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euro o lira?

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    #1

    euro o lira?

    Facciamo due conti per chi ha voglia di leggere un p? hehe :

    TORNARE ALLA LIRA: PERCHE’ SI’ – Chi sostiene che uscire dall’euro e tornare alla lira sia favorevole per la popolazione italiana quali argomentazioni porta a sostegno della propria tesi? Vediamone qualcuna.

    - Il ritorno alla lira, secondo i fautori di questa strategia, portebbe il governo a ridurre le tasse durante le crisi economiche perch? non dovrebbe pi? rispettare vincoli di bilanci stabiliti a livello europeo.

    - Legato al tema della tassazione c’? anche quello delle accise e, quindi, della benzina. Carburante meno caro perch? uno Stato a moneta sovrana ? libero di stampare moneta e, quindi, non ci si finanzierebbe solamente con l’imposizione fiscale e/o la riduzione di spesa pubblica, ma semplicemente stampando denaro. Questo, per?, porterebbe un notevole aumento del debito pubblico ed un ritorno a quelle politiche che hanno dominato nel nostro Paese negli ultimi decenni del secolo scorso.

    - “L’euro di Serie B” creato a Cipro con il prelievo forzoso dei correntisti delle malsane banche dell’isola del Mediterraneo ? stata una prova di quanto potrebbe accadere, nei prossimi anni, a tutti i Paesi del Sud-Europa: saranno i depositanti a pagare il fallimento dei banchieri.

    - Lo Stato dovrebbe tornare ad adempiere all’unico compito per cui esiste: garantire a tutti la sicurezza del futuro.



    USCIRE DALL’EURO: PERCHE’ NO – A queste motivazioni teoriche ne fanno da contraltare altre, decisamente pi? pratiche e concrete, che suggeriscono che la strategia di uscire dall’euro e tornare alla lira possa non rivelarsi la scelta migliore. Quattro, in questo caso, i motivi per rimanere nell’unione monetaria.

    - Le importazioni: Iniziamo da qui. I fautori del ritorno alla moneta nazionale portano, come potenziale beneficio, quello di svalutare la moneta e rilanciare le proprie esportazioni. Certo, ma ci si dimentica di due fattori: l’export italiano non va affatto male e, quindi, non necessita di un pesante piano di risanamento; inoltre l’Italia non ? solo una nazione esportartice ma, anzi, ? prevalentemente importatrice di materie prime (gas e petrolio su tutti) necessarie per soddisfare il deficit energetico e per garantire l’operativit? a quel tessuto industriale e manifatturiero che eccelle nel nostro Paese.

    - Fuga di capitali: La Repubblica Ceca e la Slovacchia, negli anni ’90, hanno realizzato un’operazione simile; i rischi associati sono da legare anche ad una possibile fuga di capitali. Per questo ? necessaria un’operazione-lampo, per evitare che qualora la notizia raggiunga le sale finanziarie si possa scatenare una fuga di capitali verso nazioni con valute pi? forti e pi? sicure.

    - Il debito: Attualmente il debito pubblico italiano ? quotato in euro e vale, all’incirca, 2 mila miliardi. In caso di uscita dall’unione monetaria i possessori dei titoli di Stato (soprattutto le istituzioni finanziarie estere che detengono 1/3 del nostro indebitamento pubblico) difficilmente accetterebbero di convertire i loro crediti in una valuta che vale meno. E’ probabile, in questo caso, che il nostro Paese debba comunque provvedere alla restituzione dello stock in euro a fronte di un Pil espresso in lire, tra l’altro svalutate. Il rapporto deficit/Pil, ad oggi al 130% e principale indicatore macro-economico di stabilit? di un Paese, rischierebbe di schizzare al rialzo al di sopra di quota 150%.

