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tutta brava gente....

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    #1

    tutta brava gente....

    ....
    Ici alla Chiesa, biotestamento e Rai:
    la trattativa segreta tra Pdl e Vaticano
    L'archivio di Gotti Tedeschi: da Alfano a Tremonti, cos? si concordavano le leggi. L'allora numero uno dello Ior era il punto di snodo. Migliaia di mail.

    ROMA - Migliaia di mail. Centinaia di note riservate. Annotava e catalogava tutto con metodo e pazienza l'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. E la corrispondenza del suo immenso archivio - che gli interlocutori fossero cardinali, ministri della Repubblica, banchieri, parlamentari, lo stesso Pontefice - non aveva a che fare con il governo delle anime, ma con il Potere degli uomini. Con la solerzia "papista" di deputati che pure hanno giurato sulla Costituzione. Con le urgenze della diplomazia tra le due sponde del Tevere di cui Gotti era diventato snodo cruciale. L'Ici, piuttosto che il disegno di legge sul testamento biologico, la nomina del direttore generale della Rai, il governo tecnico di Monti, le linee di credito del san Raffaele. Ebbene, il segreto che ha protetto quell'archivio, sequestrato nel 2012 dalla Procura di Napoli e trasmesso alla Procura di Roma (dove Gotti ? stato a lungo indagato per violazione delle norme antiriciclaggio prima che ne venisse chiesta nel luglio scorso l'archiviazione), ora non ? pi? tale. E queste sono alcune delle storie che quel segreto ha protetto.

    IL TESTAMENTO BIOLOGICO
    Domenica 6 febbraio 2011, Alfredo Mantovano, gi? viceministro del Pdl, scrive al Presidente dello Ior: "Caro Ettore, perdonami, ma sulla questione del testamento biologico vi ? necessit? che dalla Cei vi sia qualche segnale". Mantovano ha intenzione di coinvolgere direttamente il Presidente della Conferenza Episcopale, il cardinale Angelo Bagnasco, sottoponendogli una lunga nota che consenta alla maggioranza, sulla base delle indicazioni della Santa Sede, di intervenire su alcune delle norme cruciali del disegno di legge sul "testamento biologico". Nonch? di risolvere un problema interno alle due anime del Pdl. Per questo motivo, chiede a Gotti di aiutarlo. "Ettore, perdonami se ti tormento. Ho abbozzato la nota per il cardinal Bagnasco. Ti chiedo una valutazione non tanto sulle considerazioni tecniche, di cui sono abbastanza sicuro, e che sono molto simili a quelle che a suo tempo lasciai al cardinal Bertone e da lui poi ritenute fondate, quanto sulla lettera che le precede. Un caro saluto in Domino".

    La lettera e la nota per Bagnasco (un articolato normativo del disegno di legge con indicate in grassetto le norme da correggere) vengono inviate da Mantovano con il placet dell'allora Presidente dello Ior. Si legge nella missiva: "Eminenza reverendissima, il testo sul testamento biologico approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera ha subito incisivi cambiamenti in pejus. Nell'appunto che segue accenno alle ragioni per le quali tali cambiamenti sono a mio avviso fortemente negativi e rischiano di trasformare una debole legge a tutela del fine vita in una legge sostanzialmente eutanasica". Ma c'? di pi?. "Ho provato a porre le obiezioni che seguono al capogruppo del mio partito alla Camera. Mi ? stato detto per? che quelle modifiche sono state concordate con soggetto autorevole delegato dalla Conferenza Episcopale e che, poich? le ragioni per le quali si sta provando ad approvare la legge ? di venire incontro alle esigenze del mondo cattolico italiano, ? strano che io critichi le modifiche stesse, quasi a voler essere pretestuosamente "pi? papista del Papa". Sono convinto che ci si trovi di fronte a un equivoco che ? necessario risolvere".

    COS? RISOLVIAMO L'ICI
    Seria quanto e pi? del testamento biologico, appare dalla corrispondenza dell'archivio Gotti la questione del pagamento dell'Ici da parte degli Enti ecclesiastici. Ma, anche in questo caso, come documenta una nota riservata trasmessa nell'ottobre 2011 dall'allora Presidente dello Ior sia a Papa Benedetto per il tramite di monsignor Georg Ganswein, sia all'allora Segretario di Stato Tarcisio Bertone, un aiuto importante arriva dall'allora ministro del Tesoro Tremonti. Gotti lo indica quale "suggeritore" delle alternative che si pongono alla Santa Sede. "Nel 2010 - scrive Gotti - la Commissione Europea ha avviato una procedura contro l'Italia per aiuti di Stato non accettabili alla Chiesa Cattolica. Detta procedura evidenzia oggi un rischio di condanna per l'Italia e una conseguente imposizione di recupero delle imposte non pagate (dal Vaticano, ndr) dal 2005. Dette imposte deve pagarle lo Stato Italiano che si rivarr? sulla Cei (si suppone). Ci sono tre strade percorribili: 1) Abolire le agevolazioni Ici (Tremonti non lo far? mai); 2) Difendere la normativa passata e calcolare l'aiuto di Stato dato (non ? sostenibile); 3) Modificare la vecchia norma contestata dalla Commissione Europea, con una nuova norma che definisca una categoria per gli edifici religiosi e crei un criterio di classificazione della natura commerciale. La Cei accetta la nuova procedura e questo fa decadere le richieste pregresse (2005-2011) della Comunit? Europea. Il tempo ? limitato. Ci viene suggerito di accelerare un tavolo di discussione. L'interlocutore all'interno del Ministero delle Finanze ? Enrico Martino (nipote del card. Martino)".

