima Parte della Costituzione repubblicana, in cui sono sanciti i principi fondamentali della convivenza civile del nostro ordinamento democratico.
      Il Presidente della Repubblica ha, inoltre, in data 24 ottobre 2013, nel corso dell'esame parlamentare riferito alla riforma della legge elettorale, impropriamente convocato alcuni soggetti, umiliando istituzionalmente il luogo naturalmente deputato alla formazione delle leggi. Si tratta, segnatamente, del Ministro per le Riforme Costituzionali, del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Coordinamento delle Attivit? di Governo, dei Presidenti dei Gruppi Parlamentari "Partito Democratico", "Popolo della Libert?" e "Scelta Civica per l'Italia" del Senato della Repubblica, e del Presidente della Commissione Permanente Affari Costituzionali del Senato.

      3. Mancato esercizio del potere di rinvio presidenziale
      Il Presidente della Repubblica, recita l?articolo 74 della Costituzione, prima di promulgare un progetto approvato dalle due Camere, pu? rinviarlo al mittente, chiedendo una nuova deliberazione. Il rinvio presidenziale costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale.
      Spiccano, con evidenza, alcuni mancati e doverosi interventi di rinvio presidenziale, connessi a norme viziate da incostituzionalit? manifesta.
      Possono, in particolare, evidenziarsi sia con riferimento alla legge n. 124 del 2008 (c.d. ?Lodo Alfano?), sia con riguardo alla legge n. 51 del 2010 (c.d. ?Legittimo impedimento?). Nel primo caso, le violazioni di carattere costituzionale commesse ad opera della Presidenza della Repubblica sono risultate duplici, stante sia l'autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge governativo, sia la sua relativa promulgazione; norma, questa, dichiarata integralmente incostituzionale dalla Consulta con sentenza n. 262 del 2009. Nel secondo caso, la legge promulgata ? stata dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale, con sentenza n. 23 del 2011 ed integralmente abrogata con referendum popolare del giugno 2011.

      4. Seconda elezione del Presidente della Repubblica
      Ai sensi dell'articolo 85, primo comma, della Costituzione ?Il Presidente della Repubblica ? eletto per sette anni?. ?, dunque, evidente che il testo costituzionale non contempla la possibilit? dello svolgimento del doppio mandato da parte del Capo dello Stato.
      A tal riguardo, il Presidente Ciampi ebbe a dichiarare che: ?Il rinnovo di un mandato lungo, quale ? quello settennale, mal si conf? alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato?.
      In definitiva, anche in occasione della sua rielezione, il Presidente della Repubblica - accettando il nuovo e doppio incarico - ha violato la forma e la sostanza del testo costituzionale, connesso ai suoi principi fondamentali.

      5. Improprio esercizio del potere di grazia
      L'articolo 87 della Costituzione assegna al Presidente della Repubblica la possibilit? di concedere la grazia e di commutare le pene. La Corte costituzionale ha sancito, a tal riguardo, con sentenza n. 200 del 2006, che tale istituto trova supporto costituzionale esclusivamente al fine di ?mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni umanitarie?.
      Viceversa, in data 21 dicembre 2012, il Capo dello Stato ha firmato il decreto con cui ? stata concessa al direttore del quotidiano "Il Giornale", dott. Sallusti, la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria. A sostegno di tale provvedimento presidenziale, il Quirinale ha ?valutato che la volont? politica bipartisan espressa in disegni di legge e sostenuta dal governo, non si ? ancora tradotta in norme legislative?.
      Analogamente, il Presidente della Repubblica, in data 5 aprile 2013 ha concesso la grazia al colonnello Joseph L. Romano, in relazione alla condanna alla pena della reclusione e alle pene accessorie inflitta con sentenza della Corte d'Appello di Milano del 15 dicembre 2010. La Presidenza della Repubblica ha reso noto che, nel caso concreto, ?l'esercizio del potere di clemenza ha cos? ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico?.
      Con nota del 13 agosto 2013, inoltre, il Presidente della Repubblica ha impropriamente indicato le modalit? dell'esercizio del potere di grazia, con riferimento alla condanna definitiva del dottor Berlusconi, a seguito di sentenza penale irrevocabile relativa a gravissimi reati.
      Dunque, anche con riguardo agli istituti di clemenza, il potere nelle mani del Capo dello Stato ha subito una palese distorsione, ai fini risolutivi di controversie relative alla politica estera ed interna del Paese.

      6. Rapporto con la magistratura: Processo Stato - mafia
      Anche nell'ambito dei rapporti con l'ordine giudiziario i comportamenti commissivi del Presidente della Repubblica si sono contraddistinti per manifeste violazioni di principi fondamentali della nostra Carta costituzionale, con riferimento all'autonomia e all'indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale. La Presidenza della Repubblica, attraverso il suo Segretario generale, in data 4 aprile 2012, ha inviato al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione una lettera nella quale si chiedevano chiarimenti sulla configurabilit? penale della condotta di taluni esponenti politici coinvolti nell?indagine concernente la trattativa Stato-mafia e, addirittura, segnalando l?opportunit? di raggiungere una visione giuridicamente univoca tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha sollevato Conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo, in merito ad alcune intercettazioni telefoniche indirette riguardanti lo stesso Capo dello Stato. Tale iniziativa presidenziale, fortemente stigmatizzata anche da un presidente emerito della Corte costituzionale, ha mostrato un grave atteggiamento intimidatorio nei confronti della magistratura, oltretutto nell'ambito di un delicatissimo procedimento penale concernente la presunta trattativa tra le istituzioni statali e la criminalit? organizzata. Sempre con riferimento al suddetto procedimento penale, il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente della Corte di Assise di Palermo una missiva, al fine di sottrarsi alla prova testimoniale. In particolare egli ha auspicato che la Corte potesse valutare ?nel corso del dibattimento a norma dell'art. 495, comma 4, c.p.p. il reale contributo che le mie dichiarazioni, sulle circostanze in relazione alle quali ? stata ammessa la testimonianza, potrebbero effettivamente arrecare all'accertamento processuale in corso?.

      Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque, il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi. Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il Capo dello Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano.
      Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, ? quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione.

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        #4
        Sono pienamente d'accordo con la richiesta presentata e aggiungo che il sig. Giorgio Napolitano "attenta alla Costituzione" fin dall'articolo 1 !!!

        L'Italia ? una Repubblica, e lui ? complice nell'averla resa una plutocrazia, fondata sul lavoro ma lui non avendo mai lavorato s'? visto bene di occuparsene.

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          #5
          Originally posted by cocis View Post
          scommettiamo che tutti gli altri partiti voteranno contro ???
          Ti piace vincere facile eh???



          :gaen:

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            #6
            Sono d'accordo anch'io, ma come al solito in Italia i poteri forti si proteggono e si coprono le spalle tra di loro, quindi temo sia l'ennesimo buco nell'acqua!!!

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              #7
              d'accordissimo!

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                #8
                questo e' il pezzo che preferisco:

                ""L'escalation eversiva e squadrista dei 5 stelle non conosce limiti. Bloccano il Parlamento, occupano le commissioni e ora vogliono colpire la figura garante della democrazia italiana che in questi anni, e ancora oggi, ha
                rappresentato e rappresenta il punto di riferimento centrale per la tenuta del nostro Paese". Lo afferma Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Giustizia della Camera".

                ma baffa......

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                  #9
                  pochi sputano nel piatto dove mangiano,sopratutto se stanno ancora mangiando...quindi finir? in niente come al solito.

                  ps.bravi m5s

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                    #10
                    SONDAGGIO BOMBA DI AGORA' (RAI3): IL 39% DEGLI ITALIANI RITIENE LEGITTIMI GLI ATTACCHI DELL'M5S A NAPOLITANO - I fatti e le opinioni del Nord - ilnord.it

                    Un`ampia fascia degli italiani, quantificabile nel 39 percento degli elettori totali, ritiene che gli attacchi del Movimento 5 Stelle a Giorgio Napolitano - cio? la messa in stato d'accusa per tradimento della Costituzione - siano legittimi nella sostanza ma ingiustificabili nei toni, mentre a giudicarli ingiustificabili sia nella forma che nel contenuto ? il 38 percento.

                    Oltre la met? degli elettori del Movimento 5 Stelle (il 52%), inoltre, si trova pienamente d`accordo con la linea adottata dal Movimento nei confronti del Capo dello Stato. ? quanto emerge da un sondaggio realizzato dall`Istituto Ix? in esclusiva per Agor? (Rai3).

                    Allo stesso tempo la fiducia degli italiani nel governo e nel premier Enrico Letta si attesta al 24%, mentre l`indice di gradimento per il presidente del Consiglio ? al 38%. ? quanto emerge da un sondaggio realizzato dall`Istituto Ix? in esclusiva per Agor? (Rai3).

                    Quindi, il 76% degli italiani NON ha fiducia in Letta e nel suo governo e il 62% disprezza Letta personalmente.

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                      #11
                      Forza Italia contro il Colle: "Ora Napolitano chiarisca" - IlGiornale.it

                      Clamoroso

                      FI potrebbe appoggiare l'impeachment dei grillini

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                        #12
                        Originally posted by TommySan View Post
                        Sono d'accordo anch'io, ma come al solito in Italia i poteri forti si proteggono e si coprono le spalle tra di loro, quindi temo sia l'ennesimo buco nell'acqua!!!
                        Quoto Tommysan .
                        Cosi come in quattro e quattr'otto son sparite le intercettazioni che a lui davano fastidio , cosi anche questa cosa finir? in un bolla di sapone .

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                          #13
                          Originally posted by TommySan View Post
                          Sono d'accordo anch'io, ma come al solito in Italia i poteri forti si proteggono e si coprono le spalle tra di loro, quindi temo sia l'ennesimo buco nell'acqua!!!
                          tutti tranne renzi per?

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                          • Font Size
                            #14
                            Originally posted by cocis View Post
                            scommettiamo che tutti gli altri partiti voteranno contro ???
                            Originally posted by monikaf View Post
                            Ti piace vincere facile eh???



                            :gaen:
                            Originally posted by TommySan View Post
                            Sono d'accordo anch'io, ma come al solito in Italia i poteri forti si proteggono e si coprono le spalle tra di loro, quindi temo sia l'ennesimo buco nell'acqua!!!
                            Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
                            Quoto Tommysan .
                            Cosi come in quattro e quattr'otto son sparite le intercettazioni che a lui davano fastidio , cosi anche questa cosa finir? in un bolla di sapone .
                            Vota e fai votare M5S (je famo er cul0:gaen

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                            • Font Size
                              #15
                              Napolitano, lettera al Corriere sull’estate 2011 ?Complotto? Fumo, solo fumo. Ecco i fatti? - Corriere.it

                              complotto :gaen:

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