    - Inflazione e tassi di interesse: e’ quanto si ? gi? visto negli anni ’70 ed ‘80. Svalutazione di moneta significa, soprattutto, inflazione alle stelle a causa del maggior costo dei prodotti importati. Prezzi alle stelle significano, soprattutto, rendimenti pi? elevati sui titoli di Stato. Titoli di Stato alle stelle significano, soprattutto, aumento degli interessi che lo Stato dovrebbe pagare per finanziarsi e, quindi, maggiore indebitamento.



    LA CONCLUSIONE – La decisione, quindi, potrebbe ricondursi nuovamente ad un contesto di equit? intergenerazionale. Sul breve il ritorno alla lira potrebbe dare un buon slancio all’economia italiana, ma dopo pochi mesi gli effetti negativi sopravanzerebbero ampiamente quelli positivi.

    - Nonostante ogni tanto usi delle affermazioni un po’ forti e si schieri in modo anti-conformista, il premio Nobel Joseph Stiglitz ha definito molto bene la questione – e non c’? da meravigliarsi visto che vanta cattedre al MIT di Boston alla Yale del Connecticut ed alla Columbia di New York.

    - “Sarebbe meglio che fosse l’Europa ad abbandonare l’austerity – disse lo scorso 12 aprile Stiglitz – piuttosto che l’Italia a lasciare l‘euro”.

    - Sebbene possano non essere condivisibili i programmi delle forze politiche “euro-scettiche”, a queste bisogna riconoscere un merito: raggiungendo una quota cos? ampia di consensi, stanno spingendo i partiti tradizionali a riorientare le proprie linee di pensiero verso questi cardini per riconquistare l’elettorato perso.

    aggiungo:

    Il meccanismo per abbandonare l’euro ? quindi estremamente complesso ( ricordiamo che i membri dell’Unione sono 27 Stati Sovrani e 17 fanno parte dell’ Unione Monetaria, cio? dell’area euro), ma una volta superati questi ostacoli cosa succederebbe allo Stato “secessionista”?
    Facciamo il caso dello Stato secessionista debole ( ipotesi che pi? si attaglia al nostro paese). Contrariamente a quello che si pu? credere il passaggio dall’ Euro ad una Nuova Lira non sarebbe indolore. Non ? infatti un semplice problema di valuta, cio? cambiare l’Euro nella nuova moneta. Vediamo le conseguenze per lo Stato, le imprese, le famiglie ( queste analisi si basano su studi di vari Istituti Finanziari e “Think Tank” economici).

    1) Lo Stato. Tutti i titoli di debito pubblico ( i famosi BOT, BTP etc) sono oggi denominati in Euro. Un abbandono della moneta unica porrebbe lo Stato di fronte a due scelte. Prima opzione: ridenominare d’imperio tutti i titoli di debito nella nuova moneta. Questo equivale, n? pi? n? meno, che a un “default” ( parola elegante per “bancarotta”, cio? impossibilit? di far fronte ai propri debiti), con relativa fuga degli investitori e impossibilit? di trovare, per anni e anni, ulteriori finanziamenti sui mercati. Ridenominare i debiti contratti in una valuta forte (l’euro) in una pi? debole ( la nuova lira) significa non pagarne una parte e infrangere i patti e i contratti con gli investitori. Ricordiamoci che poco meno del 50% del debito pubblico italiano ? in mano a investitori esteri. Perch? questo disastro? Almeno secondo le stime degli analisti, la nuova moneta, nel caso dell’Italia, si svaluterebbe subito dal 30% al 50% rispetto all’ euro. In definitiva una moneta ? lo specchio del sistema economico e politico, il “saldo” fra i suoi punti di forza e di debolezza. Se il saldo ha segno “pi?” la moneta ? forte e ricercata dagli investitori , se il saldo ha segno “meno” accade il contrario. Nella crisi finanziaria del 1992 (sempre innescata dall’ insostenibilit? del debito pubblico) la vecchia lira si svalut? nei confronti del Marco tedesco di circa il 25%. Una crisi che provocasse una uscita del nostro paese dall’ euro sarebbe molto pi? devastante, da qui le stime di una svalutazione/deprezzamemento del 30-50% della nuova lira rispetto all’euro. Di fronte a questa prospettiva lo Stato “secessionista” potrebbe decidere allora di lasciare i Titoli di debito denominati in euro. Il destino sarebbe lo stesso: il default, ma per cause diverse. Infatti la pesante svalutazione immediata della nuova lira renderebbe impossibile allo Stato di pagare il debito denominato in Euro. Una situazione frequente, in passato, nei paesi in via di sviluppo che si indebitano in valute straniere e poi finiscono in default, quando la propria moneta si svaluta rispetto a quella in cui sono denominati i debiti.