    ALFANO, PASSERA, LEI
    Gli interlocutori di Gotti sono regolarmente figure di vertice e di Potere. Come le questioni che con loro affronta. In una mail del 16 dicembre 2011 il Presidente dello Ior rassegna ad Angelino Alfano le tre raccomandazioni che devono accompagnare la riflessione sull'appoggio del Pdl al governo Monti: "1. Cosa deve preoccuparci. 2 Come mettere sotto osservazione in modo politico e logico l'azione del governo tecnico. 3) Anticipare al governo tecnico quale modello ? stato loro conferito". Qualche mese prima, il 24 settembre, sollecita invece Corrado Passera di Banca Intesa per la questione del dissesto del san Raffaele, cui la banca ha sospeso gli affidamenti. "Tu sai quanto ci teniamo al rilancio del san Raffaele - lo rassicura il banchiere - Siamo pi? che disponibili a supportare un piano serio come quello che sicuramente ci presenterete". Mentre l'11 marzo di quello stesso anno, una mail all'allora Segretario di Stato Bertone invita il cardinale ad occuparsi della nomina di Lorenza Lei a direttore generale della Rai. "Mi risulta che la nomina possa trovare ostacoli. Per due ragioni. 1) La dottoressa Lei avrebbe sussurrato di aver ricevuto assicurazioni che il cardinal Bertone ha ricevuto assicurazioni da Berlusconi sulla sua nomina e questo avrebbe provocato una certa opposizione interna ed esterna. 2) Risulta che la Lega voglia contare e avere un proprio direttore generale. Mi parrebbe dunque che per sostenere detta candidatura sia indispensabile interloquire con la Lega. Sono a sua disposizione".

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    #2
    Saran solo voci dai , vuoi che il pdl sia cos? ?

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      #3
      Originally posted by arabykola View Post
      Saran solo voci dai , vuoi che il pdl sia cos? ?

      hehehe tutto nero su bianco

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        #4
        Le avr? scritte un magistrato politicizzato con la penna del sabato sera dai
        Last edited by arabykola; 05-09-13, 09:56.

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          #5
          Originally posted by arabykola View Post
          Le avr? scritte un magistrato politicizzato con la penna del sabato sera dai
          ma come mai alcuni personaggi che bazzicano questa sezione non intervengono?

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            #6
            Illuso :gaen:

            Arrivano arrivano

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              #7
              dov'? il romagnolo amante del cavaliere ?

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                #8
                Vergognasa ingerenza della chiesa su fatti di politica italiana.....
                Lo stato deve essere INDIPENDEnTE dal vaticano e dai loro leccapiedi!!!

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                  #9
                  tutta brava gente....
                  ....tutti al muro.

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                    #10
                    Originally posted by arabykola
                    Illuso

                    Arrivano arrivano
                    Originally posted by France916 View Post
                    dov'? il romagnolo amante del cavaliere ?

                    uff......non arrivano......peccato...forse mancano gli argomenti?!?!?!

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                      #11
                      Originally posted by France916 View Post
                      dov'? il romagnolo amante del cavaliere ?
                      Sotto casa tua, ocio

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                        #12
                        Infatti ho la pattuglia dei vigili col laser proprio qui fuori, come spesso di pomeriggio

                        Ma non ? il buon carapinto

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                          #13
                          Gli alleati della lega ( fino alle ultime elezioni )


                          Sempre brava gente :gaen:

                          La condotta illecita del senatore Marcello Dell?Utri ? ?andata avanti nell?arco di un ventennio?, con una serie di comportamenti ?tutt?altro che episodici, oltre che estremamente gravi e profondamente lesivi di interessi di rilevanza costituzionale?. Lo scrivono i giudici della terza sezione della corte d?appello di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, che hanno condannato l?ex senatore Pdl e braccio destro di Silvio Berlusconi a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Le motivazioni sono state depositate ieri. Dell?Utri ? stato condannato in appello lo scorso 24 marzo, dopo l?annullamento della Corte di Cassazione con rinvio ad altra sezione d?appello. La corte conferma il ruolo di Dell?Utri come ?mediatore? del ?patto? tra Silvio Berlusconi e Cosa nostra, concertizzatosi per esempio con l?arrivo ad Arcore del mafioso Vittorio Mangano in veste di ?protettore? della famiglia Berlusconi.

