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repubblica democratica parlamentare?

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    #1

    repubblica democratica parlamentare?

    Quando osservo certi atteggiamenti mi sale rogna...


    [YOUTUBE]y-9qAKqfOno[/YOUTUBE]


    Possibile che la presidente non capisse fin da subito cosa il parlamentare intendesse?

    Possibile che pur di dar contro si interpreti come pare e piace una parola in un contesto?

    Per fortuna in parlamento non possono mandare la pubblicit? o permettere ad altri interlocutori di sovrapporsi a quanto uno sta orgomentando, peccato per? che al tg alcuni inteventi non vengano trasmessi. Altri come quello tra brunetta e la boldrini oggi sono passati eccome invece...

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    #2
    ma se vogliono abolire l'articolo 138 della costituzione (quello che vincola l'iter parlamentare per la modifica della costituzione stessa) e nessuno dice niente??

    ormai siamo la repubblica dell'oligarchia partitocratica....

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      #3
      ? vietato nominare l'innominabile ..

      [YOUTUBE]5HJ0PlriQTU[/YOUTUBE]

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        #4
        Alla fine di cio la boldrini ha pensato: "bene, ora che hai finito di re quello che pensi, democraticamente facciamo quello che vogliamo noi. Grazie"

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          #5
          A breve Napolitano diventer? "tu sai chi" e arriveranno enormi bacchette laddove non batte il sole

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            #6
            ......OK il prossimo step sar? una plutocrazia, un'oligarchia......o pi? probabilmente una democrazia in stile russo......

            ....ed il xch? ? molto molto chiaro....la politica attuale ? in grado di decidere e legiferare solo per salvaguardare se stessa, ed ora ha paura pi? che mai; dalla SX alla DX stanno attaccati alla poltrona.....ma sono completamente slegati dal paese che governano.....

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              #7
              C? pure la petizione


              ?La Costituzione stravolta nel silenzio?. L?appello contro la riforma presidenziale
              Lucarelli, Salvi, Ingroia, La Valle, Giulietti e altri chiedono una firma per fermare la procedura di modifica della Carta messa in opera dalla maggioranza delle larghe intese. Che affossa l'articolo 138, umilia i parlamentari e tiene all'oscuro l'opinione pubblica. Mentre il Porcellum resta

              di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 luglio 2013Commenti (1850)

              Pi? informazioni su: Alberto Lucarelli, Antonio Ingroia, Appello, Costituzione, Giuseppe Giulietti.


              Pubblichiamo l?appello contro il ddl di riforma costituzionale*firmato da Alessandro Pace, Alberto Lucarelli, Paolo Maddalena, Gianni Ferrara, Cesare Salvi, Massimo Villone, Silvio Gambino, Antonio Ingroia, Antonello Falomi, Domenico Gallo, Raffaele D? Agata, Raniero La Valle, Beppe Giulietti, Antonio Di Pietro e Mario Serio.

              Ignorando il risultato del referendum popolare del 2006 che bocci? a grande maggioranza la proposta di mettere tutto il potere nelle mani di un ?Premier assoluto?, ? ripartito un nuovo e ancor pi? pericoloso tentativo di stravolgere in senso presidenzialista la nostra forma di governo, rinviando di mesi la indilazionabile modifica dell?attuale legge elettorale. In fretta e furia e nel pressoch? unanime silenzio dei grandi mezzi d?informazione la Camera dei Deputati ha iniziato a esaminare il disegno di legge governativo, gi? approvato dal Senato, di revisione dall?articolo 138, che fa saltare la ?valvola di sicurezza? pensata dai nostri Padri costituenti per impedire stravolgimenti della Costituzione.

              Ci appelliamo a voi che avete il potere di decidere, perch? il processo di revisione costituzionale in atto sia riportato sui binari della legalit? costituzionale. Chiediamo, innanzitutto, che l?iter di discussione segua tempi rispettosi del dettato costituzionale, che garantiscano la necessaria ponderazione delle proposte di revisione, il dovuto approfondimento e anche la possibilit? di ripensamento. Chiudere, a ridosso delle ferie estive, la prima lettura del disegno di legge costituzionale, impedisce un vero e serio coinvolgimento dell?opinione pubblica nel dibattito che si sta svolgendo nelle aule parlamentari.

              In secondo luogo vi chiediamo di restituire al Parlamento e ai parlamentari il ruolo loro spettante nel processo di revisione della nostra Carta costituzionale. L?aver abbandonato la procedura normale di esame esplicitamente prevista dall?articolo 72 della Costituzione per l?esame delle leggi costituzionali, l?aver attribuito al Governo un potere emendativo privilegiato, l?impossibilit? per i singoli parlamentari di sub-emendare le proposte del Governo o del Comitato, la proibizione per i parlamentari in dissenso con i propri gruppi di presentare propri emendamenti, le deroghe previste ai Regolamenti di Camera e Senato, costituiscono altrettante scelte che umiliano e comprimono l?autonomia e la libert? dei parlamentari e quindi il ruolo e la funzione del Parlamento.

              Vi chiediamo ancora che i cittadini possano liberamente esprimere il loro voto su progetti di revisione chiari, ben definiti e omogenei nel loro contenuto. L?indicazione generica di sottoporre a revisione oltre 69 articoli della Costituzione, contrasta con questa esigenza e attribuisce all?istituendo Comitato parlamentare per le riforme costituzionali indebiti poteri ?costituenti? che implicano il possibile stravolgimento dell?intero impianto costituzionale.

              Non si tratta di un intervento di ?manutenzione? ma di una riscrittura radicale della nostra Carta fondamentale non consentita dalla Costituzione, aperta all?arbitrio delle contingenti maggioranze parlamentari. Chiediamo che nell?esprimere il vostro voto in seconda lettura del provvedimento di modifica dell?articolo 138, consideriate che la maggioranza parlamentare dei due terzi dei componenti le Camere per evitare il referendum confermativo, in ragione di una legge elettorale che distorce gravemente e incostituzionalmente la rappresentanza popolare, non coincide con la realt? politica del corpo elettorale del nostro Paese. Rispettare questa realt?, vuol dire esprimere in Parlamento un voto che consenta l?indizione di un referendum confermativo sulla revisione dell?articolo 138.

              Vi chiediamo infine di escludere dalle materie di competenza del Comitato per le riforme costituzionali la riforma del sistema elettorale che proprio per il suo significato politico rilevantissimo ha un effetto distorsivo nell?ottica della revisione costituzionale.*E? in gioco il futuro della nostra democrazia.

              Assumetevi la responsabilit? di garantirlo.

              CLICCA QUI PER FIRMARE L?APPELLO DEL FATTO QUOTIDIANO

              Nota: Abbiamo cambiato il sistema di firma elettronica facendo ripartire il contatore da zero. Con il precedente modulo online sono state raccolte 7.500 firme, tutte certificate, che verranno sommate. Chiediamo a chi lo ha gi? fatto di non firmare di nuovo. In ogni caso, al termine della petizione gli elenchi verranno confrontati: le firme doppie e quelle non autentiche verranno eliminate.

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