    2) Le imprese. Si ripropone, in forma addirittura pi? grave, il problema dei debiti contratti in Euro, specialmente con le Banche straniere. La conversione e successiva svalutazione della nuova lira renderebbe insostenibile ripagare i debiti in valuta “forte” ( cio? l’euro) con conseguenze facilmente immaginabili. Quindi non solo il ritorno alla lira non favorirebbe ( almeno nel breve termine) la competivit? delle imprese, ma ne provocherebbe fallimenti di massa.

    3) Le famiglie. Non appena si avesse il sospetto di una conversione forzata dei depositi da euro in nuove lire ci sarebbe una corsa agli sportelli delle banche per ritirare i propri risparmi in euro, metterli dentro una valigia e precipitarsi verso il pi? vicino paese ancora dell’area euro per versarli su un conto corrente. Ovviamente questa scelta “razionale” del risparmiatore verr? impedita dalle autorit? con controlli molto stretti e severi alla frontiere. Risultato : il potere di acquisto dell’italiano medio subir? un tracollo dal 30% al 50%. Uno studio dell’UBS (Unione Banche Svizzere) calcola in 9500-11500 euro la perdita media del reddito per ogni cittadino dello Stato secessionista, nel primo anno della nuova moneta. Se si considera che il reddito medio procapite degli italiani ? circa 23.000 euro/anno ci rende conto della dimensione della “tosata”. Vale poi la pena di osservare che la “corsa agli sportelli” in massa, ? la tecnica migliore per far fallire le banche.

    a voi le considerazioni...

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    #2
    Se dovessi rispondere approfonditamente tra 1 ora sono ancora qui quindi lo far? brevemente:

    Le tasse non si abbasserebbero perch? non abbiamo pi? vincoli di bilancio ma per il semplice fatto di sostenere la ripresa, i consumi, i redditi favorendo la discesa della disoccupazione.

    Non capisco come farebbe il debito pubblico ad aumentare se le risorse fossero fornite ("stampate") dalla banca centrale su ordine del governo.

    Gli scoperti del tesoro fino all'81 sono sempre stati monetizzati dalla banca d'italia che a fine anno retrocedeva interessi e capitale che infatti non gravava sul debito pubblico attestandosi infatti al 60% sul pil.

    L'export attuale non va male perch? la domanda interna non va bene, rilanciare la domanda interna ci manderebbe rapidamente in deficit delle partite correnti.

    Abbandonare una parit? di cambio impone per senso di responsabilit? il controllo dei movimenti di capitali per evitare problemi nei circuiti finanziari interni e per impedire ai risparmiatori che nella fretta stipulino contrattratti finanziari deleteri.

    Cos? come dalla lira all'euro il debito ? stato ridenominato allo stesso modo i trattati internazionali di ginevra che regolamentano questi processi autorizzano la ridenominazione forzosa a parit? di cambio, ovvero 2000 mld di euro diventeranno 2000 mld di lire, sar? poi il mercato valutario a prezzare la nuova lira verso le altre monete, del resto il ridenomination risk ? previsto dalla stessa bce in quanto la lex monetae prevede la possibilit? di farlo senza violazione alcuna.

