Interessante 
?Il Patto di bilancio europeo o Trattato sulla stabilit?, coordinamento e governance nell?unione economica e monetaria, conosciuto anche con l?anglicismo Fiscal compact (letteralmente riduzione fiscale), ? un accordo approvato con un trattato internazionale il 2 marzo 2012 da 25 dei 27 stati membri dell?Unione europea, entrato in vigore il 1? gennaio 2013.?
L?accordo contiene le regole d?oro della gestione fiscale degli stati membri, tra queste c?? l?impegno del nostro paese a ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil al 60 per cento attraverso una maxi manovra finanziaria all?anno per i prossimi 20 anni, la prima avverr? quest?anno. Dato che al momento questo rapporto supera il 132 per cento (equivalente a 2080 miliardi di euro circa) bisogna ridurlo di almeno 900 miliardi di euro, il che equivale a circa 45 miliardi l?anno per due decadi. Per chi voglia cifre aggiornate al nano secondo sul debito pubblico qui trovate dove il conteggio avviene in tempo reale.
Naturalmente nel dibattito italiano non si parla del fiscal compact, ma di questo non dobbiamo sorprenderci, se ne parler? a josa quando bisogner? tirar fuori i soldi per rispettarlo, tra qualche mese. In pratica il pagamento dei 45 miliardi avverr? o attraverso l?aumento delle tasse o attraverso la contrazione della spesa pubblica, che pu? comprende sia la riduzione dell?occupazione che dei salari pubblici, o in tutti e due i modi. Morale: saremo pi? poveri perch? dobbiamo tirare la cinghia ulteriormente per ridurre il volume totale dei nostri debiti.
La prima domanda da porre ai lettori di questo giornale ed a tutti coloro che commentano quasi religiosamente i suoi articoli ? la seguente: a chi dobbiamo restituire questi soldi? La risposta pi? semplice ? la seguente: alla banche straniere che ce li hanno prestati. Ma dal 2011 in poi la percentuale delle banche straniere nostre creditrici ? scesa ed oggi ? inferiore al 40 per cento. Chi ha in portafoglio gran parte del nostro debito pubblico sono le banche italiane, tra le quale c?? anche il Monte dei Paschi, che deve allo Stato, e cio? a noi poveri debitori, 4 miliardi di euro.
Creditori e debitori sono le stesse persone, direte voi, perch? fanno tutti parte dello Stato, della collettivit?. Ma questa spiegazione non ? del tutto corretta perch? n? lo Stato dei contribuenti n? le banche nazionali controllano la massa monetaria, detto in parole povere, non stampano moneta. Entrambi la ricevono dalla banca centrale attraverso il debito. Assurdo? Succede in quasi tutto il mondo a pare qualche eccezione, come la Svezia e la Cina dove la banca centrale ? di propriet? dello Stato, quindi si potrebbe dire che la collettivit? si indebita con se stessa.
La Banca Centrale Europea ? l?unico organismo che ha il diritto di stampare moneta, lo dovrebbe fare secondo parametri fissi ma data la crisi Draghi ? riuscito ad aggirarli ed ? lui alla fine che stabilisce quanta moneta cartacea si stampa. Da notare che nessuno di noi europei lo ha eletto. La Bce ? una banca privata, di propriet? degli azionisti delle banche centrali dell?Eu, tutti enti ed organismi non statali, tra costoro ci sono anche alcune delle nostre banche.
Come funziona il meccanismo? La Bce crea dal nulla euro, nel gergo comune trasforma carta straccia in banconote, questi soldi vengono dati in prestito, oggi a tassi vicini allo zero, alle banche di Eurolandia. Con questi soldi le banche acquistano i buoni del Tesoro dello Stato con i quali i governi nostrani ripagano ogni anno solo gli interessi sul debito pubblico, di pi? infatti non si riesce a fare. Idealmente questi soldi dovrebbero alimentare l?economia e farla crescere: prestiti all?industria, per l?innovazione o per le opere pubbliche ecc. La crescita economica dovrebbe far aumentare il gettito fiscale con il quale ripagare il prestito. Ma non ? cos? nel nostro caso, e questo lo sanno tutti ormai, l?austerit? taglia le gambe alla crescita quindi il circolo virtuale appena descritto diventa un circolo vizioso di impoverimento.
Il punto cruciale su cui i lettori di questo giornale dovrebbero riflette ? il seguente: perch? la Bce e non lo Stato o l?Ue ha il diritto di produrre dal nulla il bene denaro? E perch? i contribuenti in crisi di Eurolandia devono ripagare questo bene creato dal nulla, in un momento in cui per farlo si rischia di finire nella depressione economica, alla Bce ? tutti i soldi alla fine l? infatti finiscono dato che la banca centrale, ed i sui azionisti privati, sono il solo creditore dell?intero sistema? Dato che dietro gli euro, come dietro qualsiasi moneta cartacea non c?? nulla, ma solo la fiducia di chi queste banconote le continua ad usare indebitandosi, cio? noi, e dato che il diritto a stampare moneta dal nulla alla Bce glielo abbiamo dato noi, cittadini di sistemi democratici, attraverso la delega ai nostri governanti, perch? non azzerare questo debito e ripartire da zero? In passato ci? ? avvenuto con le guerre, oggi si potrebbe farlo per evitarle.