                          I giudici di appello ritengono provato il concorso esterno di Marcello Dell?Utri a Cosa nostra fino al 1992, mentre secondo la Cassazione la condanna era stata sufficientemente provata per le contestazioni fino al 1977 e non per quelle successive: ?In tutto il periodo di tempo in oggetto (1974-1992) ha, con pervicacia, ritenuto di agire in sinergia con l?associazione e di rivolgersi a coloro che incarnavano l?anti Stato, al fine di mediare tra le esigenze dell?imprenditore milanese (Silvio Berlusconi, ndr) e gli interessi del sodalizio mafioso, con ci? consapevolmente rafforzando il potere criminale dell?associazione?. I giudici spiegano di aver sottoposto i fatti relativi agli anni pi? recenti ?a nuova valutazione?, e di essere giunti alla conclusione che ?? incontestabilmente emersa la permanenza del delitto di concorso esterno in associazione mafiosa per tutto il periodo in esame e anche nel periodo in cui Dell?Utri era andato a lavorare da Rapisarda (l?imprenditore Filippo Alberto Rapisarda, ndr) lasciando l?area imprenditoriale di Berlusconi e anche per il tempo successivo al 1992″.

                          Quanto all?ex presidente del Consiglio, ?a seguito della sentenza della cassazione era stato definitivamente accertato che Dell?Utri, Berlusconi, Cin?, Bontade e Teresi (questi ultimi tre boss mafiosi, ndr) avevano siglato un patto in base al quale l?imprenditore milanese avrebbe effettuato il pagamento di somme di denaro a Cosa nostra per ricevere in cambio protezione?. I giudici ricordano quindi Vittorio Mangano, lo ?stalliere di Arcore?, assunto proprio su consiglio di Dell?Utri. ?Mangano non era stato assunto per la sua competenza in materia di cavalli, ma per proteggere Berlusconi e i suoi familiari e come presidio mafioso all?interno della villa dell?imprenditore?. Per la Corte, invece, ?il rapporto tra i due non si ? mai interrotto almeno fino al 1992 e ha subito delle forzate interruzioni solo per i periodi di detenzione di Mangano, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova. La continuit? della frequentazione, l?avere pranzato in diverse occasioni con lui sono circostanze che hanno consentito di escludere che i rapporti possano essere stati determinati da paura?. ?Del resto ? puntualizza il collegio -, Dell?Utri non ha mai dimostrato di temere i contatti con i boss mafiosi e di concludere accordi con loro?. Il futuro presidente del Consiglio, osserva la Corte, ?abbandonando qualsiasi proposito (da cui non ? parso ma sfiorato) di farsi proteggere da rimedi istituzionali, ? rientrato sotto l?ombrello di protezione mafiosa assumendo Vittorio Mangano ad Arcore e non sottraendosi ma all?obbligo di versare ingenti somme di denaro alla mafia, quale corrispettivo della protezione?.



                          Dell?Utri ? ?ritenuto penalmente responsabile, al di l? di ogni ragionevole dubbio, della condotta di concorso esterno in associazione mafiosa dal 1974 al 1992″. I giudici ricordano il ?modo disinvolto? con il quale l?imputato ?era ormai abituato a entrare in contatto con soggetti appartenenti ad ambienti criminali e mafiosi?. ?La personalit? dell?imputato ? scrivono i giudici ? appare connotata da una naturale propensione ad entrare attivamente in contatto con soggetti mafiosi, da cui non ha mai mostrato di volersi allontanare neppure in momenti in cui le proprie vicende personali e lavorative gli aveva dato una possibilit? di farlo?. ?In tutto il periodo di tempo oggetto della contestazione, cio? dal 1974 al 1992, ha con pervicacia ritenuto di agire in sinergia attiva con l?associazione e di rivolgersi a coloro che incarnavano l?anti-Stato, al fine di mediare tra le esigenze dell?imprenditore milanese e gli interessi del sodalizio mafioso, con ci? consapevolmente rafforzando il potere criminale dell?associazione?. Dai ?soggetti mafiosi? il politico ?non ha mai mostrato di volersi allontanare neppure in momenti in cui le proprie vicende personali e lavorative gli avevano dato una possibilit? di farlo?. Nel corso del ventennio preso in esame dall?inchiesta avviata negli anni Novanta dalla Procura di Palermo, l?uomo che ? stato la mente organizzativa della nascita di Forza Italia ?non ha mai provato nessun imbarazzo o indignazione nell?intrattenere rapporti conviviali con loro, sedendosi con loro allo stesso tavolo?.

                          Nelle motivazioni, la Corte d?appello di Palermo ha espresso un ?giudizio di inattendibilit? intrinseca del collaborante Gaetano Grado?, che aveva accusato Dell?Utri di aver fatto da tramite nel riciclaggio di denaro proveniente da un traffico di droga dalle cosche nell?attivit? di realizzazione di Milano 2, il primo grande intervento edilizio realizzato da Silvio Berlusconi. I fatti da lui enunciati ?non possono considerarsi idonei a superare neppure la soglia di mero indizio?.

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