    Il tasso di interesse maggiore che ora paghiamo cio? lo spread prezza il rischi svalutazione, chi all'estero compra btp sa che pu? succedere, il rendimento prezza il rischio, in pratica paghiamo anticipatamente i costi dell'uscita senza trarre i benefici.

    L'inflazione degli anni 70 e 80 era alta a causa degli shock petroliferi che nulla avevano a che vedere con i rapporti di cambi.

    L'inflazione sal? in tutto il mondo

    I tassi aumenterebbero solo per garantire ai possessori di btp di proteggere il capitale dall'inflazione.

    I tassi alti degli anni 80 in particolar modo in italia nonostante gi? nel 83 l'inflazione scendeva in modo deciso furono causati dal tentativo di mantenere la parit? con l'ecu emettendo titoli ad alto rendimento per attirare valuta estera.

    Il trattato di lisbona all'art 50 prevede che uno stato possa abbandonare l'ue pertanto si sussume anche l'eurozona in quanto non ? possibile avere l'euro senza far parte dell'ue.

    Esistono inoltre altri percorsi per l'abbandono a livello giuridico ma anche se non venisse data comunicazione alcuna, un paese sovrano ha la possibilit? di decidere unilateralmente come peraltro ? sempre avvenuto nella storia.

    Ci sono altre scemenze antistoriche scritte sul post ma magari argomento un'altra volta

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      #3
      Mi piacerebbe sapere qual'? la fonte.

      ricordo che UBS a fine analisi consigliava nel dubbio di trasferire i capitali che rischiavano la conversione in svizzera.

      Ps la crisi del 92 era una crisi valutaria di bilancia dei pagamenti e di debito estero non di debito pubblico, vedo che anche le balle tendono e essere riciclate.

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        #4
        Ma perche non incarichiamo la mafia di stampare un po di euro? Loro non sono vincolati.. gliene facciamo fare un pacco di miliardi, paghiao il debito e fanculo tutti!

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          #5
          stampare tanta moneta vuol dire aumentare l'inflazione, ? una regola basilare dell'economia.
          e guardo caso ? la BCE a determinare quando e come stampare moneta.
          magari fosse cosi semplice
          Last edited by France916; 15-09-13, 08:51.

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            #6
            la nostra moneta ? la lira ll l'? ? una moneta straniera ..

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              #7
              Voglio lo scudo padano

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                #8
                Originally posted by bandit77 View Post
                Ma perche non incarichiamo la mafia di stampare un po di euro? Loro non sono vincolati.. gliene facciamo fare un pacco di miliardi, paghiao il debito e fanculo tutti!
                Se le banche non rilevassero i falsi sarebbe un'idea anche se poi pagheremmo il recupero della domanda interna con la perdita di competitivit?, quindi alla fine anche se la bce facesse quello che le altre bc del mondo fanno sarebbe sempre insufficiente.

                Originally posted by France916 View Post
                stampare tanta moneta vuol dire aumentare l'inflazione, ? una regola basilare dell'economia.
                e guardo caso ? la BCE a determinare quando e come stampare moneta.
                magari fosse cosi semplice

                Definire quel tanta moneta ? cos? difficile?

                Lo chiedo perch? a cipro sono arrivati bancali di banconote con aerei e camion freschi di bce eppure di inflazione non ce n'?...

                Ricordo inoltre le iniezioni di liquidit? denominate LTRO che tra fine 2011 e inizio 2012 le banche ricevettero con la scusa di finanziare le imprese (che era la dichiarazione con il falso motivo) mente poi hanno acquistato tanti titoli di stato pubblici facendoci un pacco di soldi (come la bce aveva rigidamente consigliato di fare).

                Il fatto che tu sia cos? prono nel riconoscere alla bce di fare quanto e quando lo ritiene necessario evidenzia la tua scarsa conoscenza del diritto, rende evidente la tua ignoranza sul termine democrazia e per tanto rende nulle le tue tesi mentre infanghi la scienza economica che non sostiene quanto tu dici.