?Il Patto di bilancio europeo o Trattato sulla stabilit?, coordinamento e governance nell?unione economica e monetaria, conosciuto anche con l?anglicismo Fiscal compact (letteralmente riduzione fiscale), ? un accordo approvato con un trattato internazionale il 2 marzo 2012 da 25 dei 27 stati membri dell?Unione europea, entrato in vigore il 1? gennaio 2013.?
L?accordo contiene le regole d?oro della gestione fiscale degli stati membri, tra queste c?? l?impegno del nostro paese a ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil al 60 per cento attraverso una maxi manovra finanziaria all?anno per i prossimi 20 anni, la prima avverr? quest?anno. Dato che al momento questo rapporto supera il 132 per cento (equivalente a 2080 miliardi di euro circa) bisogna ridurlo di almeno 900 miliardi di euro, il che equivale a circa 45 miliardi l?anno per due decadi. Per chi voglia cifre aggiornate al nano secondo sul debito pubblico qui trovate dove il conteggio avviene in tempo reale.
Naturalmente nel dibattito italiano non si parla del fiscal compact, ma di questo non dobbiamo sorprenderci, se ne parler? a josa quando bisogner? tirar fuori i soldi per rispettarlo, tra qualche mese. In pratica il pagamento dei 45 miliardi avverr? o attraverso l?aumento delle tasse o attraverso la contrazione della spesa pubblica, che pu? comprende sia la riduzione dell?occupazione che dei salari pubblici, o in tutti e due i modi. Morale: saremo pi? poveri perch? dobbiamo tirare la cinghia ulteriormente per ridurre il volume totale dei nostri debiti.
La prima domanda da porre ai lettori di questo giornale ed a tutti coloro che commentano quasi religiosamente i suoi articoli ? la seguente: a chi dobbiamo restituire questi soldi? La risposta pi? semplice ? la seguente: alla banche straniere che ce li hanno prestati. Ma dal 2011 in poi la percentuale delle banche straniere nostre creditrici ? scesa ed oggi ? inferiore al 40 per cento. Chi ha in portafoglio gran parte del nostro debito pubblico sono le banche italiane, tra le quale c?? anche il Monte dei Paschi, che deve allo Stato, e cio? a noi poveri debitori, 4 miliardi di euro.
Creditori e debitori sono le stesse persone, direte voi, perch? fanno tutti parte dello Stato, della collettivit?. Ma questa spiegazione non ? del tutto corretta perch? n? lo Stato dei contribuenti n? le banche nazionali controllano la massa monetaria, detto in parole povere, non stampano moneta. Entrambi la ricevono dalla banca centrale attraverso il debito. Assurdo? Succede in quasi tutto il mondo a pare qualche eccezione, come la Svezia e la Cina dove la banca centrale ? di propriet? dello Stato, quindi si potrebbe dire che la collettivit? si indebita con se stessa.
La Banca Centrale Europea ? l?unico organismo che ha il diritto di stampare moneta, lo dovrebbe fare secondo parametri fissi ma data la crisi Draghi ? riuscito ad aggirarli ed ? lui alla fine che stabilisce quanta moneta cartacea si stampa. Da notare che nessuno di noi europei lo ha eletto. La Bce ? una banca privata, di propriet? degli azionisti delle banche centrali dell?Eu, tutti enti ed organismi non statali, tra costoro ci sono anche alcune delle nostre banche.
Come funziona il meccanismo? La Bce crea dal nulla euro, nel gergo comune trasforma carta straccia in banconote, questi soldi vengono dati in prestito, oggi a tassi vicini allo zero, alle banche di Eurolandia. Con questi soldi le banche acquistano i buoni del Tesoro dello Stato con i quali i governi nostrani ripagano ogni anno solo gli interessi sul debito pubblico, di pi? infatti non si riesce a fare. Idealmente questi soldi dovrebbero alimentare l?economia e farla crescere: prestiti all?industria, per l?innovazione o per le opere pubbliche ecc. La crescita economica dovrebbe far aumentare il gettito fiscale con il quale ripagare il prestito. Ma non ? cos? nel nostro caso, e questo lo sanno tutti ormai, l?austerit? taglia le gambe alla crescita quindi il circolo virtuale appena descritto diventa un circolo vizioso di impoverimento.
Il punto cruciale su cui i lettori di questo giornale dovrebbero riflette ? il seguente: perch? la Bce e non lo Stato o l?Ue ha il diritto di produrre dal nulla il bene denaro? E perch? i contribuenti in crisi di Eurolandia devono ripagare questo bene creato dal nulla, in un momento in cui per farlo si rischia di finire nella depressione economica, alla Bce ? tutti i soldi alla fine l? infatti finiscono dato che la banca centrale, ed i sui azionisti privati, sono il solo creditore dell?intero sistema? Dato che dietro gli euro, come dietro qualsiasi moneta cartacea non c?? nulla, ma solo la fiducia di chi queste banconote le continua ad usare indebitandosi, cio? noi, e dato che il diritto a stampare moneta dal nulla alla Bce glielo abbiamo dato noi, cittadini di sistemi democratici, attraverso la delega ai nostri governanti, perch? non azzerare questo debito e ripartire da zero? In passato ci? ? avvenuto con le guerre, oggi si potrebbe farlo per evitarle.
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