                E' infatti risaputo che neanche la bce controlla la massa monetaria per un motivo molto semplice, nonostante una bc riesca ad orientare i suoi obiettivi inflazionistici, i mezzi di pagamento cartacei appartengono a quel 3% dell'aggregato monetario chiamato M3 che la bce non ha saputo controllare pur mantendo l'inflazione media attorno al 2%.




                Da queste parole adesso ti sentirai un p? offeso forse, ma credimi, lo faccio per il tuo bene, in modo che la prossima volta prima di scrivere fregnacce e disinformare tu ti informi bene prima di scrivere...

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                  #9
                  Originally posted by cocis View Post
                  la nostra moneta ? la lira ll l'? ? una moneta straniera ..

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                  • Font Size
                    #10
                    Originally posted by jakal View Post
                    1) Lo Stato. Tutti i titoli di debito pubblico ( i famosi BOT, BTP etc) sono oggi denominati in Euro. Un abbandono della moneta unica porrebbe lo Stato di fronte a due scelte. Prima opzione: ridenominare d?imperio tutti i titoli di debito nella nuova moneta. Questo equivale, n? pi? n? meno, che a un ?default? ( parola elegante per ?bancarotta?, cio? impossibilit? di far fronte ai propri debiti), con relativa fuga degli investitori e impossibilit? di trovare, per anni e anni, ulteriori finanziamenti sui mercati. Ridenominare i debiti contratti in una valuta forte (l?euro) in una pi? debole ( la nuova lira) significa non pagarne una parte e infrangere i patti e i contratti con gli investitori. Ricordiamoci che poco meno del 50% del debito pubblico italiano ? in mano a investitori esteri. Perch? questo disastro? Almeno secondo le stime degli analisti, la nuova moneta, nel caso dell?Italia, si svaluterebbe subito dal 30% al 50% rispetto all? euro. In definitiva una moneta ? lo specchio del sistema economico e politico, il ?saldo? fra i suoi punti di forza e di debolezza. Se il saldo ha segno ?pi?? la moneta ? forte e ricercata dagli investitori , se il saldo ha segno ?meno? accade il contrario. Nella crisi finanziaria del 1992 (sempre innescata dall? insostenibilit? del debito pubblico) la vecchia lira si svalut? nei confronti del Marco tedesco di circa il 25%. Una crisi che provocasse una uscita del nostro paese dall? euro sarebbe molto pi? devastante, da qui le stime di una svalutazione/deprezzamemento del 30-50% della nuova lira rispetto all?euro. Di fronte a questa prospettiva lo Stato ?secessionista? potrebbe decidere allora di lasciare i Titoli di debito denominati in euro. Il destino sarebbe lo stesso: il default, ma per cause diverse. Infatti la pesante svalutazione immediata della nuova lira renderebbe impossibile allo Stato di pagare il debito denominato in Euro. Una situazione frequente, in passato, nei paesi in via di sviluppo che si indebitano in valute straniere e poi finiscono in default, quando la propria moneta si svaluta rispetto a quella in cui sono denominati i debiti.

                    2) Le imprese. Si ripropone, in forma addirittura pi? grave, il problema dei debiti contratti in Euro, specialmente con le Banche straniere. La conversione e successiva svalutazione della nuova lira renderebbe insostenibile ripagare i debiti in valuta ?forte? ( cio? l?euro) con conseguenze facilmente immaginabili. Quindi non solo il ritorno alla lira non favorirebbe ( almeno nel breve termine) la competivit? delle imprese, ma ne provocherebbe fallimenti di massa.

                    3) Le famiglie. Non appena si avesse il sospetto di una conversione forzata dei depositi da euro in nuove lire ci sarebbe una corsa agli sportelli delle banche per ritirare i propri risparmi in euro, metterli dentro una valigia e precipitarsi verso il pi? vicino paese ancora dell?area euro per versarli su un conto corrente. Ovviamente questa scelta ?razionale? del risparmiatore verr? impedita dalle autorit? con controlli molto stretti e severi alla frontiere. Risultato : il potere di acquisto dell?italiano medio subir? un tracollo dal 30% al 50%. Uno studio dell?UBS (Unione Banche Svizzere) calcola in 9500-11500 euro la perdita media del reddito per ogni cittadino dello Stato secessionista, nel primo anno della nuova moneta. Se si considera che il reddito medio procapite degli italiani ? circa 23.000 euro/anno ci rende conto della dimensione della ?tosata?. Vale poi la pena di osservare che la ?corsa agli sportelli? in massa, ? la tecnica migliore per far fallire le banche.

                    a voi le considerazioni...
                    Il default di uno stato sovrano ? tranquillamente ammesso e il fatto che untesto che difenda l'euro dimentichi che dentro l'euro la grecia l'abbia fatto ? abbastanza divertente, come se si accusasse qualcuno di un difetto avendo lo stesso difetto chi accusa, ma andando al sodo, la perdita su un btp l'avrebbe un finanziatore estero perch? la conversione e la svalutazione della nuova moneta non garantirebbe pi? lo stesso potere d'acquisto in valuta estra al capitale in scandenza, ma attenzione, il tasso di interesse pi? alto rispetto altri titoli remunera di pi? proprio per il ridenomination risk di cui parla la bce.

                    Altra considerazione, se i btp soffrono di spread e quindi il loro valore nominale ? inferiore a 100, il fatto che bankitalia potendo agire sui tassi li ridurrebbe subito provocando un aumento del valore dei titolo (in parte perch? monetizzando li comprerebbe lei) ridurrebbe la perdita agli investitori che se ne vorrebbero liberare.

                    Certo nel momento della conversione la vendita di massa farebbe crollare il loro valore ma nel tempo il recupero del valore limiterebbe le perdite.

                    Io infatti sarei ghiotto di btp pochi mesi dopo la conversione perch? con una valuta che sta lentamente svalutando comprerei btp sottovalutati salvo che bankitalia non sia cos? ingerente da vanificare la speculazione che si determinerebbe.

                    E poi insomma lo sapete, gli investimenti ad alto rendimento sono anche quelli ad alto rischio quindi io non starei a preoccuparmi delle perdite che subirebbero gli investitori esteri.

                    Chi invece risiede in italia e ha btp in portafoglio non deve temere perch? non subisce il rischio cambio o meglio chi vuole speculare sull'evento dovrebbe gi? avere espatriato i propri capitali per non incappare nella conversione e godersi il capital gain dopo la nuova lira avr? finito di svalutare.

                    Poi la svalutazione come per tutte le altre crisi non ? immediata, nel 92 ci volle un anno per arrivare al 20% e siccome la svaluatazione recupera la competitivit? persa basta sommare la differenza dei tassi di inflazione tra italia e germania per capire quanto dovremmo svalutare e oggi calcolando i differenziali non saremmo neanche ad un 20% e non in modo repentino...

                    Il problema del debito estero delle imprese sarebbe un problema per le banche pi? che delle imprese perch? ognuno di noi ha stipulato contratti regolamentati dal diritto italiano, ma in quel momento uno stato a sovranit? monetaria potrebbe tranquillamente intervenire, salvando la banca e successivamente nazionalizzandola come negli ultimi anni ? frequentemente successo soprattutto in germania e uk (anche se per motivi diversi).

                    Certo che il bank run ? un evento che pu? verificarsi ma dipende da come si gestisce tutta la cosa e da quanta informazione si ? fatta.

                    E' per questo motivo che la conversione sar? improvvisa, proprio per evitare il panico (da ignoranza) i capitali ormai sono fuggiti e i piccoli risparmiatori ignoranti prenderebbero solo fregature con gli istituti di credito esteri.

                    Il tracollo italiano del 30%/50% ? una bafula a meno che gli italiani non siano soliti fare la spesa a francoforte, infatti come per altre svalutazioni e per l'italia nel 92 dopo laa svalutazione l'inflazione scese, mi aspetto che in base alla curva di philips accada la stessa cosa perch? pi? alta ? la disoccupazione pi? bassa ? l'inflazione...

                    Di conseguenza la perdita di reddito ? una scemenza che tra l'altro non corrisponde neanche alla veridicit? di quello studio di ubs sul quale il testo si basa perch? lo studio paventava simili perdite a tutti i cittadini europei in caso della fuoriuscita della grecia.

                    Uno studio merill lynch ha quotato il nostro tasso di cambio reale tra il 10% e il 15% sueriore a quanto in realt? dovrebbe essere.


                    E comunque:

                    [YOUTUBE]fhzwE1oNA30[/YOUTUBE]

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                      #11
                      Ma davvero CI CREDETE quando scrivete che tornando alla lira diminuiranno le tasse?
                      A me pare che siano sempre aumentate... Anche prima dell'euro... E che non calino comunque perch? si fa presto a metterle ma ci vuol troppo a toglierle...

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                        #12
                        Originally posted by Devilman View Post
                        Ma davvero CI CREDETE quando scrivete che tornando alla lira diminuiranno le tasse?
                        A me pare che siano sempre aumentate... Anche prima dell'euro... E che non calino comunque perch? si fa presto a metterle ma ci vuol troppo a toglierle...
                        Io sono dell'idea che meno si cambia e meglio ? ,perch? pi? cambiamenti ci sono e pi? ci inchiappetano.....

                        Cmq ribadisco ci? che ho sempre pensato:il ritrono alla lira sarebbe una follia!!!

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                          #13
                          Originally posted by TommySan View Post
                          Io sono dell'idea che meno si cambia e meglio ? ,perch? pi? cambiamenti ci sono e pi? ci inchiappetano.....

                          Cmq ribadisco ci? che ho sempre pensato:il ritrono alla lira sarebbe una follia!!!
                          che dire....qui argomentano il contrario...e non mi riferisco solo a "stupidi" utenti di DDG...
                          pi? leggo e pi? sinceramente ho seri dubbi su quale sarebbe la soluzione migliore...

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                          • Font Size
                            #14
                            Originally posted by jakal View Post
                            che dire....qui argomentano il contrario...e non mi riferisco solo a "stupidi" utenti di DDG...
                            pi? leggo e pi? sinceramente ho seri dubbi su quale sarebbe la soluzione migliore...
                            secondo me lo ? invece, perch? stampare moneta e sperare di abbassare le tasse, mi fa ridere........
                            come mi fa ridere pensare che non avremmo problemi di costi energetici con la svlautazione della nostra moneta...senza contare poi con un lira che non si caga nessuno se gli altri potenti ti vogliono strangolare ci mettono 2 minuti a farlo...

                            Senza contare le inculate che ci ribecchermeo noi cittadini con un nuovo cambio di moneta....

                            L'euro va cambiato, serve una politica economica ed un sistema fiscale che accumuni i paesi dell'euro, e non unEuro di facciata come questo.....

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                              #15
                              Tutti che ridono quando anche solo si accenna a dire "no euro" . Questi ridaioli per? potrebbero smettere di ridere semplicemente osservando la catastrofe che si ? abbattuta sui cittadini nel momento in cui ? subentrata questa piaga chiamata Euro .

                              Son convinto che addurranno varie scuse e non si convinceranno mai che l'Euro ? una piaga per i cittadini meno abbienti , ma ogni tanto mi diletto nel ricordare quanto io sia contro l'Euro e l'Europa

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